Champions League
Milan, il focus tecnico della partita con la Dinamo Zagabria
Milan, il focus tecnico della partita con la Dinamo Zagabria. Pronostico a favore dei rossoneri, ma attenzione alla squadra che ha battuto la corazzata Chelsea. Una partita già fondamentale ai fini della qualificazione alla fase successiva. Andiamo a vedere come si presenta l’incontro dal punto di vista tecnico-tattico
Dopo il pareggio per 1-1 contro il Salisburgo al debutto in Austria, alle 18.45 il Milan ospita al Meazza la Dinamo Zagabria per il 2° turno della fase a gironi della Champions League. I rossoneri sono chiamati a fare risultato e contro i croati non sarà affatto semplice. Gli avversari di stasera infatti, hanno iniziato alla grande il loro percorso nella massima competizione europea battendo 1-0 tra le mura amiche il Chelsea grazie alla rete siglata da Orsic.
Mentre i rossoneri di Stefano Pioli sono reduci dal successo in inferiorità numerica contro la Sampdoria e domenica affrontano in casa il Napoli di Luciano Spalletti. L’allenatore rossonero è chiamato a gestire le forze mentali e fisiche dei suoi giocatori, impresa non facile soprattutto in attacco. Dove il centravanti francese Olivier Giroud sarà chiamato agli straordinari per le assenze di Ante Rebic, Divock Origi e del lungodegente Zlatan Ibrahimovic.
I precedenti fra il Milan e la Dinamo Zagabria
Le due squadre si incontreranno per la quinta volta in una competizione europea: la squadra italiana vanta il 100% di vittorie nelle precedenti sfide (4/4). Tuttavia, questo sarà il primo incontro tra le due squadre dalla stagione 2000/01, quando il Milan vinse entrambe le partite durante un turno di qualificazione alla Champions League (3-1 in casa, 3-0 in trasferta). La speranza della tifoseria rossonera è quella di continuare la striscia positiva.
Ma oggi la situazione è diversa, rispetto alla superiorità mostrata dai rossoneri nei precedenti incontri. La squadra croata ha dei valori e un allenatore molto attento alla tattica per mettere in crisi gli avversari. Inoltre, non imprigiona i suoi attaccanti in rigidi schemi, ma lascia loro libertà d’inventiva. Ante Cacic è laureato alla facoltà di Educazione Fisica presso l’Università di Zagabria. È stato uno dei primi dieci allenatori di calcio in Croazia ad ottenere la Licenza Pro UEFA. E’ in carica dal 21/04/2022, dopo aver guidato la squadra anche nella stagione 2011/12.
La qualità dei singoli, il modulo diverso fra le due squadre, le motivazioni: sfida meno scontata di quello che sembra
Al Milan peseranno e non poco le assenze di Ante Rebic e Divok Origi. Ma il gruppo rossonero rispetto a quello croato può contare sulla corsa e sulla qualità dei vari Theo Hernandez, Sandro Tonali, Ismael Bennacer, Rafael Leao, Brahim Diaz e sulla classe esperta di Olivier Giroud al centro dell’attacco. Al francese vengono chiesti gli straordinari, ma Stefano Pioli vara un turnover con Charles De Ketelaere provato da centravanti.
Mentre i croati si affidano soprattutto all’ermeticità della difesa a tre, protetta da una mediana di corridori instancabili. Il perno della difesa è il 22 enne Josip Sutalo, nazionale Under 21 e pronosticato di un grande avvenire. A centrocampo domina il capitano della nazionale albanese Arijan Ademi, supportato da Josip Micic e da Luka Ivanusec. In attacco, occhio al talento di Mislav Orsic, già dieci reti in stagione.
Milan all’assalto con il consolidato 4-2-3-1, croati ermetici con il 3-5-2 e pronti a fare densità in mediana e a colpire di rimessa: questo è il loro piano partita. La mediana biancorossa ha l’ordine di aggredire Ismael Bennacer. Mentre gli esterni Sadegh Moharrami e Robert Ljubic hanno il compito di giocare alti per impedire a Davide Calabria e Theo Hernandez di attaccare il fondo. Rafael Leao sarà raddoppiato sistematicamente, per costringere i rossoneri a giocare sull’altro lato. Stefano Pioli dovrà esser bravo a studiare le opportune contromosse tattiche.
