Milan: la verità su Arnault

La cessione del Milan è un argomento che tiene banco ormai da diversi mesi, si fa un gran parlare del possibile nuovo acquirente che succederà al fondo Elliott e la domanda condivisibile e legittima dei tifosi rossoneri è rivolta soprattutto per capire quando accadrà il cambio al vertice e chi sarà il nuovo proprietario del prestigiosi club di Via Aldo Rossi.

Indice

Gli investimenti di Elliott

Iniziamo col dire che sicuramente il Milan verrà venduto, ben conosciamo l’attività di Elliott, si tratta del più grande e potente fondo di investimento attivista al mondo con 34 miliardi di asset in gestione. Paul Singer ha fondato Elliott Associates nel 1977 partendo da 1,3 miliardi di dollari fino a diventare un colosso mondiale basato su investimento assolutamente speculativi come titoli in sofferenza, equity, hedge/arbitraggi, trading su materie prime, protezione della volatilità sul portafoglio, private equity. Vari investimenti del Gruppo riguardano i Paesi a rischio default come Perù di cui Elliott ha acquisito 20 milioni di dollari di debito, il Congo per 31 milioni di dollari, oppure l’Argentina dove tra parecchie peripezie si è riusciti a realizzare un rendimento del 392% della cifra investita. Numeri senz’altro molto importanti che dimostrano la grandezza di questa società e la vastità di settori in cui operano.

Il debito Milan

Nel mese di luglio 2018 si è chiusa l’era cinese dopo poco più di un anno di gestione Yonghong Li ed il Milan diventa ufficialmente americano. Il trasferimento è avvenuto ad escussione avvenuta di alcune garanzie a seguito dell’inadempienza da parte dello stesso proprietsrio cinese che non è appunto stato in grado di ottemperare i propri impegni. Il fondo, come prima misura per stabilizzarne le finanze, ha apportato la cifra di 50 milioni di euro, soltanto la prima tranche di una cifra che si è ingigantita fino ad arrivare ai giorni nostri intorno ai 600 milioni di euro al netto di quelli stanziati per il prossimo mercato estivo.

Paul Singer si è dunque impegnato per un progetto innanzitutto serio, a medio termine ed in grado di rilanciare il Milan tenendo il bilancio in ordine, ma deve essere chiaro a tutti che il club rossonero non fa parte del loro business, questo asset infatti sta diventando indigesto con il registrarsi di numerose plusvalenze a cui Elliott non è di certo abituato. Per quanto gli errori fin qui commessi da proprietà, dirigenti, allenatori e giocayori, insomma da parte di tutti, abbiano reso molto più complicato del previsto il piano di crescita, il Milan verrà venduto ed il compratore potrebbe uscire allo scoperto al verificarsi di determinate condizioni.

Arnault ed il gruppo LVMH

Il possibile acquirente è proprio Bernard Arnault, imprenditore francese proprietario del gruppo del lusso LVMH, prima azienda francese e terza nel mondo con un patrimonio stimato in 113 miliardi di dollari. Un vero e proprio polo del lusso a livello globale formato nel 2005 dalla fusione di Moet Hennessy e Louis Vuitton.

Nonostante le smentite del caso, Arnault sarebbe seriamente interessato ad investire in Italia ed in particolar modo a Milano, la capitale del lusso per eccellenza, ma intenderebbe farlo in una maniera differente, ampliando il suo business anche nel mondo del calcio investendo su un club che al mondo non ha bisogno di presentazioni grazie ad un blasone ed una storia ricca di successi nazionali ed internazionali. Per la LVMH insediarsi nel nuovo business milanese una volta raggiunto l’accordo per il nuovo stadio rappresenterebbe una vetrina globaledel proprio brand eccezionale. A livello di marketing non esistono altri driver quanto il calcio ed una squadra blasonata e di successo.

Ma i tempi non sono ancora maturi, ci sono almeno due impedimenti al momento che bloccherebbero la cessione dal gruppo Elliott al gruppo di Arnault: l’emergenza Coronavirus e la definizione del nuovo stadio ed i due elementi tra loro sono collegati.

Stadio e Coronavirus

Il via libera dello stadio di Milano è il tassello che incastra gli interessi di Paul Singer con quelli del compratore Arnault. Al momento, come detto in precedenza, il fondo Elliott ha scucito la considerevole somma di 600 milioni di euro per il Milan e non ha di certo intenzione di realizzare minusvalenze, pertanto sommando l’indebitamento finanziario di 83 milioni ed un saldo negativo legato al calciomercato di 75 milioni, il club di Via Aldo Rossi dovrà essere venduto per una cifra intorno ai 900 milioni, cosa che allo stato attuale diverrebbe impossibile perchè – senza lo stadio – i rossoneri ne varrebbero al massimo 500 a stare larghi.

Si aspetta l’ok per lo stadio, questa è la conditio sine qua non per il passaggio definitivo di proprietà, la madre di tutte le battaglie. La situazione però si è arenata a causa dell’emergenza Coronavirus che ha visto la regione Lombardia tra le più falcidiate, motivi ben più importanti e seri stanno distogliendo il sindaco di Milano Sala rispetto al progetto legato allo stadio ed i tempi giocoforza si dilateranno ulteriormente.

Se nei prossimi mesi, una volta migliorata la situazione di emergenza sanitaria, ci fosse un passo decisivo verso il via libera per la costruzione dello stadio, ci sarebbero solide basi per il cambio di proprietà a partire dal prossimo anno. I colloqui tra Arnault ed il Milan al momento sono stati provvisoriamente congelati

in attesa di una schiarita proprio sul fronte stadio.

Con la realizzazione del nuovo stadio, quantomeno il via libera definitiva, ecco che il Milan acquisterebbe tutto un altro valore, allora potremmo parlare di cifre intorno al miliardo di euro e di fatto Arnault potrebbe fare il passo decisivo, al momento – come detto – Elliott sicuramente proseguirà ancora per una stagione, ma grosse, grossissime novità si aspettano per l’inizio del prossimo anno, il 2021 potrebbe essere infatti l’anno della svolta per il Milan con un nuovo proprietario e nuove ambizioni.

 

 

 

 

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Pubblicato da
Mauro Vigna
Tag: Milan

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