Focus
Europei 2024, la TOP 11 degli esclusi: da Courtois a Tonali, tutti i big out
Proviamo a stilare una TOP 11 dei migliori giocatori che (per svariate ragioni) non giocheranno i prossimi Europei in Germania.
Courtois, infortuni e veleni contro Tedesco
Uno dei migliori portieri al mondo, se non il migliore, è già certo di dover guardare i prossimi Europei di calcio dal divano di casa. La stagione di Thibaut Courtois è stata un calvario che probabilmente non avrà fine sino alla prossima annata. Il portierone belga ha saltato tutta la prima parte di stagione per un infortunio al ginocchio e, proprio quando era sulla via del rientro, una ricaduta a quello stesso ginocchio lo ha fermato di nuovo.
Il portiere del Real Madrid avrebbe sicuramente saltato gli Europei in Germania per questa ragione, ma le recenti ruggini con il nuovo tecnico (l’italiano Domenico Tedesco) e i noti problemi nello spogliatoio dei Diavoli Rossi inducono a pensare che Courtois non avrebbe comunque preso parte alla spedizione teutonica.

Inghilterra, quanti problemi in difesa!
L’Inghilterra dovrà certamente fare a meno di Ben White, che ha recentemente comunicato a Southgate che non risponderebbe a un’eventuale convocazione a causa di alcuni problemi personali riscontrati con un collaboratore dello stesso CT durante gli ultimi Mondiali in Qatar.
Oltre a White è molto improbabile la presenza di Reece James e Luke Shaw, entrambi alle prese con degli infortuni importanti. Per loro sarà una corsa contro il tempo quella di rimettersi in forma e di essere a disposizione per gli Europei. Restando in tema Inghilterra, due importanti difensori di Premier League (il tuttofare Timber dell’Arsenal e Sven Botman del Newcastle) non saranno a disposizione dell’Olanda.

Da Gavi a Tonali, quanti talenti saltano gli Europei!
Sarebbe riduttivo parlare di lui come di un difensore, ma il capitano dell’Austria (David Alaba) non potrà rispondere alla chiamata dell’Austria dopo essersi lesionato il legamento crociato a Dicembre nella vittoria casalinga contro il Villareal. Come tutti sappiamo, gli Europei li perderà anche Tonali (a causa del noto problema scommesse e della conseguente squalifica) ma nemmeno la Spagna se la passerà benissimo dato che dovrà rinunciare a Gavi: anche lui si è lesionato il crociato del ginocchio contro la Georgia.
Sempre restando in tema di Serie A, Paul Pogba è sempre stato un elemento centrale nella nazionale francese. Al Manchester United aveva smesso da anni di essere il giocatore ammirato alla Juventus, ma con la casacca della Francia indosso tornava spesso e volentieri sui suoi livelli abituali. Tuttavia, questa volta non potrà rispondere alla chiamata di Deschamps per la nota squalifica di quattro anni rimediata per doping.

Berardi e non solo: tutti gli attaccanti out
Domenico Berardi si è infortunato al tendine d’Achille nel match che il suo Sassuolo ha perso in casa del Verona. Il capitano nero verde non solo non potrà aiutare i suoi a raggiungere la salvezza, ma dovrà rinunciare anche gli Europei e probabilmente la sua assenza è uno dei motivi che hanno portato al cambio di modulo.
Se si parla di esclusi eccellenti nella categoria attaccanti, c’è l’imbarazzo della scelta. Il caso più eclatante è senza ombra di dubbio quello legato a Raheem Sterling. Da sempre un punto fermo dei Tre Leoni, ma mai realmente preso in considerazione da Southgate negli ultimi mesi a causa di attriti personali.
Nkunku ha saltato gran parte della stagione a causa di un infortunio rimediato proprio con la Francia all’inizio dello scorso Mondiale. Era faticosamente riuscito a rientrare, prima di fermarsi di nuovo. Dovrebbe tornare in campo nuovamente ma ad Aprile, ma visto il margine di scelta che ha Deschamps sembra improbabile che decida di puntare su un giocatore che ha passato quasi un campionato intero ai box.
Una sorte simile potrebbe toccare a Perisic, dato che l’infortunio al ginocchio rimediato lo scorso 16 Settembre dovrebbe tenerlo ai box sino al termine della stagione. Tuttavia, il croato non ha perso la speranza di rientrare in tempo per gli Europei ed essendo elemento centrale per la Croazia non è esclusa la sua presenza.
Europei, la TOP 11 degli esclusi eccellenti
(4-3-3): Courtois; Shaw, Botman, White, James; Alaba, Tonali, Gavi; Sterling, Nkunku, Berardi.

