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Olimpic Story, Mark Spitz: quando un uomo diventa leggenda

Monaco, 1972, XX edizione dell’Olimpiadi dell’era moderna. In un’edizione insanguinata dal raid dei terroristi di Settembre nero contro gli atleti israeliani, un tedesco di origini ebraiche, nuotatore, entra nella leggenda stabilendo un record ancora imbattuto in una sola Olimpiade. Lui è un vero campione ma i suoi compagni di squadra lo bullizzano proprio, appunto, per le sue origini. Dopo l’attentato fu caricato su un areo del Mossad per evitare ogni suo coinvolgimento nella vicenda ma intanto era già diventato leggenda.

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Mark Spitz, sette medaglie d’oro per entrare nella leggenda

Proprio così, Spitz, capelli lunghi e baffi per deridere i suoi avversari, tutti depilati e rasati, conquistò ben sette medaglie d’oro, che portarono a nove il totale dei titoli Olimpici avendo vinto le staffette 4×100 e 4×200 stile liberoma Spitz rimase deluso, perché aveva promesso che avrebbe vinto cinque ori, cosa che gli era riuscita ai giochi panamericani del 1967. A Monaco Spitz

ebbe modo di rifarsi e fare molto di più di quella promessa: entrare nella leggenda. In tutte le gare a cui partecipò non ci fu storia, era insuperabile, e alla fine riuscì a vincere anche l’astio e lo scetticismo dei suoi compagni di squadra. Vinse nei 100 m e 200 m stile libero, 100 m e 200 m farfalla, 4 x 100 m e 4×200 m stile libero, e infine 4 x 100 m mista. Dopo quella straordinaria impresa Spitz, benché avesse solo 22 anni, si ritirò dal nuoto. A 41 anni tentò di qualificarsi alle Olimpiadi di Barcellona 1992 per una scommessa col produttore cinematografico Greenspan, che gli promise un milione di dollari se fosse riuscito nell’impresa. Ripreso dalle telecamere, fallì l’impresa.

A Monaco ’72 ai giornalisti che lo definirono la rivelazione del torneo, Spitz rispose: “assolutamente no. Le mie vittorie non sono certo una novità. La vera rivelazione olimpica è una piccola italiana, di nome Novella Calligaris“. La nuotatrice italiana, appena diciottenne, conquistò in quei Giochi due bronzi e un argento fissando anche tre record europei. Spitz rese così omaggio a quella che, effettivamente, fu la vera rivelazione di quelle Olimpiadi, almeno in Italia.

Spitz è tuttora imbattuto nei record del mondo, ne fissò sette come le medaglie d’oro vinte, poiché Michael Phelps

a Pechino 2008 ne fissò lo anche lui sette vincendo però otto medaglie ma nei 100 farfalla ottenne solo il record olimpico. Spitz è stato quindi eguagliato ma non battuto ed è molto difficile che qualcuno un giorno potrà riuscirci. Quel costume a stelle e strisce e quei folti baffi neri sono fissati nell’eternità della gloria sportiva.

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Pubblicato da
Andrea Sarli

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