Champions League
Porto-Inter 0-0, quarti con il brivido: le pagelle nerazzurre
L’Inter difende il vantaggio dell’andata e vola ai quarti di Champions League. Onana salva la qualificazione, Lautaro poco lucido. Le pagelle.
Onana 7,5: dove non arriva lui, i pali lo aiutano. Per novanta minuti e’ ordinaria amministrazione, nel recupero del match, con l’aiuto della difesa, sventa i pericoli più grandi.
Darmian 7: prestazione gigante dell’ex Torino, sempre nella giusta posizione per disinnescare gli avversari (dall’ 80′ Skriniar sv).
Acerbi 6,5: la poca vena di Taremi ed Evanilson lo aiutano, ma lui si fa sempre trovare pronto e reattivo.
Bastoni 6: si mettere quasi completamente al servizio della difesa, rinunciando alla proposizione offensiva. Qualche rischio, ma la sufficienza la guadagna anche lui (dal 74′ De Vrij sv).
Dumfries 6,5: una partita modesta, fino al salvataggio sulla linea che salva qualificazione dell’Inter.
Barella 6: prestazione sufficiente, ma il ragazzo viaggia sotto un cono d’ombra. Porta il suo contributo, senza il consueto surplus di grinta.
Calhanoglu 6,5: prova una conclusione nel secondo tempo, ma per il resto gioca una partita a sostegno del centrocampo.
Mkhitaryan 6: la sua esperienza lo porta a gestire con lucidità qualche situazione critica che gli passa tra i piedi.
Dimarco 6,5: un grande salvataggio su un gol quasi fatto in una partita da compitino (dal 69′ D’Ambrosio 6,5: per venti minuti più recupero conquista falli e fa respirare la squadra. Lo fa in una posizione non sua, e questo gli va riconosciuto).
Dzeko 6: un solo tiro, di sinistro, verso Diogo Costa, e poco altro. Il lavoro per la squadra non gli riesce come al solito (dal 69′ Lukaku 6: con l’Inter versione coperta il belga mostra meglio le sue doti fisiche. Buona boa offensiva).
Lautaro 5,5: si vede molto poco in avanti, cerca il pallone ma i difensori hanno gioco facile con lui. Non era la sua serata migliore.
Simone Inzaghi 7: presenta una squadra accorta, pronta a difendere il vantaggio di Lukaku. Il Porto non crea grattacapi fino al recupero. La prepara bene, e porta meritatamente l’Inter ai quarti.
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Champions League
Champions League, il nuovo format incuriosisce
La Champions League della prossima stagione promette sorprese importanti
Il nuovo format della massima competizione europea porta con sè molte novità importanti, a partire dalla prima fase che sarà a campionato. Ogni squadra dovrà giocare otto partite: quattro in casa e quattro in trasferta. La novità più importante – oltre al numero di incontri – è proprio quella di dover affrontare una sola squadra senza obbligo di andata e ritorno. Le partite saranno suddivise in maniera molto semplice: due contro compagini della prima fascia, due contro quelle di seconda, due contro quelle di terza e due contro quelle di quarta. Le prime otto accederanno direttamente agli ottavi di finale.
Dal nono posto al sedicesimo si affronteranno in una sorta di spareggio che decereterà le altre otto squadre qualificate agli ottavi di finale, da qui il format rimane lo stesso che conosciamo. Andata e ritorno fino alla finale unica che si disputerà il 31 maggio 2025 all’Allianz Arena di Monaco. Nessuna retrocessione in Europa League per le squadre partecipanti.
