Esteri
Anche Parejo attacca Vinicius: “Mi chiamano ubriaco, eppure non faccio polemica…”
Anche il 34enne capitano del Villareal, Dani Parejo, ha attaccato Vinicius per le parole pronunciate recentemente sul caso razzismo.
Parejo su Vinicius: ecco cosa ha detto
Le parole recentemente pronunciato da Vinicius, in merito al tema razzismo negli stadi spagnoli, ha suscitato vicinanza nei confronti del campione brasiliano ma anche tante critiche. Reo, secondo molti, di strumentalizzare i fischi e le offese ricevute per giustificare i reiterati atteggiamenti provocatori che assume in campo.
Sulla questione si era recentemente espresso l’ex portiere paraguaiano Josè Luis Chilavert, che sui propri profili social aveva pesantemente attaccato il fuoriclasse del Real Madrid. Adesso, seppur con termini molto più sobri, gli ha fatto eco anche Dani Parejo: 34enne capitano del Villareal e fresco di rinnovo del contratto.
Per celebrare il recente rinnovo del contratto sino al 30 Giugno 2026, il metronomo spagnolo è stato intervistato in esclusiva dalla trasmissione radiofonica spagnola El Larguero. Intervista nella quale, oltre a parlare del suo nuovo contratto con il sottomarino, gli è stata posta specifica domanda sulle uscite pubbliche del collega brasiliano. Sollecitazione alla quale Parejo ha risposto con le dichiarazioni che vi riporto qui sotto:
❝Mi sembra un giocatore straordinario, spettacolare, con colpi magnifici. Io non sono mai stato nella condizione di essere uno dei migliori al mondo, nella squadra migliore del mondo, e con la gente che mi osanna, ma penso che i giocatori debbano dedicarsi a giocare. Episodi del genere si verificano praticamente in ogni partita e se lui ne è sempre coinvolto allora evidentemente è qualcosa su cui deve lavorare.
Quando giochi per il Real Madrid c’è sempre un’atmosfera speciale. Se la prendono sempre con i giocatori, la gente cerca sempre di prenderti in giro. Sono stato spesso da queste parti e mi chiamano ubriaco o qualcosa del genere,. Non mi arrabbio con la gente né faccio gesti: non è necessario. Il calciatore deve essere al di sopra di queste situazioni. In certi comportamenti Vini sbaglia.❞
Premier League
Premier League: svelate le date delle due sessioni di mercato
La Premier League sta per volgere al termine. Con ormai solamente una giornata da disputare, le società sembrano già proiettate al prossimo calciomercato, di cui sono state svelate le date di inizio e di fine.
Le date
I venti club del campionato più bello del mondo avranno l’opportunità di apportare modifiche alle loro rose a partire dal 14 giugno fino al 30 agosto. La sessione invernale, invece, inizierà il 1 gennaio 2025 e terminerà il 3 febbraio 2025.
Liga
Xavi: “Situazione difficile a livello economico. Sul futuro…”
Il tecnico del Barcellona Xavi ha preso parte alla conferenza stampa di vigilia in vista della sfida di domani contro l’Almeria. Di seguito le sue parole.
Le parole di Xavi
Quali cambiamenti ti aspetti in rosa per la prossima stagione?
“Non lo sappiamo. Dobbiamo pensare al fair play finanziario ma non è questo il momento di commentare questo argomento”.
La dirigenza ti ha trasmesso buone sensazioni?
“Il presidente e Deco sono positivi, ma la programmazione sportiva sarà dettata dalla situazione economica”.
Qual è il messaggio di Xavi per i tifosi del Barcellona in questo momento difficile e considerato il buon momento del Real Madrid?
“Ci proveremo sempre. Penso che i tifosi debbano capire che la situazione è molto difficile, soprattutto a livello economico. La situazione economica non ha niente a che vedere con quella di 25 anni fa, quando gli allenatori potevano chiedere i giocatori che volevano. Il tifoso del Barcellona deve capirlo e noi ci adegueremo. Ciò non significa che non saremo competitivi, ma questa è la realtà”.
Esteri
La sudditanza nei confronti del Chelsea ha fatto (quasi) fallire il Vitesse
Il Vitesse è virtualmente fallito. Dalla penalizzazione monstre in campionato ai legami con il Chelsea: tutte le cause del disastro.
Disastro Vitesse, è vicino al fallimento: ecco perché
La definizione “squadra satellite” è entrata da anni nel dibattito calcistico, ma spesso e volentieri viene usata a sproposito o in maniera iperbolica. In alcuni casi, però, è effettivamente così. Facoltosi proprietari di grandi club che acquistano piccole squadre straniere, deprivandole della loro essenza e trasformandole in succursali.
E’ il deprecabile modus operandi del capitalismo applicato al pallone, che sta progressivamente mietendo vittime e cancellando l’identità di tantissimi club in giro per il mondo. L’ultima ad aver pagato le conseguenze di questo circolo vizioso è il Vitesse: squadra di medio-basso livello olandese ma con la sua rispettabile tradizione.
Pur non avendo chissà quale blasone storico, il Vitesse era reduce da oltre trenta stagioni consecutive in Eredivisie. Una striscia che si interromperà quest’anno, con la squadra di Arnhem matematicamente retrocessa dopo aver ricevuto una penalizzazione monstre di diciotto punti in classifica.
Dai legami con Abramovich alla raccolta fondi
Punti di penalizzazione dovuti in larga parte a un discorso legato alle licenze, ma che potrebbe essere estesa ai noti problemi finanziari della squadra olandese. I guai economici del Vitesse sono inevitabilmente legati a doppio filo alla guerra in Ucraina, con gli oligarchi vicini a Putin colpiti dalle sanzioni occidentali.
Infatti, Roman Abramovich è sempre stato il “presidente ombra” del Vitesse negli ultimi quattordici anni e questo è un dato di fatto comprovato. A rivelarlo un’inchiesta congiunta de “Il Guardian” e del “Bureau of Investigative Journalism”, che ha svelato i suoi rapporti privati con molti dei prestanomi che si sono susseguiti alla presidenza del club di Arnhem: Merab Jordania, Jordania, Alexander Chigirinsky e Valery Oyf.
L’ex-plenipotenziario del Chelsea ha provato a vendere il club non appena scoppiata la guerra, ma non ha trovato acquirenti credibili. La situazione si è quindi protratta sino a oggi e ha acuito la già precaria situazione economica del club. La stessa dirigenza ha avviato una raccolta fondi fra i tifosi, con l’obiettivo di racimolare quanti più soldi possibile ed evitare il fallimento della società.
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