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Szczesny preoccupa i supporter bianconeri e lo staff tecnico

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Torna in bilico la posizione del portiere bianconero Szczesny, autore delle ultime prestazioni non di certo confortanti. Entriamo meglio nel dettaglio qui di seguito.

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La sfiducia latente del portiere polacco e il possibile avvicendamento fra i pali con Perin

Cinque gol presi in tre partite, quasi tutti fatti dalla stessa Juventus con una grande partecipazione a questi errori da parte del portiere polacco Szeczesny. Designato come erede di Buffon per le sue grandi qualità, è entrato in un tunnel di errori che sta di fatto compromettendo questo inizio di campionato e forse anche il ruolo da titolare. È stato confermato da Allegri che lo stima da sempre, ma non ha mai goduto della fiducia totale da parte della tifoseria bianconera, abituata alla mostruosa regolarità del suo predecessore, appunto quel Buffon che sta chiudendo una grande carriera in serie B, nella squadra lo ha lanciato, il Parma.

Una buona parte del tifo juventino vota per un avvicendamento fra i pali, con Perin a prenderne il posto da titolare. Si tratta di una scelta difficile è complicata con i suoi pro e contro: da una parte con un avvicendamento si rischia di abbattere definitivamente il morale del nazionale polacco, mentre dall’altro un po’di riposo dalle pressioni potrebbe essere di aiuto, così come decidere di lasciarlo in porta potrebbe essere un boomerang in caso di altre defaillance. Una scelta non semplice, al vaglio dei preparatori dei portieri e di Allegri.

La settimana che viene, non depone molto a favore di un cambio della guardia in porta, con impegni ravvicinati fra Malmoe in Champions League e il Milan in campionato. Sicuramente non sarà sottovalutata l’intesa con Bonucci e Chiellini, fattore che potrebbe consentire al portiere di mantenere la porta in queste due partite e cercare un pronto riscatto.

Le origini del malessere di Szeczesny e l’ombra ingombrante di Donnarumma

Sicuramente sul morale del portiere hanno inciso le vicende di calciomercato, che vedevano la Juventus fortemente interessata al parametro zero Donnarumma. I tifosi sognavano di vedere affidata la porta al portiere della nazionale, invece finito al Paris Saint Germain. La disillusione ha portato probabilmente i tifosi a vedere Szeczesny come una sorta di ripiego, dimenticando l’onorevole carriera maturata dal polacco a Torino.

Un calciatore non è un robot, vive di emozioni e queste vicende di mercato non possono non aver inciso sul morale e intaccato la fiducia in se stesso da parte del portiere. Parliamo di un ruolo estremamente delicato, che richiede grandi qualità di concentrazione e autostima. È l’unico ruolo dove ci sono gerarchie stabilite: un primo portiere titolare, un secondo non ingombrante e un terzo che di solito o è un giovane alle prime armi o un veterano a fine carriera che fa da chioccia.

Gli errori fatti con il Napoli hanno scatenato l’ira dell’opinione pubblica bianconera che imputa al portiere la sconfitta, senza accorgersi invece di quanto la squadra nel suo complesso abbia giocato male, complici anche le assenze dei sudamericani (ma con loro in campo è arrivato il pareggio di Udine e la sconfitta casalinga contro l’Empoli). Il capro espiatorio dell’unico punto in classifica della Juventus è diventato Wojciech Szeczesny. E il suo vice Mattia Perin viene visto come il salvatore della patria. Cioè un onesto secondo che in carriera più in là del posto da titolare al Genoa non è mai andato. Questa considerazione non svilisce le qualità del portiere genovese, ma riporta un certo equilibrio nei giudizi.

Mettendo sulla bilancia le carriere dei due non c’è paragone: il polacco ha un palmares importante avendo vinto tre scudetti, due Coppa Italia e due Supercoppa Italia con la Vecchia Signora (oltre ai trofei vinti con i “Gunners”) e ha militato in grandi squadre (Roma, Arsenal e Juventus), l’italiano è fermo a uno scudetto e a una Supercoppa Italia come riserva a Torino. Occorre forse da parte del tifo bianconero una maggiore razionalità nei confronti di “Tek” come viene affettuosamente chiamato dai compagni che lo stimano come portiere e come persona. Uomo fuori dal classico cliché del calciatore moderno, nessun tatuaggio, zero social e una passione interessante per arte, musica e pittura.

