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Atalanta-Gasperini, è finita? I momenti più belli

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Roma

Dopo 9 anni, sembra che la storia tra l’Atalanta e Gasperini stia per finire. Andiamo dunque a vedere le partite più belli del tecnico di Grugliasco a Bergamo.

A sorpresa, Gian Piero Gasperini potrebbe lasciare Bergamo per diventare il nuovo allenatore della Roma. Dopo 9 anni di trionfi e vittorie storiche, le strade tra club e allenatore sembrano potersi separare.

Andiamo a vedere, dunque, i momenti più belli della Dea con Gasperini in panchina.

Atalanta-Gasperini, le partite più belle: come tutto ebbe inizio

Gasperini, Atalanta

LA GRINTA DI GIAN PIERO GASPERINI CHE PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Tutto cominciò il 2 ottobre 2016: la Dea si trova al sedicesimo posto e Gasperini (arrivato in estate) è già a rischio esonero. Dopo la vittoria esterna con il Crotone, all’Atleti Azzurri arriva il Napoli di Sarri, in piena lotta Scudetto.

I padroni di casa trovano il vantaggio dopo 9 minuti grazie a Andrea Petagna: sarà l’unico gol della partita. Una vittoria inaspettata per i tifosi che non sanno ancora che è solo l’inizio di un viaggio indimenticabile.

La squadra continua a sorprendere ottenendo ottimi risultati, in particolare con le big, e chiude al quarto posto, qualificandosi per l’Europa League.

La stagione successiva, la banda Gasperini riparte da dove aveva lasciato, nonostante un inizio complicato. Chiude al settimo posto, qualificandosi per i preliminari di Europa League.

A proposito di Europa League, il cammino è ottimo: la Dea si arrende solo ai sedicesimi contro il Dortmund. Nei gironi, invece, chiude al primo posto, scatenandosi in particolare contro l’Everton di Rooney (3-0 all’andata, 1-5 al ritorno).

La qualificazione in Champions League e la rimonta nei gironi

La stagione 2018/19, come quella precedente, parte in salita con in mezzo l’eliminazione ai Preliminari di Europa League contro il Copenaghen. Ma l’11 novembre 2018, all’Atleti Azzurri arriva l’Inter di Spalletti:la Dea gioca forse una delle sue partite più belle, e vince 4-1.

Da incorniciare anche il cammino in Coppa Italia dove l’Atalanta arriva in finale arrendendosi alla Lazio. Ai quarti di finale, affronta la Juve di Cristiano Ronaldo e vince clamorosamente 3-0. In campionato intanto, arriva la prima storica qualificazione ai gironi di Champions League.

L’avventura in Champions della Dea nella stagione 2019/20 parte malissimo con 0 punti nelle prime 3 gare. Tuttavia, nel girone di ritorno la squadra riesce a fare 7 punti in 3 gare, completando una rimonta impronosticabile. Il sogno Champions si ferma solo ai quarti di finale contro il PSG.

Intanto, in campionato, la Dea continua a regalare calcio spettacolo: un 5-0 contro il Milan e uno 0-7 contro il Torino riassumono lo stato di forza della squadra.

Anfield e Johan Cruijff Arena sbancate

La Dea chiude nuovamente al terzo posto, qualificandosi in Champions. Nei gironi della stagione 2020/21, la squadra di Gasperini riesce riesce a sbancare sia Anfield (0-2) che la Johan Cruijff Arena (0-1).

Il percorso Champions si ferma agli ottavi contro il Real, mentre in campionato la Dea continua a incantare, scatenandosi contro Roma (4-1) e Milan (0-3 a San Siro).

In Coppa Italia, la banda Gasperini si arrende in finale contro la Juve. Durante il cammino in Coppa Italia, la squadra elimina il Napoli in semifinale: protagonista Pessina con una doppietta. Intanto, la squadra chiude al terzo posto in classifica qualificandosi in Champions.

La stagione 2021/22 è forse l’unica stagione sottotono della Dea con Gasperini. La squadra esce ai gironi di Champions mentre in Europa League si arrende al Lipsia ai quarti di finale. In campionato intanto, dopo un ottimo inizio, la squadra cala nel girone di ritorno e chiude all’ottavo posto rimanendo fuori dall’Europa.