Focus
Napoli, dal Bologna al Bologna: il cerchio che si chiude
Il Napoli ritrova il Bologna in finale di Supercoppa: un mese e mezzo dopo la notte più buia, una sfida che vale molto più di un trofeo.
Il Napoli ha scoperto ieri sera che sarà il Bologna l’avversario nella finale di Supercoppa Italiana. Una sfida che va ben oltre il valore del trofeo. Proprio contro i rossoblù, prima dell’ultima sosta per le Nazionali, la squadra partenopea aveva probabilmente toccato il punto più basso della sua stagione. La sconfitta in Emilia aveva aperto una fase delicatissima: voci insistenti sulle possibili dimissioni di Antonio Conte, presunte fratture nello spogliatoio, un clima pesante che sembrava destinato a trascinarsi a lungo, come un domino pronto a cadere.
E invece, da quel momento, qualcosa è cambiato. Al rientro in campo il Napoli ha iniziato a cambiare passo, trovando continuità e convinzione. Le vittorie contro Atalanta, Roma e Juventus hanno restituito fiducia a un ambiente che sembrava smarrito. Non sono mancati i passi falsi, come quelli della scorsa settimana contro Benfica e Udinese, ma la vittoria contro il Milan nella semifinale di Supercoppa ha lasciato sensazioni diverse: un Napoli che continua a cambiare pelle e che, forse, è davvero rinato.

L’ESULTANZA GRINTOSA DI ANTONIO CONTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, una finale per guardare avanti
Ora, però, serve la conferma definitiva. Di nuovo il Bologna, di nuovo la squadra di Vincenzo Italiano, questa volta con in palio un trofeo. Vincere la Supercoppa permetterebbe di riscattare un inizio di stagione complicatissimo, ma sarebbe soprattutto un segnale forte. Battere i felsinei, un mese e mezzo dopo quella sconfitta che aveva annichilito l’ambiente azzurro, significherebbe chiudere un cerchio, trasformando una ferita aperta in un punto di ripartenza.
Il successo avrebbe un peso enorme anche in prospettiva. Il nuovo anno vedrà il Napoli impegnato nella difesa del titolo e desideroso di andare avanti in una Champions League finora più sofferta che brillante.
Vincere l’ennesimo big match di questo periodo manderebbe un messaggio chiaro anche alle rivali: il Napoli c’è, ed è pronto a giocarsela fino in fondo. Dal Bologna al Bologna, dunque. Il passato recente è lì, davanti agli occhi. Il futuro, invece, passa da questa finale. Sta al Napoli decidere come affrontarlo.
Focus
Aleksey Batrakov, il talento che ha stregato Barcellona e Psg!
Il Lokomotiv Mosca vanta in rosa il giocatore più prezioso della Russian Premier League, ovvero Aleksey Batrakov. Barcellona, Psg e Porto hanno mostrato interesse.
Aleksey Batrakov è un trequartista classe 2005 del Lokomotiv Mosca. Vale 25 milioni di euro e, in 2 stagioni (sino ad ora) ha realizzato 60 presenze, 30 gol e 15 assist.
Un contributo offensivo che farebbe scalpore anche se si trattatasse di una punta, ma stiamo parlando di un trequartista di soli 20 anni.
La sua permanenza in Russia dalla prossima stagione appare improbabile, dato l’interesse di club come Barcellona, Psg e Porto.
Il giocatore ha un contratto che lo lega al club sino al 2029. A meno che non siano il giovane stesso e i propri agenti a spingere per una cessione, potrebbero essere necessari 30 milioni di euro o anche più per acquistarne le prestazioni.

