Calciomercato
Lazio, il primo acquisto arriva da una retrocessa
La Lazio ha già iniziato a programmare il futuro per regalare a Tudor una squadra completa. Gli occhi sono puntati su una delle sorprese di quest’anno.
Lazio, si pesca a Salerno
La trattativa più calda per il calciomercato della Lazio è quella per Loum Tchaouna, il talento della Salernitana che tanto bene ha fatto in questo finale di campionato.
L’attaccante classe 2003 ha collezionato finora 6 gol e 4 assist in 32 presenze con la maglia granata, inanellando una serie di ottime prestazioni.
Attualmente è lui il primo nome nella lista del direttore sportivo Fabiani per migliorare l’attacco biancoceleste. I contatti con la Salernitana sono continui e costanti per anticipare la concorrenza.
Il valore del calciatore, secondo Transfermarkt, si aggira intorno ai 5 milioni di euro, cifra che la Lazio sembrerebbe disposta a spendere molto volentieri per assicurarsi il suo talento.
Dal canto suo la Salernitana, nonostante la retrocessione, spera di ricavare qualcosa in più dalla cessione di Tchaouna. Anche perché il club di Iervolino dovrà girare il 40% della cifra incassata allo Stades Rennais, precedente proprietario del cartellino dell’attaccante granata.
I contatti proseguono e la svolta sembra molto vicina, con Tudor che spera di accoglierlo al più presto.
Anche Dia e Coulibaly nel mirino
Non solo Tchaouna, perché la Lazio vorrebbe allargare il discorso anche ad altri due giocatori della Salernitana: Boulaye Dia e Lassana Coulibaly.
Il primo, ormai da mesi ai ferri corti con la dirigenza granata, è stato accostato diverse volte alla Lazio nelle ultime settimane. Nonostante dei primi approcci molto positivi, nelle ultime ore la trattativa per lui sembra aver subito una frenata.
Il centrocampista, invece, incarna il prototipo di giocatore ideale per il gioco di Tudor. Tanta corsa e resistenza ma anche qualità e verticalità col pallone tra i piedi. Iervolino ha fissato il costo del suo cartellino intorno agli 8/9 milioni di euro.
Calciomercato
Fiorentina, la salvezza è ancora possibile?
Fiorentina – Avvio da record negativo e ambiente nel caos, ma la quota salvezza si è abbassata e la rosa resta superiore alle dirette rivali.
La Fiorentina vive uno dei momenti più difficili della propria storia recente: ultima in classifica, senza vittorie dopo 14 giornate, con una media punti da primato negativo. L’esonero di Pioli non ha invertito la rotta e anche il successore Vanoli è già sotto esame. Sullo sfondo, una società distante, uno spogliatoio diviso, una tifoseria esasperata.
Il quadro è drammatico, tanto che a Firenze ormai si parla apertamente di retrocessione. Eppure, al di là dell’allarme, la ragione racconta un’altra storia. È vero che nessuna squadra si è mai salvata con un avvio simile, ma è altrettanto vero che la quota per restare in Serie A da anni non è più vicino ai 40 punti, poiché spesso ne bastano 32-33. Con 24 partite ancora da giocare, alla Viola servirebbero circa 27-28 punti: una media alla portata di una rosa costruita per obiettivi molto più ambiziosi.
Fiorentina, i giocatori non ti mancano!
Il valore tecnico non manca. Giocatori come Kean, Gosens, De Gea e Gudmundsson — se ritrovano forma e concentrazione — sono superiori a quelli delle dirette concorrenti per la salvezza. La squadra però sembra smarrita. Le tensioni interne, i litigi, il calo di rendimento di uomini chiave e l’assenza di una guida societaria dopo la morte di Joe Barone hanno alimentato un clima pesantissimo.

