Calciomercato
Inter, affondo per David: affare da 50 milioni
L’Inter si muove per Jonathan David. La società nerazzurra è pronta a uno sforzo importante per il canadese, ma la concorrenza è tanta.
La partita, è il caso di dirlo, tra l’Inter e molti club europei per accaparrarsi il fuoriclasse canadese Jonathan David è ufficialmente aperta.
Il club nerazzurro vuole potenziare il proprio attacco e diventare sempre più competitivi a livello dei grandi club europei, consapevole che le proprie finanze non possono permetterle le stesse cifre di altre società blasonate.

Inter, il piano per David
A prescidere da questo, il club del Biscione cerca di raggiungere un nome che equivarrebbe ad un vero e proprio colpaccio: Jonathan David. Giocatore classe 2000, in forza all’attacco del Lille, è un vero e proprio talento che piace, però, anche ad altri club: Arsenal, Barcellona e Juventus sono da tempo sulle sue tracce.
Restano, però, una serie di scoglio soprattutto economici perché il calciatore costerebbe moltissimo al club: 8 milioni di euro di ingaggio a stagione per 5 anni ed una commissione per il trasferimento di circa 10 milioni di euro, per un totale di 50 milioni di euro. Davvero troppi per un club che andrebbe a spendere più di quanto fatto per acquistare Thuram.
A questo punto la società milanese sembrerebbe aver compreso che questo affare non è destinato a chiudersi nell’immediato ma non è detto non si possa realizzare in futuro. Ciò che il club sarebbe disposta a pagare, al momento, è un ingaggio di 5 milioni di euro netti a stagione per un contratto quinquennale.
Perciò quello che sembra un affare tutt’altro che possibile non è detto, comunque, che non si possa realizzare; basti ricordare proprio la vicenda Thuram e l’affondo dell’ultimo minuto che ha fatto fare il guizzo vincente al club. Era il 2023, certo, un altro anno ma il club ha più volte dimostrato di sapersi muovere molto bene sul mercato dei parametri zero. Occorre solo aspettare per vedere cosa succederà.
Calciomercato
Al-Hilal, Theo Hernandez: “Cifre esorbitanti per il rinnovo? Tutto falso. La mia priorità era restare al Milan”
Il terzino dell’Al-Hilal Theo Hernandez ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport dove ha parlato del suo addio al Milan e del rapporto con Inzaghi.
Il francese torna a parlare dopo un lungo periodo e racconta della sua nuova esperienza all’Al-Hilal, ma soprattutto del suo addio al Milan in estate. Theo ha lasciato queste dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport, rivelando qualche retroscena e svelando qualche curiosità.
Al-Hilal, le parole di Theo Hernandez
Theo, come si vive a Riad?
“Da dio. È stata la scelta migliore. L’unico neo è il traffico: tremendo”
Come l’ha convinta Inzaghi?
“Mi ha detto: ‘Andiamo a vincere insieme?’. So che all’Inter lo chiamavano ‘demone’. In campo una persona, fuori un’altra: un gentleman. Ogni tanto mi ha fatto qualche battuta sul fatto che l’anno scorso gli ho fatto perdere la Supercoppa qui a Riad, ma anche lo staff mi ricorda i derby o i duelli con Dumfries”. Lui e lo staff mi sfottono per le sei vittorie di fila con l’Inter, ma l’anno scorso abbiamo vinto noi…”.

