Champions League
Champions League, focus tecnico stracittadina
Champions League, focus tecnico stracittadina. Gara senza appello per i ragazzi di Stefano Pioli. Rientra Rafael Leao, sarà decisivo ?
Stasera luci a San Siro per la gara di ritorno fra Inter e Milan. I nerazzurri partono con il vantaggio delle reti realizzate da Edin Dzeko ed Henrik Mkhytarian nei primi 11′. Soprattutto ripartono da una prova impressionante sul piano atletico.
La preponderanza fisica dei giocatori interisti mise in grande soggezione Davide Calabria e compagni. La squadra nerazzurra è strutturata molto bene, con giocatori che superano il metro e novanta di altezza e difficili da affrontare.
Basti pensare ad Alessandro Bastoni (1.90 cm), Francesco Acerbi (1.92 cm), Edin Dzeko (1.93 cm), Stefan De Vrij (1.90 cm), Romelu Lukaku (1.91 cm), André Onana (1.90 cm). Il Milan è squadra poco fisica e molto tecnica, soffre squadre atletiche.
Nella conferenza stampa della vigilia Simone Inzaghi ha rimarcato la necessità di ripetere la prestazione di sei giorni fa. Confermando gli stessi undici che sconfissero i rivali cittadini. Che contromosse opporrà il collega milanista ?
Basterà il rientro di Rafael Leao ? Il momento no di Fikayo Tomori
A Milanello esultano per il rientro di Rafael Leao, perdendo di vista la cosa più importante: si vince e si perde tutti insieme. Solo Diego Maradona vinceva le partite da solo. L’asso lusitano è forte, ma ha bisogno della squadra.
L’Inter lo sa e costruirà una gabbia sul binario sinistro, per arginare Theo Hernandez e il portoghese. I raddoppi saranno costanti, ecco perché è importante che Stefano Pioli escogiti variazioni sul tema. Anche a gara in corso.
L’allenatore rossonero dovrà anche ricaricare il morale di Fikayo Tomori, il ragazzo inglese ha perso quella reattività e sicurezza del primo anno. Stasera avrà accanto Malick Thiaw che si occuperà di Edin Dzeko. Mentre a lui toccherà Martinez.
La rimonta rossonera passerà proprio dalla prestazione del numero 23. Sarà un caso, ma le migliori partite del Milan sono coincise con prestazioni strepitose da parte del giocatore nato a Calgary (Canada) il 19/12/1997.
La pressione paradossalmente è tutta sull’Inter
Ancora una volta sorride il cassiere, stadio tutto esaurito: incasso record di oltre 12.5 mlioni di euro. L’attesa è grande in città e sarà ospite il presidente Aleksandar Ceferin, appena rieletto ai vertici della Uefa. Il pubblico a favore sarà un vantaggio?
In teoria sì, avere il supporto dei propri tifosi potrebbe essere di aiuto a Francesco Acerbi e compagni. Ma paradossalmente, soprattutto se il Milan passasse in vantaggio potrebbe trasformarsi in un boomerang. La pressione è tanta.
Il Milan non ha niente da perdere, scenderà in campo con animo leggero e attaccherà fin dai primi minuti di gioco. L’Inter è una squadra che se viene aggredita, mentalmente va in crisi. Ed è quello su cui puntano i rossoneri.
Le prove negli allenamenti hanno fatto vedere un abbozzo di 4-3-3, con Brahim Diaz schierato sulla fascia sinistra. In mezzo al campo Sandro Tonali, Rade Krunic e Alexis Saelemaekers. Una mossa per affrontare la difesa nerazzurra uomo contro uomo. Vinca il migliore !
Champions League
Real Madrid, Bellingham elogia Ancelotti: “È la nostra più grande forza”
Al termine della lotteria dei rigori, Jude Bellingham, stella nascente del Real Madrid ha parlato del match contro il Manchester City.
