Serie A
Atalanta, Juric: “Scamacca doveva sbloccarsi, deve continuare così. I nuovi devono crescere. Sul primo tempo…”
Ivan Juric ha parlato ai microfoni di DAZN al termine di Atalanta-Pisa 1-1. Il tecnico croato ha detto la sua su questo esordio non vincente.
All’autogol di Hien ha risposto un gran destro piazzato di Scamacca, che torna al gol e dimostra di potersi far carico dell’attacco nerazzurro per questa stagione.
Atalanta, le parole di Juric
Mister, il primo tempo è stato complicato, mentre nel secondo l’Atalanta ha cambiato marcia. È questo il modello di squadra che ha in mente?
«La ripresa è stata di ottimo livello: intensità, ritmo e qualità del gioco ci sono stati. L’unico vero rimpianto è non aver concretizzato le tante occasioni create. Nel primo tempo, invece, abbiamo sofferto i lanci lunghi del Pisa e faticato a trovare le misure giuste. Poi siamo cresciuti e la squadra ha mostrato la mentalità che voglio vedere».
Scamacca è tornato al gol dopo oltre un anno: quanto è importante per lui e per la squadra?
«Era fondamentale che si sbloccasse. Ha fatto un gran gol, ha colpito una traversa ed è stato un punto di riferimento costante. Ho pensato di lasciarlo ancora in campo, ma temevo di rischiare troppo sul piano fisico. La prestazione è stata molto positiva e mi auguro che continui così: può diventare decisivo».
Zalewski è partito titolare a pochi giorni dal suo arrivo: come giudica la sua prova?
«Sapevamo che avrebbe potuto soffrire qualcosa nei duelli fisici, ma quando si è spinto in avanti ha creato sempre pericoli. È un ragazzo con qualità evidenti, deve solo lavorare per migliorare la fase difensiva. Sono sicuro che crescerà tanto».
La società ha investito oltre 100 milioni sul mercato: che segnali ha ricevuto dal gruppo in queste prime settimane?
«Abbiamo perso due giocatori che l’anno scorso hanno garantito la gran parte dei gol, ma i nuovi acquisti sono tutti profili di prospettiva. L’obiettivo è farli crescere, perché hanno margini enormi. Da Zalewski a Kossounou, passando per Krstovic e Sulemana: se riusciremo a farli migliorare costantemente, diventeremo più forti. La stagione si giocherà su questo equilibrio tra esperienza e giovani in crescita».

GIANLUCA SCAMACCA RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Mister, come si spiega un approccio così complicato e un primo tempo al di sotto delle aspettative?
«Siamo entrati un po’ contratti e abbiamo sofferto i lanci lunghi del Pisa, soprattutto quelli giocati su Touré che riusciva a tenere palla e a farci perdere ritmo. Non siamo stati bravi a sviluppare la manovra come avevamo preparato. Nella ripresa, però, abbiamo corretto alcuni aspetti tecnici e ho visto un’Atalanta molto più convincente: ritmo, trame di gioco, occasioni create. L’unico rammarico è non aver trasformato la mole di palle-gol prodotte».
Scamacca è tornato al gol dopo oltre un anno: che valore ha questo segnale per la sua Atalanta?
«Siamo felici per lui. Gianluca è più avanti di quanto pensassimo in termini di condizione. Segnare e colpire una traversa lo aiuterà molto anche a livello mentale. L’ho tolto solo per precauzione, perché non voglio rischiare di perderlo dopo tutto quello che ha passato. Ha fatto vedere giocate di qualità e con il tempo crescerà ancora».
Che giudizio dà su Krstovic e Zalewski, entrambi all’esordio?
«Krstovic è arrivato da pochissimo, deve ancora assimilare alcuni meccanismi, soprattutto su come muoversi in area quando arrivano i cross. È normale, ha fatto solo due allenamenti con noi. Zalewski invece mi è piaciuto molto in fase offensiva: ha avuto coraggio, ha creato situazioni interessanti e ha corso con grande generosità. Deve migliorare in fase difensiva, ma sapevamo quali erano le sue caratteristiche».
Ederson è partito dalla panchina: una scelta tecnica o legata alle sue condizioni fisiche?
«Sappiamo quanto sarà importante per noi, ma ha avuto un problema al ginocchio e non è ancora al cento per cento. Per questo ho preferito iniziare con altri giocatori».
Il mercato è ancora aperto: vi aspettate altri movimenti?
