Il Real Madrid avrebbe già scelto Pochettino come possibile sostituto sulla panchina dei blancos, in caso di addio di Ancelotti

Attualmente, pensare ad una separazione fra il Real Madrid e Carlo Ancelotti sembra quasi impossibile. Il tecnico italiano, se in Liga oramai dovrà accontentarsi di vedere il Barcellona verosimilmente trionfare, è sempre in corsa per due trofei. In Coppa del Re, le merengues devono affrontare nella semifinale di ritorno proprio i blaugrana, cercando di ribaltare l’1-0 nel match di andata. In Champions League, il Real Madrid sfiderà nei quarti di finale il Chelsea.

Nonostante tutto, a fine stagione Carlo Ancelotti potrebbe salutare nuovamente la capitale spagnola. In caso di addio, il numero uno dei blancos, Florentino Perez, avrebbe già scelto il sostituto. Secondo quanto riportato da TycSports, il presidente del Real Madrid sarebbe pronto ad affidare la panchina a Mauricio Pochettino. Dopo l’esonero dello scorso luglio dalla guida del PSG, il tecnico ex Tottenham è attualmente senza club. La chiamata dei madrileni potrebbe rappresentare sicuramente l’occasione della vita. Uno di quei treni che passano una volta sola e che vanno necessariamente afferrati.

Re Carlo fra numeri e futuro

Quale sia il futuro di Carlo Ancelotti ancora, logicamente, non è possibile saperlo. Resta il fatto che il tecnico emiliano ha scritto una pagina indelebile nella storia del Real Madrid. Se Zinedine Zidane ha stupito il mondo alzando per tre volte consecutive la Champions League con i blancos, l’ex allenatore del Milan ha avuto il merito di portare i madrileni sul tetto d’Europa dopo 13 anni. Un trionfo che ha permesso alle merengues di conquistare la tanto agognata “decima”.

Un’importante traguardo contornato da un’altra Champions League, due Supercoppe Uefa, altrettanti Mondiali per Club, un campionato spagnolo, una Coppa di Spagna ed una Supercoppa di Spagna. Comunque vada, Carlo Ancelotti ha segnato uno spartiacque al Real Madrid. Un punto di rottura che ha portato il club più titolato al mondo a dominare per un decennio il panorama internazionale, dopo altrettanti anni di sterilità. Per il tecnico romagnolo, ora, potrebbe aprirsi una nuova sfida. Tornare a far vincere un Mondiale al Brasile

dopo 21 anni. Perché quando sei abituato a infrangere record, ne cerchi sempre di più complessi. Quelli che ti incastonano per sempre nella storia.