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Al Franchi è show! Le pagelle viola
Finisce 3-3 l’andata delle semifinali di Coppa Italia tre Fiorentina e Atalanta: una partita spettacolare, un sali e scendi di emozioni che regala al termine dei 90 minuti un vantaggio ai bergamaschi nella gara di ritorno ai fini del passaggio del turno. La Fiorentina, però, c’è. Non molla mai, coraggio e cuore non le difettano e andrà a giocarsi un posto in finale tra due mesi col coltello tra i denti. Splendido lo stadio, il tifo, la coreografia in ricordo di Davide Astori.
La partita
L’inizio gara sembra avere una marcia in più di colore viola, ma l’Atalanta dopo pochi minuti prende il possesso del gioco e crea un paio di occasioni. Su una Lafont è superlativo. Ilicic è imprendibile e a cavallo del 15′ minuto confeziona due assist per Gomez e Pasalic e gli orobici sono in doppio vantaggio. Per i viola tutto sembra finito già. Chiesa non ci sta e al 33′ sradica dai piedi di Palomino una palla a metà campo e s’invola a battere il portiere. Un paio di minuti e il goleador Benassi in semirovesciata impatta. Un primo tempo pazzesco, giocato meglio dai nerazzurri. Nella ripresa Pioli sistema un po’ di cose e la Viola sembra star meglio in campo. Su azione da angolo, su rinvio centrale di Lafont è De Roon a trovare il nuovo vantaggio orobico. L’Atalanta che sembrava scossa riprende forza con questo vantaggio, ma la Fiorentina non molla, e al 79′ su caparbia azione del neo entrato Simeone, Muriel trova il pari. Il finale è di marca viola, con maggiori energia messa in campo, anche se la 93′ per poco non arriva la beffa con Hateboer che colpisce la traversa.
Le pagelle
Lafont 5,5 – Un miracolo su Ilicic ad inizio gara. Sui primi due gol poche responsabilità anche se la palla passa tra le gambe in entrambe le occasioni. Sul terzo pesa l’ennesimo rinvio non all’altezza.
Ceccherini 6 – Forse il migliore della difesa, qualche responsabilità come tutti sui gol, ma ci mette grinta e carattere. (Dalll’80’ Laurini 6- Entra nel finale per dare sostanza alla fascia destra).
Milenkovic 6- Perde Gomez nel primo gol, ma poi regge in fase difensiva. Tiene a bada Zapata con le buone e con le cattive.
Hugo 5 – Per il brasiliano un primo tempo da incubo, nella ripresa un po’ meglio. Ma Ilicic se lo ricorderà a lungo.
Dabo 5,5 – In campo dall’inizio largo sulla destra, sembra spaesato, sbaglia anche qualche pallone di troppo. (Dal 76′ Simeone 6,5 – Entra col fuoco dentro, quindici minuti alla grande. Dà il via all’azione del 3-3).
Benassi 6,5 – Il go è da attaccante vero, poi gioca un partita grintosa a metà campo rincorrendo un po’ tutti.
Veretout 5,5 – Gara sottotono per il francese. Pioli lo rimette davanti alla difesa, non ricordiamo nessun spunto.
Biraghi 5,5 – Primo tempo in difficoltà insieme a Hugo su Ilicic. Nella ripresa molto meglio, arriva spesso in fase offensiva.
Gerson 5 – Partita anonima, non riesce ad entrare nel gioco soffocato dalla corsa atalantina. (Dal 52′ Edimilson 6 – Con lui il centrocampo riprende forza e linearità).
Muriel 6,5 – Tanti spunti per il colombiano, tanti uno contro uno. Arriva sempre fino ad un passo dall’essre decisivo con la sua tecnica. Segna il pari che tiene viva la Viola.
Chiesa 7,5 – Fa fatica ad entrare in partita, anche se la sua voglia di attaccare gli avversari c’è sempre. Da questo nasce il gol della risalita viola. Poi continua così fino all’80’ quando serve a Muriel un pallone da scaricare in rete.
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Joey Barton attacca Messi: “Da giovane prendeva…”
Joey Barton ha parlato della giovinezza di Lionel Messi, esprimendo dei dubbi sulla crescita fisica del campione del mondo argentino.
Le parole di Barton su Messi
Joey Barton non è mai banale. Non lo è mai stato. Sicuramente non da calciatore, con una carriera a dir poco costellata da episodi al limite, e nemmeno dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, con parole e frasi che hanno sempre suscitato clamore.