La stagione 2022/23, la Dea riesce a riscattarsi, chiudendo la stagione al quinto posto, qualificandosi ai gironi di Europa League.

Il primo trofeo europeo dell’Atalanta

La stagione 2023/24 è probabilmente la migliore dell’era Gasperini. Oltre al quarto posto (ritorno in Champions) e l’arrivo in finale di Coppa Italia (persa contro la Juve), la Dea riesce addirittura ad arrivare fino in fondo in Europa League.

Ai quarti, la banda Gasperini trionfa ad Anfield con un impensabile 0-3 (a Bergamo finisce 0-1 per il Liverpool). In finale, c’è il Bayer Leverkusen, che ha da poco vinto la Bundesliga da imbattuta: finisce 3-0 per la Dea grazie ad una meravigliosa tripletta di Ademola Lookman. E’ il primo trofeo europeo nella storia del club.

Questa stagione, l’Atalanta ha continuato ad incantare, sognando anche lo Scudetto: alla fine, chiude al terzo posto, qualificandosi in Champions.

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Napoli, accadde oggi: l’ultima di Ancelotti con i Partenopei

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Ancelotti

Oggi, 6 anni fa, il Napoli ospitava il Genk per la 6a giornata della Champions League 2019/2020. Una partita decisiva per l’accesso agli ottavi e non solo.

Siamo al 10 dicembre 2019 e la squadra Partenopea allenata da Carlo Ancelotti è in crisi nerissima. Gli azzurri non vincono tra tutte le competizioni da ottobre, e sono settimi in campionato a -17 dall’Inter capolista.

In Champions, i Partenopei sono secondi nel girone dietro al Liverpool. Per la qualificazione agli ottavi basta un pareggio in casa contro il Genk. Tuttavia, la qualificazione agli ottavi potrebbe non bastare per salvare la panchina di Ancelotti, visti i problemi fuori dal campo.

Napoli-Genk, 10 dicembre 2019

Mertens, Napoli

Ancelotti recupera Allan e Milik, entrambi fuori da qualche partita per infortunio. L’attaccante polacco gioca in attacco affiancato da Mertens, mentre il centrocampista brasiliano gioca come centrocampista centrale insieme a Fabian Ruiz. Insigne e Lozano, invece, partono dalla panchina.

I Partenopei vanno vicini al gol dopo 2 minuti, con un colpo di testa di Koulibaly che colpisce la traversa. Pochi secondi dopo, Milik approfitta di una disattenzione del portiere Vandevoordt, e mette il pallone in rete.

Poco prima della mezz’ora, l’attaccante polacco si ripete: cross basso di Di Lorenzo dalla destra, e Milik arriva prima di tutti sul pallone, battendo Vandevoordt, 2-0 (26′). A 10 minuti dall’intervallo, Vandevoordt commette un fallo su Callejon in area, rigore e cartellino giallo per il portiere belga classe 2002: dal dischetto, Milik segna la sua tripletta (37′).

Intanto, il Genk sfiora diverse volte il 3-1, con Onuachu che si divora due gol da solo davanti a Meret: in entrambi le occasioni calcia fuori. Poche emozioni nel secondo tempo, visto che la qualificazione agli ottavi dei Partenopei è ormai archiviata. Ancelotti fa entrare dalla panchina Gaetano (esordio in Champions per lui), Llorente e Lozano, al posto di Zielinski, Callejon e Milik.

I padroni di casa guadagnano un altro rigore poco prima del quarto d’ora finale di gara, con un tiro al volo di Callejon respinto con il braccio da un giocatore avversario. Visto che Milik è uscito, il rigore lo batte Mertens: il belga segna il rigore, battendo Vandevoordt con un cucchiaio.

Milik e compagni, dunque, si qualificano agli ottavi da secondi nel girone. Tuttavia, il cambio in panchina avviene lo stesso: esonerato Ancelotti, al suo posto arriva Gennaro Gattuso.

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Napoli, Lukaku verso il rientro: come cambierà l’attacco?

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Napoli

Il Napoli ritrova Romelu Lukaku, ma ora resta da capire come Conte gestirà l’attacco con il belga e un Rasmus Højlund in grande forma.

