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La nuova Atalanta di Juric: moduli, schemi e nuovi acquisti
La stagione 2025/26 si è aperta con una delle novità più interessanti e cariche di significato del calcio italiano: l’Atalanta ha scelto Ivan Juric come nuovo allenatore, affidandogli una squadra reduce da anni straordinari sotto la guida di Gasperini.
Per Bergamo si chiude un ciclo irripetibile, che ha portato la Dea a risultati storici in Italia e in Europa, ma allo stesso tempo si apre un capitolo nuovo, nel segno della continuità e dell’innovazione.
Juric è stato allievo diretto di Gasperini ai tempi del Genoa e da lui ha ereditato i principi cardine del gioco a uomo, dell’intensità e dell’aggressività su ogni pallone. Nel corso della sua carriera, però, ha sviluppato anche tratti distintivi personali, privilegiando un approccio più verticale e pragmatico, meno legato al fraseggio prolungato e più orientato alla ricerca rapida della porta.
In molti si chiedono se l’Atalanta di Juric sarà un’evoluzione naturale della gestione precedente o se segnerà uno stacco netto. Le risposte arriveranno sul campo, ma già oggi si può intuire che la squadra dovrà abituarsi a nuove soluzioni e a un diverso equilibrio tattico.
Un nuovo inizio
La società nerazzurra, consapevole della delicatezza della transizione, ha scelto di sostenere Juric con un mercato in entrata importante. Sono arrivati profili mirati per garantire qualità e freschezza a una rosa che negli ultimi anni ha accumulato esperienze ma anche fisiologiche necessità di rinnovamento. Kristovic, Zalewski, Musah e Ahanor rappresentano i volti di questa nuova fase: giocatori con caratteristiche differenti, capaci di dare opzioni concrete in ogni reparto.
Non mancano gli interrogativi: come cambierà la squadra con questi innesti? Quale sarà il ruolo dei nuovi arrivati in un sistema che, per anni, ha avuto meccanismi rodati e quasi automatici? È normale, quindi, che la curiosità si sposti non solo sul campo, ma anche sull’informazione.
Oggi i sostenitori hanno a disposizione una miriade di canali per seguire la squadra e non è raro vederli confrontarsi su forum, social e piattaforme digitali. Non sorprende, allora, che la maggior parte scelga di cercare sul sito Atalanta Oggi tutte le ultime novità sul calciomercato dell’Atalanta, proprio per capire in anticipo come Juric intenderà plasmare la rosa e quali sorprese potrebbero arrivare dai nuovi innesti.
I moduli di Juric
Sul piano tattico, è difficile immaginare una rivoluzione immediata. Juric eredita una rosa abituata a giocare con il 3-4-2-1, modulo che sotto Gasperini è diventato un marchio di fabbrica e ha reso la Dea riconoscibile in tutta Europa. Tuttavia, il nuovo allenatore potrebbe intervenire con alcune varianti per adattare il sistema alle sue idee.
Il 3-4-2-1 resterà probabilmente la base di partenza, ma interpretato in modo diverso: meno possesso orizzontale, più verticalizzazioni immediate e una maggiore attenzione alla fase di non possesso, con linee più compatte. In questo contesto Kristovic sembra il centravanti ideale, un punto di riferimento per i compagni e un bersaglio per i lanci lunghi. A gicoarsi posto con il montenegrino ci sarà il classe ’99 Scamacca, rientrato dopo un lungo infortunio.
Non è da escludere, però, che Juric possa ricorrere anche a un 3-4-1-2, soprattutto contro avversari che concedono spazi dietro la linea difensiva. Con due punte, l’Atalanta avrebbe più profondità e capacità di variare il gioco offensivo. Infine, il 3-5-2 resta un’opzione praticabile: con tre centrocampisti di corsa e sostanza, la squadra potrebbe garantire equilibrio e resistenza, utile soprattutto in campo europeo o nelle sfide più complicate di Serie A.
Kristovic
Nikola Kristovic è uno degli acquisti più interessanti di questa sessione di mercato. Attaccante ex Lecce, classe 2000, ha già dimostrato in patria e nelle prime esperienze internazionali di avere doti fisiche importanti. È un centravanti di peso, abile nel gioco aereo e nel proteggere palla spalle alla porta, caratteristiche che ben si sposano con la filosofia di Juric.
