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L’angolo tecnico della settima giornata di serie A

Sette su sette in Serie A per il Napoli capolista, Inter di carattere, spettacolo Milan a Bergamo, Roma regolare

Al “Franchi” di Firenze la squadra di Luciano Spalletti ha colto la settima vittoria consecutiva, su sette partite di campionato disputate. Una vittoria di carattere, ottenuta con i gol di Lozano e Rrahmani che hanno rovesciato lo svantaggio iniziale siglato da Lucas Quarta.

Ruolino di marcia: 7 vittorie, 0 sconfitte, 18 gol fatti e 3 subiti, totale 21 punti e in vetta alla classifica. Una squadra che si muove su binari consolidati (il modulo è lo stesso utilizzato da Gattuso), è cambiato l’approccio alle partite e soprattutto la mediana a due fa girare la squadra come un orologio.

L’azzeccato acquisto di André Zambo Anguissa ha schermato una difesa già forte di suo con la presenza di Koulibaly, lasciando libertà alla regia sopraffina di Fabian Ruiz. Ancora una volta complimenti al gioco di Italiano, ma la squadra viola pecca di interpreti all’altezza. Deplorabili e vergognosi gli insulti razzisti nei confronti di Koulibaly, Osimhen e Anguissa: un male da estirpare con adeguate sanzioni.

La lepre Napoli è tallonata da un fantastico Milan che sul campo dell’Atalanta ha sciorinato una partita di classe, eleganza e potenza atletica, dando una dimostrazione di forza. Rimanendo staccato di soli 2 punti. Andando addirittura in rete dopo 28″ con Calabria, con una azione tutta di prima fra tre giocatori. Il risultato (2-3) è bugiardo in virtù delle decisioni dell’arbitro che ha concesso un rigore dubbio e non ha fischiato un evidente fallo di Zapata su Messias, dal quale è originato il gol dell’ex Pasalic. Gasperini può solo recriminare per essersi trovato un grande Maignan nel primo tempo, che ha sventato tre occasioni da gol con interventi di classe e istinto. Mentre il portiere nerazzurro ha evitato un passivo più pesante.

Il Milan è la squadra più giovane della serie A (e sta inserendo anche Pellegri nelle rotazioni) gioca a memoria e soprattutto ha fame di successo. Rossoneri a loro volta inseguiti dai “cugini”, usciti vittoriosi dalla trappola Sassuolo. Dopo un primo tempo di grandi difficoltà e con il vantaggio di Berardi sul groppone, nella ripresa Inzaghi ha calato sul campo Dzeko, Vidal e Dimarco (inizialmente in panchina): partita cambiata.

Il peso del bosniaco in questa Inter è imprescindibile, così come ad oggi Dimarco e Vidal reclamano un giusto spazio. La rosa interista è attrezzata per competere su tutti i fronti, ma lo staff tecnico deve assolutamente risolvere quei primi tempi sonnolenti, che a lungo andare possono diventare un handicap.

Spiace per il Sassuolo, ha i mezzi per fare meglio, ma al momento paga troppe lacune difensive e caratteriali. Al quarto posto la Roma targata Mourinho, che sale con la regolarità del passista in montagna e utilizzando un gioco concreto e senza fronzoli.

Nel quale svetta tutta la classe del capitano Lorenzo Pellegrini, nuovo faro dell’universo giallorosso. Andreazzoli vede il bicchiere mezzo pieno: il suo Empoli non sbraca e tiene, nonostante la sconfitta.

Indice

Tonfo Lazio a Bologna, Locatelli regala il derby ad Allegri. Divertente pareggio fra Sampdoria e Udinese

Mastica amaro Sarri, sconfitto 3-0 al “Dall’Ara” di Bologna. Gli uomini di Mijhailovic sono scesi in campo con una determinazione feroce, decisi a riscattare le ultime brucianti sconfitte, davanti al proprio pubblico. Il nuovo modulo, il 3-4-1-2 si è rivelato l’abito adatto ai rossoblù, perché ha liberato la corsa di De Silvestri e Hickey sulle fasce (seconda rete per lo scozzese in campionato), coperti alle spalle da tre mastini come Soumaoro, Medel e Theate (anche per lui seconda rete in maglia felsinea).

Lazio sotto tono, spuntata senza Immobile (Muriqi non è un sostituto all’altezza) e sopraffatta anche mentalmente. Durante la sosta sarà necessario un lavoro di riflessione per Sarri, su modulo e uomini. Spettacolare il 3-3 fra Sampdoria e Udinese: rimonte, Var e super gol. Il pubblico allo stadio e davanti la tv non si è annoiato! Partita incerta fino alla fine, con un pareggio che ridà ossigeno ai friulani dopo 3 sconfitte consecutive e riporta fiducia in casa doriana. Splendido il gol di Candreva, con una botta da oltre 30 metri! La fase difensiva delle due squadre rimane di burro, ma il problema più che nei singoli è nella mancata copertura della mediana a sua volta poco aiutata dal pressing degli attaccanti sulle difese avversarie al momento dell’avvio dell’azione.

Un colpo da biliardo di Locatelli regala il derby della Mole ad Allegri, che scala altre posizioni in classifica. Ma il lavoro è lungo ancora, la Juventus ha sofferto soprattutto nel primo tempo l’aggressività dei granata in ogni zona del campo. Juric nella ripresa ha commesso l’errore di andare alla ricerca del pareggio, arretrando il baricentro della squadra. Urge il recupero di Zaza e Belotti per avere più confidenza offensiva, perché Sanabria sta cantando e portando la croce da solo ed è vicino all’esaurimento delle scorte psicofisiche.

Con Tudor il Verona ha scommesso e svoltato completamente, Mazzarri flop a Cagliari. La Salernitana comincia a raccogliere i frutti del mercato, Genoa battuto

Poker del Verona allo Spezia, che certifica la svolta Tudor. Mentre lo Spezia comincia a mettere in discussione il lavoro di Thiago Motta, la classifica piange. Brutto colpo per il morale di Di Francesco, questo Verona in salute: spiace per il tecnico abruzzese, ma se vuole continuare a fare l’allenatore dovrà provvedere a rimodulare le sue idee e convizioni, dopo tanti esoneri. Allo Spezia purtroppo mancano elementi in grado di fare la differenza e quei pochi che ci sono (i vari Gyasi, Nzola, Antiste, Verde tirano affannosamente la carretta) non bastano.

Non è quindi nemmeno un problema di guida tecnica. Amaro pareggio per Mazzarri nella sfida casalinga contro un Venezia che giornata dopo giornata si sta definendo nel modulo e negli uomini: grande lavoro di Paolo Zanetti. Il Cagliari sembra in crisi psicologica più che altro, gioca con il freno tirato a mano e ancora oggi non si comprendono le ragioni dell’esonero (affrettato) di Semplici, che conosceva bene la squadra e stava portando avanti un lavoro iniziato la scorsa stagione. Esulta Castori per la vittoria della sua Salernitana sul Genoa.

Un colpo di testa di Djuric ha spento le velleità genoane. La difesa dei padroni di casa inviolata per la prima volta in campionato. Ballardini ha pagato soprattutto l’assenza di Destro: ad oggi tutto il peso dell’attacco rossoblù è sulle sue spalle, vista la pochezza di Ekuban e Kallon, l’anagrafe di Pandev e l’inesperienza del giovane Junior Bianchi. La nuova proprietà americana si è presa 48 ore di tempo per valutare tutta la situazione e verificare se è necessario un cambio di allenatore. Che giova ricordarlo: ha l’appoggio dello spogliatoio.

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Pubblicato da
Cristiano Mezzi

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