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Esclusiva CS, Davide Carrieri: “Lautaro quest’anno è stato straordinario, mi piacerebbe il ritorno di Hakimi”

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Davide Carrieri Inter

L’opinionista di Calcissimo e Top Calcio Davide Carrieri ha parlato in esclusiva ai microfoni di Calciostyle, dandoci un parere sulla sua Inter e non solo.

Le parole di Davide Carrieri

Davide Carrieri Inter

Di seguito, le parole rilasciate da Davide Carrieri.

In caso di vittoria matematica dell’Inter in campionato nel giorno del derby, come festeggerà  Davide Carrieri?

Guarda questo tipo di cose qui ho paura a pregustarle, perché se poi non succedono può subentrare la delusione e qualcuno è capace di rovinarsi quello che invece non è rovinabile come una soddisfazione di uno scudetto stradominato fin ora. Per cui io personalmente non so se segnare quella data e spero che con queste ultime due gare si chiudano i giochi.

Perche infondo, parliamoci chiaro, quest’anno il Milan non è stato un avversario dell’Inter. Perché comunque il campionato finirà con 15-20 punti di vantaggio, indipendentemente dal derby. E’ sempre stata una lotta impari, con una squadra che era nettamente superiore all’altra come come valori e punti.

Io lo dico adesso. Ho goduto molto di più l’anno scorso quando li abbiamo buttata fuori dalla Champions rispetto a quanto godrei eventualmente a vincere lo scudetto tra due lunedì.

Carrieri, per quanto riguarda il contratto di Inzaghi, sei d’accordo nel rinnovarlo e continuare il progetto a lungo termine con lui ?

Sono anni che si dice che l’Inter è una società in difficoltà dal punto di vista economico, che ogni anno deve smantellare la squadra, deve ridimensionare gli obiettivi ma invece, grazie soprattutto al merito della straordinaria società e a un ottimo lavoro di allenatori e giocatori, la squadra riesce bene o male a essere competitiva.

Sinceramente non riesco a dare una sentenza netta in un senso o nell’altro, però bisogna vedere se questa politica può possa essere buona a lungo andare. Sicuramente ti dico, personalmente da tifoso penso che fin quando ci sarà questo assetto societario l’Inter sarà ai massimi livelli. Almeno in abito nazionale, poi in Europa dipende da tante cose.

Per quanto riguarda il discorso Europa, è stata semplice sfortuna o le squadre estere sono più forti rispetto a quelle italiane?

No, non credo che sia assolutamente che le squadre straniere siano più forti. Ha fatto la differenza il fatto di aver giocato il ritorno in casa e a parti invertite sarebbe magari finita in modo diverso. Questo è l’unico appunto che riesco a fare.

Per il resto è stato un doppio confronto equilibrato, poteva passare uno come poteva passare l’altro. L’epilogo dei calci di rigore è stato secondo me quello più giusto, più equo.

Secondo me l’eliminazione è dovuta al fatto che quando sei abituato a vincere in lungo e in largo tutte le partite di campionato e hai riservato un concentrazione maggiore sul campionato rispetto alla coppa, la squadra che lotta paradossalmente non è più allenata.

Per concludere, essere eliminato dall’Atletico Madrid l’ho vissuta male ma non l’ho vista come una tragedia. L’ho vissuta come un qualcosa che purtroppo poteva accadere. Al momento del sorteggio ti avrei detto 55% a 45% per l’Inter e purtroppo per noi ha prevalso quel 45%.

Un parere sulle parole dette da Sacchi relative all’ Inter?

Ovviamente tutte le parole degli addetti ai lavori del mondo del calcio meritano rispetto, però penso che il rispetto debba venire anche da chi rilascia certe dichiarazioni. Perché va bene tutto, va bene che sei stato un’icona del Milan, che sei rimasto un pò più legato al Milan, ma credo che, dopo che hai visto lo sviluppo della stagione per tutto l’anno, Sacchi dovrebbe riconoscere i meriti dell’Inter. L’Inter è stata in testa al campionato dall’ inizio alla fine e a volte gli addetti ai lavori entrano in sfere non di loro competenza.

Il fatto che l’Inter abbia barato non spetta a nessun allenatore dirlo, perché ci sono degli organi che sono lì proprio per vigilare  e se non hanno trovato niente di irregolare loro non vedo perché gli addetti ai lavori debbano ficcare il naso in questioni di non loro competenza.

