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Champions League

Barcellona: la difesa è un colabrodo, l’attacco stellare

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Barcellona

Il Barcellona di Flick ha dimostrato per l’ennesima volta la grandissima disparità tra attacco e difesa. Altri 3 gol subiti ma i 3 segnati fanno ben sperare.

“Nel calcio vince chi segna di più”, “la miglior difesa è l’attacco” sono solo alcuni dei detti che spesso trovano conferma all’interno di questo sport e probabilmente il calcio dell’allenatore tedesco si basa anche su questi concetti.

Barcellona, il dato sui gol subiti

In questa stagione l’over 3,5 nelle partite dei blaugrana si è verificato per 16 volte a dimostrazione del fatto che tra attacco e difesa il rendimento è decisamente altalenante. I 3 gol subiti dall’Inter rappresentano perfettamente la precarietà difensiva della squadra spagnola, orfana del solo Balde ma con tantissimi giovani titolari (Cubarsì su tutti).

christensen juventus

Andreas Christensen of Fc Barcelona during the Uefa Champions League Group C match between Fc Internazionale and Fc Barcelona at Stadio Giuseppe Meazza on October 4, 2022 in Milano Italy .

In certe situazioni l’inesperienza è stata decisiva, soprattutto in Champions League dove in questa stagione abbiamo assistito a veri e propri festival del gol: Benfica-Barcellona 4-5 e Borussia Dormund-Barcellona 3-1. Le reti totali incassate tra Liga e Champions arrivano a 52 che per una squadra prima in classifica e in semifinale della massima competizione europea sono decisamente troppe.

Il problema oltre alla giovinezza è rappresentato anche dalla difficoltà nel leggere le situazioni nonostante il dominio dal punto di vista offensivo e subire così dei gol in momenti improbabili. La tattica della difesa alta ha pagato visti i risultati attuali ma ha compromesso moltissime partite che poi sono state aggiustate dall’attacco.

Le reti segnate sono oltre 100, grazie a un super Lewandowski, a un Yamal in netta crescita nonostante i 17 anni e il miglior Raphinha di sempre. Il Barcellona ora è ancora in corsa per vincere tutto ma chiudere la stagione con più reti subite di una squadra di metà classifica è un allarme per il futuro.

Champions League

Roma, c’è speranza per la Champions: quando l’ultima volta?

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La Roma può ancora sperare di tornare in Champions League a distanza di tanti anni. Domenica servono 3 punti e la speranza di un passo falso della Juventus.

All’arrivo di Claudio Ranieri sulla panchina giallorossa a novembre, la squadra si trovava al dodicesimo posto. 6 mesi dopo, i giallorossi sono quinti a -1 dal quarto posto (che significherebbe Champions) a una giornata dalla fine.

Comunque vada, Ranieri lascerà a fine stagione da eroe, per aver trascinato una squadra dall’incubo retrocessione al sogno Champions. Una partecipazione in Champions che manca però da tanto, troppo tempo.

Roma, l’ultima stagione in Champions League

Di Francesco, Roma

EUSEBIO DI FRANCESCO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Bisogna tornare indietro alla stagione 2018/19 per vedere l’ultima partecipazione della squadra giallorossa Champions.  Sulla panchina siede Eusebio Di Francesco e in squadra ci sono giocatori come Dzeko, De Rossi, Zaniolo e tanti altri.

Nel girone, gli avversari sono Real Madrid, Viktoria Plzen e CSKA Mosca, un girone nel complesso abbastanza facile. I giallorossi fanno il loro dovere vincendo le partite che dovrebbe vincere, perdendo però le due sfide contro il Real.

Arriva anche una sconfitta esterna contro il Viktoria Plzen all’ultima giornata: una sconfitta indolore visto la qualificazione agli ottavi già ottenuta. La squadra chiude il girone al secondo posto con 9 punti, 3 vittorie e altrettante sconfitte.

Agli ottavi, come avversario il Porto e la gara d’andata si gioca all’Olimpico: serve dunque un ottimo risultato in casa. All’andata finisce 2-1 per i giallorossi grazie alla doppietta di Zaniolo, alla sua prima stagione in giallorosso.

Il gol subito però potrebbe essere fondamentale per la gara di ritorno: infatti, all’Estàdio Do Dragão, la gara va ai supplementari visto il 2-1 del Porto (totale 3-3). Per i giallorossi a segno De Rossi dal dischetto.

Saranno infine i Dragões a passare ai quarti di finale, vincendo 3-1 grazie ad un rigore contestato: poco dopo anche gli ospiti chiedono un rigore non concesso. Il risultato porta all’eliminazione dei giallorossi dalla Champions e all’esonero di Di Francesco: al suo posto, arriva proprio Ranieri.

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Champions League

Champions League, 15/05/02: la coppa di Zinedine Zidane

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PSG

Il 15 maggio del 2002 i Blancos alzavano la Champions League per la nona volta grazie ad una meravigliosa perla del francese di origine algerina.

Nella cornice dell’Hamden Park di Glasgow il Real Madrid, all’epoca guidato dal CT Del Bosque, batteva in una gara tiratissima un Bayer Leverkusen tenace e mai domo.

champions league

ROME, ITALY – FEBRUARY 2016 : Zinedine Zidane during fotball match of Uefa Champions League 2015/2016 last-16 between A.s. Roma vs Real Madrid at the Olimpic Stadium on Februry 17, 2016 in Rome.

