<p><strong>Parma-Torino, match valido per la quinta giornata di Serie A, mette di fronte i ducali di Cuesta (padroni di casa) e i granata di Baroni.</strong></p>
<p>Inizio di campionato da incubo per il <strong>Torino</strong> di <strong>Baroni</strong>. Lo schiaffo iniziale (0-5 in casa dell&#8217;<strong>Inter</strong>) aveva fatto pensare al peggio, ma per fortuna dei tifosi granata la loro squadra si era momentaneamente ripresa. Uno 0-0 interlocutorio in casa contro la <strong>Fiorentina</strong>, prima della vittoria esterna sul campo della <strong>Roma</strong>: unico vero sussulto d&#8217;orgoglio del club piemontese in questo avvio di stagione. Poi il tonfo interno (0-3) contro l&#8217;<strong>Atalanta</strong> dell&#8217;ex <strong>Juric</strong>, che ha (ri)acceso la contestazione e reso incandescente un clima già al limite dell&#8217;insostenibile.</p>
<p>La vittoria, valsa il passaggio del turno, <a href="https://www.calciostyle.it/coppa-italia/torino-pisa-1-0-baroni-respira-e-rivede-la-roma-agli-ottavi">nei sedicesimi di <em>Coppa Italia</em> contro il <strong>Pisa</strong></a> non può bastare, ma è quantomeno una boccata d&#8217;ossigeno per una squadra che sta vivendo un momento complicatissimo dal punto di vista ambientale. Non se la passa troppo meglio nemmeno il <strong>Parma</strong>, anche se la squadra ducale era partita con aspettative molto diverse: soprattutto vista la scelta di affidarsi a <strong>Carlos Cuesta</strong>. L&#8217;ex pupillo di <strong>Arteta</strong> (di cui era il vice all&#8217;<strong>Arsenal</strong>) ha referenze importanti, ma resta il tecnico più giovane dell&#8217;intera <em>Serie A</em>.</p>
<p>L&#8217;esperienza manca, e fisiologicamente non poteva essere altrimenti. Senza contare la difficoltà di esordire nel campionato più tattico del mondo, unita all&#8217;esigenza di trovare in fretta un&#8217;attitudine necessaria per districarsi nel ginepraio della lotta per la (calcistica) sopravvivenza. Gli emiliani hanno perso tanto in estate, da <strong>Leoni</strong> a <strong>Bonny</strong> passando per <strong>Sohm</strong> e l&#8217;allenatore <strong>Chivu</strong>, e quindi a tutte le difficoltà sopra enunciante vanno aggiunte anche quelle di dover attendere l&#8217;adattamento al calcio italiano di giocatori giovani e provenienti dall&#8217;estero.</p>
<p>Gli ingredienti per un cocktail letale ci sono tutti, anche perché il Parma anche quest&#8217;anno rimane <a href="https://www.transfermarkt.it/serie-a/altersschnitt/wettbewerb/IT1">la squadra più giovane d&#8217;Italia</a> (24,4 anni, in un campionato in cui tendenzialmente l&#8217;età media si aggira sempre attorno ai 26-27 anni), ma anche l&#8217;entusiasmo e la pazienza di un ambiente abituato a soffrire. Una tolleranza che invece non c&#8217;è e non ci può essere sotto la mole, con i tifosi del <em><strong>Toro</strong></em> che non si rassegnano ad una mediocrità che non appartiene alla loro storia ma che da troppo tempo li attanaglia: in un circolo vizioso che pare non avere fine.</p>
<h2>Parma-Torino, formazioni ufficiali</h2>
<p><strong>Parma (3-5-2)</strong>:<em> </em>Suzuki; Ndiaye, Circati, Del Prato; Valeri, Britschgi, Keita, Bernabe, Oristanio; Pellegrino, Cutrone. <strong>Allenatore: </strong>Cuesta.</p>
<p><strong>Torino (3-4-2-1)</strong>: Israel; Ismajili, Maripan, Coco; Lazaro, Casadei, Asllani, Nkounkou; Ngonge, Vlasic; Simeone. <strong>Allenatore:</strong> Baroni</p>
<p><img class="alignnone size-full wp-image-516591" src="https://www.calciostyle.it/wp-content/uploads/2025/09/Immagine-WhatsApp-2025-09-29-ore-17.40.18_e285aa4a.jpg" alt="parma-torino" width="1080" height="1080" /></p>
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Aggiornato al 29/09/2025 17:40
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