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Milan: taglio agli stipendi, massimo due milioni
Il susseguirsi di notizie nell’ambiente rossonero non stanno facendo altro che minare una tranquillità apparente che regnava all’interno del club fino a qualche settimana fa. Dalla sicura dipartita di Boban ai pieni poteri di Gazidis il passo è stato molto breve, come altrettanto brevi saranno le prossime mosse, prima tra tutte un ridimensionamento degli ingaggi ai giocatori.
Il tema era stato toccato fin dall’inizio della gestione Elliott, ma nel corso dell’anno il budget era stato sforato con l’acquisto di Zlatan Ibrahimovic, oltre ad una situazione di stipendi alti pregressa, come i 6 milioni di euro percepiti da Donnarumma.
Tetto a due milioni
Lo riporta l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, il Milan metterà in atto l’ennesimo taglio degli stipendi per provare a contenere ulteriormente i costi. Previsto infatti un tetto massimo a 2 milioni.
Attualmente gli stipendi al di fuori del tetto massimo sono quelli di Donnarumma (6 milioni) e Romagnoli (3,5 milioni) per i quali sarà necessario quanto prima sedersi al tavolo delle trattative. Il primo ritengo quasi impossibile rimanga in rossonero, discreti margini di manovra potrebbero esserci per la gestione del capitano.
Un taglio anche agli obiettivi
Il taglio al monte ingaggi si porta dietro anche un inevitabile ridimensionamento delle aspettative dei rossoneri. Così facendo sarà molto difficile vedere qualche campione che deciderà di venire a Milano a vestire la maglia rossonera e difficilmente gli attuali top player sceglieranno di ridursi gli stipendi per giocare in un club che nemmeno lotta per la Champions e fatica ad arrivare alla qualificazione delle coppe europee. Un quadro sicuramente preoccupante che non lascia di certo tranquilli i tifosi che temono di non riuscire ad emergere da questa situazione per altri ulteriori anni, e ritengo che stando così le cose, le porevisioni per l’immediato futuro siano quantomeno da fare al ribasso.
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Milan-Conte, i dieci giorni della verità: il nodo Pioli e il risiko delle panchine
Milan-Conte, parte ufficialmente il countdown, o dentro o fuori. Andremo a provare a fare chiarezza con questo articolo, consapevoli che potrebbe letteralmente ancora accadere di tutto.
Iniziamo a parlare della situazione Antonio Conte al Milan. Nonostante le secche smentite di grandissima parte degli organi di stampa, a noi di Calcio Style risulta che il primo nome per la panchina sia proprio il tecnico leccese. Tutto fatto? Probabilmente no, per il semplice fatto che il tanto atteso incontro tra Conte e Furlani, probabilmente in presenza anche di Gerry Cardinale via Skype, ad oggi, salvo errori, non c’è ancora stato.
Situazione, se fosse confermata, a tratti imbarazzante, ma giustificabile dal fatto che tra oggi e domani la dirigenza avrà un lungo colloquio proprio con Stefano Pioli durante il quale si cercheranno di capire molte cose, soprattutto dal punto di vista economico e professionale del tecnico parmense.
Conte pretende un incontro entro fine settimana prossima con la dirigenza e siamo certi che avverrà. O dentro o fuori. La situazione è sempre la stessa, Furlani e Moncada continuano a non vedere di buon occhio il tecnico leccese, tuttavia la strada sembra essere quella e l’accordo potrebbe essere trovato.
Troviamo quindi il Napoli che certamente ha avuto diversi contatti con Conte, ma per adesso, dopo i ripetuti rifiuti del tecnico, sarebbe orientato verso altri allenatori quali Gasperini, Italiano e lo stesso Pioli. La Juventus potrebbe ritenersi soddisfatta con l’arrivo di Thiago Motta, ma come il Milan, prima dovrà piazzare Massimiliano Allegri.
Inutile dire che se Pioli dovesse rimanere senza una squadra, ancorché sembra che Sarri sia orientato verso Bologna, diverrebbe difficile per lo stesso Milan sostenere l’ultimo stipendio del parmense e nello stesso tempo assoldare Conte.
Riteniamo che solo ed esclusivamente non si trovasse una quadra per la buonuscita di Pioli, e tra oggi e domani sapremo, Conte potrebbe essere a rischio. E solo ed esclusivamente allora sarebbe inevitabile virare su un piano B che la dirigenza, ad oggi, non ha ancora previsto. I nomi di Fonseca e Gallardo sono venuti fuori perché proposti dai loro agenti e non perché direttamente cercati dal Milan.
