Champions League
Barcellona, Yamal: “Vogliamo dimostrare all’Inter che squadra siamo. Loro fortissimi in difesa”

Il giovane talento del Barcellona, Lamine Yamal, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del delicato match d’andata di Champions contro l’Inter.
Lamine Yamal si prepara ad affrontare la sua prima semifinale di Champions League. Il giovanissimo talento spagnolo è intervenuto in conferenza stampa, assieme al tecnico del Barcellona, alla vigilia del primo round della semifinale di Champions contro l’Inter di Simone Inzaghi, in programma domani, mercoledì 30 aprile, alle ore 21.
Il match d’andata di giocherà in terra spagnola, con il ritorno, fissato tra una settimana a San Siro.
Barcellona, le parole di Yamal
Prima volta in semifinale di Champions, che sentimenti?
“C’è tanta voglia di vincerla, vogliamo dimostrare che squadra siamo e vogliamo provare a vincere tutto”.
Prepari qualche sorpresa particolare sui social per questa partita?
“Beh, è una cosa che faccio per passare il tempo, per non annoiarmi a casa”.
Quale compagno di squadra ti ha sorpreso in questa stagione?
“Beh, ovviamente Pedri e Raphinha sono incredibili. Però penso che anche Inigo e Frenkie (Martinez e De Jong, ndr) stanno facendo una stagione fantastica”.
Al di là del tuo talento, cosa ti piacerebbe che dicessero di te?
“Mi piacerebbe dicessero che sono un bravo giocatore e una persona rispettosa e rispettata. La cosa più importante è l’educazione, come mi hanno insegnato i miei giocatori a casa”.
Cosa temete di più dell’Inter domani? Magari la fase difensiva molto solida…
“Tutti sanno che in difesa è una squadra molto forte, che ha nelle transizioni il proprio principale punto di forza. Però anche noi siamo bravi, specie nel palleggio. dovremo fare di tutto per passare come squadra”.
Cento partite ufficiali a neanche 18 anni. Cosa significa?
“Credo che sia una gran cosa raggiungere questo traguardo in un club grande come il Barcellona. Non è una cosa da tutti, e credo che sia importante la continuità. È la cosa a cui do più valore in questo momento”.
Hai già vinto tutto, manca la Champions. Ogni tanto soffri di vertigini?
“No, perché altrimenti non sarei d’aiuto ai miei compagni. Ho la motivazione e la fiducia che servono per preparare partite così, la paura resta fuori”.
Dietro i successi, i sorrisi, i balli, senti la pressione? O fa parte del talento innato che hai?
“Io non la chiamerei pressione, un ambiente vissuto come quello dopo la Copa del Rey è una cosa da godere. Sono esperienze nuove, belle, che vanno vissute”.
Vedendo la reazione al secondo gol del Real Madrid, la sensazione è che questa squadra possa superare ogni sfida. Avete questa sensazione?
“Sì, l’altro giorno abbiamo sofferto tanto a livello fisico: eravamo stanchissimi, ma credo che valga per tutti in una finale con il Madrid e credo che a quel punto faccia il cuore, più delle gambe. A volte in stagione è mancato, questa volta no”.
L’Inter viene da tre ko consecutivi, voi state benissimo nel morale.
“Credo che una semifinale di Champions sia un contesto molto diverso da quello di una partita di campionato. Penso che daranno il massimo come noi”.
Come hai vissuto la giornata di ieri con il blackout?
“Non sapevo che fare, sono stato tutta la giornata qui alla ciutat esportiva. Il blackout ci ha innervosito tutti, ma stavamo pensando alla semifinale ed è quello che conta”.
Alla tua età Messi aveva giocato 7 partite nel Barça, tu domani 100. Come vivi questo confronto?
“Non mi paragono a lui, perché non mi paragono con nessuno e figuriamoci con Messi. Lascerei perdere. Noi pensiamo solo a migliorare ogni giorno di più, i confronti non hanno senso e figuriamoci se con Messi: lo ammiro, perché è il miglior giocatore della storia. Ma senza fare paragoni”.
Senti che questa può essere l’era di Lamine Yamal? Messi in tre partite con l’Inter non ha mai segnato…
“Beh, vediamo (ride, ndr). Spero che sia l’era del Barça, e di Lamine nel Barça. Messi non ha segnato con l’Inter, ma con tante altre squadre: spero di farlo anche io”.
Come gestisci alla tua età il fatto di essere una stella?
“Io credo che nel calcio non ci sia età, è uno sport che valuta la qualità di ognuno. Conta essere pronti, allenati: non c’è una questione di età. Noi lo dimostriamo: siamo giovani e giochiamo a livello alto”.
C’è un giocatore dell’Inter che ti piace particolarmente?
“Beh, Lautaro è uno dei giocatori che mi piacciono di più. L’Inter è un mix di giocatori, quando ha il possesso sa giocare molto bene ed è una delle migliori d’Europa in contropiede, è una squadra che mi piace molto vedere”.
Che consigli ti ha dato e ti dà Raphinha?
“La risposta sarebbe molto lunga, posso dire che mi ha dato un consiglio di cui avevo bisogno, su una cosa personale che sapeva solo lui. Mi ha aiutato molto, è un veterano e ha tanta esperienza: è importante che uno come lui si interessi ai giovani”.
Quanto è importante il sacrificio visto nella finale con il Real?
“Noi siamo cresciuti al Barcellona, ne sentiamo i colori e vogliamo che la squadra vinca. Non è la stessa cosa venire da fuori o essere cresciuti nella Masia: un Clasico non è una gara come le altre per noi”.
Champions League
Champions League, 15/05/02: la coppa di Zinedine Zidane

