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Juventus News, l’analisi di un fallimento annunciato. Uno scudetto che non è stato perso contro l’Inter

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Juventus

La Juventus con la sconfitta di ieri sera all’ “Allianz Stadium” ha abdicato allo scudetto. E’ vero che tutto può sempre succedere, ma le squadre davanti dovrebbero fermarsi all’improvviso ed è improbabile che accada.

Ma la corsa scudetto non è stata compromessa con la sconfitta di ieri, ma con la falsa partenza agli inizi del campionato e attraverso alcune scelte controverse. Andiamo ad analizzare la storia di un fallimento annunciato e che ha chiuso un lungo ciclo di scudetti.

Impazza sui social la rabbia dei supporter bianconeri contro l’arbitro Irrati, reo di non avere espulso Lautaro Martinez per una scarpata in faccia a Locatelli e autore di altri falli e soprattutto colpevole di non avere assegnato un rigore per una spinta di Bastoni su Zakaria.

Anche i giocatori protestano, Rabiot in testa: “Non si può giocare in 11 contro 12”.

Allegri non parla degli arbitri, ma fa intuire il malessere per le decisioni assunte dall’arbitro durante la partita.

Sicuramente la classe arbitrale italiana è inadeguata e il Var viene usato male, ma sarebbe opportuno che il mondo bianconero andasse oltre gli episodi arbitrali. Attaccarsi a quelli, significa dimenticare tutto il resto.

Ossia una squadra che ha attaccato per 90′ e non è andata oltre un ciclonico palo di Zakaria e una palla carambolata sulla traversa, sugli sviluppi di un calcio d’angolo. E tanto altro.

Allegri è uscito furiosamente dal campo, gesticolando e urlando contro Vlahovic: “Non hai toccato una palla !”. Verissimo, l’attaccante è stato praticamente nullo.

Ma la domanda è: tutta colpa sua ?

Come mai inserito nel sistema di gioco di Italiano era una macchina da gol ?

Ieri sera quante palle in velocità e in profondità sono state date al numero 7 ?

Quanti cross puliti e precisi sono sgorgati dalle fasce ?

La Juventus ha uno spartito da eseguire ?

Si sono visti 11 giocatori attaccare disordinatamente e senza raziocinio.

Il centrocampo ? Rabiot e Locatelli (poi sostituito da Zakaria), mai avessimo detto Pirlo e Marchisio.

La Juventus paga 9 milioni di euro all’anno ad Allegri per non avere un canovaccio tattico e faticare contro le big del nostro campionato ? P

 

 

assare un girone di Champions League a braccetto con il Chelsea, salvo uscire con il Villarreal ?

Indice

Juventus, tutta colpa dei giocatori, salvo il comandante Allegri ? La società e le sue colpe

La rosa bianconera è strutturata male, è evidente. Mancano validi ricambi alla coppia Bonucci-Chiellini, a sinistra c’è una voragine con Luca Pellegrini che non emergerà mai senza avere continuità di impiego e il brasiliano Alex Sandro che viene messo ogni anno sul mercato. La mediana soffre l’assenza di un regista vero e proprio, Locatelli e Zakaria hanno altre caratteristiche di interni di centrocampo. Arthur è uno che spezza il gioco, non un costruttore.

Il trio Vidal-Pirlo-Marchisio è un lontano ricordo. In attacco si è scelto di investire 70 milioni di euro per Vlahovic, senza pensare a un regista e ad esterni migliori di Bernardeschi, Cuadrado (34 anni), Morata (centravanti adattato), Kean (da Juventus ?).

Il grave infortunio di Chiesa ha privato la Juventus dell’unica vera ala di ruolo e soprattutto di un fuoriclasse vero. Pertanto è esercizio sbagliato addossare tutte le colpe ai giocatori e anche all’allenatore.

Agnelli ha fatto una serie di sbagli che hanno chiuso un ciclo d’oro. Il primo è stato avallare l’acquisto di Cristiano Ronaldo, servito a mandare i conti in rosso. Il secondo è stato chiudere il primo ciclo di Allegri, in nome dell’idea del gioco.

Affidandosi prima a un allenatore come Sarri, che con la piazza juventina non c’entrava niente, per carattere e passato sportivo in squadre rivali.

Poi confidando in Pirlo, il quale senza esperienza e pedigree ha fatto quello che ha potuto, vincendo  Coppa Italia, Supercoppa Italia e acciuffando il quarto posto solo grazie a un controverso rigore assegnato per fallo su Cuadrado, all’ultima giornata e contro l’Inter.

