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Milan-Juventus 1-1: le pagelle dei rossoneri
Milan e Juventus vanno negli spogliatoi con il risultato di 1-1, pareggio che sta certamente molto stretto ai rossoneri autori di una gara di carattere senza i cedimenti visti durante il derby quando scomparirono letteralmente dal campo dopo il 50’ minuto. La partita è stata avvincente e Buffon è stato costretto a tre grandi interventi per evitare al Milan di dilagare. Pesantissime le ammonizioni per il Milan che nella gara di ritorno non potrà schierare Ibrahimovic, Castillejo e Theo Hernandez uscito anzitempo dal campo per somme d’ammonizioni al 71’. Il Milan passa in vantaggio con merito al 61’ minuto con girata al volo di Rebic su cross delizioso di Castillejo che la mette dove Buffon non può arrivare. La gara si trascina sulla falsariga di prima, il Milan attacca, la Juve cerca di ripartire fino a quando Ronaldo su cross di Bentancur si coordina in modo perfetto e di mezza girata colpisce il braccio aperto di Calabria che però era completamente girato. Rigore più che dubbio con Valeri che la va a vedere al Var e decreta il calcio di rigore. Ronaldo non sbaglia, 1-1. Termina la gara, ma le polemiche per l’arbitraggio scandaloso di Valeri da ambo le parti non si placheranno per giorni.
Le pagelle dei rossoneri
Donnarumma 6,5: pronto nel primo tempo a respingere il tiro di Cuadrado, gestisce bene la difesa, preciso nelle uscite. Mai veramente troppo impegnato, sicuramente meno rispetto al portiere avversario.
Calabria 7: quando ha la palla al piede ci si fa il segno della croce, ma in questa gara annulla quasi completamente un cliente di nome Ronaldo e nel primo tempo esalta i riflessi di Buffon con un gran tiro. Si propone spesso anche in avanti. Decisamente un passo avanti rispetto al passato.
Kjaer 6: nessuna sbavatura particolare, svolge il suo compitino con diligenza supportato anche dall’inconcludenza dell’attacco bianconero.
Romagnoli 6,5: il capitano è presente su ogni pallone, si fa sentire e frena gli attacchi della Juventus con diligenza.
Hernandez 5,5: schiaccia Cuadrado sulla fascia sinistra ed ogni volta che parte è pericoloso. Rimedia con ingenuità un cartellino rosso che gli farà saltare la partita di ritorno.
Castillejo 6: dai suoi piedi parte il cross per il gol di Rebic e di fatto è l’unico rossonero a crossare pericolosamente in centro. Si muove bene senza palla. (Dall’80’ Saelemaekers: sv).
Kessie 6: recupera un sacco di palloni, cresce nel finale dimostrando un’ottima forma fisica, non sempre preciso e lucido con la palla al piede, ma ha senz’altro mostrato carattere da guerriero.
Bennacer 6,5: gioca a tutto campo, verticalizza molto e trova il dribbling in un centrocampo dove spesso manca la necessaria lucidità. Portatore sano di fosforo, elemento imprescindibile per i rossoneri.
Calhanoglu 6: luci ed ombre per il turco che è sempre al centro dell’azione, ma che potrebbe dare molto di più. La sensazione è sempre la stessa, un giocatore dalle eccezionali qualità, ma che spesso non riesce a tirare fuori. ( dall’85’ Paquetá: sv).
Rebic 7,5 spina costante nel fianco bianconero, Buffon gli nega il gol in più occasioni salvo poi cedere sul gol dell’1-0. Un giocatore decisamente ritrovato che prova le giocate, anche le più difficili, riuscendoci. Il migliore in campo dei rossoneri, ottimo partner di Ibrahimovic con il quale il dialogo è continuo. (Dal 74’ Laxalt 6: entra aggressivo, difende la sua zona con veemenza).
Ibrahimovic 6: partita di grande sacrificio, di testa le prende tutte ed offre un’ottima sponda per i compagni. Probabilmente troppo sulle gambe, ma l’età si fa sentire soprattutto se si è giocato solo pochi giorni fa un derby intenso.