Enormi le motivazioni della Dinamo Zagabria, le dichiarazioni di Ante Cacic ne sono un esempio: “Arriviamo a San Siro come primi del girone e cerchiamo di rimanerci anche domani, anche se non siamo i favoriti. Tuttavia, la partita che abbiamo disputato contro il Chelsea ci da’ diritto di credere che possiamo ripetere l’impresa. Faremo di tutto, siamo di buon umore e credo nei giocatori. Siamo reduci da un periodo positivo non solo in Croazia ma anche in Europa”.
Mentre il collega rossonero si esprime così: “Quella con la Dinamo è una partita molto importante. Non è decisiva, perché ne mancano tante, ma sicuramente è molto importante dopo i risultati della prima giornata e l’abbiamo preparata bene. Se ci esprimiamo a un livello alto, Italia o Europa non fa differenza: abbiamo buone possibilità di vincere. Dobbiamo giocare al massimo delle nostre potenzialità, ad alto livello tecnico, tattico, mentale e di atteggiamento”.
Champions League
Real Madrid, Bellingham elogia Ancelotti: “È la nostra più grande forza”
Al termine della lotteria dei rigori, Jude Bellingham, stella nascente del Real Madrid ha parlato del match contro il Manchester City.
Jude Bellingham, asso del Real Madrid, al termine della gara di ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Manchester City ha rilasciato una breve intervista ai microfoni di TNT Sports soffermandosi sul match dell’Etihad.
Nonostante il fuoriclasse inglese non abbia particolarmente brillato i Blancos sono riusciti a strappare il pass per la semifinale dopo un tesa gara, terminata con la lotteria dei rigori.
Sulla strada del Real Madrid verso la conquista della 15° Coppa dalle grandi orecchie ci sarà il Bayern Monaco, il quale ha fatto fuori l’Arsenal di Arteta con il risultato finale di 3-2.
Real Madrid, le parole di Bellingham
“È un sollievo perché abbiamo messo tutte le nostre energie. Sarebbe stato tremendo se all’improvviso ci avessero portato via la qualificazione. Bisognava lavorare davvero duro per batterli, vincere la partita è stata una ricompensa enorme. È davvero incredibile, momenti come questo sono magici ed è solo grazie alla mentalità e alla cura dei dettagli, come i rigori: i ragazzi hanno mantenuto la calma, è qualcosa di magico. È stato bellissimo; mio fratello era qui ed era la prima volta che mi vedeva giocare per il Real, ne sono davvero orgoglioso”.
Il fuoriclasse si è soffermato poi su Carlo Ancelotti:
“Non avrei mai potuto immaginare come sarebbe iniziata la mia storia con il Real Madrid. Sono orgoglioso di essere qui e spero che possa continuare a lungo. La nostra più grande forza è che il nostro allenatore trova il modo di darci libertà. È la calma fatta persona: l’ho sorpreso a sbadigliare prima della partita e gli ho chiesto se era stanco, mi ha risposto: ‘Vai ed emozionami!”.
Champions League
Quinta italiana in Champions League: tocca a Atalanta e Fiorentina per la matematica
Manca sempre meno alla matematica certezza che il prossimo anno la Champions League abbia ben 5 club italiani presenti. Tocca ad Atalanta e Fiorentina.
Siamo molti vicini al traguardo. Infatti, senza harakiri sportivi, l’Italia avrà per il prossimo anno il 5° posto per la Champions League. Dopo il ritorno dei quarti della massima competizione europea, l’Italia è ancora salda al primo posto in classifica del Ranking UEFA per Nazioni.
Con le uscite di Manchester City e Arsenal, l’Inghilterra ha molto complicato la sua lotta con la Germania per il secondo posto. Già nella giornata di oggi può arrivare la matematica certezza della quinta squadra in Champions: basterà che l’Atalanta non perda al Gewiss Stadium contro il Liverpool e che la Fiorentina passi il turno di Conference League.
Il conteggio tiene conto anche del passaggio sicuro di una fra Roma e Milan in semifinale di Europa League.
Ranking UEFA per Nazioni, la classifica
1 – Italia 18.857 (4 squadre ancora in corsa: Atalanta, Milan, Roma, Fiorentina)
2 – Germania 17.642 (3 squadre ancora in corsa: Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Bayer Leverkusen)
3 – Inghilterra 16.875 (3 squadre ancora in corsa: Liverpool, West Ham, Aston Villa)
4 – Spagna 15.312 (1 squadra ancora in corsa: Real Madrid)
5 – Francia 15.250 (3 squadre ancora in corsa: PSG, Lille, OM)
Champions League
Man.City – Real Madrid 1-1 (4-5 d.c.r.), Ancelotti vola in semifinale | Le pagelle del match
Il Real Madrid compie l’impresa ed elimina i campioni in carica del Manchester City ai calci di rigore. Per Carlo Ancelotti e’ semifinale, l’ennesima. Le pagelle.
