Serie A
Hellas Verona, Zanetti: “Meritavamo di più, ma abbiamo reagito bene”

Paolo Zanetti, allenatore dell’Hellas Verona, ha analizzato la prestazione dei suoi nella partita pareggiata 1-1 in casa del Venezia.
Venezia ed Hellas Verona si dividono la posta in palio nel derby salvezza: finisce 1-1 al Pierluigi Penzo, con i lagunari in vantaggio nel primo tempo grazie a Zerbin, e il pareggio degli scaligeri con Tchatchoua nella ripresa. Questo risultato permette ai gialloblù di raggiungere il Parma e il Lecce a quota 20 punti in classifica. Al momento il Verona sarebbe salvo grazie a una miglior differenza reti.
Venezia-Hellas Verona 1-1: l’analisi di Zanetti nel postpartita
Il tecnico dell’Hellas Paolo Zanetti ha allenato il Venezia tra il 2020 e il 2022 e nella conferenza stampa postpartita non ha nascosto le emozioni del ritorno nel suo vecchio stadio: “Tornare qui è sempre emozionante, abbiamo scritto insieme pagine di storia. Ho dato e ricevuto tanto qui, rimane un’emozione di un passato importante insieme“.
L’analisi dell’incontro
“E’ stata una partita combattuta, ai punti avremmo meritato qualcosa in più dal punto di vista del gioco, dei tiri e del possesso nonostante si fosse messa male. Abbiamo lavorato tutta la partita per rimetterla in piedi, non abbiamo avuto la qualità né trovato la zampata giusta per vincerla. In un momento di mercato, squalifiche e infortuni, era una partita dall’alto coefficiente di difficoltà“.
L’atteggiamento della squadra e l’infortunio di Tengstedt
“Non era semplice venire qui, anche per il Venezia contava solo vincere. Questo ha complicato tutto, è stata una partita dura. Su Tengstedt l’avversario tocca la palla, ma poi anche entra con il piede a martello, sono cose di campo e al di là del giallo spero che il ragazzo stia bene“.
Sulla reazione
“Abbiamo reagito bene, anche per il periodo di mercato. Questo porta via attenzioni. Il lavoro che ho dovuto fare è stato quello di cercare di tenere i ragazzi concentrati. Dawidowicz era fuori: è un altro giocatore con già un accordo con un’altra squadra in quel ruolo, dunque era inutile portarlo. Molto bene i ragazzi, come Daniliuc e Serdar“.
C’era la possibilità di vincerla nel finale?
“Oggi è stata una partita importante da tanti punti di vista, del gioco, dell’intensità, del carattere, della voglia di vincerla fin da subito. Non era facile, l’abbiamo un po’ persa per come abbiamo pareggiato. Ci siamo abbassati molto nella fine, non abbiamo avuto la forza e la rabbia per cercare di vincerla alla fine, ci siamo accontentati e non dovevamo farlo“.
Sul mercato
“Sicuramente qualcosa sarà fatto. Io mi occupo del campo. Sono usciti due calciatori, non è entrato nessuno, ma non vuol dire che non arriverà nessuno. Siamo pronti a rischiare di perdere qualche calciatore, ma con l’intento di rimanere a livello e magari migliorarlo“.
Serie A
Genoa, Pinamonti cuore rossoblu: l’ultimo a mollare

Andrea Pinamonti ha messo ancora una volta la firma su un punto del Genoa. Il gol al Torino e l’esultanza dimostra quanto il giocatore sia attaccato alla maglia.
La seconda avventura in Liguria dell’attaccante trentino si sta rivelando una vera e propria scelta di cuore, le reti messe in saccoccia finora ne sono la dimostrazione.
Genoa, Pinamonti duro a morire: per Vieira è intoccabile
La posizione dell’attaccante ex Sassuolo e Inter, tra le altre, è centrale nel progetto del club rossoblu e lui stesso sta restituendo la fiducia che gli viene data da inizio stagione.
In totale sono 7 le reti messe a segno da Pinamonti e la maggior parte di esse sono arrivate contro concorrenti alla salvezza. Il vero exploit è arrivato sotto la guida di Patrick Vieira che ha ridato profondità e intensità al gioco del Genoa e il gol segnato al Grande Torino ne è la dimostrazione più lampante.

