Calciomercato
Hellas Verona, arriva l’ufficialità: Baroni è il nuovo tecnico
Hellas Verona, negli ultimi minuti è arrivata l’ufficialità della notizia nell’aria da qualche giorno: Marco Baroni è il nuovo tecnico.
Questo il comunicato con cui la società scaligera presenta l’ex tecnico del Lecce:
Hellas Verona FC comunica di aver affidato la conduzione tecnica della Prima Squadra a Marco Baroni, che si è legato al Club gialloblù fino al 30 giugno 2024, con opzione per il secondo anno
Nato a Firenze l’11 settembre 1963, Baroni, poco dopo aver concluso una lunga carriera da calciatore nella quale ha vestito anche la maglia dell’Hellas Verona dal 1995 al 1998 – collezionando con i gialloblù 93 presenze e 9 gol, distribuiti tra Serie A, Serie B e Coppa Italia – inizia quella da allenatore.
Nella sua ormai più che ventennale carriera come tecnico – dopo essere stato anche vice di Alberto Malesani proprio sulla panchina dell’Hellas Verona nella stagione 2002-03 – spiccano la vittoria dei playoff di Serie B con il Benevento nella stagione 2016/17 che vale la prima promozione in Serie A della squadra sannita nella sua storia e, nelle ultime due stagioni, dal 2021 al 2023, i risultati ottenuti alla guida del Lecce, con cui nell’annata 2021-22 ha conquistato la promozione in Serie A, vincendo il campionato cadetto, e nell’ultima, 2022-23, ha raggiunto la salvezza nella massima serie.
Hellas Verona FC rivolge a mister Marco Baroni, e a tutti i componenti del suo staff, un caloroso benvenuto e gli augura buon lavoro
Calciomercato
Lipsia, proposto a Xaver Schlager un rinnovo contrattuale fino al 2029
Il Lipsia punta su Xaver Schlager: offerto un rinnovo contrattuale fino al 2029 per blindare il centrocampista austriaco in Bundesliga.
Il rinnovo di Xaver Schlager con il Lipsia
Il Lipsia sembra deciso a consolidare il suo centrocampo, offrendo a Xaver Schlager un’estensione contrattuale fino al 2029. Questo annuncio sottolinea l’importanza del giocatore austriaco all’interno della squadra tedesca. Schlager, noto per la sua abilità nel recupero palla e la visione di gioco, è stato un elemento cruciale per il Lipsia nelle ultime stagioni. La decisione di proporre un rinnovo così lungo indica chiaramente la fiducia che il club ripone nel suo talento.

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Occasione sfumata per la Juventus?
L’offerta di un contratto fino al 2029 non è una mossa comune e dimostra la volontà del Lipsia di costruire una squadra solida e competitiva per il futuro. Schlager è considerato uno dei migliori centrocampisti della Bundesliga e la sua permanenza potrebbe attirare ulteriori talenti al club. Questo rinnovo potrebbe anche rappresentare un segnale per altri club interessati al giocatore, evidenziando la determinazione del Lipsia a mantenere le sue star. Tra questi c’è sicuramente la Juventus, società che negli ultimi giorni ha dimostrato un interesse per il giocatore. Vedremo se il giocatore accetterà il rinnovo o se invece cederà alle lusinghe bianconere.
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Fonte: l’account X di Schira
#Leipzig have offered to Xaver #Schlager the contract extension until 2029. #transfers
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 20, 2025
Calciomercato
Manchester City, Guardiola non vuole responsabilità sulla scelta del nuovo allenatore: “Il club farà la scelta migliore”
Pep Guardiola annuncia che non lui non sarà influente nella scelta del prossimo allenatore del Manchester City, ma sarà il club a deciderlo in autonomia.
Il futuro della panchina del Manchester City
Pep Guardiola, attuale allenatore del Manchester City, ha dichiarato che non avrà voce in capitolo sulla scelta del suo successore. Secondo quanto riportato da Fabrizio Romano, Guardiola ha sottolineato che “alla fine, saranno i risultati a decidere la fine del capitolo. Il club farà la scelta migliore”. Queste parole lasciano intendere che un addio dello spagnolo non è così lontano e che la scelta del sostituto sarà affidata completamente alla società, che sceglierà il candidato migliore per guidare il club in futuro.

Pep Guardiola the Manchester City manager ahead of the Premier League match Manchester City vs Wolverhampton Wanderers at Etihad Stadium, Manchester, United Kingdom, 22nd January 2023
(Photo by Conor Molloy/News Images)
Guardiola e il suo impatto sul club
Sotto la guida di Guardiola, il Manchester City ha raggiunto numerosi successi, diventando una delle squadre più competitive a livello internazionale. La sua filosofia di gioco e la capacità di gestire lo spogliatoio hanno portato il club a vincere diversi titoli. Nonostante ciò, il tecnico catalano sembra volersi distaccare dalla decisione su chi prenderà il suo posto, lasciando alla dirigenza il compito di individuare il profilo più adatto per continuare il percorso vincente intrapreso.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨🔵 Pep Guardiola says he will not decide new Man City manager.
“When the club, myself, or results – at the end always results decide the end of the chapter – the club will choose the best one”.
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) Dec 20, 2025
Calciomercato
Al-Hilal, Theo Hernandez: “Cifre esorbitanti per il rinnovo? Tutto falso. La mia priorità era restare al Milan”
Il terzino dell’Al-Hilal Theo Hernandez ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport dove ha parlato del suo addio al Milan e del rapporto con Inzaghi.
Il francese torna a parlare dopo un lungo periodo e racconta della sua nuova esperienza all’Al-Hilal, ma soprattutto del suo addio al Milan in estate. Theo ha lasciato queste dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport, rivelando qualche retroscena e svelando qualche curiosità.
Al-Hilal, le parole di Theo Hernandez
Theo, come si vive a Riad?
“Da dio. È stata la scelta migliore. L’unico neo è il traffico: tremendo”
Come l’ha convinta Inzaghi?
“Mi ha detto: ‘Andiamo a vincere insieme?’. So che all’Inter lo chiamavano ‘demone’. In campo una persona, fuori un’altra: un gentleman. Ogni tanto mi ha fatto qualche battuta sul fatto che l’anno scorso gli ho fatto perdere la Supercoppa qui a Riad, ma anche lo staff mi ricorda i derby o i duelli con Dumfries”. Lui e lo staff mi sfottono per le sei vittorie di fila con l’Inter, ma l’anno scorso abbiamo vinto noi…”.

