Focus
Europa League 2016/17: l’avventura europea del Sassuolo
Rivediamo l’avventura del Sassuolo di Di Francesco in Europa League nella stagione 2016/17. Un’esperienza breve ma fatta anche di momenti positivi.
La stagione 2015/16 è senza dubbio la miglior stagione del Sassuolo. L’obiettivo dei neroverdi è una salvezza tranquilla: invece, chiudono al sesto posto qualificandosi ai playoff di UEL. E’ il miglior piazzamento nella storia del club insieme al miglior record di punti (61).
Protagonisti della stagione sono senza dubbio Domenico Berardi, Gregoire Defrel, Nicola Sansone, Francesco Acerbi e il capitano Francesco Magnanelli. Il Sassuolo si qualifica in Europa anche grazie a diversi ottimi risultati contro le big (vittorie contro Lazio e Inter).
Europa League 2016/17: la breve esperienza in Europa del Sassuolo

EUSEBIO DI FRANCESCO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La rosa, rispetto alla stagione passata, non è tanto diversa oltre alle cessioni di Vrsaljko e Sansone. In entrata, intanto, arrivano Pol Lirola e Matri (insieme ad altri).
L’avventura europea del Sassuolo inizia la sera del 28 luglio 2016, quando Berardi e soci fanno visita al Lucerna per il terzo turno preliminare di UEL. La partita d’andata, giocata in Svizzera, finisce 1-1 con Berardi che risponde al vantaggio degli svizzeri segnando dal dischetto (42′).
Al ritorno, il Sassuolo vince senza particolari problemi: finisce 3-0 grazie ad una doppietta di Berardi (19′, 39′). Nella ripresa, Defrel chiude la partita (64′). Ai playoff, il neroverdi affrontano la Stella Rossa: l’andata si gioca il 18 agosto, il ritorno il 25.
La gara d’andata si gioca al Mapei Stadium e, come contro il Lucerna, il Sassuolo si impone per 3-0. A segno ci vanno Berardi (16′), Politano (40′) e Defrel (70′). La partita di ritorno in Serbia finisce 1-1 con Berardi che porta in vantaggio i neroverdi: i padroni di casa pareggiano nella ripresa ma non basta. Il Sassuolo si qualifica, dunque, ai gironi di Europa League.
L’esordio da sogno e la poca esperienza
Il Sassuolo si trova nel Girone F insieme all’Athletic Bilbao, il Genk e il Rapid Vienna: l’esordio è il 15 settembre contro il Bilbao al Mapei. Un esordio da sogno che vede i padroni di casa vincere addirittura per 3-0 con le reti di Pol Lirola (60′), Defrel (75′) e Politano (82′).
L’avventura europea del Sassuolo, dunque, inizia nel migliore dei modi: ma sarà l’unica vittoria nel girone di Berardi e soci. Arrivano una sconfitta esterna contro il Genk per 3-1, e due pareggi contro il Rapid Vienna. Al San Mamès, si conclude l’avventura europea del Sassuolo che esce ai gironi con un turno d’anticipo.
Nonostante il vantaggio iniziale degli ospiti, il Bilbao riesce a ribaltarla e portare il risultato sul 3-1: inutile il gol di Ragusa (83′) per il definitivo 3-2. L’avventura europea del Sassuolo si chiude con una sconfitta interna contro il Genk (0-2) che si qualifica a sorpresa da prima nel girone davanti al Bilbao.
Nonostante tutto, il Sassuolo esce dall’Europa a testa alta: un’esperienza europea breve ma comunque memorabile per squadra e tifosi.
Focus
Napoli, accadde oggi: l’ultima di Ancelotti con i Partenopei
Oggi, 6 anni fa, il Napoli ospitava il Genk per la 6a giornata della Champions League 2019/2020. Una partita decisiva per l’accesso agli ottavi e non solo.
Siamo al 10 dicembre 2019 e la squadra Partenopea allenata da Carlo Ancelotti è in crisi nerissima. Gli azzurri non vincono tra tutte le competizioni da ottobre, e sono settimi in campionato a -17 dall’Inter capolista.
In Champions, i Partenopei sono secondi nel girone dietro al Liverpool. Per la qualificazione agli ottavi basta un pareggio in casa contro il Genk. Tuttavia, la qualificazione agli ottavi potrebbe non bastare per salvare la panchina di Ancelotti, visti i problemi fuori dal campo.
Napoli-Genk, 10 dicembre 2019

