<h2>Milan, Stefano Pioli chance meritata ? Il tecnico emiliano si appresta ad iniziare la terza stagione sulla panchina rossonera, la prima con lo scudetto sul petto. Il primo successo di una lunga carriera, dopo un inizio difficile a Milanello.</h2>
<p><strong>La svolta con l&#8217;arrivo di Zlatan Ibrahimovic e l&#8217;appoggio della dirigenza. Ma ancora oggi, parte della tifoseria è divisa sul suo operato. Allenatore capace o fortunato ? Merito della sua gestione o dei giocatori ? Figura giusta in chiave Champions League o era necessario uno step successivo ? Andiamo qui di seguito ad analizzare il percorso di Stefano Pioli con il Milan. </strong></p>
<p>Il Milan ha un rapporto stretto con l&#8217;Emilia Romagna in materia di allenatori: <span style="color: #ff0000">Arrigo Sacchi</span> ha fatto la storia della squadra e rivoluzionato il calcio, Alberto Zaccheroni ha vinto uno strabiliante scudetto in rimonta sulla Lazio, <strong>Stefano</strong> <strong>Pioli</strong> ha riportato il tricolore a <a href="https://www.calciostyle.it/calciomercato/milan-e-lorigi-day-belga-accendere-milanello">Milanello</a> dopo un&#8217;astinenza durata undici lunghi anni. Oltre a riportare il Milan in <strong>Champions League</strong> dopo oltre sette anni di assenza.</p>
<p>Ormai è noto in tutta la penisola il coro <em><span style="color: #ff0000">&#8220;Pioli is on fire&#8221;,</span> </em>motivetto dedicato all&#8217;uomo del <em>Rinascimento</em> rossonero. Lo scudetto vinto dalle parti di casa, sul campo del <strong>Sassuolo,</strong> è stato il primo successo dell&#8217;ormai ventennale carriera sulla panchina. Festeggiato con quello stile sereno e pacato, che gli ha permesso di entrare in empatia con lo spogliatoio.</p>
<p>La storia con il calcio di <span style="color: #ff0000">Stefano Pioli </span>comincia nelle vesti di calciatore: dopo gli esordi il <strong>Parma,</strong> squadra della città natale, seguiranno le tappe con Juventus, Verona, Fiorentina, Padova, Pistoiese, Fiorenzuola e Colorno. Giocava come difensore e la carriera agonistica ha risentito dei<strong> numerosi</strong> <strong>infortuni</strong>, che dopo il salto alla Juventus, gli ha precluso una carriera ad alti livelli.</p>
<h3>Gli inizi in panchina, dalle giovanili alla consacrazione rossonera</h3>
<p>Conclusa la carriera da giocatore nel 1998/99, è passato subito in panchina con gli<em> Allievi</em> <em>Nazionali</em> del <span style="color: #ff0000">Bologna</span> con cui vince il campionato, guadagnando la promozione alla squadra <strong>Primavera</strong>. Dopo il biennio in rossoblù, passa alla Primavera del <strong>Chievo</strong>. Finalmente nella stagione 2003/04 esordisce fra i professionisti alla guida della <span style="color: #ff0000">Salernitana</span>, che conduce alla salvezza.</p>
<p>Le tappe successive lo vedono alla guida di Modena, <strong>Parma</strong> (dove avviene il <strong>primo esonero</strong>) e Grosseto. Dopo queste tappe in provincia, salva il <strong>Piacenza</strong> nell&#8217;annata 2007/08 e nel 2008/09 è alla guida del <span style="color: #ff0000">Sassuolo.</span> L&#8217;anno successivo è al <strong>Chievo</strong> (altra salvezza), che lascia per il <strong>Palermo</strong> del mangia-allenatori Maurizio Zamparini: <strong>secondo esonero.</strong></p>
