Serie A
Inter, Thuram e quel rapporto felice che potrebbe terminare
L’Inter e Thuram sono un connubio perfetto eppure il centravanti meraviglioso potrebbe lasciare Milano con la prossima stagione e lo scenario si complica.
Marcus Thuram è stato un acquisto azzeccassimo per l’Inter di Simone Inzaghi. Grazie alle sue abilità tecniche è riuscito e riesce a rendere semplice anche la vita di Lautaro. Infatti proprio l’argentino gli deve una serie di assist preziosissimi e provvidenziali.
A parte ciò, la storia di Thuram è caratterizzata anche dal duo perfettamente assortito con Romelu Lukaku e si è formata una delle coppie più esplosive d’Europa e l’Inter non può che gioirne.

MARCUS THURAM E LAUTARO MARTINEZ ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’Inter e quelle clausole contrattuali un po’ temibili
Alla vigilia dello scontro (vinto dal club nerazzurro) contro il Feyenoord, l’Inter ha temuto per la performance calcistica di Thuram che non è al 100% in questo periodo. Il giocatore – classe 1992 – di nazionalità francese ha giocato con le infiltrazioni al ginocchio.
Nonostante questi problemi fisici il sodalizio Marcus Thuram e Inter sembra essere più che solido. Proprio Thuram ha segnato un gol strepitoso in Champions League ed ha ripagato la fiducia che il club – e Inzaghi – gli stanno donando.
I suoi numeri sono degni di nota: 16 gol nella stagione in corsa e va detto che mancano ancora alcuni mesi alla chiusura effettiva.
L’Inter vuole blindare il fuoriclasse francese e perciò i vertici (Giuseppe Marotta e Piero Ausilio) stanno trattando con il manager del giocatore per siglare un accordo che lo leghi oltre la scadenza del 30 giugno 2028.
Thuram potrebbe essere tentato da altri club (nonostante i suoi attuali 6 milioni di euro a stagione) anche a causa della clausola da 85 milioni di euro che lo potrebbe rendere appetibile all’estero. Ma questo è calciomercato e occorre attendere ancora un po’ per vederci chiaro!
Serie A
Juventus, la nota negativa della serata: gli infortuni di Bremer, Conceicao e Cabal
La Juventus è reduce da una bella vittoria contro la Roma. Bremer e Concicao però, sono usciti dal campo acciaccati, mentre Cabal ha dato forfait all’ultimo minuto. Le condizioni.
La squadra di Spalletti è riuscita a portare a casa 3 punti di vitale importanza contro una diretta concorrente. Tra le tante note positive della serata però, ci sono anche dei fattori negativi che in parte fanno preoccupare il tecnico bianconero. ovvero le condizioni di Bremer, Conceicao e Cabal.
I primi due sono stati grandi protagonisti della gara, ma hanno dovuto abbandonare il terreno di gioco in anticipo. Per quanto riguarda il colombiano invece, ha dato buca qualche ora prima della partita.

