Milan: ecco perché Donnarumma rimarrà

Gigio Donnarumma, un portiere che se solo volesse si troverebbe in un top club a lottare per la Champions, sicuramente per lo scudetto ed avrebbe il doppio, o quasi, dello stipendio finora percepito con il Milan. Ma le cose stanno proprio così? Probabilmente si ragionando esclusivamente sul vile denaro, ma c’è dell’altro, tutta una serie di cose non dette e non scritte che fanno propendere la sua scelta ancora su Milano, ancora sul Milan.

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Questioni di cuore

Impossibile non ricordare il suo esordio a 16 anni ad opera di un’intuizione dell’allora tecnico Sinisa Mihajlovic che in lui vide i crismi di un ottimo portiere e non sbagliò. Gigio è consapevole di tutto questo, l’amore con i tifosi rossoneri, anche se non sempre corrisposto in pieno, possiamo sostenere che al momento è integro, un legame forte. In lui l’immagine di un vero leader, un futuro capitano di un Milan che si spera torni a dire la sua in Italia e soprattutto all’estero.

Nessuna spesa folle

L’emergenza legata al Coronavirus ci lascia con delle consapevolezze in più e delle certezze in meno, tutti i club infatti dovranno fare i conti con i loro portafogli, difficilmente ci saranno colpi milionari, trasferimenti faraonici. Potremo assistere a qualche scambio in attacco, ma ritengo poco probabile vedere cifre di 50-60 milioni 

per un portiere. Di fatto, le paventate offerte del Psg, del Real Madrid, del Barcellona e del Manchester City non si sono viste. Ci sono stati interessamenti, ammiccamenti, contatti, telefonate, ma tutti per cifre non memorabili. È vero che per il Milan anche 5 milioni rappresenterebbero una plusvalenza essendo Gigio un prodotto del vivaio, ma se in futuro sarà venduto ne dovrà valere la pena.

Un progetto serio

Donnarumma ha due richieste, una di carattere economico e l’altra legata al futuro del club rossonero. Il portierone infatti pretende un ingaggio uguale o leggermente minore rispetto quello attuale di 6 milioni. A mio parere ci sarà l’accordo a 5 milioni più bonus raggiungibili per arrivare agevolmente a quanto finora percepito fino al 2023. Il Milan avrà quindi tempo due stagioni per dimostrare di puntare in alto con un progetto serio ed ambizioso. Se questo non accadrà, non lo si potrà di certo imputare a Donnarumma il quale solo in quel momento se ne potrà andare, ma a quel punto la colpa non sarà più sua.

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Pubblicato da
Mauro Vigna
Tag: Milan

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