Categorie: Serie A

Quando il Sol Levante incantò l’Italia

I nipponici in Italia

Il calcio in Italia nei primi anni del 2000 vanta una vasta gamma di campioni e tra questi ci sono due icone del calcio giapponese: Nakata e Nakamura

Indubbiamente, se dovessimo puntare la lente di ingrandimento in quel periodo storico del calcio in Italia ci vengono in mente fenomeni del calibro di Maldini, Ronaldo o Zidane.

Ma quei campionati erano ben più competitivi rispetto a questo range ristretto di fenomeni, poiché anche le squadre identificabili come “provinciali” vantavano campioni e organici di spessore notevole.

In questa ampia categoria di calciatori e squadre, si ritagliano uno spazio molto importante due calciatori che con le loro giocate hanno affascinato le loro piazze e quelle di tutta Italia, direttamente dal Sol Levante. 

Il primo è Shunsuke Nakamura, approdato in Italia nel 2022, in riva allo Stretto di Messina sponda Reggio Calabria, dopo le prime esperienze in Giappone.

Un calciatore il giapponese che fece del suo terribile mancino e della sua innata intelligenza calcistica le sue armi migliori, nonostante non fosse rapidissimo.

Nakamura si presenta ai suoi tifosi con 3 goal in 4 partite, facendo centro dal dischetto con Como e Inter, per poi segnare una magnifica punizione sotto gli occhi di un calciatore che di punizione se ne intendeva, ovvero il “Divin Codino” Roberto Baggio.

Aldilà delle prestazioni calcistiche, il nipponico divenne anche un fattore extra-campo, in quanto la società amaranto ne giovò a livello di marketing

, con tournée in Giappone e tifosi da tutto il Sol Levante.

Nonostante la presenza in rosa di un calciatore di tale portata, la Reggina raggiungerà la salvezza per il rotto della cuffia a Bergamo, imponendosi per 2-1 contro l’Atalanta.

La sua esperienza italiana si concluderà nel 2005 con il trasferimento al Celtic, con un bottino di 11 goal in 81 partite, condito da giocate di spessore internazionale.

Il secondo calciatore in questione è invece Hidetoshi Nakata, che a differenza di Nakamura ha vestito più casacche in Italia: Perugia, Roma, Parma, Bologna e Fiorentina.

Approda in Italia tre anni prima rispetto al già citato connazionale, nel 1999, al Perugia, con 12 goal in 47 partite prima di trasferirsi alla Roma nel 2000/2001, e sarà l’esperienza più vincente in carriera.

Infatti nella Capitale si renderà protagonista nell’anno dello scudetto, dove nelle prime 30 partite vanterà solo 4 presenze a causa della regola, ormai non più in vigore, secondo la quale potevano essere schierati massimo 3 extracomunitari, slot occupati dagli insostituibili Samuel, Cafu e Batistuta.

Se aggiungessimo la presenza di Totti nel ruolo del giapponese, abbiamo un quadro molto affollato. Eppure nelle ultime 8 partite Nakata si ritaglia spazio, fornendo prestazioni decisive per la vittoria del torneo, specie contro l’Udinese e l’Atalanta.

L’altro successo di Nakata in Italia è invece a Parma, dove nella stagione 2001-2002 vince la Coppa Italia. 

Due calciatori molto umili quindi, mai fuori posto né eccessivi nelle loro esultanze, provenienti dalla cultura del Sol Levante e idoli nel loro paese. Due centrocampisti offensivi poco dediti alla corsa, ma che facevano correre cervello e piedi come pochi, e con una qualità immensa.

 

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Pubblicato da
Pasquale Surace

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