<p>Il <strong>terzo esonero</strong> avviene a <span style="color: #ff0000">Bologna:</span> arrivato nell&#8217;ottobre 2011, lascia nel gennaio 2014. Sei mesi dopo diventa allenatore della <strong>Lazio</strong>: con le <em>aquile </em>perde la finale di <strong>Coppa Italia</strong> contro la <strong>Juventus</strong> e arriva terzo in campionato, portando la Lazio in Champions League. Sempre contro la Juventus nell&#8217;agosto 2015, perde la finale della <strong>Supercoppa Italia. </strong>L&#8217;avventura finisce con il <strong>quarto esonero,</strong> avvenuto nell&#8217;aprile 2016, inseguito a un cappotto casalingo nel derby con la Roma (1-4).</p>
<p><strong>La Fiorentina e l&#8217;Inter prima del Milan</strong></p>
<p>Passato il periodo laziale viene assunto dall<span style="color: #ff0000">&#8216;Inter</span> nel novembre 2016 in sostituzione dell&#8217;esonerato <strong>Frank De Boer,</strong> squadra della quale si professa tifoso fin da ragazzo, con tanto di foto dei poster a tinte nerazzurre appese nella sua cameretta. Avventura breve, il <strong>quinto esonero</strong> arriva il 09/05/2017.</p>
<p>Riparte dalla <span style="color: #ff0000">Fiorentina</span> guidata dal giugno 2017 fino all&#8217;aprile 2019, quando rassegna le dimissioni in seguito alla sconfitta casalinga con il Frosinone. Il periodo viola è legato alla morte di Davide Astori, che lega per sempre Stefano Pioli a Firenze. L&#8217;allenatore porta tatuato sul braccio il numero 13, in onore e in ricordo dell&#8217;ex capitano gigliato.</p>
<h3>Dal 5-0 di Bergamo al diciannovesimo scudetto: l&#8217;ascesa di Pioli</h3>
<p>Arriva al <a href="http://www.acmilan.com">Milan</a> il 09/10/2019 al posto di <span style="color: #ff0000">Marco Giampaolo</span> e dopo il terrificante 5-0 di <strong>Bergamo</strong> sembra destinato a lasciare Milanello. Ma la squadra, complice l&#8217;arrivo di<span style="color: #ff0000"> Zlatan Ibrahimovic</span> si riprende e il tecnico viene confermato, in barba alle voglie di <strong>Ralf Rangnick</strong>, caldeggiato da Ivan Gazidis.</p>
<p>Il resto è storia: il secondo posto nella stagione 2020/21, il primo in quella successiva che significa<span style="color: #ff0000"> scudetto.</span> Una vittoria inaspettata per tifosi e addetti ai lavori, ma che ha premiato il lavoro di <strong>tutte le componenti</strong>. Dalla società fino allo staff tecnico, passando per i giocatori e tutti coloro che operano dietro le quinte.</p>
<p><span style="color: #ff0000">Stefano Pioli</span> è un <strong>generale capace o solo fortunato</strong> ? La tifoseria milanista ancora oggi è divisa sui meriti del tecnico. Sfogliando i social, si evincono pro e contro. Andiamo a vederli&#8230;<em><strong>Pro</strong></em>: ha creato empatia con lo spogliatoio; ha scelto un modulo fisso andando incontro alle caratteristiche dei giocatori; è riuscito a gestire la personalità di Zlatan Ibrahimovic; ha valorizzato Rafael Leao, Theo Hernandez ed Ismael Bennacer; ha accompagnato la crescita di Sandro Tonali.</p>
<p>Osserviamo i <em><strong>contro</strong>: </em>formazioni iniziali sbagliate molto spesso e corrette in corsa; l&#8217;insistenza su un solo modulo, con pochissime variazioni sul tema; poca fiducia nei giovani: <span style="color: #ff0000">Pierre Kalulu</span> lanciato solo dagli infortuni dei compagni, <strong>Daniel Maldini</strong> dimenticato dopo la rete vincente allo Spezia, Tommaso Pobega costretto ad emigrare, Matteo Gabbia sfiduciato ai primi errori; svalorizzazione di giocatori che altrove avevano fatto bene come <strong>Tiemouè Bakayoko</strong>, Messias Jr, Samu Castillejo e Brahim Diaz.</p>
<p>Inoltre, la piazza pensa che per competere in <span style="color: #ff0000">Champions League</span> servisse un allenatore più esperto e rodato per quelle sfide d&#8217;alta quota. Sarà il campo a dare ragione o torto ai pensieri&#8230;<em>social. </em></p>
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