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Ancelotti recupera Allan e Milik, entrambi fuori da qualche partita per infortunio. L’attaccante polacco gioca in attacco affiancato da Mertens, mentre il centrocampista brasiliano gioca come centrocampista centrale insieme a Fabian Ruiz. Insigne e Lozano, invece, partono dalla panchina.
I Partenopei vanno vicini al gol dopo 2 minuti, con un colpo di testa di Koulibaly che colpisce la traversa. Pochi secondi dopo, Milik approfitta di una disattenzione del portiere Vandevoordt, e mette il pallone in rete.
Poco prima della mezz’ora, l’attaccante polacco si ripete: cross basso di Di Lorenzo dalla destra, e Milik arriva prima di tutti sul pallone, battendo Vandevoordt, 2-0 (26′). A 10 minuti dall’intervallo, Vandevoordt commette un fallo su Callejon in area, rigore e cartellino giallo per il portiere belga classe 2002: dal dischetto, Milik segna la sua tripletta (37′).
Intanto, il Genk sfiora diverse volte il 3-1, con Onuachu che si divora due gol da solo davanti a Meret: in entrambi le occasioni calcia fuori. Poche emozioni nel secondo tempo, visto che la qualificazione agli ottavi dei Partenopei è ormai archiviata. Ancelotti fa entrare dalla panchina Gaetano (esordio in Champions per lui), Llorente e Lozano, al posto di Zielinski, Callejon e Milik.
I padroni di casa guadagnano un altro rigore poco prima del quarto d’ora finale di gara, con un tiro al volo di Callejon respinto con il braccio da un giocatore avversario. Visto che Milik è uscito, il rigore lo batte Mertens: il belga segna il rigore, battendo Vandevoordt con un cucchiaio.
Milik e compagni, dunque, si qualificano agli ottavi da secondi nel girone. Tuttavia, il cambio in panchina avviene lo stesso: esonerato Ancelotti, al suo posto arriva Gennaro Gattuso.
Focus
Napoli, Lukaku verso il rientro: come cambierà l’attacco?
Il Napoli ritrova Romelu Lukaku, ma ora resta da capire come Conte gestirà l’attacco con il belga e un Rasmus Højlund in grande forma.
Arrivano finalmente ottime notizie in casa Napoli sul fronte delle indisponibilità. Romelu Lukaku è infatti tornato ad allenarsi in gruppo dopo la lesione di alto grado al retto femorale della coscia sinistra rimediata nell’amichevole di agosto contro l’Olympiakos, un infortunio che l’ha tenuto fuori per quasi quattro mesi. Un rientro fondamentale non solo per Antonio Conte, ma anche per tutto lo spogliatoio, che ritrova una delle sue figure più esperte e carismatiche.
Il ritorno del belga, però, si intreccia con un’altra grande verità delle ultime settimane: il Napoli sembra aver trovato finalmente la quadra in attacco. Dopo mesi di dubbi, rotazioni e difficoltà nel trovare la formula giusta, ora la squadra ha un’identità ben definita anche grazie a un Højlund sempre più determinante.
Per questo la domanda è inevitabile: come cambierà l’attacco azzurro con il rientro di Lukaku? Conte rinuncerà al danese o proverà a far convivere i due?

Rasmus Winther Hojlund punta il dito ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, Conte guarda al futuro con un occhio al passato
Højlund sta sostituendo Lukaku in modo importante, garantendo gol, assist e una crescita evidente sia tecnica che mentale. Panchinarlo adesso, nel suo momento migliore, rischierebbe di essere controproducente.
E allora non è utopia immaginare alcune partite con un attacco a due, con Lukaku e Højlund contemporaneamente in campo. Il belga potrebbe agire più da collante, legando il gioco e aprendo spazi, mentre il danese tornerebbe ad attaccare la profondità con continuità.
In questo senso, un 3-5-2 classico potrebbe essere una soluzione, ma non va esclusa nemmeno l’idea di riproporre quel 4-2-4 visto a Bari e nei primi mesi alla Juventus, per sfruttare anche gli esterni.

LORENZO LUCCA RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lucca verso l’addio?
La pista più probabile, almeno nell’immediato, è però un’altra: Conte potrebbe scegliere l’alternanza nel ruolo di riferimento offensivo nel suo 3-4-3, sfruttando i tanti impegni delle prossime settimane per gestire minutaggi e recuperi. In questo scenario c’è però chi rischia seriamente di perdere ulteriore spazio: Lorenzo Lucca, che già ora fatica a ritagliarsi minuti e che potrebbe addirittura lasciare Napoli già a gennaio, appena sei mesi dopo il suo arrivo.
Il rientro di Lukaku rappresenta dunque una grande notizia, ma anche un nuovo rompicapo per Conte. Un problema, però, che ogni allenatore vorrebbe avere: troppa qualità e troppe soluzioni.
Focus
Milan, i numeri di Pulisic: è lui la stella al momento
Continua il momento di forma strepitoso di Pulisic con il Milan. Paragonando le sue statistiche con quelle di Leao, è lui l’uomo chiave dei rossoneri.
Pulisic continua ad essere il trascinatore dei rossoneri: la doppietta di ieri sera contro il Torino ne è la prova. E pensare che il giorno prima della partita, il calciatore statunitense era a casa con la febbre a 39°C.
I tifosi considerano Leao la stella della squadra di Allegri, e si aspettano molto da lui. Tuttavia, mettendo a confronto le statistiche del calciatore portoghese con quelle di Pulisic, è evidente chi sia la stella attualmente.
Milan, Pulisic on fire: statistiche a confronto con Leao

CHRISTIAN PULISIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Nella stagione 2024/25, Pulisic ha realizzato 11 gol e fornito altrettanti assist in Serie A, mentre in Champions League ne ha segnate 4 di reti. Inoltre, è suo il gol del momentaneo pareggio nella finale di Supercoppa Italiana, poi vinta contro l’Inter da 2-0 a 2-3. Leao, invece, nella Serie A 2024/25 ha realizzato 8 gol e e 10 assist, mentre in Champions League 3 gol e 1 assist.
Per quanto riguarda questa stagione, Pulisic è attualmente il capocannoniere della Serie A con 7 gol insieme a Lautaro Martinez. Inoltre, è a quota 2 reti in Coppa Italia. Nel frattempo, Leao ha segnato 5 gol finora in questa Serie A, e fornito 1 assist.
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