Il suo inserimento sarà cruciale per dare all’Atalanta un riferimento fisso in avanti. In un sistema che privilegia verticalità e pressione, Kristovic può fungere da boa offensiva, attirando le marcature e liberando gli spazi per gli inserimenti dei compagni. Sarà chiamato a un adattamento rapido, ma ha tutte le qualità per diventare un protagonista.
Zalewski
Nicola Zalewski è un innesto prezioso per versatilità e dinamismo. Giocatore cresciuto alla Roma, ha dimostrato di sapersi adattare a più ruoli: esterno a tutta fascia, mezzala, trequartista. Questa duttilità è esattamente ciò che Juric apprezza, perché gli consente di variare assetti e strategie senza cambiare interpreti.
In un 3-4-2-1 Zalewski può ricoprire il ruolo di esterno sinistro, offrendo corsa e cross, ma all’occorrenza può spostarsi anche più avanti, affiancando i trequartisti. La sua crescita sarà uno degli aspetti più monitorati dai tifosi, perché il giocatore ha tutto per diventare una pedina stabile nello scacchiere nerazzurro.
Musah
Yunus Musah, nazionale statunitense, è stato acquistato per portare energia e dinamismo a centrocampo. Dotato di grande resistenza, l’ex Milan è in grado di coprire ampie porzioni di campo, recuperare palloni e rilanciare l’azione con strappi potenti.
La sua presenza potrà rivelarsi determinante nelle partite di alto livello, quando l’intensità del pressing avversario richiede gamba e tenuta fisica. Musah è il profilo che meglio incarna la filosofia di Juric: un calciatore che non si limita al compitino, ma che contribuisce attivamente a entrambe le fasi di gioco.
Ahanor
Tra i volti nuovi spicca anche Ahanor, giovane talento del 2008 arrivato dal Genoa e scelto come investimento sul futuro. Non avrà pressioni immediate, ma la società crede nelle sue qualità tecniche e nella possibilità di inserirlo gradualmente in prima squadra.
Il suo percorso seguirà probabilmente quello di tanti altri giovani valorizzati dall’Atalanta negli ultimi anni: ambientamento graduale, minuti conquistati col lavoro quotidiano e crescita costante. Juric, noto per il suo rigore e per la fiducia nei giovani motivati, potrebbe trovare in lui una sorpresa da lanciare già durante la stagione.
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Lazio, Sarri: “Il rosso a Zaccagni mi è parso eccessivo”
Grandissima vittoria della Lazio contro il Parma al Tardini. Nonostante la doppia inferiorità numerica, la banda Sarri vince con un gol di Noslin al minuto 82.
Dopo la sconfitta contro il Milan e il pareggio contro il Bologna, torna a vincere la squadra biancoceleste in modo abbastanza clamoroso. La squadra di Sarri sbanca il Tardini con un gol di Noslin (82′), nonostante le espulsioni di Zaccagni (42′) e Basic (77′).
Per la partita di sabato prossimo contro la Cremonese, però, Sarri dovrà rinunciare a diversi giocatori. Oltre agli squalificati Zaccagni e Basic, Dele-Bashiru e Dia saranno impegnati in Coppa d’Africa con le loro rispettive Nazionali.
Lazio, le parole di Sarri

I TIFOSI DELLA LAZIO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Mister, una vittoria di coraggio. A caldo la sensazione è che questo sia uno snodo fondamentale?
“Ci può dare entusiasmo, però io penso che i ragazzi abbiano trovato convinzione già da fine settembre. Sono tre mesi che questa squadra gioca bene. Se guardiamo la partita nel contesto la vittoria ci sta tutta”.
Ha raggiunto quota 200 punti con la Lazio, è una squadra Sarriana?
“E’ una squadra in crescita per mentalità, per come si allenano e come affrontano le partite. Io con questo gruppo mi diverto e l’ho detto in tempi non sospetti”.
Le era mai capitato di vincere una partita così?
“Mi sembra di aver vinto una volta in otto contro dieci”.