SIMONE INZAGHI LANCIA IL PALLONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Ha incontrato il Milan?
“Sì, prima della partita con il Napoli. Quando andai via non riuscii ad abbracciarli tutti come avrei voluto. Mi dispiace che abbiano perso. Ho detto ‘bravo’ a Bartesaghi, che si merita tutto, e abbracciato Modric, con cui ho giocato a Madrid. Un genio: è di un altro livello”.
Ha visto anche i dirigenti?
“Allegri, Tare e Ibra. Furlani non si è fatto vedere”.
Non sarebbe mai andato via?
“Mai. La mia priorità era restare”. Non ho mai chiesto cifre esorbitanti per il rinnovo né spinto per la cessione, tutto falso. Avrei meritato un trattamento migliore, alcuni compagni spingevano perché restassi”
Lo scorso gennaio rifiutò il Como?
“Il mio agente non me ne ha mai parlato. Dicevano che avessi chiesto cifre esorbitanti per il rinnovo, che spingessi per la cessione… tutto falso”.
Il suo post d’addio fu polemico: “La direzione che ha preso il club e alcune decisioni non rispecchiano i valori e l’ambizione che mi hanno portato qui.
È la verità. Quando sono arrivato c’erano Massara, Boban e Maldini, il mio idolo. Ibra è un top, ma dopo Paolo è cambiato tutto in peggio”.
Le critiche dei tifosi le hanno fatto male?
“Molto. So che ho commesso degli errori, come le espulsioni con la Fiorentina o col Feyenoord, ma siamo umani. Non ero sereno mentalmente e avrei potuto fare meglio, ma i tifosi sanno chi è stato Theo al Milan”.
Si è parlato anche di presunte aggressioni.
“Finalmente ho l’occasione di parlarne: c’è chi vuole rovinarti la vita e la carriera. Sono stato male nel leggere certe cose, ma la mia famiglia sa che non è vero”
Torniamo al campo: disertare il famoso cooling break di Fonseca fu un errore?
“È stato ingigantito. Io e Leao eravamo entrati da poco e siamo rimasti lì. Dicevano che non avessimo un bel rapporto con gli allenatori, ma non era vero. Io andavo d’accordo anche con Conceiçao. Lui era autoritario, ma la gente parlava a vanvera”.
Si è sentito abbandonato dal Milan?
“Avrei meritato un trattamento migliore. Non me l’aspettavo. Alcuni compagni mi spingevano a restare, ma quando un dirigente ti chiama e ti dice ‘se resti qui ti mettiamo fuori rosa’ io che cosa posso fare? Cerco altro”.
Quante volte è stato vicino a lasciare i rossoneri?
“Onestamente non lo so. Al mio agente ho sempre detto di non dirmi nulla, in Italia avrei giocato solo nel Milan”.
Era stato scelto grazie a Maldini.
“Il giorno in cui mi ha chiamato per incontrarci è stato il più bello della mia vita sportiva. Mi raggiunse a Ibiza e parlammo di fronte a un’aranciata. Non volevo crederci. Se sono diventato ciò che sono, e anche il difensore del Milan con più gol, è grazie a lui. Tuttora siamo sempre in contatto. La sua maglia con dedica mi emoziona: ‘Theo, il mio degno erede'”.
Il suo addio l’ha spiazzata?
“Mi sono sentito spaesato. L’anno scorso io e Calabria ci presentammo a Milanello con la maglia di Paolo, a qualcuno non andò bene. Hanno strappato una bandiera per nulla. A parte Ibra, la mancanza di milanismo di sente”.
Com’era Zlatan come compagno?
“In allenamento ci massacrava. Per il nostro bene”.
Il segreto di Pioli, invece?
“Dopo quel ko a Bergamo per 5-0 ci rivoltò come un calzino. Ricordo i suoi discorsi e la sua calma. Lo scudetto del 2022 è nato lì, con quella sconfitta. Eravamo una famiglia, sono stati anni magici, irripetibili, da batticuore. E pensare che con Giampaolo all’inizio non giocavo quasi mai… ma vabbé, ero appena arrivato”.
Il suo gol più bello?
“Quello in Milan-Atalanta 2-0, l’anno dello scudetto. Un coast to coast di 90 metri. I tifosi me ne parlano ancora: istinto puro”.
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Fonte: l’account X di Schira
#TheoHernandez a GdS: “Dicevano che io e #Leao avessimo problemi con gli allenatori: non è vero! Rafa fortissimo, ma ogni tanto ha la testa non si sa dove: non lo vedo punta. Ho commesso errori (espulsioni con Fiorentina e Feyenoord), ma siamo umani e non ero sereno mentalmente”
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 20, 2025
Calciomercato
Fiorentina, addio a Dodò: ecco il possibile sostituto
Il mercato di gennaio potrebbe portare un vera rivoluzione in casa Fiorentina: possibile addio anche per Dodò.
Non vi è dubbio che una delusioni maggiori di questa stagione è quella relativa al rendimento del terzino brasiliano. Un tira e molla anche relativo al possibile rinnovo del contratto, che alla fine ha lasciato sicuramente tracce sulle prestazioni in campo di Dodò.
Il suo cartellino potrebbe essere uno di quelli sacrificati per fare mercato a gennaio: la Fiorentina ha bisogno sia di un rinnovo generale nell’undici da mandare in campo sia di entrate economiche per trovare gli elementi in grado di poter sperare in una salvezza dalla retrocessione, che ad ora, sarebbe un miracolo…
Su Dodò da qualche giorno si rilancia un interesse dell’Inter, potrebbe essere l’alternativa a Dumfries che ha subito un intervento chirurgico alla caviglia e dovrà stare fuori almeno un paio di mesi. La società viola davanti ad un’offerta da 15 milioni si sederebbe al tavolo delle trattative…
Per sostituirlo la Fiorentina, come riporta tuttomercatoweb.com, penserebbe ad un ritorno in Italia di Davide Calabria.

DORTMUND, GERMANY – 04.10.23: Davide Calabria, The match of match UEFA Champion League Borussia Dortmund vs AC Milan at SIGNAL IDUNA PARK
L’ex capitano del Milan, passato in estate a parametro zero al Panathinaikos in estate dal Bologna, ha trovato in Grecia una maglia da titolare, che lo ha visto sin qui protagonista con la propria squadra sia in campionato che in Europa League, raccogliendo 15 presenze totali e 2 reti.
Su Calabria c’è da registrare anche un interesse della Lazio.
Calciomercato
Sporting Lisbona, Diomandé rinnova con Sporting: clausola monster
Ousmane Diomandé rinnova con lo Sporting Lisbona: clausola rescissoria fissata a un prezzo pazzesco, un accordo che guarda al futuro.
Il nuovo contratto di Ousmane Diomandé
Lo Sporting CP ha ufficializzato il rinnovo del contratto di Ousmane Diomandé per altri tre anni. La notizia è stata condivisa dall’esperto di calciomercato Fabrizio Romano, che ha sottolineato come questo accordo includa una clausola rescissoria di ben 80 milioni di euro. Questa cifra significativa dimostra quanto il club portoghese creda nel potenziale del giovane talento.
L’importanza della clausola rescissoria
La decisione di fissare una clausola così alta non è casuale. Lo Sporting CP intende infatti proteggere il proprio investimento e assicurarsi che Diomandé possa crescere ulteriormente all’interno del club. Questa mossa potrebbe scoraggiare eventuali acquirenti, permettendo al giocatore di concentrarsi esclusivamente sul suo sviluppo sportivo.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨🟢⚪️ Ousmane Diomandé has signed new deal at Sporting CP valid for three more years.
The release clause will be worth €80m as Record reported. pic.twitter.com/XaPqQyYGV4
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) December 19, 2025
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