Serie A
L’angolo tecnico della ventinovesima giornata della serie A
Nella ventinovesima giornata flop Inter, riparte il Napoli. Milan prove di fuga, la Juventus prova a inserirsi.
La variabile arbitri e Var, sta diventando la scheggia impazzita, in grado di influire negativamente sui risultati delle partite.
Ha del clamoroso il rigore negato al Torino, per un chiaro ed evidente fallo di Ranocchia ai danni di Belotti.
L’Inter in quel momento era sotto di una rete, il raddoppio sarebbe stata una mazzata psicologica.
Ci si chiede come abbiano fatto l’arbitro Guida e il “varista” Massa a non vedere niente ?
Materia di riflessione per il designatore Rocchi, che intanto ha sospeso per un mese i due.
Così come recentemente ha dovuto fermare Serra per i fatti di Spezia-Milan.
La categoria arbitrale italiana non garantisce più affidabilità, è un triste dato di fatto.
La squadra di Juric avrebbe meritato la vittoria, per quanto messo in campo, in termini di gioco e di ferocia agonistica.
Handanovic ha salvato i nerazzurri con una spettacolare parata su un colpo di testa di Izzo, tenendola in vita: il pareggio di Sanchez a tempo scaduto sa di ingiustizia.
Inzaghi ha in mano una squadra sottotono atleticamente e psicologicamente, inoltre le seconde linee non sono all’altezza dei titolari.
Basta l’assenza di Brozovic o Barella per fare saltare tutti meccanismi.
Così come Ranocchia e D’Ambrosio non sono all’altezza di sostituire adeguatamente i tre “mammasantissima” dietro.
Mentre i cugini arrancano da ormai un mese, il Milan fa le prove di fuga. Un colpo da biliardo del giovane Kalulu, regala tre punti a Pioli, che sogna il primo scudetto della carriera.
L’onesto Empoli ha fatto quello che poteva e sull’unica vera occasione da rete, testata di Luperto, ha trovato il gatto Maignan.
I rossoneri hanno recuperato tutti gli effettivi, hanno il morale alle stelle e un calendario favorevole: potrebbero farcela.
Soprattutto non hanno nessuna pressione addosso: le candidate al titolo erano altre.
Riparte il Napoli, dopo la sconfitta interna subita proprio ad opera del Milan, grazie a una doppietta di Osimhen.
Vincere sul campo del Verona è dura per tutti, l’intuizione “spallettiana” della mediana con tre uomini (Anguissa, Lobotka, Ruiz) ha funzionato alla grande.
Con questo successo esterno gli azzurri rilanciano le proprie “fiches” scudetto, non hanno nulla da perdere.
Continua la corsa della Juventus che sbanca Genova, mette alle corde Giampaolo e distanzia l’Atalanta (diretta concorrente per il quarto posto e scavalcata proprio ieri sera dalla Lazio) di 8 punti.
L’importanza di Morata è sempre più evidente e il suo riscatto con ogni probabilità comporterà il sacrificio Dybala.
Allegri ha rilanciato la Juventus con la chiarezza: modulo fisso, giocatori al posto giusto e acquisti invernali azzeccati. Forse per lo scudetto è tardi, ma 7 punti sono recuperabili.

Ventinovesima giornata: Sarri scavalca Mourinho, il Sassuolo non decolla, anemia Atalanta. La Viola non molla l’osso.
La notizia di giornata è il sorpasso della Lazio ai danni della Roma: un rigore di Immobile spedisce il Venezia all’inferno e i laziali a festeggiare sotto la curva.
Zitto, zitto Sarri sta scalando posizioni.
Sfruttando la fiducia della società e un gruppo di giocatori che sta cercando di seguirlo, pur con qualche difficoltà.
La Roma si salva a Udine, con un rigore di capitan Pellegrini al 94′. Perdurano le difficoltà giallorosse, in termini di gioco: non si vede una traccia chiara, la palla viene giocata con lanci lunghi a cercare Abraham.