«La squadra è praticamente fatta, ma dietro forse siamo un po’ corti. Qualcosa potrebbe succedere, anche se non mi aspetto grandi colpi. La situazione di Lookman non è semplice e vedremo come si evolverà, ma il gruppo a disposizione è sostanzialmente quello».
Cosa può dire di Maldini?
«Maldini ha sbagliato sotto porta, ma non mi preoccupo perché ha qualità per segnare quei gol, anche da lontano. Deve solo trovare continuità»
E Ibrahim Sulemana non convocato?
«Sulemana e Palestra, invece, sono ragazzi interessanti ma hanno bisogno di giocare con continuità altrove per crescere. Allenarsi senza minuti non li aiuterebbe».
Serie A
Como, lungo stop per Morata: il comunicato sulle condizioni
Arriva l’ufficialità in merito all’infortunio di Alvaro Morata, uscito anzitempo durante la sfida di San Siro contro l’Inter. Previsto lungo stop per l’ex Milan.
Dopo le prime sensazioni, c’è la conferma direttamente del club lariano sulle condizioni dell’attaccante che non sarà a disposizione di Fabregas per i prossimi impegni del Como.
Como, le condizioni di Morata: il comunicato
Di seguito la comunicazione della società biancazzurra:
Como 1907 comunica che il calciatore Alvaro Morata, a seguito degli esami clinici e strumentali successivi all’infortunio riportato durante l’ultima partita di campionato, ha riportato una lesione di alto grado del muscolo adduttore lungo della coscia sinistra. Il giocatore ha già iniziato il percorso di trattamento fisioterapico previsto dal protocollo riabilitativo societario.
I tempi di recupero saranno valutati nelle prossime settimane in base all’evoluzione clinica dell’atleta.

ALVARO MORATA GUARDA AVANTI ( FOTO FORNELLI/KEYPRESS )
Serie A
Lecce, Di Francesco: “Voglio una squadra unita per tornare a vincere”
Alla vigilia di Lecce-Pisa, anticipo della 15ª giornata, l’allenatore del Lecce Eusebio Di Francesco presenta la sfida in conferenza stampa.
Dopo il deludente stop per 2-0 nel lunch match domenicale contro la Cremonese, il Lecce è chiamato a dare una reazione in un altro scontro diretto: al Via del Mare arriva il Pisa di Alberto Gilardino. Nonostante si trovino in zona retrocessione, i nerazzurri stanno dimostrando partita dopo partita di avere tutte le carte in regola per riuscire a mantenere la categoria. Una sfida delicata, quella che i ragazzi di Di Francesco sono chiamati ad affrontare nella gara casalinga di venerdì sera. Queste le parole del tecnico della squadra giallorossa.
Lecce, le parole di Di Francesco
Quanta rabbia c’è per la sconfitta di Cremona? Cosa non deve rifare il Lecce domani?
“Dobbiamo impattare sulla gara come abbiamo fatto con la Cremonese nel primo tempo, siamo mancati nel concretizzare il predominio della prima mezz’ora, il rigore ha fatto girare la partita in un modo differente. Ci può stare subire gol, ma non bisogna uscire dalla partita, è una cosa che non dobbiamo assolutamente ripetere”.
Capitolo centravanti, come si interviene sulla testa dei calciatori?
“I calciatori non devono ascoltare quello che si dice in giro, cerco di estraniarli dall’esterno per farli rimanere concentrati sul campo. Poi penso alle soluzioni per la partita, domani può partire dal primo minuto Stulic o Camarda, sto ancora decidendo”.
Senza Nzola il Pisa è più imprevedibile?
“Lui e Meister avevano un peso specifico in avanti. Non so se dovesse giocare Moreo o Tramoni, la struttura della squadra può cambiare, cercheranno di mettere maggiormente la palla a terra, arrivando sull’esterno con più uomini. Hanno fisicità e verticalità, giocatori bravi di testa che possono creare difficoltà agli avversari. Lo hanno fatto con l’Inter e col Parma. E’ una sfida delicata”.

LA GRINTA DI WLADIMIRO FALCONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Mancheranno i tifosi del Pisa
“Mi dispiace, sta diventando una costante purtroppo, il calcio è bello quando ci sono le due tifoserie che si rispettano da una parte e dall’altra. Noi vogliamo farci trascinare dai nostri tifosi, vogliamo dare continuità al successo casalingo con il Torino”.
Dopo il Pisa calendario difficile e assenze per la Coppa d’Africa, questo fa assumere maggiore importanza alla gara?