Defenestrati i suddetti, ha richiamato Allegri, “risultatista” per eccellenza e che non ha mai messo il gioco al centro del progetto. Normale che con una rosa con difetti strutturali e con un allenatore che va sul pratico, i risultati potessero essere deludenti.

Infine, l’errore più grande fatto da Agnelli è stato quello di non dimettersi (cosa che avrebbe dovuto fare anche Nedved) e di uscire bene. Di fatto è un presidente depotenziato e nel mirino di John Elkann, il quale ha messo ai posti di comando l’amministratore delegato Arrivabene  e il direttore sportivo Cherubini.

JUVENTUS

Il futuro e la necessità di fare scelte logiche e condivise

Parlando del futuro, la società Juventus dovrà prima di tutto uscire dalle secche dell’incresciosa inchiesta sulle plusvalenze e programmare uno status di condotta che non la porti più verso l’illegalità.

E’ la prima pietra da posare e si potrà fare solo con un attenta scelta degli incarichi societari. Ha ancora senso la presidenza Agnelli ? E delle figure a lui legate ? Il secondo passo da fare, sarà quello verso l’autosostenibilità economica, evitando che la casa madre Exor ricopra ogni volta le perdite.

Il dimezzamento del monte ingaggi una priorità, così si spiega per esempio l’addio a Cristiano Ronaldo e Dybala.

In terzo è più importante passo da fare sarà quello di decidere se andare avanti con Allegri e i suoi sistemi o se svoltare verso un allenatore che valorizzi la classe e il talento di Vlahovic, attraverso il gioco (e parliamo di allenatori come Italiano, Dionisi, Blessin, Gasperini, Tudor per esempio). Andando avanti con l’attuale allenatore bisogna dargli i giocatori che vuole, senza pretendere l’estetica.

Infine e soprattutto, l’ambiente bianconero dovrà accettare qualche anno di programmazione, anche senza vincere niente. Ma costruendo basi importanti e durature per un altro ciclo vincente e non solo in Italia.

Un ruolo chiave dovrebbe ricoprire il settore giovanile, sfornando talenti pronti per la prima squadra.

La Juventus è la squadra più italiana per eccellenza e con un capillare lavoro di scouting, deve ramificarsi in tutta Italia e nel resto del mondo a caccia di talenti in erba. Ricordandosi che dal vivaio sono usciti giocatori come Marchisio, Paolo Rossi, Kean e tanti altri. In questo modo, la tifoseria si riconoscerà ancora di più nella juventinità.

Questo aspetto è da non sottovalutare, attrezzando a dovere la rete degli osservatori e dei loro direttori.

 

 

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Napoli, Conte c’è: De Laurentiis riflette

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Napoli, De Laurentiis

In vista della prossima stagione il Napoli è in cerca di una nuova guida tecnica, l’obiettivo è ripartire nel prossimo campionato con una garanzia in panchina.

Napoli, De Laurentiis

Napoli, la rosa dei candidati alla panchina si sfoltisce e Conte è più di un’idea. De Laurentiis riflette

Continua ad impazzare il totoallenatori in Serie A, molte big del nostro torneo infatti non sono certe di avere la stessa guida tecnica anche nella prossima stagione.

Tra queste c’è senza dubbio il Napoli che, certamente, si affiderà ad un nuovo allenatore e che già da tempo sta valutando diversi nomi.

Sono tante le ipotesi messe al vaglio dalla dirigenza partenopea e l’impressione è che non ci sia più spazio per scommesse ma che si voglia puntare su una guida tecnica che possa garantire un salto di qualità notevole, dimenticando quest’annata sciagurata e ritrovando lo spirito che aveva guidato gli azzurri allo scudetto.

Se fino a qualche settimana fa sembrava in pole il nome di Vincenzo Italiano, adesso l’attenzione sembra essere virata su profili decisamente più esperti.

Non a caso infatti, nei pensieri di De Laurentiis aveva preso piede negli ultimi giorni, l’idea Stefano Pioli.

L’attuale tecnico del Milan è dato per sicuro partente al termine della stagione e pare che la sua intenzione sia quella di rimanere ad allenare in Italia, ecco quindi che ha preso quota l’opzione Napoli.

Un ciclo tutto sommato soddisfacente e la dimostrazione di saper gestire un gruppo importante però, non sembrano essere sufficienti a scaldare l’ambiente e soprattutto la tifoseria napoletana.

