Esteri
La Palestina e la sua (difficile) storia calcistica
La Palestina è solo uno dei tanti esempi di come il calcio si sia dovuto adattare a contesti di guerra. Il mondiale “insanguinato” giocato nella “Argentina dei colonnelli” nel 1978. Il Cile ai tempi di Pinochet, che de facto escluse l’Unione Sovietica dai Mondiali del 1974 con il bene placito delle istituzioni.
Sino ad arrivare ai giorni nostri, con l’Ucraina costretta a fare spalo fra la Germania e la Polonia. A questo drammatico contesto con cui il gioco del calcio ha veramente poco a che fare, si aggiunge la delicata situazione palestinese nell’ambito del duraturo conflitto con lo Stato di Israele.
Indice
La storia (calcistica) della Palestina
La Palestina, per definizione, è un paese a riconoscimento limitato. Il ché vuol dire che non tutti i paesi e le organizzazioni del mondo lo riconoscono come tale. Parimenti a quanto succede con Taiwan, per intenderci. Immaginate quanto sia stato difficile, in un contesto geopolitico così delicato, essere riconosciuti come una federazione calcistica.
Un primo, timido, tentativo di nascita ci fu nel lontano 1928. Una selezione interamente composta da giocatori arabi che però disputò la sua prima gara ufficiale soltanto nel 1953.
Non andò benissimo, dato che persero 8-1 contro l’Egitto. Ma fu il primo passo verso la creazione della Federazione Calcistica della Palestina.
Era il 1962. Il percorso per il riconoscimento ufficiale da parte di FIFA e AFC fu lungo e tortuoso. Nel 1995 ottennero lo status di membro provvisorio. E solo nel 1998 arrivò l’imprimatur del massimo organismo calcistico.
Il calcio nei territori occupati
La storia calcistica della Palestina è stata contraddistinta da un forzato vagabondaggio. Le prime partite vennero giocate a Doha, in Qatar, mentre gli allenamenti si svolgevano ad Ismailia, in Egitto. La nazionale palestinese dovette attendere il 2008 per giocare la prima partita “in casa”.
Un amichevole contro la Giordania, terminata 1-1. Era il 27 Ottobre del 2008. Si giocava allo stadio Al-Husseini, ubicato nella città di Al-Ram. La prima partita ufficialmente disputatasi nei cosiddetti “territori occupati” risale al 9 Marzo del 2010. Una sconfitta ai calci di rigore contro la Thailandia, in una partita valida per le qualificazioni alle Olimpiadi di Londra del 2012.
Le restrizioni imposte dagli invasori israeliani, che de facto esercitavano ancora un controllo capillare sugli OTP, minarono la scalata nel Ranking FIFA della Palestina. Il fatto più celebre risale al 9 Giugno del 2004.
Erano le qualificazioni asiatiche al Mondiale di Germania 2006. La Palestina, in testa al proprio raggruppamento, affrontava l’Uzbekistan nell’ultima gara del girone. Tuttavia, le autorità israeliane negarono il visto e i permessi per il viaggio ad alcuni dei migliori giocatori della selezione araba.
Il risultato fu un netto 3 a o in favore degli uzbeki. Un incidente di percorso che però ha solamente rallentato la scalata palestinese. La nazionale araba, infatti, attualmente si attesta al 100esimo posto del Ranking FIFA. Siamo lontani dal picco raggiunto nel Febbraio del 2018, 73esimo posto, ma è comunque molto se consideriamo il 191esimo posto di partenza nel 1999.
Il supporto dell’Algeria
La storia (non solo calcistica) della Palestina è stata costantemente macchiata dai soprusi di Israele. Uccisioni e arresti sommari sono costati la vita ad alcuni dei migliori calciatori palestinesi. Ayman Alkurd. Wajeh Moshtahe. Shadi Sbakhe. Mahmoud Sarsak. Sono solo alcuni dei nomi delle vittime delle forze occupanti. Defezioni che hanno minato la competitività della selezione, ma non il messaggio che veicola.