In base alla stagione fatta dall’Inter, chi è stato più importante: Lautaro o Calhanoğlu?

Di istinto mi verrebbe da dire Lautaro per un discorso relativo ai gol, perché in questa stagione i due attaccanti Lautaro e Thuram hanno tirato la carretta per 7 mesi. Infatti ci sta che adesso abbiano un mese di black out, ma tante partite comunque te le hanno fatte vincere loro.

Per quanto riguarda Calhanoğlu, è stata sicuramente la più grande scoperta del triennio. In quel ruolo lì l’ha provato con un anno di ritardo, ma nonostante ciò gli ha trovato una collocazione ideale.

Lo ha provato in quella posizione per la prima volta in una partita contro il Barcellona con risultati soddisfacenti, perché abbiamo vinto quella partita 1-0 con gol dello stesso calciatore turco e da lì è cresciuto sempre di più trovando una fattura che non aveva mai avuto negli anni precedenti. Però se devo risponderti secco alla domanda ti dico Lautaro.

Se mi dovessi dire un nome nome, anche non facilmente raggiungibile, per rinforzare l’inter?

Se ti dovessi dire un nome a me personalmente piacerebbe molto il ritorno di Hakimi, perchè secondo me è uno che sarebbe voluto veramente rimanere ed è stato praticamente convinto a fare le valigie per ragioni economiche. Per cui mi piacerebbe tanto rivederlo con la maglia nerazzurra.

Perchè l’unico anno che è stato da noi ha coinciso con lo scudetto di Conte. Non abbiamo neanche potuto goderci le sue prestazioni perché era l’anno del Covid con gli stadi chiusi, quindi mi piacerebbe moltissimo vederlo dal vivo con la nostra maglia.

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L’ex Latina Bedetti “Gabrielloni del Como esempio per i giovani”

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gabrielloni como

Fresco di salvezza Daniele Bedetti, attuale vice-allenatore dello United Riccione in Serie D ed ex vice-allenatore di club quali Vis Pesaro Latina Calcio (entrambe le avventure in Lega Pro con mister Daniele Di Donato). A Daniele Bedetti, jesino doc, abbiamo chiesto un giudizio su Alessandro Gabrielloni, bomber del Como (promosso in Serie A), cresciuto proprio nel settore giovanile della Jesina di cui Bedetti ha fatto parte. “Direi che Alessandro ha coronato il suo sogno personale ma paradossalmente anche quello di molti jesini”, ci fa sapere Daniele Bedetti.

“Erano tanti anni che non si vedeva più un giocatore di Jesi ai massimi livelli. Un ragazzo, Alessandro, che ho visto crescere, nonostante la differenza di età… Ho potuto allenarlo e non allenarlo ai tempi del settore giovanile della Jesina. Ci siamo sempre mantenuti in contatto, anche quando io ero in giro con Di Donato. Ricordo che ci siamo perfino scontrati quando io ero all’Arezzo e lui al Como. Alessandro è rimasto il ragazzo di allora, con grandi doti di tempra e di carattere”.

ALESSANDRO GABRIELLONI (COMO): “UN BOMBER CHE E’ MIGLIORATO TANTO”

“Un ragazzo che non si dà mai per vinto, è migliorato nel tempo anche fisicamente e tecnicamente”, prosegue Daniele Bedetti. “E’ bello per tutti gli jesini vedere un ragazzo di Jesi partire dalla Jesina Calcio (Serie D, ndr) e salire così in alto, realizzando questa incredibile scalata. Tutto ciò senza saltare nemmeno un gradino. Non vedo l’ora di vederlo giocare in campi importanti contro squadre blasonate. Penso saremo tutti lì a fare il tifo per lui, se lo merita davvero. E merita tante altre cose belle”

Daniele, quali sono a tuo avviso i punti di forza di Gabrielloni e gli ingredienti ‘segreti’ che hanno permesso al bomber del Como questa grande scalata? “Sicuramente tempra caratteriale. Ale è un ragazzo con grande carattere, molto forte. Non molla mai. Un giocatore che è partito dal basso, affrontando mille difficoltà. Nella sua evoluzione fisica e tecnico-tattica è naturale che gli allenatori che ha avuto nel suo percorso hanno forgiato anche le altre capacità, soprattutto si è strutturato molto fisicamente. E’ diventato un attaccante importante. L’esperienza, la tecnica raffinata nelle varie categorie, giocando al fianco di calciatori di alto livello”.

