La Lazio al momento ha il mercato in entrata bloccato, in attesa di fare cassa tramite alcune cessioni: il prescelto per essere sacrificato sarà Rovella.

La società è al lavoro per dare in mano a Maurizio Sarri una squadra in grado di migliorare i risultati della scorsa stagione, ma al momento il mercato in entrata è praticamente bloccato: il club biancoceleste ha bisogno di vendere per poter investire. In questi giorni la dirigenza sta ultimando le pratiche per il trasferimento di Tchaouna al Burnley, dalla quale incasserà circa 14 milioni più una percentuale sulla futura rivendita.

Quello che serve alla Lazio per sbloccare il mercato in entrata però, è fare una cessione importante da oltre 30 milioni ed il giocatore che con grande probabilità verrà sacrificato sarà proprio Nicolò Rovella.

L’ESULTANZA DI NICOLO ROVELLA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Lazio, Rovella apre al trasferimento

Il centrocampista ex Genoa e Juventus ha trovato in questa stagione nella capitale la migliore versione di se stesso, entrando nel cuore dei tifosi biancocelesti. L’Inter però si è fatta avanti con un’offerta importante sia al club che al giocatore, il quale in nerazzurro avrebbe uno stipendio quasi triplicato rispetto a quello attuale. Rovella dunque non ha di certo espresso il desiderio di andare via, ma ha aperto all’interessamento della società nerazzurra, che nelle prossime settimane potrebbe farsi ancora più concreto.

Vendere Rovella per non ripetere il caso Luis Alberto

Con l’arrivo di Fabiani nel ruolo di direttore sportivo biancoceleste, si era annunciato un progetto in stile “Borussia Dortmund“, con l’acquisto di giocatori giovani o poco conosciuti e poi valorizzati con il fine di essere rivenduti ad un prezzo più alto. Questo è quello che probabilmente accadrà con Rovella, acquistato la scorsa estate per 17 milioni dalla Juventus, messo al centro del progetto di Baroni e poi in uscita dal club capitolino l’estate successiva per una cifra attorno ai 40 milioni.

La volontà della Lazio è quella di cedere il giocatore in primis per dare vita ad un mercato in entrata fin qui sterile e poi per non ripetere ciò che era successo con Luis Alberto: ogni finestra di mercato qualche società veniva a bussare alla porta di Lotito, il quale tendeva ad alzare puntualmente il prezzo ed è finito svendendo il giocatore spagnolo per il rotto della cuffia.

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