Pioli 7: questa volta il Milan non si perde e per gran parte della gara mette la Juventus alle corde. Meritava la vittoria, ma la squadra gira bene, il nuovo modulo funziona e dona maggiore copertura.
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Allegri shock, la ricostruzione del Corriere della Sera: “Mi hanno trattato come un parafulmine. Non vedo l’ora che finisca tutto”
Il Corriere della Sera attribuisce ad Allegri alcuni frasi shock, risalenti alla scorsa stagione, che fanno luce sul suo nervosismo.
Perché Allegri è così nervoso: la ricostruzione
Quando Allegri, nell’estate di tre anni fa, rifiutò il Real Madrid per tornare alla Juventus, non era questo quello che si aspettava di trovare. La situazione attuale non rispecchia minimamente né le sue aspettative né tantomeno il ricordo della sua prima avventura in bianconero. Una sensazione di latente nervosismo, che è esplosa tutta assieme dopo la vittoria in Coppa Italia contro l’Atalanta ma che ha radici molto più profonde.
In particolare, l’edizione odierna de “Il Corriere della Sera” attribuisce al tecnico labronico alcune frasi che sarebbero state pronunciate la scorsa stagione. Sicuramente la più difficile degli otto anni che Max ha passato in bianconero, in cui è stato costretto a “fare da parafulmine” a una società assente ed esautorata.
❝Per fortuna tra poco questa situazione sarà conclusa. Quest’anno sono stato io il parafulmine, vediamo chi lo sarà nella prossima stagione. È stato un miracolo concludere la stagione con quella classifica.❞
Giuntoli il pomo della discordia
Nell’impossibilità di appurare se queste frasi siano state pronunciate o meno, e se queste siano state le esatte parole pronunciate dal livornese, questa ricostruzione esemplifica perfettamente lo stato d’animo di un uomo lasciato solo e abbandonato al proprio destino. Il primo punto d’attrito con la dirigenza è stata la scelta di affidare le chiavi del reparto tecnico a Giuntoli: scelta non gradita al tecnico labronico.
Allegri avrebbe preferito la promozione di Giovanni Manna, all’epoca responsabile della Next Gen e attuale direttore sportivo del Napoli, o al limite l’ingaggio dell’amico Giovanni Rossi del Sassuolo. La rottura fra i due è arrivata in maniera definitiva nel corso del mercato di Gennaio, quando Allegri chiese un centrocampista (possibilmente di esperienza) come Bonaventura o Pereyra mentre Giuntoli si presentò con Djalo e Alcaraz.
Poi la fine di tutto. Il 4 Febbraio, dopo la sconfitta a San Siro nello scontro diretto con l’Inter che ha di fatto messo fine alle ambizioni scudetto dei nerazzurri, il primo incontro a Milano fra Giuntoli e Thiago Motta. Lì Allegri, che ha appreso della volontà della dirigenza di cambiare allenatore dai giornali, ha iniziato a covare acredine nei confronti della società, a cui rimprovera “una mancanza di rispetto e chiarezza” e che accusa di “averlo delegittimato agli occhi dei giocatori, pregiudicando il finale di stagione in campionato“.
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Milan, il tesoretto della Supercoppa Italiana: quanto incasseranno i rossoneri
Milan, sono ormai ufficiali gli accoppiamenti della Supercoppa Italiana, trofeo che porterà ai rossoneri un piccolo ulteriore tesoretto da sommarsi a quello della qualificazione alla Champions League. Qui di seguito i dettagli.
Un ulteriore tesoretto perverrà nelle casse rossonere, questa volta dalla Supercoppa Italiana. Competizione che si giocherà in Arabia Saudita nel mese di gennaio 2025.
Il Milan andrà ad affrontare la Juventus, neo vincitrice della Coppa Italia, mentre l’Inter se la giocherà contro l’Atalanta.
Ogni semifinalista incasserà 1,6 milioni di euro, mentre alle finaliste andranno 3,4 milioni. Alla vincitrice del trofeo andrà la cifra di 6,4 milioni.
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