Serie A
Poyet, ex CT della Grecia: “Mi ha sorpreso il passaggio di Tsimikas alla Roma”
Roma, il terzino greco arrivato in prestito secco dal Liverpool potrebbe stupire, e giocarsi la titolarità con Angeliño. Ora parla il suo ex tecnico Poyet.
Roma, parla Poyet
L’ex CT della Grecia, Gustavo Poyet, è intervenuto a Tele Radio Stereo, per commentare l’arrivo di Tsimikas alla Roma. L’allenatore conosce molto bene il terzino greco, titolarissimo con la maglia bianco-blu della sua nazione. Di seguito le dichiarazioni del tecnico nativo di Montevideo:

GIAN PIERO GASPERINI PERPLESSO CON LE MANI IN TESTA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Le parole su Tsimikas
Mister Poyet, lei ha allenato Tsimikas in Nazionale, quindi lo conosce bene: il suo trasferimento alla Roma l’ha stupita? “Si, mi ha sorpreso il passaggio di Tsimikas alla Roma, perché stava molto bene al Liverpool, ma forse ha pesato l’alternanza, il non giocare spesso. Ne avevamo parlato in Nazionale, quando allenavo la Grecia, appena lui firmò il rinnovo contrattuale coi Reds. Immagino che la Roma lo avrà convinto, magari parlando con l’allenatore, sarebbe veramente interessante capire come i giallorossi gli abbiano fatto cambiare idea“.
Che impatto può avere Kostas in Serie A e nella Roma? “Non ho seguito molto la Roma, però, dalle informazioni che ho preso, so che gioca con 3 difensori. Il tema cardine è quanta possibilità abbia Tsimmy, io lo chiamo così, di giocare a tutta fascia, fare l’esterno a tutto campo, avendo quella libertà di partecipare e di spingere perché sa che ha un difensore alle spalle pronto a proteggerlo. Credo che le sue caratteristiche si sposino bene con quel sistema, più di una difesa a 4“.
Gasperini, infatti, gioca un calcio molto offensivo: Tsimikas può esaltarsi allora ascoltando le sue parole… “Come ho detto in precedenza, credo sia perfetto per caratteristiche. Io mi ricordo l’Atalanta di Gasperini quando venne in Grecia a giocare contro l’Olympiakos: mi fecero una grande impressione per organizzazione e facilità di corsa. Credo che abbiano scelto Tsimikas non soltanto per la caratura internazionale, per l’esperienza tra Liverpool e nazionale greca, ma anche per le caratteristiche tipiche di Tsimmy, perché si trova benissimo in un gioco molto intenso“.
In Europa League vede la Roma tra le favoritissime o crede che il trofeo vinto a maggio dal suo ex Tottenham resterà in Inghilterra? “Molto difficile fare un pronostico ora. Ci sono squadre forti, medie e scarse. Io non sono un fan del nuovo sistema delle competizioni europee, evidentemente le televisioni hanno un ruolo importante in questo, perché più grandi partite si giocano, migliore è per tutti, anche dal punto di vista economico. È molto complicato farsi un’idea di una manifestazione che deve prendere forma ora, con le squadre che devono fare bene anche nel proprio campionato. Mi hai citato il Tottenham, ma loro fecero una Premier terribile, mi sembra sia stato uno dei peggiori Tottenham della loro storia almeno in Inghilterra. Dipenderà anche dalla Roma, magari potrebbe verificarsi che i giallorossi dovranno fare una scelta tra Europa e campionato e quando uno si mette a scegliere, significa che non sta benissimo e a me in particolare non piace. Quando c’erano i gironcini, le squadre potevano gestire il proprio potenziale in un’altra maniera. Comunque ritengo che sia la Roma che le formazioni inglesi abbiano possibilità di arrivare in fondo, ma oltre non saprei sbilanciarmi“.
Serie A
Como, lungo stop per Morata: il comunicato sulle condizioni
Arriva l’ufficialità in merito all’infortunio di Alvaro Morata, uscito anzitempo durante la sfida di San Siro contro l’Inter. Previsto lungo stop per l’ex Milan.