ROBIN GOSENS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
È questo il vero pericolo, ovvero non il valore tecnico, ma la spirale psicologica in cui la Fiorentina sta precipitando. Se il gruppo non riuscirà a ricompattarsi e a calarsi nella nuova realtà, anche lo scenario più improbabile potrebbe prendere forma. La salvezza resta alla portata, ma serve una scossa immediata: il tempo, per ora, c’è ancora.
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Calciomercato
Barcellona, ritorno a metà per Ter Stegen
Barcellona – Da capitano a terza scelta: il portiere tedesco è di nuovo disponibile ma il futuro sembra lontano dalla Catalogna. Serie A in prima fila per gennaio.
Marc ter Stegen torna tra i convocati del Barcellona dopo un anno e mezzo segnato da infortuni e operazioni, ma il suo rientro rischia di essere solo una parentesi. Per la prima volta in stagione siede in panchina, un passo importante dopo la lunga assenza, ma anche un chiaro segnale: nella nuova gerarchia di Hansi Flick non è più il titolare di un tempo.
Il Barça, infatti, ha scelto di voltare pagina. Dopo il suo lungo stop – prima il tendine rotuleo, poi la schiena – il club ha puntato su Szczesny e sul giovane Joan Garcia, indicato come portiere del futuro. Ter Stegen, sotto contratto fino al 2028, è così scivolato al ruolo di terza scelta, separato in casa in una società che ormai guarda altrove.
Barcellona, chi vuole ter Stegen?
Il tedesco, 33 anni, non gioca dal 18 maggio e nella scorsa stagione ha collezionato appena nove presenze. Ora però è finalmente recuperato e vuole continuità in vista del Mondiale 2026. Nagelsmann è stato chiaro: senza minuti, niente Germania. Per questo ter Stegen si prepara a cambiare aria già a gennaio.

Il mercato attorno a lui si muove: Turchia (Besiktas), Francia (Monaco), Premier League (Newcastle, Tottenham, Manchester United) e soprattutto Serie A osservano con attenzione. A condizioni favorevoli – prestito con diritto di riscatto sotto i 10 milioni – il suo profilo interessa a club come Milan, Juventus e Inter, disposti però a coprirne l’ingaggio da circa 6 milioni annui.
I rapporti con il Barcellona, dopo mesi difficili e incomprensioni sulla gestione dell’infortunio, si sono rasserenati grazie a un chiarimento pubblico del giocatore. Tuttavia il destino sembra segnato. Per ritrovare spazio, continuità e credibilità con la Germania, ter Stegen deve ripartire altrove. E l’occasione potrebbe arrivare già nella prossima finestra di mercato.
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Calciomercato
Napoli, Lucca è l’enigma dell’Inverno: ADL valuta già l’addio?
Napoli – L’attaccante, arrivato in estate per oltre 35 milioni, rischia di lasciare i campioni d’Italia dopo pochi mesi: la concorrenza di Hojlund e il rientro imminente di Lukaku lo spingono ai margini.
Solo pochi mesi fa il Napoli aveva puntato con decisione su Lorenzo Lucca, investendo più di 35 milioni tra prestito oneroso e obbligo di riscatto per strapparlo all’Udinese. L’attaccante era stato scelto come vice-Lukaku, ma il grave infortunio del belga ha costretto gli azzurri a tornare sul mercato: è arrivato Rasmus Hojlund, subito esploso e diventato titolare.
Napoli, coperta (troppo) lunga in attacco
Con il recupero ormai imminente di Romelu Lukaku, atteso per l’inizio del 2026, il reparto offensivo si ritroverà presto con tre centravanti di primo livello. In questo scenario, Lucca scivola in fondo alle gerarchie e vede i suoi spazi ridursi ulteriormente.

ROMELU LUKAKU RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Secondo Sky Sport, Conte starebbe valutando la cessione già nella finestra invernale. Il sacrificio di Lucca potrebbe consentire al club di intervenire in altri reparti e completare l’organico in vista della seconda parte di stagione.
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