Il 15 maggio del 2002 i Blancos alzavano la Champions League per la nona volta grazie ad una meravigliosa perla del francese di origine algerina.
Nella cornice dell’Hamden Park di Glasgow il Real Madrid, all’epoca guidato dal CT Del Bosque, batteva in una gara tiratissima un Bayer Leverkusen tenace e mai domo.

ROME, ITALY – FEBRUARY 2016 : Zinedine Zidane during fotball match of Uefa Champions League 2015/2016 last-16 between A.s. Roma vs Real Madrid at the Olimpic Stadium on Februry 17, 2016 in Rome.
Champions League: il capolavoro di Zizou
Ovviamente, sulla carta, sembrava di assistere al classico Davide contro Golia. Da una parte i Galacticos del Real Madrid, alla ricerca della vittoria numero nove nel torneo. D’all’altra l’operaio Bayer Leverkusen, vero e proprio outsider del torneo, alla prima possibilità di alzare la coppa dalle grandi orecchie. Il mondo del calcio si apprestava a godersi quest’ultimo appuntamento per club prima dell’attesissimo mondiale di Corea e Giappone. Manifestazione che avrebbe visto affrontarsi quella generazione di fenomeni provenienti da molti dei Paesi dalla grande tradizione calcistica. Generazione di cui fa parte, tra gli altri, Zinedine Zidane.
La notte di Zizou
Tradizione vs novità, questo era Real Madrid-Bayer Leverkusen. I Blancos potevano contare su campioni di caratura elevatissima. La squadra tedesca invece, arrivava all’ultimo appuntamento della competizione trascinata dal fortissimo centrocampista tedesco Ballack, ma niente più.
Ma come succede nella maggior parte di queste situazioni: in campo non ci vanno i valori o i nomi. C’è da dire che la compagine tedesca non creerà molte grane al Real.
Ma comunque resterà negli annali della competizione per una prodezza balistica quasi indescrivibile. La partita più importante del calcio europeo quella sera diventa una cornice per contenere uno dei gol più belli di sempre: quello di Zidane.
Nel corso del primo tempo il Real Madrid va in vantaggio dopo meno di 10 minuti con il solito Raul Gonzalez Blanco. Per poi essere raggiunto al quattordicesimo dal pareggio firmato dal difensore brasiliano Lucio (un passato anche all’Inter).
Quando la prima frazione sta per volgere al termine arriva il guizzo, la pennellata d’artista che mette la firma su un gol capolavoro. Santiago Solari fa involare sulla fascia Roberto Carlos, che brucia sullo scatto Sebescen e mette al centro, dove Zidane con una girata eccezionale di mancino spedisce il pallone all’incrocio dei pali difeso da Butt. Esecuzione che ha ancor più dell’incredibile visto che il francese, in teoria, sarebbe destrorso.
Ancora oggi per molti rimane il gol più bello della storia della finale di Champions League. Probabilmente insidiato solamente dalla meravigliosa rovesciata di Gareth Bale molti anni più tardi contro il Liverpool.
Il secondo tempo si trascina senza troppe emozioni come se, quel gol, abbia messo già il sigillo sulla partita. Il Real alzerà così la sua nona Champions League/Coppa dei Campioni. Ma Zizou si toglierà dalla spalla una scimmia molto ingombrante. Lui che, fino a quel momento, era uscito sconfitto in finale di Coppa Uefa con il Bordeaux e due volte con la Juventus in Champions.
23 anni sono passati, ma chi ha visto quella partita non può aver dimenticato una rete da extraterrestre.
Champions League
All’Inter un premio di 10 milioni per vincere la Champions