Da Conte arriva un’apertura totale

In questo momento se si parla di big in cerca di allenatore, a non citare Antonio Conte si fa peccato e a maggior ragione adesso, che tra il tecnico leccese e il Napoli dei contatti ci sono stati eccome.

Gli ultimi sviluppi ci raccontano che tra Conte e la società partenopea ci siano già stati contatti informativi, nessun approfondimento ma la totale apertura da parte dell’allenatore ex Juventus e Inter ad approdare in azzurro la prossima stagione.

Lato dirigenza sono ore di riflessione, una risposta definitiva non è arrivata anche perché si tratterebbe di un’operazione onerosa e non semplice, ma Gianluca Di Marzio riporta che se Conte – Napoli non si dovesse fare, sarà per scelta di De Laurentiis e non per volere dell’allenatore.

 

 

 

 

 

 

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Serie A

Juventus, la società ha deciso: Allegri out

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Calciomercato Juve, Allegri

La Juventus sembra aver delineato il futuro della propria panchina, dopo settimane di tira e molla la società ha preso una decisione che pare definitiva.

Juventus, Allegri

Juventus, la società esce allo scoperto. Non sarà Allegri l’allenatore per la prossima stagione

Non è passato molto tempo da quando Cristiano Giuntoli ds della Juventus, attraverso alcune dichiarazioni blindava in un certo senso, Massimiliano Allegri sulla panchina bianconera.

Dichiarazioni di facciata o parole di circostanza, chiamatele come volete, fatto sta che a distanza di qualche settimana la situazione sembra essersi completamente ribaltata.

Poco dopo il termine della partita tra Juventus e Milan infatti, Gianluca Di Marzio ha fatto trapelare una svolta clamorosa.

La Juventus ha deciso, Allegri non sarà più la guida tecnica nella prossima stagione e a questo punto pare ininfluente anche l’esito della finale di Coppa Italia che vedrà i bianconeri affrontare l’Atalanta di Gasperini.

A prescindere quindi da come si concluderà la stagione in corso, la società ha altri piani.

I piani in questione hanno un nome e un cognome ben precisi, il prescelto per il futuro della panchina è l’attuale tecnico del Bologna: Thiago Motta.

Individuato da settimane come uno dei principali candidati alla panchina juventina, il suo profilo aveva perso quota in seguito alle parole di Giuntoli che aprivano spiragli ad una permanenza dell’allenatore toscano.

Ad oggi Motta è individuato da Giuntoli come unica opzione e lo stesso tecnico italo-brasiliano avrebbe già dato il suo placet per approdare in bianconero.

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Serie A

Juventus, è già il mercato di Thiago Motta

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Bologna

Si prospetta un’estate di rinnovamento per la Juventus, che all’orizzonte vede l’approdo di Thiago Motta. Con lui alla guida ci sono già tre obiettivi.

Juventus Cristiano Giuntoli

La Juventus pensa già alla prossima stagione, tre gli obiettivi nel mirino

La notizia delle ultime ore che arriva come un fulmine a ciel sereno è quella che vedrebbe Massimiliano Allegri fare le valigie a fine stagione per fare spazio a Thiago Motta.

L’attuale allenatore del Bologna sarebbe il candidato principe per la panchina della Juventus, individuato come guida ideale a far crescere un nuovo progetto e con cui costruire le basi per un rapporto a lunga durata.

Motta dal canto suo sembrerebbe aver già dato la totale disponibilità e il suo consenso apre le porte alla dirigenza bianconera per iniziare a pianificare il prossimo calciomercato.

L’intenzione della società bianconera è quella di ringiovanire non poco la rosa, inserendo innesti che allo stesso tempo portino qualità e crescita tecnica.

Le valutazioni verranno fatte anche in base al tema rinnovi che riguarda da vicino molti giocatori in squadra, come per esempio Chiesa, Rabiot, Mckennie e Danilo.

Tre sono i nomi sul taccuino di Giuntoli, due dei quali molto conosciuti dal tecnico italo-brasiliano: Di Gregorio, Calafiori e Zirkzee.

Profili che, d’altronde, sono in orbita bianconera già da settimane e che adesso potrebbero prendere sempre più quota.

I tre nomi sopra citati sarebbero precisa richiesta di Motta in caso dovesse concretizzarsi davvero il suo arrivo e la dirigenza della Juve sarebbe già a lavoro per sondare il terreno.

 

 

 

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