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Euro 2032, gli stadi italiani saranno scelti nel 2026
In vista di Euro 2032, il gruppo di lavoro della FIGC è riunito per decidere quali saranno i stadi italiani che ospiteranno l’evento: si saprà ad ottobre 2026.
In vista di Euro 2032, il gruppo di lavoro della FIGC è in riunione operativa per decidere quali saranno gli stadi italiani che ospiteranno la manifestazione, che saranno ufficialmente resi noti nell’ottobre del 2026.

IL PALLONE DI EURO 2024 ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Euro 2032, gruppo operativo della FIGC riunito per decidere quali stadi ospiteranno la manifestazione, l’ufficialità ad ottobre 2026
Mancano ancora 7 anni, ma già Euro 2032, che sancirà il ritorno dell’Italia ospitare una manifestazione calcistica di alto rilievo per Nazionali dopo i Mondiali del 1990, entra nel vivo: mercoledì si è riunito il gruppo di lavoro della FIGC per decidere quali saranno i 5 stadi che ospiteranno la manifestazione, visto che sarà organizzata insieme alla Turchia.
Il gruppo di lavoro, in attesa del commissario straordinario che il ministro dello sport Andrea Abodi nominerà per presiedere i lavori, si sono già verificati i progetti di ammodernamento o nuova costruzione degli impianti che possono ospitare l’evento. Tra gli stadi delle città candidate, quasi tutti sono state sedi dei Mondiali del 1990: Il Meazza di Milano, Il Maradona ( all’epoca San Paolo) di Napoli, il Dall’Ara di Bologna, il Bentegodi di Verona, il Ferraris di Genova, il Franchi di Firenze e il San Nicola di Bari. Solo lo Juventus Stadium di Torino ( che però de facto sarebbe anche sede di Italia ’90, visto che lo stadio bianconero sorge dove c’era il Delle Alpi) e il nuovo stadio di Cagliari sarebbero gli unici impianti nuovi dal 1990 a oggi.
In questi 500 giorni, il gruppo di lavoro della FIGC valuterà i migliori progetti infrastrutturali tra quelli già approvati, finanziati e cantierabili entro marzo 2027, valutando anche i progetti di ammodernamento o di nuova costruzione degli impianti di rispettivo interesse. Verranno anche effettuati incontri con i rappresentanti delle città in candidatura, in modo da essere pronti sia con le scelte delle città nella data prefissata, sia che l’evento possa riuscire meglio addirittura dei Mondiali del 1990.
Notizie
Lazio, Lotito denuncia minacce e pressioni: “Costretto a rivolgermi alle istituzioni”
Il presidente della Lazio presenta denuncia dopo intimidazioni, campagne diffamatorie e notizie false tese – secondo i pm – a spingerlo a cedere il club. Cinque gli indagati.
Il patron della Lazio, Claudio Lotito, rompe il silenzio e passa al contrattacco. Il presidente biancoceleste ha presentato denuncia per una serie di minacce, pressioni e false informazioni circolate via social, mail e telefonate anonime, che – secondo quanto riferito – miravano a costringerlo a vendere la società.
“Mi sono rivolto alle istituzioni perché, più volte, sono stato minacciato di morte. Ho raccontato tutto ciò che è accaduto e l’autorità giudiziaria ha poi agito di conseguenza”, ha dichiarato Lotito.
Lazio, la reazione di Lotito
Nel decreto di perquisizione, i magistrati parlano di “un disegno ampio e unitario” volto da un lato a diffondere notizie false per abbassare il valore del titolo in Borsa, e dall’altro a indurre l’azionista di maggioranza a cedere il pacchetto di controllo. Gli indagati avrebbero utilizzato i social e una testata online, “Millenovecento”, per rilanciare notizie infondate sulla presunta vendita imminente della Lazio e sull’idea attribuita a Lotito di far retrocedere volontariamente la squadra per ottenere il cosiddetto “paracadute” economico.

Diverse le segnalazioni che hanno dato il via all’inchiesta: uno striscione esposto in piazza del Parlamento con la scritta “Lotito libera la Lazio”, una telefonata con minacce di morte e varie e-mail dal contenuto offensivo. Le indagini proseguono per chiarire la portata del presunto piano di pressione ai danni del presidente biancoceleste.
Esteri
Turchia, caso scommesse in SuperLig: in manette anche calciatori di Galatasary e Fenerbahce
Nuovo scandalo scommesse nel mondo del calcio. In Turchia sono stati emessi mandati di arresto per 46 persone tra arbitri e tesserari. Tra i fermati anche calciatori di Fenerbahce e Galatasaray.
Non si ferma lo scandalo legato alle partite pilotate per le scommesse scoppiato in Turchia negli scorsi mesi. Come riportato dai media turchi, nella giornata di oggi sono stati emessi mandati di arresto per 46 persone, tra cui 29 calciatori e ex arbitri. Spiccano tra gli indagati anche alcuni tesserati dei due club più importanti della SuperLig, Fenerbahce e Galatasaray.
Si tratta di Mert Hakan Yandas, centrocampista 31enne dei gialloneri di Istanbul, e Metehan Baltac, difensore della formazione giallorossa.

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Turchia, l’inchiesta sul mondo del calcio si allarga
L’inchiesta sulle scommesse con tentativo di combine è emersa a fine ottobre dopo le indagini della procura di Istanbul in seguito alle dichiarazioni dell’ex presidente delle Federcalcio turca, Ibrahim Haciosmanoglu, secondo il quale era stato scoperto molti arbitri attivamente coinvolti in scommesse sportive. Le indagini della procura si sono concentrate inizialmente sui direttori di gara, per poi allargarsi anche verso i tesserati del club.
Il coinvolgimento di calciatori anche dei club più importanti della nazione getta ulteriore ombre sul sistema calcio della Turchia.
Notizie
Juventus, blitz a Napoli: arrivo domenica mattina e mini-sosta prima del match. La decisione di Spalletti
Juventus, blitz a Napoli: la squadra arriverà solo domenica mattina per la sfida contro il Napoli, evitando tensioni e minimizzando lo stress dei giocatori.
La Juventus non dormirà a Napoli: lo ha comunicato Sky Sport nella giornata di ieri. Luciano Spalletti ha deciso di modificare l’itinerario della squadra, originariamente prevista per arrivare nel capoluogo campano sabato. Il nuovo programma prevede l’arrivo dei bianconeri in città solo domenica mattina, così da evitare eventuali tensioni con i tifosi partenopei.
La squadra rimarrà in hotel solo per poche ore, prima della consueta riunione tecnica del pomeriggio, e poi si recherà direttamente allo Stadio Diego Armando Maradona. Dopo la partita, i giocatori faranno immediato ritorno a Torino.
La strategia di Spalletti è chiara: ridurre al minimo lo stress dei calciatori in una trasferta storicamente complicata per la Juventus, caratterizzata da un clima ostile. Un vero e proprio blitz “mordi e fuggi” in terra partenopea.
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