Poche verticalizzazioni e aperture di gioco sulle fasce.
L’innesto di Sergio Oliveira, in assenza di linee di gioco è inutile.
Blessin impone il pareggio anche all’Atalanta: ormai è “Mister X”, con 8 pareggi consecutivi.
Ma il suo Genoa in questo modo difficilmente riuscirà a salvarsi.
Dal mercato non è arrivato quell’attaccante in grado di finalizzare le chiare trame di gioco “blessiniane”, il solo Destro canta e porta la croce.
La Dea rumina calcio e gioco, ma gli manca come il pane Zapata.
Un’orgogliosa Salernitana impone il pareggio al Sassuolo, nel catino bollente dell'”Arechi”.
Nicola non molla e ci crede, con due gare da recuperare: sarebbe un capolavoro.
Ancora in rete Scamacca e Traorè: prevedibili uomini copertina del prossimo calciomercato.
La Fiorentina doma un Bologna in 10, che ha lottato con dignità su ogni pallone ed è uscito fra gli applausi.
Rete vincente di Torreira, sempre più faro dell’universo viola.
Italiano ormai può essere considerato un tecnico “top”, per la capacità di leggere le partite, valorizzare e motivare i giocatori e per la mentalità vincente.
Perde colpi il Cagliari, sconfitto a La Spezia.
Thiago Motta conferma di essere un predestinato, con certe raffinatezze tecniche: il centrale difensivo Kiwior reinventato regista, Provedel imposto all’attenzione generale, Maggiore sempre più giocatore totale, Salva Ferrer trasformato in giocatore milleusi e il lancio di Amian sulla fascia destra sono solo alcune delle intuizioni.
Mazzarri paga le amnesie difensive e sembra a rischio esonero: mossa sbagliata un suo eventuale allontanamento.
Serie A
Roma, Cristante: “Siamo sulla buona strada. Ritrovato lo stesso Gasperini di sempre. Scudetto? Nostro obiettivo è tornare in Champions”
Il centrocampista della Roma Bryan Cristante parla a pochi giorni dalla sfida contro l’Atalanta ai microfoni di Sky Sport. Il numero 4 giallorosso ha analizzato la stagione vissuta.
La Roma saluta il 2025, un anno molto positivo. Record di vittorie e di punti raccolti nell’anno solare in Serie A per i giallorossi, che nell’ultima gara dell’anno si sono ripresi il 4° posto in classifica. Chi è stato protagonista in quasi tutte le partite del 2025 della Roma è il solito Bryan Cristante, ormai indiscutibile e irremovibile da “lì nel mezzo”, come cantava Ligabue per un altro centrocampista, Lele Oriali.
Il numero 4 giallorosso resta sempre un riferimento cardine per tutti gli allenatori passati per Trigoria, compreso Gian Piero Gasperini. Di fatto l’allenatore ha premiato la continuità di Bryan rendendolo il capitano della Roma, riconoscimento dovuto per l’alto numero di presenze in maglia giallorossa, ben 280.
Bryan Cristante ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sky Sport, parlando del suo rapporto con Gasperini, che lo lanciò ai tempi dell’Atalanta, prossimo avversario della Roma, e fissando gli obiettivi per l’anno che verrà della squadra capitolina.
Roma, le parole di Cristante

GIAN PIERO GASPERINI DA INDICAZIONI A BRYAN CRISTANTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Esperienza all’Atalanta.
“Sì, sono passati un po’ di anni… I ricordi sono belli, sono arrivato lì dopo vari percorsi: arrivavo dopo due esperienze non super positive e lì sicuramente c’è stato il boom. E’ stata una stagione e mezza bellissima, ho fatto ottimi risultati. Ho solo ricordi positivi”.
Metterti nel ruolo di trequartista fu una delle prime intuizioni di Gasperini.
“Dal mister. Il mister ha avuto questa intuizione e quando il mister vede qualcosa chiaramente ha l’esperienza e tutte le conoscenze per capire come far rendere meglio tutti. Ha avuto questa intuizione ed è andata bene”.