“Sto preparando al meglio questa partita con i giocatori che ritengo più opportuni per far male al Pisa e conquistare i tre punti. Quando abbiamo avuto determinati equilibri abbiamo sempre fatto prestazioni importanti, osando il giusto per provare a portare a casa il successo. Dopo si vedrà, in base a chi sarà a disposizione affronteremo la partita successiva”.
La lotta salvezza?
“E’ molto equilibrata, ci sono pochi punti fra le squadre. La classifica è anomala, il campionato ha grandi equilibri, davanti e in coda. Una partita può dare tanto e quella successiva può toglierti tanto. Se passiamo dall’esaltazione col Torino alla depressione con la Cremonese commettiamo un errore gravissimo”.
Cosa fare contro il Pisa per portare a casa la vittoria?
“Ci saranno momenti in cui attaccheremo e altri in cui difenderemo, l’importante è farlo insieme. Dobbiamo essere squadra in ogni momento della gara. Abbiamo lavorato tanto in questa direzione e non dobbiamo disperdere il lavoro fatto finora. Bisogna giocare di squadra”.
Serie A
Juventus col 4-2-3-1, il piano di Spalletti
Luciano Spalletti sembra orientato a cambiare il sistema di gioco della Juventus passando la difesa da tre a quattro, chi giocherebbe e cosa cambierebbe?
Come cambierebbe la Juventus col 4-2-3-1, il piano di Spalletti

Foto CS.
La vittoria della Juventus contro il Pafos ha portato in casa bianconera, oltre ai tre punti importanti in chiave Champions League, degli spunti per le impronte di gioco future dei bianconeri.
Durante la gara infatti la squadra di Spalletti è riuscita a superare la difesa cipriota soltanto a seguito del cambio modulo dalla difesa a tre a quella a quattro, un cambio che l’allenatore aveva in mente già dal suo arrivo ma che fin ad ora non ha potuto adottare causa infortuni.
Ora però, con il rientro di un paio di giocatori, sembra giunta l’ora di poter provare a cambiare questo modulo e di passare dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1, cosa cambierebbe e chi farebbe il titolare con questo schema di gioco?
Il punto fermo di questo cambio modulo sarà proprio la difesa a quattro che sarà possibile ora grazie al rientro di Bremer e Rugani che in quest’ultimo match erano in panchina, per Spalletti infatti il cambio di difesa poteva avvenire solo dopo il rientro di un difensore di piede destro.
Resta aperta la discussione invece su chi dovrà giocare dal centrocampo in su e le idee dell’allenatore toscano prevedono due mediani davanti la difesa e tre trequartisti dietro un unica punta centrale.
Non è escluso però l’uso del 4-3-3 invece del 4-2-3-1 nelle partite in cui bisogna stare un pò più difensivi per cercare di mantenere il risultato e di portare a casa la vittoria.
Il rientro a pieno regime di Bremer sarà fondamentale per passare alla difesa a quattro e il brasiliano sarà infatti il punto fermo della nuova difesa bianconera che avrà come terzini Kalulu a destra e Cambiaso a sinistra.
Il ruolo dell’altro difensore centrale invece avrà un pò di concorrenza e alternanza tra Rugani e Kelly, e anche poi con Gatti quando tornerà, senza dimenticare poi l’opzione Koopmeiners che però dovrebbe tornare a giocare a centrocampo.
A centrocampo invece sono disponibili due ruoli, con i titolari che dovrebbe essere Locatelli e Thuram, che avranno poi come alternative Koopmeiners e Miretti e come opzioni anche Adzic e McKennie.
Sulla trequarti invece i posti disponibili sono tre, con due di questi però che sono già assegnati, uno a Yildiz e l’altro a Conceicao, che sono per ora i punti fermi di questra trequarti.
Resta da capire chi sarà il trequartista che li affiancherà, i papabili sono Openda, McKennie e Adzic, con il belga in pole position e come alternativa anche Miretti che ha già ricoperto quel ruolo a Genoa con buoni risultati.
Come altra soluzione ci può essere l’uso di Zhegrova nel ruolo di uno dei due esterni e lo spostamento di Yildiz come trequartista centrale dietro la punta e quindi più vicino alla porta che è poi il ruolo dove ha fatto meglio.
Infine c’è il ruolo della prima punta che sarà ricoperto da David visto il lungo infortunio subito da Vlahovic e che Openda non riesce bene a fare reparto da solo ma gioca meglio affianco ad un’altra punta.
Mirko Di Francesco
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