Dopo le prime sensazioni, c’è la conferma direttamente del club lariano sulle condizioni dell’attaccante che non sarà a disposizione di Fabregas per i prossimi impegni del Como.
Como, le condizioni di Morata: il comunicato
Di seguito la comunicazione della società biancazzurra:
Como 1907 comunica che il calciatore Alvaro Morata, a seguito degli esami clinici e strumentali successivi all’infortunio riportato durante l’ultima partita di campionato, ha riportato una lesione di alto grado del muscolo adduttore lungo della coscia sinistra. Il giocatore ha già iniziato il percorso di trattamento fisioterapico previsto dal protocollo riabilitativo societario.
I tempi di recupero saranno valutati nelle prossime settimane in base all’evoluzione clinica dell’atleta.

ALVARO MORATA GUARDA AVANTI ( FOTO FORNELLI/KEYPRESS )
Serie A
Lecce, Di Francesco: “Voglio una squadra unita per tornare a vincere”
Alla vigilia di Lecce-Pisa, anticipo della 15ª giornata, l’allenatore del Lecce Eusebio Di Francesco presenta la sfida in conferenza stampa.
Dopo il deludente stop per 2-0 nel lunch match domenicale contro la Cremonese, il Lecce è chiamato a dare una reazione in un altro scontro diretto: al Via del Mare arriva il Pisa di Alberto Gilardino. Nonostante si trovino in zona retrocessione, i nerazzurri stanno dimostrando partita dopo partita di avere tutte le carte in regola per riuscire a mantenere la categoria. Una sfida delicata, quella che i ragazzi di Di Francesco sono chiamati ad affrontare nella gara casalinga di venerdì sera. Queste le parole del tecnico della squadra giallorossa.
Lecce, le parole di Di Francesco
Quanta rabbia c’è per la sconfitta di Cremona? Cosa non deve rifare il Lecce domani?
“Dobbiamo impattare sulla gara come abbiamo fatto con la Cremonese nel primo tempo, siamo mancati nel concretizzare il predominio della prima mezz’ora, il rigore ha fatto girare la partita in un modo differente. Ci può stare subire gol, ma non bisogna uscire dalla partita, è una cosa che non dobbiamo assolutamente ripetere”.
Capitolo centravanti, come si interviene sulla testa dei calciatori?
“I calciatori non devono ascoltare quello che si dice in giro, cerco di estraniarli dall’esterno per farli rimanere concentrati sul campo. Poi penso alle soluzioni per la partita, domani può partire dal primo minuto Stulic o Camarda, sto ancora decidendo”.
Senza Nzola il Pisa è più imprevedibile?
“Lui e Meister avevano un peso specifico in avanti. Non so se dovesse giocare Moreo o Tramoni, la struttura della squadra può cambiare, cercheranno di mettere maggiormente la palla a terra, arrivando sull’esterno con più uomini. Hanno fisicità e verticalità, giocatori bravi di testa che possono creare difficoltà agli avversari. Lo hanno fatto con l’Inter e col Parma. E’ una sfida delicata”.

LA GRINTA DI WLADIMIRO FALCONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Mancheranno i tifosi del Pisa
“Mi dispiace, sta diventando una costante purtroppo, il calcio è bello quando ci sono le due tifoserie che si rispettano da una parte e dall’altra. Noi vogliamo farci trascinare dai nostri tifosi, vogliamo dare continuità al successo casalingo con il Torino”.
Dopo il Pisa calendario difficile e assenze per la Coppa d’Africa, questo fa assumere maggiore importanza alla gara?
“Sto preparando al meglio questa partita con i giocatori che ritengo più opportuni per far male al Pisa e conquistare i tre punti. Quando abbiamo avuto determinati equilibri abbiamo sempre fatto prestazioni importanti, osando il giusto per provare a portare a casa il successo. Dopo si vedrà, in base a chi sarà a disposizione affronteremo la partita successiva”.
La lotta salvezza?
