Calciomercato
Enrico Annoni: “Con Juric i granata hanno ritrovato il vero “spirito Toro”. Roma? Indimenticabile il derby vinto 3 a 0 e la corsa di mister Mazzone…”
SuperNews ha intervistato Enrico Annoni, ex difensore, tra le tante, di Roma, Torino, Como, Sambenedettese e Celtic. Soprannominato “Tarzan” dalla tifoseria granata, Annoni ha vinto con il Toro una Coppa Mitropa 1991 e una Coppa Italia nel 1992-1993.
Trascorre tre stagioni con la maglia del Celtic: nel 1997-1998 con la squadra di Glasgow vince il campionato togliendo la gioia del decimo scudetto consecutivo al club rivale dei Rangers, conquista anche la Scottish Cup e la Coca-Cola Cup.
L’ex giallorosso di Carlo Mazzone ricorda gli anni del calcio giocato e dice la sua sugli attuali campionati italiani.
Enrico, dal 1994 al 1997 sei stato un giocatore della Roma. Se dovessi scegliere i due momenti più significativi della tua esperienza capitolina, quali ricorderesti?
Ricorderei il derby vinto 3 a 0, quello in cui mister Mazzone corse sotto la Curva Sud con la mano ad indicare il numero 3.
Un altro ricordo importante é quello legato alla mia partenza per la Scozia, quando andai al Celtic.
Non ebbi il tempo di salutare i tifosi, e così decisi di far passare un aereo sopra lo stadio prima dell’inizio della partita con la scritta: “Tarzan saluta i tifosi della Roma”.
Oggi la Roma é nelle mani di José Mourinho. Cosa pensi di questo gruppo? Credi che il tecnico portoghese avesse delle aspettative sulla rosa che adesso sono state deluse?
Penso che i giallorossi siano un gruppo giovane e che abbiano bisogno di tempo per crescere.
Per quel che riguarda Mourinho, credo sapesse quali fossero i piani della società, ma probabilmente non si aspettava un percorso così pieno di ostacoli.
Oggi il Torino, tua ex squadra, si trova sotto la guida di Juric. Il punto di forza di questa squadra si trova in alcuni singoli oppure nello spirito di gruppo? L’arrivo del tecnico croato é stato decisivo?
Dopo anni travagliati, oggi il Torino sembra che abbia intrapreso la giusta via.
Questo é merito di Juric, un allenatore che sta facendo ritrovare all’ambiente il vero “spirito Toro”.
Che emozione hai provato nel 1997-1998 nel vincere il campionato scozzese con la maglia del Celtic dopo 9 anni di dominio dei Rangers?

E’ stato bellissimo.
Se i Rangers avessero vinto quel campionato, avrebbero conquistato il loro decimo campionato consecutivo, ma noi quell’anno siamo riusciti a fermarli.
Non si può descrivere la gioia che abbiamo regalato ai nostri tifosi: nell’ultima partita di campionato lo stadio era strapieno, contava più di 60.000 persone che al termine del match hanno festeggiato insieme a noi. Un ricordo stupendo.
Credi che la Juve possa silenziosamente risalire e ambire ai primi tre posti della classifica?
Spererei di no, ma sappiamo bene che la Juventus ha mille vite, quindi non mi stupirei se dovesse farcela.
La più solida del campionato, la più sorprendente e la più discontinua?
Nell’ordine, dico Inter, Milan e Napoli.
Stefano Pioli ha dichiarato che Rafael Leao ricorda Thierry Henry. Sei d’accordo con il tecnico rossonero?
Se Pioli ha fatto questo paragone é perché vede Leao allenarsi ogni giorno, quindi chi meglio di lui può sapere quanto sia simile a Henry o meno?
Credo che il portoghese abbia tutte le qualità per essere il giocatore più promettente del Milan.
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Barcellona, ritorno a metà per Ter Stegen
Barcellona – Da capitano a terza scelta: il portiere tedesco è di nuovo disponibile ma il futuro sembra lontano dalla Catalogna. Serie A in prima fila per gennaio.
Marc ter Stegen torna tra i convocati del Barcellona dopo un anno e mezzo segnato da infortuni e operazioni, ma il suo rientro rischia di essere solo una parentesi. Per la prima volta in stagione siede in panchina, un passo importante dopo la lunga assenza, ma anche un chiaro segnale: nella nuova gerarchia di Hansi Flick non è più il titolare di un tempo.
Il Barça, infatti, ha scelto di voltare pagina. Dopo il suo lungo stop – prima il tendine rotuleo, poi la schiena – il club ha puntato su Szczesny e sul giovane Joan Garcia, indicato come portiere del futuro. Ter Stegen, sotto contratto fino al 2028, è così scivolato al ruolo di terza scelta, separato in casa in una società che ormai guarda altrove.
Barcellona, chi vuole ter Stegen?
Il tedesco, 33 anni, non gioca dal 18 maggio e nella scorsa stagione ha collezionato appena nove presenze. Ora però è finalmente recuperato e vuole continuità in vista del Mondiale 2026. Nagelsmann è stato chiaro: senza minuti, niente Germania. Per questo ter Stegen si prepara a cambiare aria già a gennaio.