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Tonali torna sulla vicenda scommesse: “Chiedete aiuto”
Sandro Tonali è tornato a parlare pubblicamente e lo ha fatto durante un incontro previsto all’interno del suo percorso riabilitativo organizzato dalla FIGC.
Tonali: “Io mi sono nascosto e ho sbagliato perché non ti fermi da solo, ti fermano gli altri”
Sandro Tonali dovrà seguire un percorso di riabilitazione accordato dalla FIGC che fa parte del patteggiamento successivo alla squalifica.
All’interno di esso sono previsti degli incontri pubblici in cui l’ex centrocampista del Milan dovrà presenziare per parlare della vicenda che lo ha visto protagonista, riguardante le scommesse sportive.
Questa mattina è stato ospite del liceo scientifico Gaetano Salvemini di Bari.
Di seguito riportiamo le sue parole:
“Tra di voi magari qualcuno scommette e non lo dice, ma non dovete nascondervi perché io l’ho fatto e ho sbagliato. Quando hai uno stipendio alto e giochi d’azzardo il rischio è dietro l’angolo e non riesci a fermarti da solo, puoi compromettere amicizie, rapporti e lavoro.”
“Nascondersi dietro a un problema non è la soluzione”, ha detto, “chiedete aiuto, fatevi aiutare, io sono stato fortunato ad avere intorno persone che mi vogliono bene e me lo dimostrano quotidianamente.”
“Sono stato in una fabbrica e ho capito quante persone lavorano dieci ore al giorno pur di portare uno stipendio a casa. Ho capito tante cose, se un operaio perdesse il lavoro ne pagherebbe tutta la famiglia ed anche per questo sono fortunato, perché io ho sbagliato ma non ho perso nulla.”
Sul calcio in Inghilterra:
“La Premier è più faticosa ma in Inghilterra ci sono meno pressioni, qualsiasi sia il risultato la sera puoi vivere la tua vita, mentre in Italia se ti va male non puoi uscire di casa. Dobbiamo crescere tutti insieme per il bene del calcio e della società.”
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Stadio Flaminio: il Comune di Roma tifa Lazio
Stadio Flaminio, si lavora al progetto di riqualificazione dell’impianto costruito a fine anni ’50 e al momento inutilizzabile.
In questi giorni si passerà dalle parole ai fatti sul futuro dello stadio Flaminio: è al via il percorso che vedrà la riqualificazione dell’impianto, ci sarà gara in cui, secondo quanto scrive Repubblica oggi, saranno tre i soggetti pronti a fare la propria proposta.
La Lazio di Lotito, la Roma Nuoto e una una joint venture tra Cassa Depositi e Prestiti e Credito sportivo.
L’ultima, in ordine di tempo, è il progetto che vedrebbe protagonista Lotito, da tempo voglioso di avere uno stadio tutto suo. Il patron laziale ha affidato ad Arup, che sta lavorando ad un altro stadio progettato da Nervi, il Franchi di Firenze, ad un progetto che dovrebbe portare la capienza ad oltre 40mila posti tutti coperti, con uno sviluppo in altezza della struttura.
Le parole dell’asssessore alla sport Onorato sembrano dare molte speranze a Lotito: «Ho visto il progetto della Lazio per lo stadio Flaminio: è molto ambizioso, esalta la bellezza dell’impianto e dell’architettura di Nervi. Per questo siamo ottimisti. Il presidente Lotito si è mosso in maniera concreta e fa sul serio».
Se l’amministrazione romana sembra aver accolto positivamente l’idea lotitiana, ci sarebbero anche idee alternative a livello nazionale: con una capienza ridotta da circa 25 mila posti, per uno stadio dedicato a calcio, rugby e grandi concerti, sovvenzionato dall’Istituto per il credito sportivo e la Cassa Depositi e Prestiti per creare una cittadella dello sport con PalaTiziano, il circolo del Tennis Paolo Rossi e l’ex galoppatoio di Villa Glori.
Terza parte in causa sarà anche Roma Nuoto, che ha un progetto per lo Stadio.
A risolvere in buona parte il problema parcheggi per l’afflusso al Flaminio, qualsiasi sarà la sua destinazione, sarà l’arrivo in zona della metro C.
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