Quindi abbiamo chiesto al vice-allenatore United Riccione se vuol dare un consiglio ai difensori che dovranno marcare in Serie A Alessandro Gabrielloni. “Non ti saprei dire. Ale è un uomo d’area di rigore, sente la porta. Negli ultimi anni ha affinato la dote di essere uomo d’area, di essere al posto giusto al momento giusto, aumentando la capacità realizzativa. Soprattutto ha fiuto per i gol pesanti, cosa non da poco per un attaccante al giorno d’oggi. Fermarlo sarà difficile per qualunque difensore. Da parte sua, sarà invece un bel test. Gabrielloni infatti avrà di fronte difensori di caratura internazionale, davvero un bel banco di prova”.

Mister Stefano Belardinelli, ex Jesina e oggi nello staff della Vis Pesaro, ci ha detto che Gabrielloni meriterebbe una chance azzurra, magari nei vari stage. Secondo te il suo è un chiaro messaggio a Luciano Spalletti? “Direi che nessuno avrebbe mai immaginato che un calciatore di Jesi, col suo percorso e alla soglia dei 30 anni (il prossimo 10 luglio, ndr), arrivasse in Serie A. Oggi sognare è lecito, spero davvero per lui la Nazionale possa essere il prossimo step. Gli auguro con tutto il cuore possa indossare un giorno la maglia azzurra. Il suo tragitto calcistico è partito da lontano, è arrivato oggi ad un grandissimo livello. E dunque perché non arrivare ora in Nazionale? Solo il futuro ce lo potrà dire con certezza. Indubbiamente Alessandro ha tutte le carte in regola per poter completare questo suo percorso in maglia azzurra”

GABRIELLONI VS CHEDDIRA: BOMBER A CONFRONTO

Alessandro Gabrielloni vs Walid Cheddira: quali sono secondo te le differenze tra i due attaccanti? Sarebbero compatibili insieme per una coppia d’attacco completamente Made in Marche? “Entrambi due ragazzi che sono partiti dal basso, si sono creati ed evoluti nel tempo”, così l’ex vice-allenatore del Latina Calcio ai nostri microfoni. “Walid Cheddira del Frosinone, in prestito dal Napoli, magari è più un giocatore pratico, meno tecnico di Gabrielloni. Ale è uno che fa giocare anche la squadra. Diciamo che Cheddira è uno che attacca più la profondità, più smaliziato all’interno dell’area di rigore. Ale è invece più un giocatore più funzionale al gioco della squadra.

Potrebbero far coppia? Nulla è impossibile, nel senso sarebbe curioso vedere due marchigiani fare coppia, magari in Serie A. In ogni modo si tratta di due percorsi incredibili, che devono solo alimentare i sogni e le passioni dei vari giovani calciatori. Perché nulla è impossibile, anche partendo dal basso o dai campi di periferia. Due esempi concreti per le nuove generazioni che vogliono coronare il proprio sogno sportivo. Nothing is impossible! Ringraziamo Bedetti (ex Latina Calcio e Vis Pesaro, oggi allo United Riccione) per la disponibilità e professionalità.

Di Donato e Bedetti ai tempi del Latina Calcio
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Gabrielloni (Como) al Premio Cesarini: “In A per fare gol”

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Premio Renato Cesarini

E’ stata veramente un’emozione grandissima… un’emozione davvero unica questa promozione“, parola di Alessandro Gabrielloni, bomber del Como (promosso in A), che abbiamo intervistato in queste ore. “Un’annata di alti e bassi, all’inizio un po’ complicata. Poi è andata in positivo e a mio modo di vedere ci siamo meritati di andare su, nel massimo campionato“. Un cammino incredibile quello di Gabri-Gol. Da goleador a pizza è un attimo: nelle Marche lo hanno voluto celebrare perfino con la Pizza Gabrielloni, la pizza Gabri-Gol in suo onore. E ora Gabrielloni fa tris: dopo Pizza e Serie A, adesso il Premio Cesarini 2024 che ritirerà il prossimo 27 maggio nelle Marche, sua terra natale. “Vi aspetto il 27 maggio a Jesi. Il Premio Cesarini rappresenta per me un grande onore. Sono davvero onorato di questo riconoscimento“. Nella foto di anteprima una precedente edizione del riconoscimento Cesarini nelle Marche, come sempre alla presenza di illustri ospiti e big del calcio e dello sport.