Jude Bellingham, asso del Real Madrid, al termine della gara di ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Manchester City ha rilasciato una breve intervista ai microfoni di TNT Sports soffermandosi sul match dell’Etihad.
Nonostante il fuoriclasse inglese non abbia particolarmente brillato i Blancos sono riusciti a strappare il pass per la semifinale dopo un tesa gara, terminata con la lotteria dei rigori.
Sulla strada del Real Madrid verso la conquista della 15° Coppa dalle grandi orecchie ci sarà il Bayern Monaco, il quale ha fatto fuori l’Arsenal di Arteta con il risultato finale di 3-2.
Real Madrid, le parole di Bellingham
“È un sollievo perché abbiamo messo tutte le nostre energie. Sarebbe stato tremendo se all’improvviso ci avessero portato via la qualificazione. Bisognava lavorare davvero duro per batterli, vincere la partita è stata una ricompensa enorme. È davvero incredibile, momenti come questo sono magici ed è solo grazie alla mentalità e alla cura dei dettagli, come i rigori: i ragazzi hanno mantenuto la calma, è qualcosa di magico. È stato bellissimo; mio fratello era qui ed era la prima volta che mi vedeva giocare per il Real, ne sono davvero orgoglioso”.
Il fuoriclasse si è soffermato poi su Carlo Ancelotti:
“Non avrei mai potuto immaginare come sarebbe iniziata la mia storia con il Real Madrid. Sono orgoglioso di essere qui e spero che possa continuare a lungo. La nostra più grande forza è che il nostro allenatore trova il modo di darci libertà. È la calma fatta persona: l’ho sorpreso a sbadigliare prima della partita e gli ho chiesto se era stanco, mi ha risposto: ‘Vai ed emozionami!”.
Champions League
Quinta italiana in Champions League: tocca a Atalanta e Fiorentina per la matematica
Manca sempre meno alla matematica certezza che il prossimo anno la Champions League abbia ben 5 club italiani presenti. Tocca ad Atalanta e Fiorentina.
Siamo molti vicini al traguardo. Infatti, senza harakiri sportivi, l’Italia avrà per il prossimo anno il 5° posto per la Champions League. Dopo il ritorno dei quarti della massima competizione europea, l’Italia è ancora salda al primo posto in classifica del Ranking UEFA per Nazioni.
Con le uscite di Manchester City e Arsenal, l’Inghilterra ha molto complicato la sua lotta con la Germania per il secondo posto. Già nella giornata di oggi può arrivare la matematica certezza della quinta squadra in Champions: basterà che l’Atalanta non perda al Gewiss Stadium contro il Liverpool e che la Fiorentina passi il turno di Conference League.
Il conteggio tiene conto anche del passaggio sicuro di una fra Roma e Milan in semifinale di Europa League.
Ranking UEFA per Nazioni, la classifica
1 – Italia 18.857 (4 squadre ancora in corsa: Atalanta, Milan, Roma, Fiorentina)
2 – Germania 17.642 (3 squadre ancora in corsa: Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Bayer Leverkusen)
3 – Inghilterra 16.875 (3 squadre ancora in corsa: Liverpool, West Ham, Aston Villa)
4 – Spagna 15.312 (1 squadra ancora in corsa: Real Madrid)
5 – Francia 15.250 (3 squadre ancora in corsa: PSG, Lille, OM)
Champions League
Man.City – Real Madrid 1-1 (4-5 d.c.r.), Ancelotti vola in semifinale | Le pagelle del match
Il Real Madrid compie l’impresa ed elimina i campioni in carica del Manchester City ai calci di rigore. Per Carlo Ancelotti e’ semifinale, l’ennesima. Le pagelle.
Manchester City
Ederson 6: il City ha il dominio del possesso e questo implica che anche lui sia poco impegnato. Tap-in di Rodrygo impossibile da respingere due volte. Ai rigori dice di no a Modric.
Walker 6: bravo nel disimpegno e nella costruzione quando viene avviata l’azione.
