Champions League
Barcellona Inter 2-1: Storia di un risultato bugiardo
Ieri sera è andata in scena la partita che vedeva i catalani blaugrana sfidare i nerazzurri di Conte, che vengono dalla sesta vittoria su sei in campionato. Conte schiera i fedelissimi e funzionalissimi 10, tranne Lukaku, rimasto a Milano perchè reduce da un infortunio da monitorare con estrema cura. Un risultato, quello finale, che racconta la storia di una partita che ha diverse chiavi di lettura, ma tutte portano ad un dominio Interista abbastanza innegabile, ma anche una qualità catalana al momento inarrivabile, specie in avanti.
Indice
L’analisi
L’inter entra in campo con la voglia di portare a casa 3 punti, che in Champions non sono ancora arrivati. Il Barcellona arriva però con un carisma assolutamente simile, poichè veniva proprio da un pareggio, maturato contro il Borussia Dortmund. Parte in maniera straordinaria l’Inter, che al secondo minuto della prima frazione di gioco, va in vantaggio grazie ad un gol di Lautaro Martinez, che per l’ennesima volta non si fa trovare impreparato. Storia diversa la racconta invece il secondo tempo, con il Barcellona che inizia a giocare esattamente come sa, collezionando un possesso palla pari al 66%, con 17 tiri totali, di cui solo 7 però nello specchio della rete. Ne saranno sufficienti due, col primo siglato da Luis Suarez con una mezza rovesciata al limite dell’area. Un gol degno del fenomeno uruguagio, che non si accontenta, e quasi allo scadere, sigla la sua personale doppietta, dopo aver lasciato Godìn con un movimento da vero attaccante. Se è vero che L’inter nel secondo tempo ha faticato, c’è anche da evidenziare un arbitraggio non prettamente perfetto, e che anzi mostra delle lacune non poco grandi, e in più occasioni.
Le statistiche
La squadra blaugrana conquista la partita giocando esattamente come sa, con il possesso palla al centro del proprio gioco, spesso sfrontato ma di classe. 17 sono i tiri complessivi della squadra di casa, che centra lo specchio della porta per 7 volte. La percentuale del possesso della sfera mostra una supremazia netta, con i catalani che ottengono il 66% del totale. 774 passaggi totali, col 90% di essi perfettamente conclusi. Meno fallosa ma certamente più violenta la squadra di casa, che compie 17 falli, di cui 4 vengono sanzionati con un ammonizione, collezionando infine 2 fuorigiochi e 3 angoli.
Numeri diversi certamente per i nerazzurri, che tirano in porta per ben 11 volte, centrando solo 3 volte però lo specchio della porta. Il possesso palla, ovviamente, è relegato ad un 34% che non rende però onore al gioco interista. 397 passaggi totali, con l’84% di essi conseguiti con successo. 18 falli, 2 di quali subiscono la sanzione dell’arbitro, col giallo. 4 fuorigiochi infine, e 3 angoli anche per l’Inter, che senza paura ha giocato la sua partita.
Il possesso palla davanti alla difesa, un arma in più
Ciò che ha lasciato di stucco i tifosi interisti è stato proprio quel possesso palla folle, dinanzi al portiere. Difatti, con un Barcellona che pressa notoriamente altissimo, la cosa che più si sconsiglia è proprio il gioco di palla dinanzi al portiere, per evitari errori che potrebbero pregiudicare il punteggio. Ma mentre tutti sembrano sconsigliarlo, Conte motiva i suoi, invitandoli a dare del proprio meglio esattamente in quel settore: Ed i risultati sono straordinari.
L’inter danza davanti alla propria porta con una classe che non si vedeva dai tempi di Mourinho, con l’arroganza di chi difronte al pericolo, se la ride bellamente. Un coraggio importante, che potrebbe tornare utile nella sfida contro la Juventus di Sarri, prossimo avversario nella settima giornata del campionato nostrano.
La classifica
La classifica del gruppo F ora recita:
Borussia Dortmund – 4 punti
Barcellona – 4 punti
Slavia Praga – 1 punto
Inter – 1 punto
Tanta ancora la strada da fare prima di trovare delle certezze in questo girone, che vede le due capoliste appicciate, e le due “outsider” altrettanto vicine, divise proprio dalla differenza reti. Insomma tutto ancora da decidere, con l’Inter di Conte che di arrendersi, non ne vuole sapere.
Champions League
Champions, scelto l’arbitro della finale: prima col Real
Anche per questa stagione la Champions League è arrivata all’atto finale. Designato l’arbitro che dirigerà la finale di Wembley tra Real Madrid e Borussia Dortmund.