Arrivano finalmente ottime notizie in casa Napoli sul fronte delle indisponibilità. Romelu Lukaku è infatti tornato ad allenarsi in gruppo dopo la lesione di alto grado al retto femorale della coscia sinistra rimediata nell’amichevole di agosto contro l’Olympiakos, un infortunio che l’ha tenuto fuori per quasi quattro mesi. Un rientro fondamentale non solo per Antonio Conte, ma anche per tutto lo spogliatoio, che ritrova una delle sue figure più esperte e carismatiche.

Il ritorno del belga, però, si intreccia con un’altra grande verità delle ultime settimane: il Napoli sembra aver trovato finalmente la quadra in attacco. Dopo mesi di dubbi, rotazioni e difficoltà nel trovare la formula giusta, ora la squadra ha un’identità ben definita anche grazie a un Højlund sempre più determinante. 

Per questo la domanda è inevitabile: come cambierà l’attacco azzurro con il rientro di Lukaku? Conte rinuncerà al danese o proverà a far convivere i due?

Napoli

Rasmus Winther Hojlund punta il dito ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Napoli, Conte guarda al futuro con un occhio al passato

Højlund sta sostituendo Lukaku in modo importante, garantendo gol, assist e una crescita evidente sia tecnica che mentale. Panchinarlo adesso, nel suo momento migliore, rischierebbe di essere controproducente. 

E allora non è utopia immaginare alcune partite con un attacco a due, con Lukaku e Højlund contemporaneamente in campo. Il belga potrebbe agire più da collante, legando il gioco e aprendo spazi, mentre il danese tornerebbe ad attaccare la profondità con continuità. 

In questo senso, un 3-5-2 classico potrebbe essere una soluzione, ma non va esclusa nemmeno l’idea di riproporre quel 4-2-4 visto a Bari e nei primi mesi alla Juventus, per sfruttare anche gli esterni.

Lecce-Napoli

LORENZO LUCCA RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Lucca verso l’addio?

La pista più probabile, almeno nell’immediato, è però un’altra: Conte potrebbe scegliere l’alternanza nel ruolo di riferimento offensivo nel suo 3-4-3, sfruttando i tanti impegni delle prossime settimane per gestire minutaggi e recuperi. In questo scenario c’è però chi rischia seriamente di perdere ulteriore spazio: Lorenzo Lucca, che già ora fatica a ritagliarsi minuti e che potrebbe addirittura lasciare Napoli già a gennaio, appena sei mesi dopo il suo arrivo.

Il rientro di Lukaku rappresenta dunque una grande notizia, ma anche un nuovo rompicapo per Conte. Un problema, però, che ogni allenatore vorrebbe avere: troppa qualità e troppe soluzioni.

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Milan, i numeri di Pulisic: è lui la stella al momento

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Milan, Pulisic

Continua il momento di forma strepitoso di Pulisic con il Milan. Paragonando le sue statistiche con quelle di Leao, è lui l’uomo chiave dei rossoneri.

Pulisic continua ad essere il trascinatore dei rossoneri: la doppietta di ieri sera contro il Torino ne è la prova. E pensare che il giorno prima della partita, il calciatore statunitense era a casa con la febbre a 39°C.

I tifosi considerano Leao la stella della squadra di Allegri, e si aspettano molto da lui. Tuttavia, mettendo a confronto le statistiche del calciatore portoghese con quelle di Pulisic, è evidente chi sia la stella attualmente.

Milan, Pulisic on fire: statistiche a confronto con Leao

Milan

CHRISTIAN PULISIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Nella stagione 2024/25, Pulisic ha realizzato 11 gol e fornito altrettanti assist in Serie A, mentre in Champions League ne ha segnate 4 di reti. Inoltre, è suo il gol del momentaneo pareggio nella finale di Supercoppa Italiana, poi vinta contro l’Inter da 2-0 a 2-3. Leao, invece, nella Serie A 2024/25 ha realizzato 8 gol e e 10 assist, mentre in Champions League 3 gol e 1 assist.

Per quanto riguarda questa stagione, Pulisic è attualmente il capocannoniere della Serie A con 7 gol insieme a Lautaro Martinez. Inoltre, è a quota 2 reti in Coppa Italia. Nel frattempo, Leao ha segnato 5 gol finora in questa Serie A, e fornito 1 assist.

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