Vlahovic e Chiesa non hanno mai segnato alla Fiorentina da avversari e domenica sera allo Stadium vogliono sfatare questo tabù.
Vuoi per la tensione che una partita del genere si porta dietro da sempre. Vuoi per la carica emotiva di essere il grande ex della gara, nonché il bersaglio principale dell’invettiva di coloro che, sino a poco tempo prima, erano i primi a osannanti. Vuoi perché gli ultimi confronti fra Fiorentina e Juventus sono sempre stati tirati.
Fatto sta che né Federico Chiesa né Dusan Vlahovic, grimaldelli principali dell’attacco bianconero sin dal momento del loro arrivo a Vinovo, sono mai riusciti a segnare alla viola con la maglia della Juve. Se per il serbo la presenza in campo dal primo minuto, dopo aver scontato il turno di squalifica all’Olimpico contro la Lazio, non è in discussione, le condizioni del suo compagno di reparto andranno attentamente valutate.
Vlahovic ha scaldato i motori nel corso dell’ultima partita, la semifinale d’andata di Coppa Italia che la Juventus ha vinto proprio contro la Lazio, segnando il gol del definitivo due a zero e sciorinando una prestazione da migliore in campo. Chiesa anche è andato in gol contro i biancocelesti, ma la sua presenza nel big match di domenica sera all’Allianz Stadium è da considerarsi in dubbio sino a nuove indicazioni.
La Juventus avrà bisogno dei suoi uomini migliori per ipotecare una qualificazione alla prossima edizione della Champions League che sino a qualche settimana fa sembrava una mera questione di tempo. Tuttavia, non è solo falso affermare che i bianconeri rischino di non qualificarsi ma peggio ancora: è puro recentismo.
Considerando il quinto posto della Roma come l’ultimo disponibile, l’Italia ha oltre il 98% di possibilità di arrivare a fine stagione in una delle prime due posizioni del Ranking UEFA, i punti di margine sul sesto posto dell’Atalanta sono nove: a otto giornate dal termine è un vantaggio quasi impossibile da colmare.
Senza contare che la vera Juventus l’abbiamo vista martedì sera in Coppa Italia, ovvero quando ha avuto un obiettivo sul quale concentrarsi. I bianconeri in questa fase della stagione si sono rilassati, credendo che l’obiettivo minimo fosse acquisito, e ora che si sono resi conto che così non è quasi certamente (a partire dalla prossima giornata di campionato) torneremo a vedere la Juve coriacea della prima parte di stagione.
Questa non è una giustificazione, ma una semplice constatazione. Chi afferma che la Juventus rischi di non qualificarsi alla Champions o soffre di pessimo cronico oppure, più semplicemente, ha bisogno di piegare la realtà alla propria narrativa ideologica nel vano tentativo di svilire l’eccellente lavoro di Allegri.
Aggiornato al 05/04/2024 18:07
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