  • I pareri degli addetti ai lavori e quella voce che arriva dalla Polonia e il possibile addio anticipato

  • Nella trasmissione televisiva “Pressing”, il noto opinionista e tifoso bianconero Giampiero Mughini ha parlato così degli errori di Szczesny dopo la partita con il Napoli: “Non ho mai visto uno dei più grandi portieri al mondo che in tre giornate fa tutte queste disattenzioni. L’ultima la respingeva anche un ragazzetto, è incredibile. L’ha adagiata nei piedi di Politano perché non sapeva cosa fare. Detto questo non avrei mollato 12 milioni per Donnarumma“. Su Twitter, commenta Paganini (Raisport): “Per età e rendimento di Szczesny, la Juventus doveva fare operazione Donnarumma“.L’ex portiere di riserva della Juventus, Michelangelo Rampulla dichiara alla Gazzetta dello Sport: “Errori enormi ma umani, non crocifiggete Szczesny“.
  • Mentre dalla Polonia arriva un parere illustre e che deve fare riflettere: “Quello che sta succedendo a Szczesny non è normale e non è facile da capire, dichiara la leggenda della porta polacca, Jan Tomaszewski, eroe di Wembley nella partita che qualificò la Polonia al Mondiale 1974 —. Mi sono fatto l’idea che i tifosi a Torino e in patria non lo amino troppo e lui sente questa cosa, mettendosi una grande pressione addosso. Per un portiere non è mai un bene quando pensa eccessivamente, perché perde di brillantezza e reattività.
  • Io credo che adesso gli possa fare molto bene una pausa, sia con la Juve che in Nazionale. E in futuro deve pensare di lasciare Torino perché è evidente che non gode di stima e immeritatamente». Nei meandri di un calciomercato in continuo movimento, girano voci autorevoli che segnalano un possibile addio del portiere polacco alla maglia bianconera, se non a gennaio a giugno. Sembra che la dirigenza sia al lavoro su profili di carattere internazionale collaudati: Andrè Ter Stegen del Barcellona e David De Gea del Manchester United. Anche se da più parti nell’ambiente bianconero, stuzzica l’idea di vedere all’opera il portiere della nazionale Under 21 e della Cremonese (di proprietà dell’Atalanta) Marco Carnesecchi

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Questione allenatore, Juventus e Milan nella stessa situazione: spunta una clamorosa ipotesi

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Questione allenatore, lo abbiamo scritto diverse volte, ma Juventus e Milan stanno affrontando una situazione analoga. Andiamo qui di seguito a svelarne i motivi senza escludere una clamorosa ipotesi.

La situazione di Milan Juventus è speculare. Entrambi i club, con buone probabilità, lasceranno partire i loro rispettivi allenatori in estate. Sappiamo che i bianconeri hanno stretto rapporti con Thiago Motta e i rossoneri con Julen Lopetegui. C’è chi parla già di preaccordi e condivisioni sulle strategie di mercato. Cose possibili, ma andiamo ad analizzare il trait d’union che lega insieme le due dirigenze. Una parte di entrambe infatti vorrebbe sulla panchina Antonio Conte.

Vero motivo per il quale il tecnico leccese sta aspettando e provvisoriamente rifiutando Napoli. Sappiamo che Conte alla Juventus ci andrebbe al volo, viste le sue esigenze di rimanere in Italia e vicino a Torino, ma sappiamo anche, per gli stessi motivi, che la soluzione Milan sarebbe altrettanto gradita. L’altra parte delle rispettive dirigenze invece non vuole Conte. Chi la spunterà?

Se Conte dovesse alla fine andare alla Juventus, Thiago Motta potrebbe essere il nome che metterebbe tutti d’accordo all’interno della galassia Milan, ad oggi piuttosto fredda su Lopetegui. Ovviamente, per entrambe, ci sono prima da piazzare Allegri Pioli, con quest’ultimo particolarmente adulato dallo stesso De Laurentiis. Insomma, un intreccio sull’asse Torino-Milano che potrebbe nascondere insidie, ma anche sorprese.