SIMONE INZAGHI LANCIA IL PALLONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Ha incontrato il Milan?
“Sì, prima della partita con il Napoli. Quando andai via non riuscii ad abbracciarli tutti come avrei voluto. Mi dispiace che abbiano perso. Ho detto ‘bravo’ a Bartesaghi, che si merita tutto, e abbracciato Modric, con cui ho giocato a Madrid. Un genio: è di un altro livello”.
Ha visto anche i dirigenti?
“Allegri, Tare e Ibra. Furlani non si è fatto vedere”.
Non sarebbe mai andato via?
“Mai. La mia priorità era restare”. Non ho mai chiesto cifre esorbitanti per il rinnovo né spinto per la cessione, tutto falso. Avrei meritato un trattamento migliore, alcuni compagni spingevano perché restassi”
Lo scorso gennaio rifiutò il Como?
“Il mio agente non me ne ha mai parlato. Dicevano che avessi chiesto cifre esorbitanti per il rinnovo, che spingessi per la cessione… tutto falso”.
Il suo post d’addio fu polemico: “La direzione che ha preso il club e alcune decisioni non rispecchiano i valori e l’ambizione che mi hanno portato qui.
È la verità. Quando sono arrivato c’erano Massara, Boban e Maldini, il mio idolo. Ibra è un top, ma dopo Paolo è cambiato tutto in peggio”.
Le critiche dei tifosi le hanno fatto male?
“Molto. So che ho commesso degli errori, come le espulsioni con la Fiorentina o col Feyenoord, ma siamo umani. Non ero sereno mentalmente e avrei potuto fare meglio, ma i tifosi sanno chi è stato Theo al Milan”.
Si è parlato anche di presunte aggressioni.
“Finalmente ho l’occasione di parlarne: c’è chi vuole rovinarti la vita e la carriera. Sono stato male nel leggere certe cose, ma la mia famiglia sa che non è vero”
Torniamo al campo: disertare il famoso cooling break di Fonseca fu un errore?
“È stato ingigantito. Io e Leao eravamo entrati da poco e siamo rimasti lì. Dicevano che non avessimo un bel rapporto con gli allenatori, ma non era vero. Io andavo d’accordo anche con Conceiçao. Lui era autoritario, ma la gente parlava a vanvera”.
Si è sentito abbandonato dal Milan?
“Avrei meritato un trattamento migliore. Non me l’aspettavo. Alcuni compagni mi spingevano a restare, ma quando un dirigente ti chiama e ti dice ‘se resti qui ti mettiamo fuori rosa’ io che cosa posso fare? Cerco altro”.
Quante volte è stato vicino a lasciare i rossoneri?
“Onestamente non lo so. Al mio agente ho sempre detto di non dirmi nulla, in Italia avrei giocato solo nel Milan”.
Era stato scelto grazie a Maldini.
“Il giorno in cui mi ha chiamato per incontrarci è stato il più bello della mia vita sportiva. Mi raggiunse a Ibiza e parlammo di fronte a un’aranciata. Non volevo crederci. Se sono diventato ciò che sono, e anche il difensore del Milan con più gol, è grazie a lui. Tuttora siamo sempre in contatto. La sua maglia con dedica mi emoziona: ‘Theo, il mio degno erede'”.
Il suo addio l’ha spiazzata?
“Mi sono sentito spaesato. L’anno scorso io e Calabria ci presentammo a Milanello con la maglia di Paolo, a qualcuno non andò bene. Hanno strappato una bandiera per nulla. A parte Ibra, la mancanza di milanismo di sente”.
Com’era Zlatan come compagno?
“In allenamento ci massacrava. Per il nostro bene”.
Il segreto di Pioli, invece?
“Dopo quel ko a Bergamo per 5-0 ci rivoltò come un calzino. Ricordo i suoi discorsi e la sua calma. Lo scudetto del 2022 è nato lì, con quella sconfitta. Eravamo una famiglia, sono stati anni magici, irripetibili, da batticuore. E pensare che con Giampaolo all’inizio non giocavo quasi mai… ma vabbé, ero appena arrivato”.
Il suo gol più bello?
“Quello in Milan-Atalanta 2-0, l’anno dello scudetto. Un coast to coast di 90 metri. I tifosi me ne parlano ancora: istinto puro”.
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Fonte: l’account X di Schira
#TheoHernandez a GdS: “Dicevano che io e #Leao avessimo problemi con gli allenatori: non è vero! Rafa fortissimo, ma ogni tanto ha la testa non si sa dove: non lo vedo punta. Ho commesso errori (espulsioni con Fiorentina e Feyenoord), ma siamo umani e non ero sereno mentalmente”
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 20, 2025
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