L’Inter vuole la Champions League e il club, per motivare maggiormente i suoi, è disposto a stanziare la cifra record di 10 milioni come incentivo alla vittoria
Siamo agli sgoccioli del Campionato di Serie A e i nerazzurri sono ancora impegnati su due fronti: le ultime tre partite in Campionato per provare a raggiungere il primo posto e strappare lo Scudetto al Napoli (per nulla facile!) e poi giocarsi l’ultima gara in Champions League contro il PSG.
La testa degli interisti è a mille e gli occhi sono puntati sulle prossime partite dove l’Inter si gioca una stagione che, comunque vada, ha giocato davvero al massimo. Il 31 maggio sarà la volta del match a Monaco di Baviera dove gli undici titolari (più riserve ) e il mister Simone Inzaghi si giocano un traguardo importantissimo.
Si cerca, infatti, di dimenticare la serata di due anni fa dove il club nerazzurro perse la finale (in quell’occasione si giocava ad Istanbul contro il Manchester City. Il club del Biscione vuole alzare la Coppa della Champions League e, in cambio, ha offerto un premio di 10 milioni ai suoi combattenti.

LAUTARO MARTINEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Come stanno i giocatori dell’Inter in vista del match contro il PSG
Perciò ogni giocatore, in caso di vittoria, si porterete a casa un gruzzolo niente male: quegli 10 milioni saranno divisi per tutta la rosa nerazzurra (che si sommerebbe ad una quota già preventivamente stabilita dal club, per tutti, ad inizio stagione) e che dovrebbe portare a circa 400.000 euro lordi a testa.
Ora gli undici titolari, e le riserve, saranno chiamate all’impresa che porterebbe la squadra alla leggenda in Italia, e che è un traguardo tutt’altro che semplice: battere la squadra di Luis Enrique. Il PSG è certamente una squadra fortissima ma non imbattibile e dopo il passaggio del turno contro il Barcellona il gruppo ci crede.
Lautaro Martinez e compagni sono convintissimi e questa potrebbe essere la vera chiave di volta per raggiungere un traguardo preziosissimo nel calcio europeo.
Champions League
Premier League: l’ultima finale UEFA tutta inglese

Non è la prima volta che vediamo due squadre di Premier League affrontarsi in una finale UEFA che sia Champions o Europa League. Ma come andò l’ultima volta?
Quest’anno la finale di Europa League sarà tutta inglese e sarà tra Tottenham e Man Utd. Le due squadre vogliono chiudere al meglio la loro disastrosa stagione che li vede in Premier rispettivamente sedicesimi e quindicesimi.
Sarà la quinta finale UEFA tutta inglese, la seconda in Europa League. L’ultima finale inglese avvenne 4 anni fa in Champions League.
Premier League, quando il Chelsea negò la Champions a Guardiola
Bisogna tornare indietro al 29 maggio 2021 per vedere l’ultima finale UEFA tutta inglese. In quel caso, le due finaliste furono il Chelsea ed il Man City.
I Citizens di Guardiola partono da favoriti e vogliono portare a casa la prima Champions nella loro storia. Ma attenzione ai Blues di Tuchel che durante il loro cammino hanno eliminato Atletico ( agli ottavi) e Real (in semifinale).
E infatti sarà proprio il Chelsea a portare a casa la Champions, con un gol di Havertz a fine primo tempo. I Blues, dunque, salgono sul tetto d’Europa per la seconda volta nella loro storia, dopo la vittoria contro il Bayern nel 2012.
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