❝La gente conosce la Palestina anche grazie alla squadra di calcio. È il modo perfetto per dimostrare al resto del mondo che siamo esseri umani❝. [Il difensore palestinese Nadim Barghouti in una intervista del 2011]
The show must go on. Una splendida metafora di come la vita debba comunque andare avanti. Sforzandosi di ammantarsi di un velo di realtà, tanto artefatto quanto necessario. Non importa quanto terribile sia la calamità che ti ha colpito. E la vita (calcistica) della Palestina va avanti.
La selezione araba ha infatti trovato una “nuova casa”. Walid Sadi, presidente della FAF (acronimo che sta per Fédération Algérienne de Football), ha recentemente dichiarato che l’Algeria si impegnerà a ospitare le gare casalinghe dei Leoni di Canaan.
❝L’Algeria ha deciso di ospitare tutte le partite della nazionale di calcio palestinese durante le qualificazioni alla Coppa del Mondo 2026 e alla Coppa d’Asia 2027, coprendo naturalmente tutti i costi legati ai suddetti eventi sportivi.❝ [si legge in una nota della FAF del 19/10/2023]
Fonte: Il Fatto Quotidiano.
Marco Palleschi Terzoli
Esteri
Estero, un Mbappe rimane in Ligue 1 nella prossima stagione
Estero, Ethan Mbappe, centrocampista classe 07′, in questa stagione con la maglia del PSG ha collezionato 5 presenze.
Cresciuto nel settore giovanile della squadra parigina, il fratello minore di Kylian in questa stagione ha esordito in prima squadra sia in campionato che nella coppa nazionale.
Con il contratto in scadenza a giugno 2024, la dirigenza parigina sta valutando se proporre un rinnovo e renderlo più centrale nel progetto di Luis Enrique.
Estero, un Mbappe rimane in Ligue 1 nella prossima stagione
Nelle scorse ore è arrivata la decisione del club campione di Francia di lasciare partire anche Mbappe junior a parametro zero dopo che anche Kylian lascerà Parigi per il Real Madrid.
Ma Ethan Mbappe continuerà la sua carriera in Ligue 1, infatti il centrocampista nei prossimi giorni firmerà un contratto con il Lille, club arrivato quarto in campionato e che vuole puntare sul giovane nella prossima stagione.
Esteri
Brasile, dietrofront Dorival: convocato Bremer
Il ct del Brasile Dorival torna sui suoi passi e dopo l’iniziale esclusione dai convocati per la Copa America, ne chiama altri tre.
Brasile, Dorival richiama Bremer, Ederson e Pepê per le amichevoli pre Copa
Prima l’esclusione a sorpresa poi la sorpresa di essere richiamati, è un po’ questa la breve storia di Bremer, Ederson (Atalanta) e Pepê (Porto), che dopo l’iniziale delusione si vedono proiettati verso una convocazioni alla prossima Copa America.
Il ct brasiliano Dorival infatti, ha completato la lista dei convocati per il prossimo prestigioso impegno della nazionale verdeoro e i tre giocatori sopracitati sono stati inseriti per essere visionati da vicino durante le amichevoli pre Copa contro Messico e U.S.A.
C’è anche un quarto nuovo entrato e si tratta del portiere del San Paolo Rafael, che a differenza degli altri però, è stato chiamato in sostituzione dell’infortunato Ederson, portiere del Manchester City.
Saudi Pro League
Gennaro Gattuso verso l’Arabia Saudita?
Rino Gattuso avrebbe ricevuto un’offerta irrinunciabile dalla Saudi Pro League. L‘allenatore ex Napoli è pronto per una nuova esperienza.
Gattuso verso l’Arabia? La situazione
Secondo quanto riportato dall’esperto di mercato Nicolò Schira, il tecnico ex Olympique Marsiglia, al momento svincolato, dovrebbe rimettersi in pista in Arabia Saudita.
L’Al Taawoun, infatti, avrebbe fatto una ricchissima offerta al tecnico per convincerlo al trasferimento in Saudi Pro League. Gennaro Gattuso sarebbe tentato di accettare un’esperienza araba e prenderà presto la sua decisione.
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