FRANCISCO CONCEICAO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus, sospiro di sollievo per Bremer
Dopo i due lunghi infortuni che hanno caratterizzato l’ultimo anno e mezzo del centrale brasiliano, tutto l’ambiente bianconero ha passato un grande spavento nel rivederlo accasciato a terra per l’ennesima volta.
Per l’ex Torino però, si è trattato solamente di stanchezza, comprensibile dopo un’ora giocata ad alta intensità, in seguito a un lungo periodo di inattività.
Lo stesso Bremer nel post gara ha chiarito le sue condizioni, facendo fare un grande sospiro di sollievo a Spalletti e a tutti i i tifosi bianconeri: “Sono tornato bene da questo brutto infortunio. Era previsto che non facessi tutta la partita. Spalletti è esigente, ma giusto che sia così perché siamo la Juventus”.
Come sta Conceicao?
Altro fattore da valutare sono le condizioni di Conceicao. Il portoghese, autore della rete del vantaggio, si è accasciato sul terreno di gioco al 60′ minuto ed è uscito dolorante dal campo.
Per lui si teme qualche problema di genere muscolare, e in giornata verranno effettuati gli esami strumentali di rito per capire se si tratta di un lieve affaticamento o di qualcosa di più grave.
Juventus, il forfait di Cabal
Dopo il gol vittoria contro il Bologna, Cabal sembrava finalmente ritornato al meglio della condizione. Puntualmente, alla vigilia della partita contro la Roma, il giocatore ha accusato un nuovo problema.
Anche per lui si tratta di un affaticamento muscolare e come per Conceicao, verrà valutato nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Terzino colombiano che in questa sua esperienza alla Juventus fin qui è stato davvero sfortunato.
Serie A
Fiorentina, la Curva Fiesole attacca tutti | Il durissimo comunicato
Fiorentina, l’ambiente della tifoseria viola è sempre più caldo: oggi ci sarà un parziale sciopero del tifo, ma è arrivato un comunicato durissimo della Curva Fiesole.
Dopo la presa di posizione dei giorni scors dell’ACCVC, associazione centro coordinamento viola club, contro la società, è arrivata un altro comunicato della Curva Fiesole, la parte pulsante del cuore del tifo viola. Nel mirino il patron Commisso, la dirigenza viola, con l’ex ds Pradè primo obiettivo, e i giocatori.
Questo il testo:
“Abbiamo provato tutto: il sostegno incondizionato, la via diplomatica, i suggerimenti. Abbiamo provato a pungolare l’orgoglio. Non è cambiato nulla. Oggi ci sono tutte le condizioni per andare in serie B, tranne una: NOI. Se c’è qualcuno che ha deciso di non mollare, questi sono solo i tifosi.
Ci troviamo davanti ad un gruppo squadra imbarazzante, fatto di tanti piccoli uomini, senza palle e senza spina dorsale. Scelti dal più uomo di mxxx che questa società abbia visto: Daniele Pradè al quale si vocifera ancora piaccia frequentare gli uffici del Viola Park. Vero Alessandro Ferrari? Questa è serietà? Questo è coraggio?
Tante belle parole, tante false promesse. Ti sei ritrovato a guidare una società come la Fiorentina pur non avendo le competenze. Non è colpa tua, ma adesso fai un passo indietro. Per il nostro bene.
Il comparto tecnico affidato a Goretti, catapultato in questo vortice, è lo specchio perfetto delle vostre ambizioni: LA SERIE B.
Ma il più grande colpevole di questo scempio ha un nome e un cognome: Rocco Commisso, il presidente fantasma.
Ci abbiamo provato in tutti i modi ad avvisarla, per il bene della Fiorentina, per evitare di ritrovarci in questa situazione. Ma chi è causa del suo male pianga se stesso. Ci ha abbandonato nel momento del bisogno: questa è l’unica verità.
All’arrivo di questa proprietà un’intera città si è illusa. Abbiamo cercato di preservare quell’illusione il più a lungo possibile, sperando che dopo lo scempio Della Valle qualcosa potesse davvero cambiare. Purtroppo è evidente che non sia così.
Sono due anni che cerchiamo di spiegare cosa non va, cosa dovrebbe cambiare, come poter rilanciare. Sono anni che chi vive questa maglia ogni giorno vede gli errori, le bugie, le prese per il culo. Abbiamo dato fiducia, abbiamo sbagliato.
Ma chi non prende un volo nemmeno per guardare in faccia il disastro che ha creato, evidentemente questo non lo capirà mai.
Sta male? Si affidi a gente competente e preparata, non a questa manica di incapaci che continua ostinatamente a difendere.
Non si fida di nessuno? Allora si levi dai coglioni. Venda. E ci risparmi di fare la fine della sua ultima società sportiva.
Sia ben chiaro a tutti: abbiamo temporeggiato in questi ultimi tempi per paura di danneggiare la nostra amata maglia, ma non permetteremo a questa indegna società di distruggere ogni nostro sogno.
Permalosità. Presuntuosità. Incapacità di ascoltare. Onnipotenza. Arroganza. Autoreferenzialità. Ecco dove ci avete portato.
Presidente, se le è rimasta una briciola di dignità: metta UOMINI DI CALCIO in società, faccia fare scelte vere e coraggiose, salvi Firenze da un’umiliazione storica nell’anno del centenario. Non siamo un gioco, né un simpatico investimento imprenditoriale.
Dopo sette anni, se non è chiaro, glielo ribadiamo.
Ultimo monito per l’allenatore che ci siamo ritrovati, altra grande scelta della società, e per questo gruppo squadra di bambocci viziati: a gennaio c’è il mercato. Avete paura? FUORI DAI COGLIONI. Non volete lottare? FUORI DAI COGLIONI.
Patti chiari: o rimanete e uscite da questa situazione, oppure affonderete a modo nostro insieme a noi”.
Serie A
Genoa, tabù da sfatare con l’Atalanta: i precedenti in casa
Il Genoa chiuderà questa sera la prima parte della 16° giornata, che terminerà solo a gennaio, contro l’Atalanta di Palladino. C’è un tabù da sfatare.
Per il Grifone c’è da tornare a fare punti dopo la sconfitta con l’Inter e l’occasione di provare a sfruttare nuovamente il fattore Ferraris contro la Dea aggiunge coraggio alla squadra.
Genoa, il Grifone contro la Dea: De Rossi ha una missione
L’incontro tra rossoblu e nerazzurri promette spettacolo viste le premesse delle ultime settimane, nonché la crescita di entrambe le squadre dal punto di vista dei risultati. Tutte e due arrivano da un cambio in panchina, De Rossi per Vieira e Palladino per Juric, in quanto l’inizio di stagione non ha soddisfatto le rispettive società.
I precedenti sorridono particolarmente all’Atalanta che in Liguria ha quasi sempre portato via punti negli ultimi 15 anni. Infatti, negli ultimi 13 confronti il Genoa ha vinto solo 1 volta, il 22 dicembre 2018 quando un’autorete di Toloi, Lazovic e Piatek calarono il tris contro gli uomini di Gasperini.
Il bilancio tuttavia volge ancora a favore dei padroni di casa che hanno trionfato 24 volte contro le 13 volte della Dea, 14 invece i pareggi in quel di Genova. Il trend degli ultimi anni dimostra quanto sia cresciuta l’Atalanta grazie al Gasp ma De Rossi intende provare a sfatare questo tabù e tornare a vincere questo incontro.

NORTON-CUFFY ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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