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Milan, effetto Lopetegui: Cardinale mette tutto in stand-by | I veri motivi

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Milan, abbiamo visto in una sola giornata, quella di sabato, la reazione del popolo rossonero nei confronti dell’allenatore spagnolo. Lo abbiamo chiamato effetto Lopetegui e di certo non ha lasciato indifferente la dirigenza. Sveliamo qui di seguito i veri motivi.

Gerry Cardinale ha deciso di prendere tempo, una notizia di certo non scontata, ma che comunque dimostra una presa di posizione piuttosto chiara. Noi di Calcio Style abbiamo interpretato la situazione e soprattutto raccolto parecchie informazioni in questi ultimi giorni e i motivi di questo apparente dietrofront, e poi spieghiamo perché apparente, sono da ricondurre principalmente a due motivi specifici.

Punto primo, Cardinale teme la disaffezione dei tifosi, dopo la cacciata di Paolo Maldini lo scorso anno. Fare un altro errore adesso, significherebbe perdere la fiducia dell’intera tifoseria che si tradurrebbe in meno abbonamentiCa va sans dire, ma è questo uno degli aspetti che stanno più a cuore alla proprietà rossonera. Tradotto: per Cardinale sarebbe molto più comodo prendere uno come Antonio Conte il quale andrebbe ad assicurare in estate un sicuro boom di abbonamenti. Motivo per il quale si è deciso di riflettere ancora un attimo.

Secondo motivo, ma non meno importante, è la reazione dei giocatori. Sappiamo che in questi giorni diversi procuratori hanno telefonato alla dirigenza rossonera per manifestare un certo malcontento ed un certo stupore alla notizia di Lopetegui. Gli stessi Theo Hernandez, Tomori, Leao vorrebbero maggiori garanzie di un progetto ambizioso e portato a vincere, il tecnico spagnolo ha portato più di un mugugno all’interno dello spogliatoio. Si esige quindi chiarezza. Anche qui, il nome di Conte andrebbe a mettere tutti d’accordo.

Perché lo abbiamo definito apparente dietrofront? Perché comunque Cardinale potrebbe confermare la scelta di Furlani e Moncada andando comunque ad avallare Lopetegui a fine stagione. Come detto, il patron di Redbird ha deciso di stoppare tutto, ma non è detto che alla fine non vada a confermare la decisione. Ora la palla ce l’ha in mano lui, dobbiamo solo attendere.

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Mbappè e Co, chi i più preziosi di sempre?

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Real Madrid

Kylian Mbappè sta cercando di riscrivere la storia del calcio con la maglia del Paris Saint Germain

Il talento transalpino si è inserito nella corsa dell’egemonia guidata dal duo Leonel Messi-Cristiano Ronaldo andando ad insidiare quanto fatto da due dei giocatori più forti di sempre. Il portale economico Transfertmarkt ha analizzato i valori più alti di sempre andando a stilare la classifica dei calciatori più preziosi di tutti i tempi. La specifica più importante riguarda Neymar ed il suo passaggio al Paris Saint Germain che ha fatto schizzare tutti i valori in alto con la conseguente esclusioni di diversi top player. Sul gradino più basso del podio si trova Raheem Sterling nel 2019 quando vestiva la maglietta del Manchester United ed il costo del cartellino si aggirava sui 160 milioni di euro (oggi è sceso a 45).

Il secondo posto è condiviso da diversi calciatori iconici: Messi nel 2018 con il Barcellona, Neymar nel 2018 con il Paris Saint Germain, Erling Haaland nel 2023 con il Manchester City e Jude Bellingham nel 2023 con il Real Madrid tutti con il valore di 180 milioni di euro. Ad oggi, dunque, il re indiscusso è Kylian Mbappè con ben 200 milioni toccati nel 2018 con la maglia del Paris Saint Germain (valore “sceso” a 180 milioni di euro in questa stagione). Prima del passaggio di O’Ney ai parigini lo scettro apparteneva a Messi (120 milioni) seguito da Cristiano Ronaldo (110 milioni) e proprio Neymar (100 milioni).

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