Con la sconfitta interna della Juventus contro l’Udinese e la contestuale rimonta sul campo della Roma, l’Inter ha (probabilmente) chiuso il campionato.
Il piano nella testa di Allegri era chiaro: rimanere attaccati all’Inter sino a Febbraio-Marzo. Una volta iniziato il periodo più difficile della stagione, con il ritorno della Champions League, i nerazzurri avrebbero fatto più fatica a mantenere il ruolino di marcia quasi perfetto della prima parte di campionato.
In quel momento si sarebbe potuto operare il sorpasso, sperando che la squadra di Inzaghi incappasse in più di qualche passo falso. Tutto molto bello, ma questa teoria si basa sull’assunto che il cammino della Juventus sarebbe dovuto essere praticamente perfetto per tutto l’anno.
Uno scenario che, nella pratica, era impossibile. La Juventus non è né l’Inter di Inzaghi (ho smentito il paragone Juve-Inter in questo editoriale) né il Napoli di Spalletti. Queste sono (o erano) due squadre arrivate a compimento di un ciclo e che hanno raccolto i frutti di un percorso pluriennale.
L’Inter, come ha ricordato giustamente anche Paolo Di Canio, è in ritardo di tre anni sulla tabella di marcia. Questo perché ha lasciato per strada prima lo scudetto vinto dal Milan e poi quello vinto dal Napoli. Pur essendo, in entrambi i casi, la squadra più forte per distacco del campionato. nell’ultima puntata de “Il Club di Sky“
L’Inter è una squadra attrezzata per vincere e sin qui ha mancato il colpo grosso soltanto per mancanza di abitudine alla vittoria. Tuttavia, la finale di Champions conquistata (e persa a testa alta) contro il Manchester City di Guardiola ha conferito a questa squadra la consapevolezza che le mancava per rendere pratica la sua teoria superiorità.
La Juventus non può essere al livello dell’Inter. Non solo da un punto di vista tecnico ed economico, ma è soprattutto il suo percorso che non può aver raggiunto lo stesso grado di maturazione di quello interista.
La Juventus viene dal quarto posto (preso per i capelli all’ultima giornata) di Pirlo e dal terzo posto ottenuto lo scorso anno da Allegri. In mezzo c’è stato un profondo cambio pelle a livello societario, con cui sono stati cancellati quelli che per anni sono stati i punti fermi di Madama.
La Juventus quest’anno ha aperto un nuovo ciclo e non si può pensare di essere perfetti già al primo anno. Guardiola al suo primo anno al City arrivò quarto, tanto per fare un esempio. Allegri ha fatto un miracolo a tenere la Juventus aggrappata all’Inter per tutto questo tempo
, e lo stesso ha fatto Farioli in Francia con il suo Nizza.Tuttavia, quando abitui per troppo tempo i tuoi tifosi ai miracoli poi questi finiscono per sembrare normali. E allora ti prendi le critiche da chi si è illuso che l’eccezionalità fosse la regola, da chi non riesce a godersi i frutti di un percorso virtuoso poiché troppo concentrato su un obiettivo impossibile.
Aggiornato al 13/02/2024 17:35
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