Anche questa volta l’ex centrocampista inglese è tornato a far parlare di sé. Dopo le accuse di sessismo rivolte nei suoi confronti negli scorsi giorni, nel suo Podcast Common Sense, Barton ha parlato del campione del mondo argentino Lionel Messi e di quando arrivò giovanissimo al Barcellona.
Queste le sue parole: “Secondo me accanto al nome di Messi dovrebbe esserci un grande asterisco. Fin da quando era giovane prendeva steroidi e cose del genere. Ha preso l’ormone della crescita, ed è stato geneticamente modificato. Per quanto ne so io, nessuno prima di lui aveva mai fatto una cosa simile.”
Poi ha aggiunto: “Se avessero fatto crescere Messi in maniera naturale, sicuramente non avrebbe avuto questo tipo di carriera.”
Sicuramente queste frasi dell’ex-centrocampista inglese saranno destinate a far discutere in molti, ma ormai sappiamo che riesce sempre a far parlare di sé: anche quando parla di altri.
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Sky conferma: se Motta parte c’è Italiano per il Bologna
Il futuro di Italiano potrebbe essere a Bologna, continua a trovare conferma l’indiscrezione rilanciata qualche giorno fa.
La pista che sembrava potesse portare Italiano a Torino sembra raffreddarsi velocemente: il tecnico viola avrebbe richiesto una rivoluzione tecnica in casa granata, che Cairo non sembra propenso ad affrontare. Così riporta l’esperto di mercato Gianluca Di Marzio.
Il nome di Italiano resta caldo in chiave Napoli, anche se sulla panchina azzurra prende sempre più corpo l’ipotesi Stefano Pioli.
Per il tecnico viola il futuro potrebbe essere a Bologna, ad un passo dall’accesso alla prossima Champions League dopo avere blindato il ritorno in Europa dopo 22 anni. Italiano sarebbe il nome in cima alla lista di Sartori per sostiture Thiago Motta, che sembra destinato ad un top club.
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Milan, Leao Mendes e Conceicao: intrighi con la dirigenza | La verità
Milan, andiamo qui di seguito a svelare alcune indiscrezioni in nostro possesso. La situazione è in assoluto divenire.
La notizia è venuta fuori in questi ultimissimi giorni, tuttavia è sicuramente il caso di fare chiarezza sull’intera situazione. Come sempre scritto da noi di Calcio Style, alcune nostre preziose fonti ci riferiscono che il discorso Conte sia tutt’altro che chiuso e tutta una serie di indizi, social ma non solo, ci farebbero propendere con fermezza verso questa ipotesi.
Non possiamo però non parlare di Sergio Conceicao. A dire la verità, i contatti risalgono a un mese fa, e non è stato il Milan a cercarlo, bensì è stato proposto dal suo agente Jorge Mendes, più o meno nello stesso periodo in cui aveva proposto anche Julen Lopetegui.
Il probabile rinnovo con il Porto, unito ad altri interessi dei rossoneri, aveva fatto cadere tutto in un nulla di fatto. Le cose però sono drasticamente cambiate. Furlani ha continuato a fare robusta opposizione su Conte e i rapporti tra il presidente del Porto Villas-Boas con Conceicao si sono decisamente inaspriti. Tanto da spingere nuovamente Mendes a proporre il suo assistito ai rossoneri.
Che, un po’ a sorpresa, hanno accettato di ascoltare le richieste del noto procuratore. Questo non significa affatto che Conceicao sarà il prossimo allenatore, ma registriamo una totale apertura al dialogo, anche da parte dello stesso Zlatan Ibrahimovic, colui che finora aveva sempre e solo caldeggiato la pista Conte.
L’incontro tra Conceicao e Villas-Boas si consumerà tra domani e lunedì, ma riteniamo che il tecnico portoghese sia ormai con più di un piede fuori dal progetto Porto, quindi libero di decidere il suo futuro.
Ma perché questa attenzione intorno alla galassia Mendes? Da fonti certe, il procuratore, attenzione a questa clamorosa notizia, offrirebbe in cambio una sicura sistemazione per Rafael Leao, nel caso quest’ultimo volesse lasciare il Milan. Ergo, troverebbe un club disposto ad avvicinarsi il più possibile alla clausola rescissoria da 175 milioni di euro.
Quello che pensiamo è che Leao possa rimanere, ma nulla è stato ancora deciso. Sicuramente Mendes ha già proposto alla dirigenza rossonera diversi suoi giocatori. Adesso che si dovrà alzare l’asticella, considerata la scarsa esperienza soprattutto di Ibrahimovic, avere un alleato potente come Mendes potrebbe essere un’arma in più per portare a casa talenti altrimenti complessi da trattare.
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