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Caso Astori, la Cassazione: “Condannato Galanti. Poteva essere ancora in vita”
Dopo 7 anni si conclude il caso Astori con una condanna. Emerge che l’accaduto era prevedibile e che con più controlli sarebbe potuto essere ancora fra noi.
Galanti condannato per la morte di Astori
La Suprema Corte conferma la condanna a un anno per l’ex direttore di Medicina dello Sport di Careggi, Giorgio Galanti. Il verdetto della Cassazione riapre una ferita mai davvero rimarginata nel mondo del calcio italiano: la scomparsa di Davide Astori. L’ex capitano della Fiorentina, trovato senza vita il 4 marzo 2018 in un albergo di Udine, non avrebbe dovuto morire così presto. A stabilirlo sono i giudici della Quarta sezione della Suprema Corte. Nelle motivazioni della sentenza parlano di “decesso evitabile” se solo fossero stati prescritti gli esami necessari.
Al centro del processo c’è, come già accennato, Giorgio Galanti, all’epoca direttore di Medicina dello Sport dell’ospedale di Careggi. Per lui è arrivata la condanna definitiva a un anno di reclusione per omicidio colposo. Secondo i giudici, Galanti si discostò dalle linee guida già vigenti all’epoca. E rilasciò ben due certificati di idoneità senza disporre ulteriori controlli. Tali documentazioni erano ritenute invece fondamentali per la sicurezza di un atleta professionista.

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I segnali ignorati
Le carte della Cassazione non lasiano dubbi. L’aritmia osservata nei controlli del 2014. E poi ricomparsa nel 2016 e nel 2017, non poteva essere liquidata come un’anomalia senza conseguenze. In un calciatore di alto livello, sottoposto ogni giorno a carichi intensi tra allenamenti e partite, quella extrasistolia doveva far scattare un campanello d’allarme. Sarebbe stato necessario un monitoraggio più approfondito. Come un Holter nelle 24 ore o una risonanza magnetica cardiaca, strumenti utili a far emergere la presenza di una cardiomiopatia aritmogena. Quest’ultima, la malattia che portò alla fibrillazione ventricolare fatale nella notte di Udine.
La Cassazione sottolinea come l’omissione sia stata reiterata in due distinte occasioni. Il che significa che sono state due le chance perse per arrivare a una diagnosi che avrebbe potuto salvare la vita del difensore viola. O, quantomeno, allungarla sensibilmente. Al contrario, la decisione di considerare superflui, o non degni di nota, quegli accertamenti si è rivelata drammatica.
La storia di Astori continua, oggi, a parlare non solo di un dolore sportivo e umano enorme. Ma anche di responsabilità mediche, di protocolli che vanno rispettati. E di un sistema che, quando si tratta della salute degli atleti, non può permettersi leggerezze.
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Juventus, blitz a Napoli: arrivo domenica mattina e mini-sosta prima del match. La decisione di Spalletti
Juventus, blitz a Napoli: la squadra arriverà solo domenica mattina per la sfida contro il Napoli, evitando tensioni e minimizzando lo stress dei giocatori.
La Juventus non dormirà a Napoli: lo ha comunicato Sky Sport nella giornata di ieri. Luciano Spalletti ha deciso di modificare l’itinerario della squadra, originariamente prevista per arrivare nel capoluogo campano sabato. Il nuovo programma prevede l’arrivo dei bianconeri in città solo domenica mattina, così da evitare eventuali tensioni con i tifosi partenopei.
La squadra rimarrà in hotel solo per poche ore, prima della consueta riunione tecnica del pomeriggio, e poi si recherà direttamente allo Stadio Diego Armando Maradona. Dopo la partita, i giocatori faranno immediato ritorno a Torino.
La strategia di Spalletti è chiara: ridurre al minimo lo stress dei calciatori in una trasferta storicamente complicata per la Juventus, caratterizzata da un clima ostile. Un vero e proprio blitz “mordi e fuggi” in terra partenopea.
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Vlahovic, intervento riuscito: inizia la riabilitazione. Il comunicato della Juventus
La Juventus annuncia il successo dell’intervento chirurgico di Dusan Vlahovic e l’inizio del suo programma di riabilitazione
La Juventus ha annunciato la riuscita dell’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto Dusan Vlahovic, dando avvio al programma di riabilitazione del calciatore.
Juventus, il bollettino medico di Vlahovic
Questo pomeriggio Dusan Vlahovic è stato sottoposto ad intervento chirurgico di riparazione dell’avulsione tendinea dell’adduttore sinistro. L’intervento, eseguito dall’equipe dei prof. Ernest Schilders e Rowena Johnson, alla presenza del medico del Club Marco Freschi, presso Mayo Clinic Healthcare di Londra e il Wellington Hospital è perfettamente riuscito e da domani il calciatore inizierà il programma riabilitativo.
Bollettino medico | Vlahovic, intervento riuscito
— JuventusFC (@juventusfc) December 4, 2025
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Juventus, la parabola di Miretti: da riserva a risorsa
Cercato dal Napoli in estate, Fabio Miretti oggi è rinato al centro della Juventus di Spalletti. Quanto può arrivare lontano?
La Juventus ha ritrovato entusiasmo e identità con il nuovo corso di Luciano Spalletti, e tra le note più luminose c’è la rinascita di Fabio Miretti. Il classe 2003, rientrato dal prestito al Genoa e frenato a inizio stagione da un infortunio, sta rapidamente scalando le gerarchie, diventando una pedina fondamentale in un momento cruciale dell’annata bianconera.
E pensare che il suo destino avrebbe potuto essere diverso. In estate Miretti era stato uno degli obiettivi più concreti del Napoli; il ds Manna lo conosceva bene e gli azzurri erano arrivati a offrire circa 14 milioni.
La Juventus, però, non era disposta a scendere sotto i 18 milioni più bonus, mentre lo stesso centrocampista, molto legato all’ambiente bianconero, aveva manifestato il desiderio di restare. Il suo agente Branchini aveva paragonato il percorso del ragazzo a quelli di Marchisio e De Ceglie, cresciuti grazie ai prestiti prima di tornare a Torino più maturi.
Juventus, l’inizio di stagione tra luci e ombre per Miretti
Il passaggio da Tudor a Spalletti e il recupero fisico hanno riaperto per Miretti una stagione che sembrava complicata. Le sue prestazioni contro Bodø/Glimt e Udinese — quest’ultima da titolare in un centrocampo a due — hanno convinto definitivamente Spalletti, che ne apprezza duttilità e personalità. Mezzala, regista, interno o trequartista: Miretti è diventato un jolly prezioso, soprattutto in un periodo in cui la Juve deve fronteggiare numerosi infortuni.
La sua crescita permette al tecnico di gestire meglio l’emergenza, persino valutando l’arretramento di Koopmeiners in difesa. E ora il calendario offre una curiosa coincidenza: domenica il giovane bianconero scenderà in campo al Maradona proprio contro quel Napoli che lo avrebbe voluto in azzurro.
Un simbolico incrocio del destino. Oggi Miretti è una risorsa ritrovata della Juventus, e Spalletti non ha più dubbi a riguardo.
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