Champions League, designato l’arbitro della finale: non ha mai diretto il Real
Sabato 1 giugnon 2024 andrà in scena a Wembley la finale di Coppa dei Campioni n° 70 della storia della competizione. Lo spettacolo è assicurato con da una parte i vincitori di 14 edizioni mentre dall’altra una squadra alla sua terza finale europea di sempre.
A Londra sono attesi tantissimi dalle due città ma non solo, l’evento richiamerà l’attenzione di milioni di appassionati che sono ansiosi di conoscere la nuova Regina d’Europa.
In vista del grande match, è stato designato l’arbitro che dirigerà l’incontro. Si tratta di Slavko Vinčić, arbitro sloveno con parecchia esperienza internazionale. Il suo storico recita 30 direzioni in Champions League dal 2016 al 2024, prevalenza per le gare della fase a gironi ma da segnalare il quarto di finale di questa stagione tra Borussia Dortmund e Atletico Madrid.
Quest’ultimo è l’unico precedente di Vinčić con una delle due finaliste. Infatti, il Real Madrid non è mai stato arbitrato dallo sloveno.
Inoltre, vanta anche la finale di Europa League tra Eintracht Francoforte e Glasgow Rangers.
Champions League
Se l’Atalanta arriva quarta niente sesta squadra in Champions: con o senza Dublino
L’Atalanta di Gasperini ha quasi conquistato la qualificazione alla prossima Champions, ed ha in mano anche l’accesso per la sesta in classifica.
L’Atalanta di Gasperini ha in mano la qualificazione in Champions League… e non solo la sua. La formazione orobica, che ha vinto lo scontro diretto contro la Roma, ha conquistato quasi matematicamente l’accesso alla prossima massima competizione continentale e avrà anche nelle mani la possibile qualificazione di una sesta squadra italiana.
L’Italia, grazie al Ranking UEFA annuale, ha conquistato il diritto di avere ben cinque formazioni presenti alla prossima edizione della Champions. Inter, Milan, Juventus e Bologna hanno già staccato il pass e l’Atalanta, a meno di scivoloni nelle ultime due, dovrebbe prendersi l’ultimo posto. Gli orobici, d’altro canto, hanno anche la possibilità di qualificarsi alla Coppa delle grandi orecchie grazie alla finale di Europa League.
Dovesse Gasperini alzare la coppa e concludere il campionato al quinto posto regalerebbe la qualificazione anche alla sesta classificata, una tra Roma e Lazio. In caso però dovesse arrivare sopra in classifica, la situazione cambierebbe.
Dovesse chiudere in terza o quarta posizione, anche in caso di vittoria a Dublino, il sesto posto non porterebbe più in Champions.
L’Atalanta ha perciò in mano sia la sua qualificazione sia quella della sesta in classifica.
Champions League
Champions League, le partite più preziose di sempre
La Champions League ha un record incredibile
La massima competizione europea è stata il palcoscenico di tre delle cinque partite più preziose di sempre. Le altre due, inutile dirlo, appartengono alla Premier League. I valori sono stati estrapolati dal portale Transfertmarkt e si riferiscono ai soli giocatori scesi in campo durante i match. Al quinto posto si trova l’ottavo di andata del 2020 tra l’Atletico Madrid (825 milioni) ed il Liverpool (960 milioni) dove la compagine iberica vinse di misura grazie alla rete di Saul Niguez. La partita valeva 1.47 miliardi di euro. A ridosso del podio Liverpool (825 milioni) contro Manchester City (705.5 milioni) del 2019 valida per la Premier League. In quell’occasione i Reds hanno vinto per 3 a 1 ai danni dei citizens.
Terzo posto per un’altra gara del campionato inglese: il pareggio a reti bianche tra il Manchester City e l’Arsenal di marzo 2024 per un valore complessivo di 1.58 miliardi, lo stesso valore di Manchester City – Real Madrid di quest’anno dove i Blancos si imposero ai calci di rigore. La gara più preziosa di sempre è l’andata dei quarti di finale, sempre dell’anno corrente, con 1.63 miliardi di valore economico. Numeri impressionanti che certificano il buon lavoro svolto dalla UEFA e dalla federazione inglese. Per fare un paragone con la Serie A, la partita più preziosa di sempre è il derby d’Italia tra Juventus e Inter del 2021 con un valore complessivo di 924.50 milioni di euro; i bianconeri vinsero per 3 a 2.
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