Champions League
Guardiola: “La Champions l’abbiamo vinta grazie a Lukaku”
Tornato a parlare di Champions League dopo l’eliminazione contro il Real Madrid di Ancelotti, nonostante un’ottima prestazione, leggiamo le parole di Guardiola
Indice
Guardiola, sogno Champions sfumato
A volte il calcio è strano. E non sempre vince chi gioca meglio. Così è successo in occasione del ritorno dei quarti di finale di Champions League a Pep Guardiola e il suo Manchester City, caduti ai rigori sotto i colpi del solito Carlo Ancelotti e del Real Madrid. Questo mette fine al sogno di realizzare il Treble, o Triplete, come lo chiamano gli spagnoli. Restano ancora la FA Cup e la Premier League da portare a casa. Ma, nel frattempo, il tecnico spagnolo, ha voluto fare un curioso parallelismo ricordando la finale contro l’Inter della scorsa stagione.
La gratitudine di Guardiola
Non ha nulla da recriminare Guardiola. Né nulla per cui rimproverare i suoi giocatori. Anzi, per loro solo parole di gratitudine. Ecco cosa ha detto ai suoi: “Dopo la gara col Real ho ringraziato i miei calciatori. Siamo stati noi stessi più di sempre ma non è bastato. Per me la cosa più difficile non è alzare il trofeo, bensì essere lì per 6-7 anni di fila a lottare per vincere qualcosa. Questa è la cosa più difficile”.
La sfortuna di oggi e la fortuna di un anno fa
Guardiola ha sottolineato come tutti i tifosi e gli addetti ai lavori oggi dicano che il Manchester City avrebbe meritato il passaggio del turno. Tuttavia, il mister, sempre molto onesto intellettualmente, ha voluto fare una piccola e curiosa precisazione, in merito al concetto di fortuna. Ecco le sue parole: “Abbiamo perso l’ultima gara col Real dopo essere stati davvero bravi. Mentre con l’Inter abbiamo vinto la Champions con Lukaku che da tre metri, ripeto tre metri dalla linea di porta, da solo, ha colpito in pieno Ederson, il nostro portiere. Lì tutti hanno detto che il City era bravo, mentre col Real abbiamo fatto meglio senza però riuscire a segnare. Contano i dettagli, nel calcio è così e va accettato”.
Champions League
Real Madrid, Bellingham elogia Ancelotti: “È la nostra più grande forza”
Al termine della lotteria dei rigori, Jude Bellingham, stella nascente del Real Madrid ha parlato del match contro il Manchester City.
Jude Bellingham, asso del Real Madrid, al termine della gara di ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Manchester City ha rilasciato una breve intervista ai microfoni di TNT Sports soffermandosi sul match dell’Etihad.
Nonostante il fuoriclasse inglese non abbia particolarmente brillato i Blancos sono riusciti a strappare il pass per la semifinale dopo un tesa gara, terminata con la lotteria dei rigori.
Sulla strada del Real Madrid verso la conquista della 15° Coppa dalle grandi orecchie ci sarà il Bayern Monaco, il quale ha fatto fuori l’Arsenal di Arteta con il risultato finale di 3-2.
Real Madrid, le parole di Bellingham
“È un sollievo perché abbiamo messo tutte le nostre energie. Sarebbe stato tremendo se all’improvviso ci avessero portato via la qualificazione. Bisognava lavorare davvero duro per batterli, vincere la partita è stata una ricompensa enorme. È davvero incredibile, momenti come questo sono magici ed è solo grazie alla mentalità e alla cura dei dettagli, come i rigori: i ragazzi hanno mantenuto la calma, è qualcosa di magico. È stato bellissimo; mio fratello era qui ed era la prima volta che mi vedeva giocare per il Real, ne sono davvero orgoglioso”.
Il fuoriclasse si è soffermato poi su Carlo Ancelotti:
“Non avrei mai potuto immaginare come sarebbe iniziata la mia storia con il Real Madrid. Sono orgoglioso di essere qui e spero che possa continuare a lungo. La nostra più grande forza è che il nostro allenatore trova il modo di darci libertà. È la calma fatta persona: l’ho sorpreso a sbadigliare prima della partita e gli ho chiesto se era stanco, mi ha risposto: ‘Vai ed emozionami!”.
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