Champions League: il capolavoro di Zizou

Ovviamente, sulla carta, sembrava di assistere al classico Davide contro Golia. Da una parte i Galacticos del Real Madrid, alla ricerca della vittoria numero nove nel torneo. D’all’altra l’operaio Bayer Leverkusen, vero e proprio outsider del torneo, alla prima possibilità di alzare la coppa dalle grandi orecchie. Il mondo del calcio si apprestava a godersi quest’ultimo appuntamento per club prima dell’attesissimo mondiale di Corea e Giappone. Manifestazione che avrebbe visto affrontarsi quella generazione di fenomeni provenienti da molti dei Paesi dalla grande tradizione calcistica. Generazione di cui fa parte, tra gli altri, Zinedine Zidane.

La notte di Zizou

Tradizione vs novità, questo era Real Madrid-Bayer Leverkusen. I Blancos potevano contare su campioni di caratura elevatissima. La squadra tedesca invece, arrivava all’ultimo appuntamento della competizione trascinata dal fortissimo centrocampista tedesco Ballack, ma niente più.

Ma come succede nella maggior parte di queste situazioni: in campo non ci vanno i valori o i nomi. C’è da dire che la compagine tedesca non creerà molte grane al Real.

Ma comunque resterà negli annali della competizione per una prodezza balistica quasi indescrivibile. La partita più importante del calcio europeo quella sera diventa una cornice per contenere uno dei gol più belli di sempre: quello di Zidane.

Nel corso del primo tempo il Real Madrid va in vantaggio dopo meno di 10 minuti con il solito Raul Gonzalez Blanco. Per poi essere raggiunto al quattordicesimo dal pareggio firmato dal difensore brasiliano Lucio (un passato anche all’Inter).

Quando la prima frazione sta per volgere al termine arriva il guizzo, la pennellata d’artista che mette la firma su un gol capolavoro. Santiago Solari fa involare sulla fascia Roberto Carlos, che brucia sullo scatto Sebescen e mette al centro, dove Zidane con una girata eccezionale di mancino spedisce il pallone all’incrocio dei pali difeso da Butt. Esecuzione che ha ancor più dell’incredibile visto che il francese, in teoria, sarebbe destrorso.

Ancora oggi per molti rimane il gol più bello della storia della finale di Champions League. Probabilmente insidiato solamente dalla meravigliosa rovesciata di Gareth Bale molti anni più tardi contro il Liverpool.

Il secondo tempo si trascina senza troppe emozioni come se, quel gol, abbia messo già il sigillo sulla partita. Il Real alzerà così la sua nona Champions League/Coppa dei Campioni. Ma Zizou si toglierà dalla spalla una scimmia molto ingombrante. Lui che, fino a quel momento, era uscito sconfitto in finale di Coppa Uefa con il Bordeaux e due volte con la Juventus in Champions.

23 anni sono passati, ma chi ha visto quella partita non può aver dimenticato una rete da extraterrestre.

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Champions League

All’Inter un premio di 10 milioni per vincere la Champions

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Inter

L’Inter vuole la Champions League e il club, per motivare maggiormente i suoi, è disposto a stanziare la cifra record di 10 milioni come incentivo alla vittoria

Siamo agli sgoccioli del Campionato di Serie A e i nerazzurri sono ancora impegnati su due fronti: le ultime tre partite in Campionato per provare a raggiungere il primo posto e strappare lo Scudetto al Napoli (per nulla facile!) e poi giocarsi l’ultima gara in Champions League contro il PSG.

La testa degli interisti è a mille e gli occhi sono puntati sulle prossime partite dove l’Inter si gioca una stagione che, comunque vada, ha giocato davvero al massimo. Il 31 maggio sarà la volta del match a Monaco di Baviera dove gli undici titolari (più riserve ) e il mister Simone Inzaghi si giocano un traguardo importantissimo.

Si cerca, infatti, di dimenticare la serata di due anni fa dove il club nerazzurro perse la finale (in quell’occasione si giocava ad Istanbul contro il Manchester City. Il club del Biscione vuole alzare la Coppa della Champions League e, in cambio, ha offerto un premio di 10 milioni ai suoi combattenti.

Inter

LAUTARO MARTINEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Come stanno i giocatori dell’Inter in vista del match contro il PSG

Perciò ogni giocatore, in caso di vittoria, si porterete a casa un gruzzolo niente male: quegli 10 milioni saranno divisi per tutta la rosa nerazzurra (che si sommerebbe ad una quota già preventivamente stabilita dal club, per tutti, ad inizio stagione) e che dovrebbe portare a circa 400.000 euro lordi a testa.

Ora gli undici titolari, e le riserve, saranno chiamate all’impresa che porterebbe la squadra alla leggenda in Italia, e che è un traguardo tutt’altro che semplice: battere la squadra di Luis Enrique. Il PSG è certamente una squadra fortissima ma non imbattibile e dopo il passaggio del turno contro il Barcellona il gruppo ci crede.

Lautaro Martinez e compagni sono convintissimi e questa potrebbe essere la vera chiave di volta per raggiungere un traguardo preziosissimo nel calcio europeo.

Un gruppo di giocatori che potrebbe davvero entrare nella leggenda dell’Inter per sempre!
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