Categorie: Serie A

Torino, Buongiorno: “Il Derby? Già da piccolo…”

Il capitano del Torino è pronto per la sfida contro la Juventus, ed ha raccontato le sue sensazioni per questa gara che non sarà mai come le altre.

E’ tutto pronto allo Stadio Olimpico. Alle ore 18:00 Torino e Juventus scenderanno in campo per il derby della Mole, valido per la 32esima giornata di Serie A.

Una stracittadina che, a distanza di anni, suscita ancora un certo fascino, nonostante granata e bianconeri non lottino quasi mai per gli stessi obiettivi. Ma un derby è sempre un derby. Lo sanno i tifosi, e lo sa anche Alessandro Buongiorno, capitano del Torino, che in un’intervista a “La Repubblica” ha parlato di questa sfida eterna.

Il Derby: “Per fortuna nel settore giovanile ne ho vinti tanti, ma le emozioni sono sempre le stesse. Nella settimana del derby ero carico già da piccolino, e quando si vinceva era festa.”

L’attesa: “Lavoriamo duro, cercando sempre di metterci il massimo impegno. Nei derby del passato in cui c’ero anche io non ce l’abbiamo fatta a vincere contro la Juventus, un po’ per sfortuna e un po’ per valori differenti. Questa lunga attesa mi fa rosicare. Ma dobbiamo continuare a provarci perchè è una cosa bella, è una cosa da Toro.”

La sfida con gli attaccanti e con Vlahovic: “Ho graffi e lividi dappertutto, un labbro rotto. Se ci si prende un po’ a botte e l’arbitro lascia correre sono contento. Mi piacciono le sfide con gli attaccanti che le danno e le prendono, soprattutto se grandi e grossi come Lukaku e Djuric. Vlahovic? L’ho marcato direttamente una volta sola quando giocava nella Fiorentina. Se non mi trascina nella lotta, ci penso io.”

Ti senti un leader? “Sì, potrei avere l’attitudine per esserlo. Ma bisogna dimostrarlo con i fatti e non con le parole.”

La Nazionale: “L’idea di poter partecipare all’Europeo mi emoziona. L’ azzurro ti dà visibilità e la possibilità di confrontarsi con avversari di alto livello. Juric è diverso da Spalletti, ma per me non è difficile passare da un modo di giocare all’altro, perchè entrambi sanno spiegare bene quello che vogliono.”

Lo studio: “Mi piace tanto, perché apre la mente, permette di comprendere meglio cosa dicono gli allenatori e a mantenere alta la concentrazione, specie nelle sedute video, dove c’è il rischio di distrarsi. Studio molto l’attaccante da affrontare, soprattutto cerco di imparare come gli arriva il pallone. Se quelle nozioni le assimili, poi in campo puoi muoverti istintivamente. Vado spesso nelle scuole a parlare ai ragazzi e insisto sempre su questo tasto: studiate, o avrete rimpianti.”

Aggiornato al 13/04/2024 11:17

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Pubblicato da
Michele Capolupo

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