Serie A
Juventus, Bremer non si ferma: lavoro extra per tornare al top
Juventus, il difensore brasiliano ha rinunciato a due giorni di riposo per allenarsi alla Continassa. L’obiettivo è quello di rientrare contro il Como e farsi trovare pronto per la sfida con il Real Madrid.
Gleison Bremer è determinato a lasciarsi alle spalle un periodo complicato e a ritrovare la miglior condizione fisica. Dopo la lunga assenza dovuta alla rottura del legamento crociato che lo ha tenuto fuori per gran parte della scorsa stagione, il difensore della Juventus aveva iniziato con slancio quella attuale, collezionando 5 presenze tra Serie A e Champions League e servendo due assist nel Derby d’Italia.
Juventus, Bremer non vuole perdere tempo
Un nuovo problema muscolare, però, lo ha costretto a fermarsi di nuovo, saltando le sfide contro Villarreal e Milan. Bremer, tuttavia, non ha alcuna intenzione di restare fermo più del necessario. Secondo La Gazzetta dello Sport, il numero 3 bianconero ha deciso di rinunciare a due giorni di ferie per continuare ad allenarsi alla Continassa, lavorando con intensità per accelerare il recupero.

GLEISON BREMER RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’obiettivo è quello di tornare disponibile già per la trasferta di Como, in programma domenica al rientro dalla sosta, anche se nel mirino del brasiliano c’è soprattutto la grande notte del 22 ottobre, quando la Juventus affronterà il Real Madrid al “Bernabeu”. Tudor e lo staff tecnico monitorano con attenzione i suoi progressi, ma la volontà del giocatore è quella di rientrare presto — e da protagonista.
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Serie A
Como, Fabregas: “Inter fortissima, ma noi vogliamo fare una partitona”
Alla vigilia di Inter-Como, l’allenatore dei lariani, Cesc Fabregas, è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico del Como in vista della sfida contro l’Inter di Cristian Chivu.
Como, le parole di Fabregas
Che tipo di sfida vi aspettate contro l’Inter?
“Non siamo noi la squadra che può intimorire l’Inter. Loro hanno disputato un numero enorme di gare, comprese due finali di Champions League… quindi noi giocheremo la nostra partita, mettendo in campo le nostre qualità e provando a vincere. Non vedo alternative. Sappiamo però di affrontare una squadra di altissimo livello, molto forte. Ma abbiamo ambizioni e proveremo comunque a imporre il nostro gioco”.
Rispetto allo scontro diretto di maggio, quanto si è colmata la distanza?
“Di poco. Capisco la domanda, ma dobbiamo restare umili e con i piedi per terra. Siamo giovani e abbiamo ancora tantissimo da imparare. Vogliamo crescere vivendo proprio questo tipo di serate europee, come quella che hanno fatto contro l’Atletico Madrid, contro cui hanno giocato una grande gara fuori casa pur perdendo. Fa parte del calcio. L’80% dei giocatori che scenderà in campo domani ha esperienza di undici anni a questi livelli, noi no. Però i ragazzi hanno un atteggiamento importante: per noi sarà una gara molto significativa per capire dove siamo arrivati ora”.
La scorsa estate si parlò del suo possibile arrivo all’Inter: come vive ora questa sfida particolare?
“Preferisco non parlarne, non è ciò che mi interessa adesso. Questa domanda mi tocca emotivamente. Io sono al Como, vivo tutto per il Como e difendo tutto e tutti. Andremo a San Siro per provare a vincere, offrire una grande prestazione e continuare il nostro percorso. Non sono il tipo da dire: ‘È successo questo, allora io sono più debole’. No, io faccio semplicemente il mio mestiere. L’Inter è una squadra eccezionale, con un allenatore straordinario e dirigenti molto bravi. Da giocatore andavo spesso a San Siro a vedere l’Inter in Champions, perché per me rappresentavano una squadra fortissima. Non c’è nulla di cui vergognarsi. Ammiravo l’Inter di Inzaghi, chiudo gli occhi e ricordo tutto. Non c’è imbarazzo nel dirlo, perché analizziamo la realtà: vogliamo andare lì per giocare la partita migliore possibile. Vogliamo fare una grande gara”.