Manchester City
Ederson 6: il City ha il dominio del possesso e questo implica che anche lui sia poco impegnato. Tap-in di Rodrygo impossibile da respingere due volte. Ai rigori dice di no a Modric.
Walker 6: bravo nel disimpegno e nella costruzione quando viene avviata l’azione.
Akanji 6,5: puntuale a chiudere in difesa, si fa notare spesso anche nelle azioni offensive dei Citizen (dal 112′ Stones sv).
Dias 6: anche per lui la serata e’ da sufficienza piena. Nessun intervento straordinario richiesto.
Gvardiol 6: non brillantissimo ma efficace. Si guadagna la sufficienza.
Rodri 6,5: determinante per organizzare il gioco, ci mette polmoni e precisione.
De Bruyne 7: il gol che impatta il vantaggio di Rodrygo e’ la punta dell’iceberg di una prestazione sontuosa, macchiata solo da un’occasione d’oro, gettata alle ortiche a porta spalancata (dal 112′ Kovacic 112′ 5: si fa ipnotizzare da Lunin nella lotteria dei rigori).
Bernardo Silva 5: errore fatale nella sequenza dei penalty. Oltre a una prestazione non eccellente, mette le sue impronte sull’uscita anticipata dei campioni in carica.
Foden 5: una conclusione velleitaria e poco altro da segnalare. E’ buio pesto per uno come lui, che dovrebbe accendere la fantasia della squadra.
Grealish 7: sempre sul pezzo e sempre pronto ad accompagnare l’azione sulla sinistra. Veloce e scattante, spesso pericoloso (dal 72′ Doku 7: ottimo impatto sul match).
Haaland 5: colpisce una traversa, ma e’ il solo pericolo che porta in una serata che lo vede, come spesso gli capita, marcare visita nelle sfide a eliminazione diretta (dal 91′ Alvarez 6: un paio di occasioni interessanti e il gol dal dischetto).
Pep Guardiola 5: i campioni d’Europa escono nonostante due prestazioni di livello, ma nelle quali e’ mancato il killer instinct.
Real Madrid
Lunin 8: serata di grazia, letteralmente. Solo il gol di De Bruyne lo sovrasta. Tiene a galla il Real su chiunque e respinge i rigori di Bernardo Silva e Kovacic.
Carvajal 6: bene in copertura, ancora meglio sulla spinta, la specialità della casa (dal 110′ Militao sv).
Nacho 7: mette la museruola ad Haaland, e non e’ poco. Implacabile anche dal dischetto.
Rudiger 7: il rigore decisivo che spedisce Ancelotti all’ennesima semifinale di Champions lo calciatori lui. Una sola sbavatura nell’arco del match, uno del destino.
Mendi 6: con difficoltà, ma regge al forcing del City nella seconda parte del match.
Valverde 7: non si ferma mai, soprattutto quando non ha il pallone tra i piedi. E’ sempre una opzione valida per gli spunti dei compagni.
Kross 6,5: fa il lavoro che più gli riesce, vincere contrasti e battagliare. Con la palla tra i piedi e’ precisissimo (dal 79′ Modric 5: il Real passa il turno, ma lui sbaglia il suo penalty).
Camavinga 7: sembra fresco anche dopo i supplementari. Resiste ai contrasti e si conquista tanti calci di punizione.
Bellingham 6: fa partire la cavalcata che porta al gol di Rodrygo. Non brillantissimo ma in partita fino alla fine.
Rodrygo 7,5: il suo tap-in fulmina Ederson e firma il vantaggio del Real. De Bruyne poi glielo pareggia, l’inerzia del match si disegna per merito suo (dall’84 Brahim Diaz 6: porta forza fresca in avanti e, soprattutto, fantasia).
Vinicius 7: costantemente spina nel fianco della difesa inglese, ci mette lo zampino sul vantaggio (dal 102′ Vazquez 6: bene l’ingresso, ancor meglio il rigore realizzato).
Carlo Ancelotti 7: il Real Madrid approccia il match in maniera intelligente. Cinismo sul vantaggio, freddezza dal dischetto. Re Carlo, ma non e’ una novità, sbarca tra le prime quattro d’Europa.
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