Serie A
Cremonese, il giorno della memoria
Il 9 marzo 1947 nasceva Emiliano Mondonico. Un allenatore a cui la Cremonese deve moltissimo e che la città non ha dimenticato. Il ricordo dei grigiorossi.
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Cremonese, ricordo commosso del tecnico del ritorno in A
L’Atalanta non lo ha dimenticato. La Cremonese neppure. Alla prima ha regalato i primi assaggi di coppe europee, alla seconda il ritorno in massima serie dopo ben 54 stagioni. Lui era un signore chiamato Emiliano Mondonico. Signore in campo e fuori. Che, oggi 9 marzo, avrebbe compiuto 76 anni
“Giornata davvero speciale in casa Cremonese- spiega il sito “Calcio Cremonese” – oggi, infatti, ricorrerebbe il 76O compleanno di Emiliano Mondonico”. Era nato a Rivolta d’Adda e, prima di cominciare ad allenare con gli esiti brillanti che ciascuno ricorda, ebbe una vasta esperienza da calciatore. Scomparso nel 2008, alla Cremonese aveva legato uno dei periodi più belli della sua vita spesa nel calcio, prima dal 1966 al 1968, in seguito dal 1972 al 1979. Totale: 224 presenze e 88 reti. Fino a diventarne allenatore, prima nel settore giovanile, poi in prima squadra con 232 panchine, 77 vittorie, 91 pareggi e 64 passi falsi.
Serie A
Fiorentina, la Curva Fiesole attacca tutti | Il durissimo comunicato
Fiorentina, l’ambiente della tifoseria viola è sempre più caldo: oggi ci sarà un parziale sciopero del tifo, ma è arrivato un comunicato durissimo della Curva Fiesole.
Dopo la presa di posizione dei giorni scors dell’ACCVC, associazione centro coordinamento viola club, contro la società, è arrivata un altro comunicato della Curva Fiesole, la parte pulsante del cuore del tifo viola. Nel mirino il patron Commisso, la dirigenza viola, con l’ex ds Pradè primo obiettivo, e i giocatori.
Questo il testo:
“Abbiamo provato tutto: il sostegno incondizionato, la via diplomatica, i suggerimenti. Abbiamo provato a pungolare l’orgoglio. Non è cambiato nulla. Oggi ci sono tutte le condizioni per andare in serie B, tranne una: NOI. Se c’è qualcuno che ha deciso di non mollare, questi sono solo i tifosi.
Ci troviamo davanti ad un gruppo squadra imbarazzante, fatto di tanti piccoli uomini, senza palle e senza spina dorsale. Scelti dal più uomo di mxxx che questa società abbia visto: Daniele Pradè al quale si vocifera ancora piaccia frequentare gli uffici del Viola Park. Vero Alessandro Ferrari? Questa è serietà? Questo è coraggio?
Tante belle parole, tante false promesse. Ti sei ritrovato a guidare una società come la Fiorentina pur non avendo le competenze. Non è colpa tua, ma adesso fai un passo indietro. Per il nostro bene.
Il comparto tecnico affidato a Goretti, catapultato in questo vortice, è lo specchio perfetto delle vostre ambizioni: LA SERIE B.
Ma il più grande colpevole di questo scempio ha un nome e un cognome: Rocco Commisso, il presidente fantasma.
Ci abbiamo provato in tutti i modi ad avvisarla, per il bene della Fiorentina, per evitare di ritrovarci in questa situazione. Ma chi è causa del suo male pianga se stesso. Ci ha abbandonato nel momento del bisogno: questa è l’unica verità.
All’arrivo di questa proprietà un’intera città si è illusa. Abbiamo cercato di preservare quell’illusione il più a lungo possibile, sperando che dopo lo scempio Della Valle qualcosa potesse davvero cambiare. Purtroppo è evidente che non sia così.
Sono due anni che cerchiamo di spiegare cosa non va, cosa dovrebbe cambiare, come poter rilanciare. Sono anni che chi vive questa maglia ogni giorno vede gli errori, le bugie, le prese per il culo. Abbiamo dato fiducia, abbiamo sbagliato.
Ma chi non prende un volo nemmeno per guardare in faccia il disastro che ha creato, evidentemente questo non lo capirà mai.
Sta male? Si affidi a gente competente e preparata, non a questa manica di incapaci che continua ostinatamente a difendere.
Non si fida di nessuno? Allora si levi dai coglioni. Venda. E ci risparmi di fare la fine della sua ultima società sportiva.
Sia ben chiaro a tutti: abbiamo temporeggiato in questi ultimi tempi per paura di danneggiare la nostra amata maglia, ma non permetteremo a questa indegna società di distruggere ogni nostro sogno.