Il mercato attorno a lui si muove: Turchia (Besiktas), Francia (Monaco), Premier League (Newcastle, Tottenham, Manchester United) e soprattutto Serie A osservano con attenzione. A condizioni favorevoli – prestito con diritto di riscatto sotto i 10 milioni – il suo profilo interessa a club come Milan, Juventus e Inter, disposti però a coprirne l’ingaggio da circa 6 milioni annui.
I rapporti con il Barcellona, dopo mesi difficili e incomprensioni sulla gestione dell’infortunio, si sono rasserenati grazie a un chiarimento pubblico del giocatore. Tuttavia il destino sembra segnato. Per ritrovare spazio, continuità e credibilità con la Germania, ter Stegen deve ripartire altrove. E l’occasione potrebbe arrivare già nella prossima finestra di mercato.
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Napoli, Lucca è l’enigma dell’Inverno: ADL valuta già l’addio?
Napoli – L’attaccante, arrivato in estate per oltre 35 milioni, rischia di lasciare i campioni d’Italia dopo pochi mesi: la concorrenza di Hojlund e il rientro imminente di Lukaku lo spingono ai margini.
Solo pochi mesi fa il Napoli aveva puntato con decisione su Lorenzo Lucca, investendo più di 35 milioni tra prestito oneroso e obbligo di riscatto per strapparlo all’Udinese. L’attaccante era stato scelto come vice-Lukaku, ma il grave infortunio del belga ha costretto gli azzurri a tornare sul mercato: è arrivato Rasmus Hojlund, subito esploso e diventato titolare.
Napoli, coperta (troppo) lunga in attacco
Con il recupero ormai imminente di Romelu Lukaku, atteso per l’inizio del 2026, il reparto offensivo si ritroverà presto con tre centravanti di primo livello. In questo scenario, Lucca scivola in fondo alle gerarchie e vede i suoi spazi ridursi ulteriormente.

ROMELU LUKAKU RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Secondo Sky Sport, Conte starebbe valutando la cessione già nella finestra invernale. Il sacrificio di Lucca potrebbe consentire al club di intervenire in altri reparti e completare l’organico in vista della seconda parte di stagione.
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Padalino torna in panchina: guiderà il Fasano in Serie D
Pasquale Padalino torna in panchina: l’ex tecnico di Foggia e Lecce guiderà il Fasano in Serie D puntando alla promozione in Lega Pro.
Una nuova avventura per Padalino
Pasquale Padalino, noto per le sue esperienze con squadre come Foggia e Lecce, ha deciso di ripartire dalla Serie D, accettando la sfida di guidare il Fasano. Il tecnico torna a calcare i campi da calcio con un progetto ambizioso: portare il Fasano alla promozione in Lega Pro. La scelta di Padalino testimonia la volontà di ricominciare con entusiasmo e determinazione, puntando su una squadra che mira a fare il salto di categoria.
Obiettivi e ambizioni del Fasano
Il Fasano ha deciso di affidarsi all’esperienza di Padalino per cercare di centrare l’obiettivo della promozione. La società ha investito in un progetto a lungo termine, consapevole che l’arrivo del nuovo allenatore possa rappresentare un valore aggiunto per il club. Con una rosa competitiva e una guida tecnica esperta, il Fasano si prepara ad affrontare una stagione cruciale per il futuro della squadra.
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Fonte: l’account X di Schira
Pasquale #Padalino riparte dalla Serie D: l’ex tecnico di Foggia e Lecce allenerà l’ambizioso #Fasano che punta alla promozione in Lega Pro. #calciomercato
— Nicolò Schira (@NicoSchira) Dec 9, 2025
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