Crede che sarà emozionato per il suo ritorno a Bergamo?
“Sicuramente qualche emozione ci sarà, per forza di cose: dopo nove anni in cui ha fatto grandissime stagioni ed è riuscito a portare un trofeo a Bergamo, tanti anni di Champions e di grandissimi risultati. Quindi penso che sicuramente un po’ di emozione ci sarà”.
Era diverso rispetto al Gasperini che hai trovato a Roma?

GIAN PIERO GASPERINI SORRIDENTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
“No, ho ritrovato lo stesso mister: è sempre carico e con questa grandissima conoscenza del gioco, sa cosa chiedere e come chiederlo. L’ho ritrovato con la stessa carica e la stessa voglia. Chiaramente sono passati diversi anni in cui a Bergamo ha continuato a fare benissimo e ci ha portato questa sua voglia e conoscenza anche qui a Roma”.
Atalanta oggi.
“La squadra è sempre più o meno quella, poi dopo tanti anni con un allenatore è normale che un po’ di difficoltà all’inizio ci siano. Dopo nove anni a lavorare con lo stesso allenatore che noi conosciamo e che sta lavorando benissimo con noi non è facile, però penso che stanno crescendo e adesso stanno iniziando a giocare sui livelli su cui deve stare una squadra come l’Atalanta, per la rosa e i giocatori che ha. Chiaramente dovremo affrontarli concentrati al massimo”.
Crede che sarà emozionato per il suo ritorno a Bergamo?
“Sicuramente qualche emozione ci sarà, per forza di cose: dopo nove anni in cui ha fatto grandissime stagioni ed è riuscito a portare un trofeo a Bergamo, tanti anni di Champions e di grandissimi risultati. Quindi penso che sicuramente un po’ di emozione ci sarà”.
Il 2025 della Roma.
“Significa che siamo sulla buona strada e stiamo trovando continuità, non è facile. Conta poco perché sono due campionati diversi, però conta a livello di continuità, di credere nella squadra e costruire un qualcosa. Adesso dobbiamo continuare così nei prossimi sei mesi, nella seconda metà del campionato, però penso che un anno sia tanto e fare quello che abbiamo fatto non è facile: vuol dire che stiamo lavorando nel modo giusto”.
Ritorno di De Rossi all’Olimpico.

DANIELE DE ROSSI AMAREGGIATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
“Sì, sicuramente ha fatto piacere anche a noi come squadra vederlo andare sotto alla Curva: si sa cosa rappresenta Daniele per la Roma e per tutta la città, la società e tifosi: è stato un bel momento di calcio veder tornare una leggenda come lui sotto la sua Curva”.
Obiettivi.
“Chiaro che il nostro obiettivo ad oggi è tornare in Champions, sono troppi anni che non ci siamo. Abbiamo delle possibilità e ce le siamo costruite in questa prima metà di campionato: è difficile perché ci sono squadre con noi che sono forti e forse anche più attrezzate e hanno rose più larghe, però il nostro obiettivo deve essere quello. Dobbiamo provarci fino alla fine, anche se non è facile”.
Pensate di poter lottare per lo scudetto?
“Mah, sorpresi… Sapevamo che avevamo un’ottima squadra e potevamo fare un gran campionato. Sapevamo che non era facile con un allenatore nuovo che ha concetti di gioco diversi. Quindi siamo stati bravi noi a seguirlo dal primo minuto e poi tutti insieme siamo arrivati a questi risultati. Sulla lotta scudetto penso che ci siano davvero squadre più attrezzate con rose più ampie, quindi è una lotta un po’ difficile. Però finché siamo lì non buttiamo via niente. Giochiamo partita per partita, cerchiamo di stare lì il più possibile”.
Farai l’allenatore un giorno.
“Non lo so, per ancora un po’ giochiamo (ride). Poi vediamo, può essere una possibilità, adesso non ci sto davvero pensando. Ho ancora un po’ di anni… qualche anno, da dedicare solo al campo e poi vediamo cosa succede”.