Dal Barcellona al Psg, ma chi è Batrakov?
Il giocatore attualmente vanta 15 gol e 6 assist in 23 presenze. È il miglior marcatore del e il secondo miglior assistman in questa stagione del campionato russo.
È il calciatore con più tiri nello specchio della porta nel Lokomotiv Mosca (1.4), è quello che tenta più tiri a partita (2.8), quello che ha creato più occasioni importanti (9) e il primo per passaggi chiave nei 90 minuti (3.1 a partita).
Offensivamente è un gioiello assoluto, in ogni singolo aspetto possibile.
La sua qualità più distintiva è la capacità di arrivare in area di rigore al momento giusto. Ha l’istinto di un attaccante con l’intelligenza tecnica di un regista.
Supporta tanto l’attacco e torna anche indietro, si sacrifica per tentare di recuperare palla e far ripartire l’azione in attacco, spesso con lui a guidarla.
La sua intelligenza calcistica è eccezionale: interpreta gli spazi, anticipa le reazioni difensive e trova costantemente angolazioni che aprono percorsi di progressione per la sua squadra.
Davanti alla porta, mostra una calma e una precisione fuori dal comune per un giocatore della sua età.
Invece di forzare tiri dalla distanza (sebbene possa tirare anche da lontano con ottima precisione), cronometra le sue incursioni in area di rigore, concludendo con precisione e compostezza. I suoi movimenti gli permettono di aggirare i duelli fisici; segna evitando il contatto piuttosto che subendolo.
primo tocco preciso e un controllo eccellente negli spazi stretti. Pur non essendo un dribblatore naturale, il suo gioco di collegamento rapido e la capacità di combinare palla in spazi ristretti lo rendono molto efficace nelle zone d’attacco affollate.
La sua agilità, il suo equilibrio e la sua tecnica pulita gli garantiscono di perdere raramente il possesso palla sotto pressione.
Avrebbe le caratteristiche tecniche per giocare anche come seconda punta, ma al momento fisicamente sarebbe troppo faticoso per lui.
Alto 171cm e con un fisico ancora da dover irrobustire. In Russia potrebbe anche interpretarlo, ma nei top 5 campionati russi non sarebbero sufficienti le alte qualità tecniche per eludere i duelli avversari.
Una tappa intermedia sarebbe la più consigliata nel suo caso. Al Porto, con Farioli, potrebbe maturare molto e senza particolari pressioni.
Focus
Torino, Vlasic finalmente decisivo: quanti gol quest’anno?
La stagione del Torino sta vivendo di alti e bassi ma nell’ultimo match è tornato a incidere Vlasic. Di questo passo può superare il proprio record personale.
Nella vittoria contro la Cremonese per 1-0 è risultata decisiva la rete di Nikola Vlasic, sempre centrale nel progetto granata ma spesso sfortunato nonostante i bonus.
Torino, segna ancora Vlasic ma finalmente è decisivo
Quello che ha rappresentato e continua a rappresentare il fantasista serbo per la società granata è degno dei migliori veterani del calcio. Nonostante le poche stagioni effettive con la maglia del Toro (4 con quella corrente), ha collezionato quasi tutte le presenze disponibili, diventando sempre più idolo dei tifosi.
In totale sono 17 gol e 16 assist in 119 presenze totali, a dimostrazione delle fedeltà ma anche dell’integrità fisica di cui la società ha potuto godere in questi anni, inoltre ha conquistato anche la fascia da capitano.
Dal punto di vista del gioco poi Vlasic è sempre stato un fantasista fuori dagli schemi, capace di inventarsi una giocata dal nulla e mandare in porta un compagno o incidere in prima persona.
In questa stagione, prima della 15° giornata, aveva già messo il timbro contro Como e Milan ma in entrambi i casi il risultato poi non è stato in favore del Torino. Stesso discorso per gli assist (2 fin qui), serviti contro Lecce e nuovamente rossoneri. Finalmente dunque, e per la prima volta in questa stagione, un suo contributo è risultato decisivo per portare a casa punti (3).
Grazie anche all’aiuto di Zapata, Vlasic è riuscito a sbloccare il risultato contro la Cremonese in una partita complicata dal punto di vista fisico ma poi diventata in discesa dopo il gol del vantaggio.
A oggi dunque sono 3 i gol stagionali in 15 partite, lo scorso anno ne segnò 5 in 30 partite, quello precedente sempre 3 mentre al primo in granata raggiunse quota 5. Per questo motivo i presupposti per infrangere il record personale di reti in Serie A ci sono tutti, tanto dipenderà dalla bravura del giocatore ma anche dall’umore della squadra, spesso influenzato da Vlasic che è anche il capitano.

NIKOLA VLASIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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