Sognare non costa assolutamente nulla. E i sogni a volte possono tramutarsi in realtà. Como promosso in Serie A dopo ben 21 anni, avete capito?. “Dalla Serie A che verrà non mi aspetto niente“, scherza Gabrielloni ai nostri microfoni. “Vedo e spero di trovare spazio. E di fare anche qualche gol. Comunque sarà un’emozione unica, quando esordirò in Serie A e magari al primo gol… Per adesso non voglio pensarci. Penso soltanto a riposarmi, poi nel mese di luglio vedrò ‘il da farsi’”. A Gabrielloni, bomber di famiglia cresciuto nella Juniores Jesina (serie D, 2010), auguriamo le migliori fortune professionali. Ricordiamo che il suo primo ‘gestore’ ai tempi della Juniores Jesina (2010) mister Stefano Belardinelli ci ha rivelato senza peli sulla lingua: “Gabrielloni merita la Nazionale”. Un chiaro riferimento al CT Spalletti? Anche Luciano sarà presente a Jesi il 27 maggio tra l’altro, piccola coincidenza.

Non credo di eccellere in nessun fondamentale, so fare un po’ di tutto”, ci aveva confermato lo stesso Gabri-Gol negli ultimi anni in una nostra intervista. “I consigli di Tommy (fratello, altro bomber di famiglia, ex Jesina Calcio, ndr) sono stati fondamentali ai fini di una mia crescita personale e professionale”, ci aveva rivelato il buon Ale.

Dalla D alla A. Un cammino emblema di sacrificio, fatica e determinazione, un esempio per i giovani calciatori del domani. Convinti, come siamo, che Gabri-Gol potrà far molto bene anche nel massimo campionato. “Alessandro Gabrielloni del Como meriterebbe una chance anche in Nazionale“, Luciano Spalletti è praticamente avvisato… E’ questo il pensiero, ribadito più volte, dall’allenatore jesino Stefano Belardinelli, allenatore di Gabri-Gol proprio alla Juniores Jesina 2010 e oggi nello staff tecnico Vis Pesaro. Sotto la foto della pizza Gabri-Gol lanciata in queste ore sul menù dal ristorante Zia Emilia di Porto Recanati che aveva già lanciato la Pizza Cheddira ai Mondiali 2022 per celebrare l’altro bomber marchigiano made in Marche, sempre su idea del giornalista di Jesi Daniele Bartocci.

gabrielloni como

Gabrielloni Pizza Como

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Atalanta-Juventus, Fabrizio Corona: “Juve squadra di M”

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Scommesse

Fabrizio Corona senza filtri sabato pomeriggio in Riviera Romagnola, direzione Lido Adriano (Ravenna). In queste ore è terminata la presentazione del libro delle Signore Apostoli Monti a Lido Adriano. Il libro, presentato presso Grand Hotel Azzurra, si intitola “Mamma giustizia sa quello che fa”, con la prefazione proprio di Fabrizio Corona. “Se diamo via anche Thuram e prendiamo Zirkzee, bomber del Bologna, saremmo forti uguali“, scherza il “Re dei Paparazzi” in Riviera Romagnola. Sulla sua Inter: “Difesa e centrocampo, per ora sono soddisfatto della rosa attuale. Milan? Se fossi un tifoso rossonero terrei Stefano Pioli. Mourinho? Lo vedo bene al cinema”.

FABRIZIO CORONA: “SE FOSSI TIFOSO DEL MILAN TERREI STEFANO PIOLI”

Passando a Milan Juventus Corona si è espresso così: “Se fossi un tifoso del Milan terrei Stefano Pioli. Juve? Una squadra di M…”. Tra il serio e il faceto Corona ha poi detto la sua sul Napoli e su Spalletti. “Luciano Spalletti sapeva che non avrebbe retto tutta la stagione, altrimenti sarebbe rimasto. E’ sicuramente difficile, occorre rivoluzionare un po’ il tutto. Al Napoli ci vorrebbe un allenatore come Antonio Conte ma a mio avviso non andrà mai in una piazza come Napoli. Piazza in cui ci vuole tempo per vincere. E Conte non vuole essere un perdente”. Infine un suo pronostico su Euro 2024: L’Italia di Spalletti potrebbe essere la sorpresa“. Corona è rimasto sabato pomeriggio al Grand Hotel Azzurra di Lido Adriano, alla presentazione del libro, fino alle ore 17 circa.

Roma - Lecce, ll striscione contro Corona

Fabrizio Corona su Inter e Juve

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