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Atalanta e Verona: i segreti del successo, cosa manca il Cagliari?
Atalanta e Verona, due squadre diverse ma simili. Entrambe stanno ottenendo grandi successi. Gli oroobici sono ormai una certezza del nostro calcio, e stanno provando a stupire anche in campo europeo. L’Atalanta infatti è ai quarti di finale di Champions League; un risultato assolutamente inaspettato è meritato. Il Verona invece è la vera e propria rivelazione di questa stagione. Ottima posizione in classifica e gioco spumeggiante. Entrambe in comune hanno due ottimi allenatori come Gasperini e Juric e un gran bel gioco. L’Atalanta ha anche degli elementi validi, mentre il Verona è composto da giocatori, dati in alcuni casi per finiti o da veri e propri semi sconosciuti. La forza della società scaligera è stata quella di scommettere su giocatori non costosi e con ingaggi bassi, ma con tanta voglia di mettersi in mostra e di far vedere, che nel calcio non contano solamente i soldi ma anche le idee e le motivazioni.
Atalanta e Verona, le differenze con il Cagliari
Tanti calciatori del Verona infatti son finiti sul taccuino dei più grossi Club italiani ed esteri, a dimostrazione del buon lavoro fatto dal club e dal tecnico. Il Cagliari invece poteva essere, da un certo punto di vista, una via di mezzo tra l’Atalanta, ormai consolidata, ed il Verona vera e propria sorpresa. I rossoblù erano partiti veramente bene, andando ad occupare anche delle posizioni di classifica importanti. Successivamente è mancato qualcosa. Probabilmente al Cagliari manca un tecnico valido che dia un’impronta di gioco alla squadra, a prescindere dagli elementi che scendono in campo. Anche il fatto di avere in rosa molti calciatori in prestito, è un fattore che certamente non garantisce continuità a un certo tipo di progetto. Ancora, la difficoltà manifestata nel lanciare i giovani, rappresenta un altro punto dolente, che gioca a sfavore del club isolano. Insomma c’è ancora da lavorare.
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Napoli: arriva al cinema il film dello scudetto azzurro
Napoli: “Sarò con te” è il film in uscita nelle sale italiane il 4 maggio, la pellicola riporta il pubblico alla stagione calcistica 2022/2023
Si chiama “Sarò con te” il film in uscita al cinema il 4 maggio in tutte le sale italiane, diretto da Andrea Bosello e prodotto da “Filmauro” di Luigi e Aurelio De Laurentiis.
La pellicola fa rivivere al pubblico tutte le emozioni dello scudetto azzurro conquistato nella stagione calcistica 2022/2023, dopo 33 anni d’attesa.
Il trionfo dei partenopei viene raccontato dai protagonisti come tra gli altri capitan Giovanni Di Lorenzo, Khvicha Kvaratskhelia, Victor Osimhen e senza dimenticare il mister Luciano Spalletti.
Una stagione iniziata male, ma poi trasformata in una stagione indimenticabile per il tifo azzurro. Grazie alle giocate di Kvaratskhelia, ai goal di Victor Osimhen e a una squadra costruita e allenata da mister Spalletti che il 4 maggio 2023 fa vincere il campionato al Napoli con cinque giornate di anticipo.
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Ultim’ora Milan, il West Ham riprende i contatti con Lopetegui
Ultim’ora Milan, quanto scritto da noi su Lopetegui trova assoluta conferma dalle ultime notizie in nostro possesso. Andiamole a vedere qui di seguito.
Avevamo scritto che Julen Lopetegui poteva essere un nome caldo, ma che nulla era stato realmente fatto e non possiamo che confermarlo.
Arrivano infatti notizie che il tecnico spagnolo avrebbe ripreso i contatti con il West Ham, club che qualche settimana fa aveva iniziato a fargli la corte.
Ad oggi riteniamo che Lopetegui continuerà a essere un nome monitorato dalla dirigenza, sebbene comunque si penserà anche ad altri profili.
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Milan, Cardinale stai attento: così giochi col fuoco | L’editoriale di Mauro Vigna
Milan, con questo mio editoriale vogliono prendere la voce di ogni singolo tifoso e portarlo idealmente al quarto piano di Via Aldo Rossi. La situazione non è di certo facile e la pentola potrebbe scoperchiarsi nel giro di poco tempo.
Dovessi iniziare una lettera rivolta alla presidenza rossonera esordirei col dire:” Cardinale, stai attento“.
Sì, perché probabilmente qualcosa all’interno dell’AC Milan, della sua storia e della sua tifoseria deve essersela persa per strada. Ok, la gaffe sulle Champions League vinte, peccati di inesperienza, ma i tempi dell’improvvisazione sono finiti.
I tifosi pretendono chiarezza, un progetto serio e ambizioso e una linea comune. Il casting sull’allenatore, a fine aprile, è una cosa che non si può vedere se ci si chiama AC Milan. Dirigenza spaccata sul nome, un mercato da iniziare e per il quale si è già in ritardo, insomma…lasciatemo dire, un gran casino.
Ma questo è niente rispetto a quello che realmente potrebbe accadere. Dell’insurrezione popolare dei tifosi di sabato fino a quella che potrebbe scatenarsi tra i giocatori. Perché gente come Maignan, Tomori, Leao, Theo Hernandez pretendono – per restare – un progetto serio e difficilmente rimarrebbero tranquilli, o tranquillizzati, da un Lopeteguei qualsiasi. Ogni riferimento non è volutamente casuale. Nemmeno Fonseca lascerebbe la piazza tranquilla.
Dal nome dell’allenatore che si andrà a scegliere si capiranno le reali intenzioni di questa proprietà. Antonio Conte a parte, soltanto uno tra Thiago Motta, Sarri o De Zerbi lascerebbe la piazza tranquilla. E per tranquilla intendo anche il numero degli abbonamenti che verranno sottoscritti la prossima stagione. Perché di questo si parla, di minori introiti nelle casse rossonere se la piazza si raffredda. E minore coinvolgimento degli stessi giocatori i quali potrebbero decidere di virare su altre piazze, anche in considerazione del fatto che gli stipendi al Milan non sono propriamente di quelli faraonici.
Tutto ciò premesso, capirete benissimo come sia fondamentale la scelta dell’allenatore e in quali seri rischi possano incorrere Cardinale & Co. Già perdonare la cacciata di Paolo Maldini non è stata facile da digerire per i tifosi, e di fatto non è stata digerita. Ripetersi la stagione successiva con un Lopetegui qualsiasi…beh, errare è umano, perseverare diabolico.
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