Permalosità. Presuntuosità. Incapacità di ascoltare. Onnipotenza. Arroganza. Autoreferenzialità. Ecco dove ci avete portato.
Presidente, se le è rimasta una briciola di dignità: metta UOMINI DI CALCIO in società, faccia fare scelte vere e coraggiose, salvi Firenze da un’umiliazione storica nell’anno del centenario. Non siamo un gioco, né un simpatico investimento imprenditoriale.
Dopo sette anni, se non è chiaro, glielo ribadiamo.
Ultimo monito per l’allenatore che ci siamo ritrovati, altra grande scelta della società, e per questo gruppo squadra di bambocci viziati: a gennaio c’è il mercato. Avete paura? FUORI DAI COGLIONI. Non volete lottare? FUORI DAI COGLIONI.
Patti chiari: o rimanete e uscite da questa situazione, oppure affonderete a modo nostro insieme a noi”.
Serie A
Genoa, tabù da sfatare con l’Atalanta: i precedenti in casa
Il Genoa chiuderà questa sera la prima parte della 16° giornata, che terminerà solo a gennaio, contro l’Atalanta di Palladino. C’è un tabù da sfatare.
Per il Grifone c’è da tornare a fare punti dopo la sconfitta con l’Inter e l’occasione di provare a sfruttare nuovamente il fattore Ferraris contro la Dea aggiunge coraggio alla squadra.
Genoa, il Grifone contro la Dea: De Rossi ha una missione
L’incontro tra rossoblu e nerazzurri promette spettacolo viste le premesse delle ultime settimane, nonché la crescita di entrambe le squadre dal punto di vista dei risultati. Tutte e due arrivano da un cambio in panchina, De Rossi per Vieira e Palladino per Juric, in quanto l’inizio di stagione non ha soddisfatto le rispettive società.
I precedenti sorridono particolarmente all’Atalanta che in Liguria ha quasi sempre portato via punti negli ultimi 15 anni. Infatti, negli ultimi 13 confronti il Genoa ha vinto solo 1 volta, il 22 dicembre 2018 quando un’autorete di Toloi, Lazovic e Piatek calarono il tris contro gli uomini di Gasperini.
Il bilancio tuttavia volge ancora a favore dei padroni di casa che hanno trionfato 24 volte contro le 13 volte della Dea, 14 invece i pareggi in quel di Genova. Il trend degli ultimi anni dimostra quanto sia cresciuta l’Atalanta grazie al Gasp ma De Rossi intende provare a sfatare questo tabù e tornare a vincere questo incontro.

NORTON-CUFFY ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Pisa, il treno salvezza passa una volta sola: con il Cagliari serve risultato
Il Pisa al momento è al penultimo posto in classifica a quota 10 punti. Domani sarà ospite sul campo del Cagliari e non può permettersi di sbagliare la gara.
Alberto Gilardino deve al più presto correre ai ripari. La squadra fin qui ha dimostrato anche tante cose positive, come una buona solidità difensiva abbinata da una grande determinazione, ma la classifica parla chiaro: penultimo posto con soli 10 punti conquistati.
L’attacco si è dimostrato troppo poco produttivo, con 10 gol fatti in 15 partite. A questo dato poco rassicurante si aggiunge l’assenza di Nzola, impegnato con l’Angola in Coppa d’Africa, ma che avrebbe comunque saltato alcune partite per il rosso rimediato nel finale con il Parma.
L’ex Fiorentina è l’attuale capocannoniere della squadra con 3 gol segnati e sicuramente la sua assenza rappresenta una perdita importante. Gilardino sta pensando di affiancare Moreo a Meister per queste partite, con l’alternativa che è rappresentata da Tramoni con caratteristiche totalmente diverse o dal giovane figlio d’arte, Louis Buffon.
L’obiettivo del tecnico è quello di trovare il miglior abbinamento per ritrovare un gol che manca ormai da 4 partite.

M’Bala Nzola ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Pisa, contro il Cagliari serve un risultato
Domani alle 12:30 il Pisa sarà ospite all’Unipol Domus. Nelle ultime 2 gare i nerazzurri hanno collezionato due sconfitte contro due dirette concorrenti come Parma e Lecce. La squadra toscana non può permettersi un altro passo falso in uno scontro diretto, o rischierebbe di farsi affondare in classifica.
Dall’altra parte arriva il Cagliari, una squadra solida e talentuosa allo stesso tempo, che ha preso fiducia e consapevolezza grazie alle buone prestazioni dell’ultimo periodo fatte contro le grandi del campionato.
I sardi hanno una posizione di classifica più tranquilla e vogliono vincere per distaccarsi sempre di più dalla zona rossa. Al contrario il Pisa ha la necessità di risalire e una sconfitta nel match contro i rossoblu, potrebbe voler significare molto.
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