Le dimissioni di Maurizio Sarri dovrebbero far riflettere tutto il movimento calcistico
Rinunciare a parte dello stipendio ed assumersi delle responsabilità non è da tutti nel mondo del calcio. Chi scende sul terreno di gioco in tuta ha quel quid in più di chi mastica il gioco del pallone. Partite ravvicinate, partenze intercontinentali in stagione e perfino difesa estrema dei propri atleti. A rifletterci per bene, forse, non è questo sport ad essere pronto ad una persone di questa caratura. La vittoria non è mai stata un obiettivo ma insediare nella testa dei giocatori certi dettami tattici di chi è chiamato a farlo. Il focus sul campo, sulle faccenda extra-calcio ci ha sempre pensato lui.
Sigaretta in bocca e idee ben delineati. Amato dai tifosi ma un po’ meno da calciatori e società per svariati motivi. L’esplosione all’Empoli ed il suo passaggio al Napoli lo hanno inserito nella lista dei giochisti – tutto gli si può dire fuorchè questo. Sarri è il risultatista per eccellenza ma non ha come fonte vitale il trofeo. Le prime vittorie arrivano con la
Aggiornato al 22/03/2024 8:23
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