CESC FABREGAS ALZA LE MANI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Lecce, brutte notizie per Di Francesco: la Coppa d’Africa porta via 3 giocatori importanti
Il Lecce è sicuramente una delle squadre in serie A maggiormente danneggiate dalla Coppa d’Africa. 3 giocatori dovranno partire con le rispettive nazionali.
Si avvicina sempre di più la Coppa d’Africa, ovvero la competizione più temuta da club e fantallenatori. Il Lecce è sicuramente tra questi, poiché ben 3 giocatori sono stati convocati per il torneo.
In queste ore e in questi giorni le varie Nazionali stanno pubblicando le loro liste di convocati e la squadra salentina è stata particolarmente colpita.
I giocatori che staranno lontano dall’Italia per un po’ sono: Kialonda Gaspar, convocato dall’Angola, Lassana Coulibaly, convocato dal Mali e Lameck Banda, convocato dallo Zambia.

IL GOL DI COULIBALY ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lecce, le soluzioni per Di Francesco
Tutti e 3 i calciatori hanno un ruolo importante nello schieramento di Di Francesco il quale deve pensare al più presto come sostituirli. Al centro della difesa potrebbe rientrare Siebert, giovane tedesco protagonista di un inizio di stagione piuttosto negativo.
In mezzo al campo le principali alternative a Coulibaly sono o Kaba, molto simile per caratteristiche o Helgason, decisamente più qualitativo ed offensivo.
In avanti invece, con l’assenza di Banda potrebbe sicuramente trovare più continuità Riccardo Sottil, giocatore di qualità ma che fin qui non ha ancora inciso molto.
Serie A
Mario Rui: “Kvara e Osimhen sono fuoriclasse. Napoli-Juve? Spalletti in panchina… sarebbero dolori per tutti”
Mario Rui racconta a Tuttosport il legame con Napoli, Spalletti, la Juve e il futuro dopo lo scudetto conquistato con i partenopei.
Mario Rui, ex terzino del Napoli e protagonista dello scudetto sotto la guida di Luciano Spalletti, oggi in panchina alla Juventus, ha parlato a Tuttosport in una lunga intervista in cui ha raccontato il suo rapporto con il Napoli, il tecnico toscano e le prospettive future della sua carriera.
Le parole di Mario Rui
“La voglia di calcio è tantissima, anche se mi sono preso un periodo per dedicarmi alla mia famiglia. Mi alleno molto e credo di essere vicino a ricominciare”.
Possibile un ritorno in Serie A?: “Ci sono state opportunità, ma l’anno scorso non riuscivo a immaginarmi con una maglia diversa dal Napoli. Penso che ripartirò dall’estero: sto bene e posso dare ancora tanto”.
Il legame con Napoli resta incancellabile: “Immortale” è una parola enorme, ma quello scudetto è stato qualcosa di indescrivibile. Le basi le mettemmo a Dimaro: tutti ci davano per ridimensionati, tranne Spalletti. Lì diventammo un blocco unico”.
Quasi inevitabile, dunque, il passaggio del tecnico toscano alla Juventus: “Non mi ha sorpreso, è il migliore, l’allenatore più affidabile. Alla Juve serviva uno come lui”.
Sul rapporto speciale con Spalletti: “Mi ha voluto bene, non mi ha lasciato nei momenti difficili. Il merito dello scudetto è suo all’80%: viveva a Castel Volturno, ha sacrificato tutto”.
Su Conte: “Mi ha colpito subito. Pensavo fosse un tecnico difensivo e invece ha trasmesso una mentalità vincente immediata. Sia lui sia Spalletti sono persone oneste e dirette: rarità nel calcio”.
Su McTominay: “McTominay si vedeva subito che fosse un campione. Kvara e Osimhen sono fuoriclasse: Victor può giocare ovunque nel mondo”.
Sul duello Scudetto: “Se la Juve vince può tornare in corsa, anche se è difficile. Il Napoli sta facendo bene: più competitivo nei reparti e più forte, paradossalmente, dopo l’emergenza infortuni”.
Su Napoli–Juve: “Non so come finirà, ma sarà una partita chiave. Se vince la Juve rientra nella lotta scudetto. Se vince il Napoli manda un segnale pesantissimo al campionato. E con Spalletti in panchina… sarebbero dolori per tutti”.
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