Complimenti, si vede una squadra di Sarri negli ultimi tempi. Mi ha sorpreso che non avete concesso spazio al Parma nei momenti di difficoltà:
“E’ l’aspetto più importante, perché già contro il Bologna non avevamo perso ordine. La doppia inferiorità era più complicata, dalla panchina sono entrati ragazzi adatti a questo tipo di situazioni, nei minuti finali era chiaro che sarebbero stati cross continui. Sono entrati ragazzi di gamba che hanno aiutato nelle ripartenze”.
Tante assenze a partire dalla prossima:
“Siamo purtroppo abituati a questo tipo di situazioni, se non ci saranno abbastanza partiremo in dieci”.
Si è discusso tanto dei rossi, cosa ne pensa?
“Siamo una delle squadre meno fallose del campionato. A me sembra un po’ troppo il rosso a Zaccagni, non lo prende male”.
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Padova, dopo due anni il Papu Gomez torna titolare
Papu Gómez torna titolare dopo quasi due anni: l’argentino partirà dal primo minuto in Padova-Reggiana, sfida valida per la Serie B.
Finalmente, dopo un’attesa durata quasi due anni, per il Papu Gómez è arrivato il momento di tornare titolare sin dal primo minuto. L’argentino, che molti ricordano con la maglia dell’Atalanta, dopo aver scontato la lunga squalifica, era tornato in campo in due delle partite precedenti – prima contro il Venezia e poi nella vittoria contro il Cesena, saltando la sfida contro il Pescara – senza però essere mai impiegato dall’inizio del match.
Un tabù che verrà finalmente sfatato oggi, in vista della gara del Padova contro la Reggiana.
Il campione del mondo, che oggi alle 15 spera di scrivere un nuovo punto di partenza per la sua carriera, vuole trascinare anche la sua squadra, attualmente dodicesima in Serie B con 18 punti conquistati nelle prime 15 giornate.

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Messi, il GOAT Tour in India precipita nel caos
Da sogno a incubo: l’arrivo di Messi in India scatena il caos. Tifosi infuriati, campo invaso e rabbia per un evento mal gestito.
Quella che doveva essere una festa per i fan di Lionel Messi in India si è trasformata in una giornata di caos e rabbia allo Salt Lake Stadium di Calcutta. La tanto attesa tappa del GOAT Tour dell’asso argentino, prevista per sabato 13 dicembre, ha infatti scatenato proteste violente da parte di molti dei circa 80mila spettatori presenti, delusi dall’organizzazione e dall’impossibilità di vedere la star da vicino.
GOAT Tour di Messu a Calcutta: ecco cosa è successo
Secondo i resoconti, gruppi di tifosi hanno sfondato cancelli, “invaso il campo”, danneggiato sedili e lanciato bottiglie e altri oggetti contro il terreno di gioco in segno di protesta. Molti spettatori, che avevano speso fino a 12 mila rupie per i biglietti, si sono detti furiosi per non essere riusciti “nemmeno a guardare in volto il Campione del Mondo e otto volte Pallone d’Oro”.
La presenza di Messi è durata solo una frazione di quella prevista: dopo circa venti minuti in campo, durante i quali è apparso circondato da organizzatori e personalità locali, l’argentino è stato costretto ad abbandonare il campo a causa dell’escalation. “Only leaders and actors were surrounding Messi … Why did they call us then?” ha lamentato un tifoso, secondo testimoni citati dai media internazionali.
Le critiche si sono rapidamente estese oltre il pubblico: la Chief Minister del Bengala Occidentale, Mamata Banerjee, ha espresso pubblicamente rammarico per l’accaduto e ha annunciato un’indagine ufficiale sulla gestione dell’evento, definendo la situazione frutto di “mismanagement”
Questa prima tappa in India, che include anche altri appuntamenti in città come Hyderabad, Mumbai e Nuova Delhi, era parte di un tour che prevedeva anche iniziative culturali e di beneficenza oltre alla partita amichevole. Ma, alla luce degli eventi di Calcutta, sua alte aspettative e l’organizzazione dei prossimi eventi saranno inevitabilmente sotto esame.
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