Nazionale.
“Assolutamente. Sappiamo che è fondamentale e dobbiamo andare ai Mondiali. Adesso si gioca davvero ogni tre giorni, quindi diventa difficile andare con la testa troppo avanti, ma il pensiero c’è sempre. Sappiamo che sono partite fondamentali: arriveremo a marzo carichi e… niente: bisogna andarci e basta”.
Serie A
Inter, zero titoli ma un 2025 da 8 in pagella
Inter, il 2025 si e’ caratterizzato per un’altra finale di Champions League e per uno scudetto sfumato per un punto.
Bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno? E’ la domanda che, lo scorso giugno, molti tifosi interisti si sono posti quando, dopo Monaco, si sono ritrovati con zero titoli in saccoccia al termine di una stagione a dir poco massacrante.
E’ anche ciò che ci chiediamo anche noi di Calciostyle per giudicare, in modo lucido, l’anno 2025 dell’Inter.
Uno scudetto sfumato per appena un punto, un Mondiale per Club giocato con il peso di nove mesi intensi alle spalle ma, soprattutto, la seconda finale di Champions League persa in tre anni.
L’allora squadra di Inzaghi decise infatti, con l’avallo della proprietà di Oaktree, di arrivare fino infondo ovunque, e ciò ha pagato sul finale.
Lo scotto pagato, tuttavia, ha bruciato e non poco. Un finale che, forse, ha logorato anche Simone Inzaghi che, dopo il 5-0 dell’Allianz Arena, ha rassegnato le proprie dimissioni.
Il resto e’ storia recente, con Cristian Chivu a prendere il timone della barca nerazzurra dopo una lunga rincorsa di Beppe Marotta al sogno Cesc Fabregas.
La stagione 2025/2026, al momento, dice che, dopo 16 giornate, l’Inter si trova comodamente in testa, nonostante una cronica allergia ai big match e una difficoltà a tenere alta la tensione nell’arco dei 90′ diventata il vero tallone d’Achille.
Ciò che non e’ cambiato rispetto alla gestione precedente, al momento, e’ la capacità di creare gioco e occasioni da gol.
Un fattore che fa dell’Inter, nel momento in cui scriviamo, il miglior attacco della serie A. Se riuscirà a registrare meglio la difesa nel 2026, Chivu potrà dire di aver completato l’opera.
In conclusione, alla luce della soggettività e di diversi punti, alla stagione dell’Inter sentiamo di poter assegnare un 8 pieno.
Serie A
Juventus, verso Lecce: le ultime su Conceicao e Cabal
La Juventus si prepara alla gara contro il Lecce, prima sfida del 2026 per i bianconeri. Dopo aver saltato la trasferta di Pisa, Conceicao e Cabal hanno lavorato ancora a parte.
Questa mattina è andato in scena l’ultimo allenamento dell’anno alla Continassa per la Juventus. La squadra bianconera, reduce da un ottimo finale di 2025 con 3 vittorie consecutive in Serie A, tornerà in campo sabato alle 18.00, per affrontare il Lecce allo Stadium. Per la gara contro i pugliesi resta in dubbio la presenza di Francisco Conceicao e Juan Cabal. I due calciatori hanno entrambi saltato la trasferta di Pisa per problemi muscolari, e anche nella giornata di oggi non si sono allenati in gruppo.
Juventus, ottimismo per Conceicao

LA GRINTA DI LUCIANO SPALLETTI E ALBERTO GILARDINO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Entrambi hanno svolto un lavoro differenziato. Per quanto riguarda l’esterno portoghese filtra moderato ottimismo nello staff medico bianconero: Spalletti spera di avere l’ex Porto a disposizione per la gara contro il Lecce, quanto meno per la panchina. Maggiore cautela sulle condizioni del colombiano: difficilmente Cabal verrà inserito nell’elenco dei convocati.
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