“E’ molto equilibrata, ci sono pochi punti fra le squadre. La classifica è anomala, il campionato ha grandi equilibri, davanti e in coda. Una partita può dare tanto e quella successiva può toglierti tanto. Se passiamo dall’esaltazione col Torino alla depressione con la Cremonese commettiamo un errore gravissimo”.
Cosa fare contro il Pisa per portare a casa la vittoria?
“Ci saranno momenti in cui attaccheremo e altri in cui difenderemo, l’importante è farlo insieme. Dobbiamo essere squadra in ogni momento della gara. Abbiamo lavorato tanto in questa direzione e non dobbiamo disperdere il lavoro fatto finora. Bisogna giocare di squadra”.
Serie A
Juventus col 4-2-3-1, il piano di Spalletti
Luciano Spalletti sembra orientato a cambiare il sistema di gioco della Juventus passando la difesa da tre a quattro, chi giocherebbe e cosa cambierebbe?
Come cambierebbe la Juventus col 4-2-3-1, il piano di Spalletti

Foto CS.
La vittoria della Juventus contro il Pafos ha portato in casa bianconera, oltre ai tre punti importanti in chiave Champions League, degli spunti per le impronte di gioco future dei bianconeri.
Durante la gara infatti la squadra di Spalletti è riuscita a superare la difesa cipriota soltanto a seguito del cambio modulo dalla difesa a tre a quella a quattro, un cambio che l’allenatore aveva in mente già dal suo arrivo ma che fin ad ora non ha potuto adottare causa infortuni.
Ora però, con il rientro di un paio di giocatori, sembra giunta l’ora di poter provare a cambiare questo modulo e di passare dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1, cosa cambierebbe e chi farebbe il titolare con questo schema di gioco?
Il punto fermo di questo cambio modulo sarà proprio la difesa a quattro che sarà possibile ora grazie al rientro di Bremer e Rugani che in quest’ultimo match erano in panchina, per Spalletti infatti il cambio di difesa poteva avvenire solo dopo il rientro di un difensore di piede destro.
Resta aperta la discussione invece su chi dovrà giocare dal centrocampo in su e le idee dell’allenatore toscano prevedono due mediani davanti la difesa e tre trequartisti dietro un unica punta centrale.
Non è escluso però l’uso del 4-3-3 invece del 4-2-3-1 nelle partite in cui bisogna stare un pò più difensivi per cercare di mantenere il risultato e di portare a casa la vittoria.
Il rientro a pieno regime di Bremer sarà fondamentale per passare alla difesa a quattro e il brasiliano sarà infatti il punto fermo della nuova difesa bianconera che avrà come terzini Kalulu a destra e Cambiaso a sinistra.
Il ruolo dell’altro difensore centrale invece avrà un pò di concorrenza e alternanza tra Rugani e Kelly, e anche poi con Gatti quando tornerà, senza dimenticare poi l’opzione Koopmeiners che però dovrebbe tornare a giocare a centrocampo.
A centrocampo invece sono disponibili due ruoli, con i titolari che dovrebbe essere Locatelli e Thuram, che avranno poi come alternative Koopmeiners e Miretti e come opzioni anche Adzic e McKennie.
Sulla trequarti invece i posti disponibili sono tre, con due di questi però che sono già assegnati, uno a Yildiz e l’altro a Conceicao, che sono per ora i punti fermi di questra trequarti.
Resta da capire chi sarà il trequartista che li affiancherà, i papabili sono Openda, McKennie e Adzic, con il belga in pole position e come alternativa anche Miretti che ha già ricoperto quel ruolo a Genoa con buoni risultati.
Come altra soluzione ci può essere l’uso di Zhegrova nel ruolo di uno dei due esterni e lo spostamento di Yildiz come trequartista centrale dietro la punta e quindi più vicino alla porta che è poi il ruolo dove ha fatto meglio.
Infine c’è il ruolo della prima punta che sarà ricoperto da David visto il lungo infortunio subito da Vlahovic e che Openda non riesce bene a fare reparto da solo ma gioca meglio affianco ad un’altra punta.
Mirko Di Francesco
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