Turone, ex difensore di Roma e Milan ha parlato della squadra giallorossa di Mourinho, del Milan ma anche del periodo no del Genoa.
Ramon Turone, ex calciatore di
Roma e
Milan tra le altre, è stato intervistato ai microfoni de “il Diabolico e il Divino”, trasmissione condotta da Giuseppe Falcao, Simone LP e Gabriele Ziantoni in onda su
New Sound Level 90FM. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni.
Turone:”Mi sarebbe piaciuto avere Mourinho. Genoa, un disastro”
C’è una classe arbitrale che ci dicono essere tra le migliori, c’è il Var, ti stupisce che si commettano ancora errori gravi?
“Si, non riesco a spiegarmelo. Era così anche tanti anni fa, ma con la tecnologia questi errori non dovrebbero esserci. Se il Var deve continuare deve essere controllato da ex calciatori. Noi siamo gli unici a sapere quello che succede in campo e in grado di valutare i contatti o le situazioni”.
Tu sei stato allenato da Liedholm, ci vedi qualche somiglianza con Mourinho?
“Sul livello di gioco no, i giocatori che c’erano ai miei tempi erano un po’ meglio. Mourinho ha grande forza, carisma, a me sarebbe piaciuto averlo come allenatore. Questo è un uomo vero, non sta dietro a nessuno e dice quello che pensa, bisogna essere così e non nascondersi dietro un dito”.
Quanto è importante la finale di Conference per la Roma di oggi e quella del futuro? “Sarebbe importantissimo sia in termini di risultato sportivo, sia perché Mourinho potrebbe porsi in maniera ancora più autorevole nei confronti della società e dei calciatori, se porti a casa un trofeo hai ancora maggiore facoltà di chiedere alla società qualche sforzo in più. Ci si è svegliati, bisogna svegliarsi ancora di più”.
Ti piace il calcio di oggi? Lo guardi con piacere?
“Si lo guardo ma mi divertivo più qualche anno fa, oggi vanno sempre dritti, non stoppano la palla e non puntano più l’uomo da fermi nell’uno contro uno tecnico. Quei pochi che lo fanno sono considerati fenomeni infatti. È un calcio di gamba, ma tecnicamente si lasciano cose indietro, non dribbla più nessuno”.
Su Rafael Leao:
“Lui è uno di quelli che fanno del dribbling tecnico la propria specialità, è un fenomeno, ci vuole un fucile per fermarlo. Quando parte è micidiale, pochissimi giocatori fanno quello che fa lui. Oggi è importantissimo creare la superiorità numerica attraverso gli uno contro uno, ma non è che si veda molto”. Una parola sul tuo Genoa?
“Un disastro (ride, ndr.), bisogna nascerci del Genoa perché altrimenti è insostenibile. È difficile che si salvi, anche se è migliorato molto sul piano fisico, tecnico, del gioco. Se Blessin fosse arrivato prima forse ci saremmo salvati”.
Aggiornato al 12/05/2022 11:31