Akanji 6,5: puntuale a chiudere in difesa, si fa notare spesso anche nelle azioni offensive dei Citizen (dal 112′ Stones sv).
Dias 6: anche per lui la serata e’ da sufficienza piena. Nessun intervento straordinario richiesto.
Gvardiol 6: non brillantissimo ma efficace. Si guadagna la sufficienza.
Rodri 6,5: determinante per organizzare il gioco, ci mette polmoni e precisione.
De Bruyne 7: il gol che impatta il vantaggio di Rodrygo e’ la punta dell’iceberg di una prestazione sontuosa, macchiata solo da un’occasione d’oro, gettata alle ortiche a porta spalancata (dal 112′ Kovacic 112′ 5: si fa ipnotizzare da Lunin nella lotteria dei rigori).
Bernardo Silva 5: errore fatale nella sequenza dei penalty. Oltre a una prestazione non eccellente, mette le sue impronte sull’uscita anticipata dei campioni in carica.
Foden 5: una conclusione velleitaria e poco altro da segnalare. E’ buio pesto per uno come lui, che dovrebbe accendere la fantasia della squadra.
Grealish 7: sempre sul pezzo e sempre pronto ad accompagnare l’azione sulla sinistra. Veloce e scattante, spesso pericoloso (dal 72′ Doku 7: ottimo impatto sul match).
Haaland 5: colpisce una traversa, ma e’ il solo pericolo che porta in una serata che lo vede, come spesso gli capita, marcare visita nelle sfide a eliminazione diretta (dal 91′ Alvarez 6: un paio di occasioni interessanti e il gol dal dischetto).
Pep Guardiola 5: i campioni d’Europa escono nonostante due prestazioni di livello, ma nelle quali e’ mancato il killer instinct.
Real Madrid
Lunin 8: serata di grazia, letteralmente. Solo il gol di De Bruyne lo sovrasta. Tiene a galla il Real su chiunque e respinge i rigori di Bernardo Silva e Kovacic.
Carvajal 6: bene in copertura, ancora meglio sulla spinta, la specialità della casa (dal 110′ Militao sv).
Nacho 7: mette la museruola ad Haaland, e non e’ poco. Implacabile anche dal dischetto.
Rudiger 7: il rigore decisivo che spedisce Ancelotti all’ennesima semifinale di Champions lo calciatori lui. Una sola sbavatura nell’arco del match, uno del destino.
Mendi 6: con difficoltà, ma regge al forcing del City nella seconda parte del match.
Valverde 7: non si ferma mai, soprattutto quando non ha il pallone tra i piedi. E’ sempre una opzione valida per gli spunti dei compagni.
Kross 6,5: fa il lavoro che più gli riesce, vincere contrasti e battagliare. Con la palla tra i piedi e’ precisissimo (dal 79′ Modric 5: il Real passa il turno, ma lui sbaglia il suo penalty).
Camavinga 7: sembra fresco anche dopo i supplementari. Resiste ai contrasti e si conquista tanti calci di punizione.
Bellingham 6: fa partire la cavalcata che porta al gol di Rodrygo. Non brillantissimo ma in partita fino alla fine.
Rodrygo 7,5: il suo tap-in fulmina Ederson e firma il vantaggio del Real. De Bruyne poi glielo pareggia, l’inerzia del match si disegna per merito suo (dall’84 Brahim Diaz 6: porta forza fresca in avanti e, soprattutto, fantasia).
Vinicius 7: costantemente spina nel fianco della difesa inglese, ci mette lo zampino sul vantaggio (dal 102′ Vazquez 6: bene l’ingresso, ancor meglio il rigore realizzato).
Carlo Ancelotti 7: il Real Madrid approccia il match in maniera intelligente. Cinismo sul vantaggio, freddezza dal dischetto. Re Carlo, ma non e’ una novità, sbarca tra le prime quattro d’Europa.
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