ANDREA PINAMONTI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il terminale offensivo che in Serie A vanta ormai una grande esperienza è riuscito a farsi carico dell’intero attacco e risollevare le sorti, almeno per il momento, proiettando la squadra al 12esimo posto.
All’orizzonte c’è un finale di stagione molto intenso che i tifosi si augurano possa terminare in modo positivo, soprattutto dopo gli ultimi anni. Pinamonti sarà sempre al centro del progetto e in cima alle gerarchie, dalla sua parte anche tutta la tifoseria.
Serie A
Conte-Napoli, seconda miglior partenza in carriera: i numeri a confronto

Antonio Conte ha totalizzato 55 punti nelle prime 24 partite con il club, superando il suo record precedente che risale alla sua prima stagione in Premier.
Antonio Conte, allenatore del Napoli, continua a stupire con i suoi risultati. Dopo il pareggio con l’Udinese, il Napoli resta primo in classifica in Serie A, con 55 punti totalizzati in 24 partite. Conte ha così superato il suo record personale di punti totalizzati nelle prime partite di una stagione, record che risaliva alla sua prima stagione con il Chelsea.
Il tecnico ha commentato: “La richiesta era di entrare in Europa, poi se riusciamo a entrare dalla porta principale è tanto di guadagnato. Oggi ci troviamo in una posizione di classifica che dà lustro a tutti, e noi dobbiamo cavalcare quest’onda sapendo che più stiamo in cima e più ci vogliono buttare giù“.

LA DELUSIONE DI ANTONIO CONTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, il record di Antonio Conte non è con la Juve…
Il primo scudetto conquistato da Conte, nella stagione 2011-12 con la Juventus, vide i bianconeri conquistare “appena” 49 punti nelle prime ventiquattro partite. Meglio aveva fatto all’Inter nella stagione 2019-20, con 54 punti in ventiquattro partite.
Ma è con il Napoli che Conte ha raggiunto il suo record in Serie A: 17 vittorie, 4 pareggi e solo 3 sconfitte. Nonostante ciò, il suo record assoluto rimane quello con il Chelsea, quando nella stagione 2016/17 ha totalizzato addirittura 59 punti nelle prime ventiquattro giornate, risultato che gli fece vincere la Premier League.
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Fonte: Gianluca Di Marzio
Serie A
Prandelli: “Conte un grande allenatore. Ex calciatori alla Var e Retegui-Kean in Nazionale si può”

In un’intervista di Rai Sport, l’ex giocatore e allenatore Cesare Prandelli ha parlato della stagione di Serie A in corso: ecco che cosa ha detto.
Cesare Prandelli, intervistato ai microfoni di Rai Sport, ha fatto il punto sulla stagione in corso, soffermandosi sugli episodi più rilevanti dell’ultima giornata di campionato. In testa alla classifica, la Juventus ha faticato ma è riuscita a imporsi sul campo del Como, mentre Atalanta e Lazio hanno dominato rispettivamente contro Hellas Verona e Monza.
Il Napoli, invece, ha subito una frenata pareggiando in casa contro l’Udinese.
Non sono mancate le polemiche legate alla Var, già al centro delle discussioni per il contatto Thuram–Pavlovic nel derby di Milano e ora contestata per la mancata concessione di un rigore al Torino nella sfida con il Genoa.
Serie A, il punto di Cesare Prandelli
Prandelli sulla Var: “Serve maggiore chiarezza”
“Quando è arrivata eravamo tutti felici e contenti, sembrava una valvola che potesse aiutare tutti e invece la stiamo complicando e così diventa difficile commentare determinate situazioni. L’unica persona che può decidere nell’immediato la situazione è l’arbitro, poi magari al Var si potrebbe mettere qualche ex grande calciatore per valutare l’entità del contrasto per esempio.
Ma in questo momento c’è molta confusione. Abbiamo voluto portare all’esasperazione anche scelte che prima potevano essere discutibili ma che non toglievano niente allo spettacolo. Hanno pensato che dando più rigori, facendo fare più gol si rendeva più spettacolare il calcio e invece così lo si è complicato”.
Prandelli sullo scudetto
Parlando della corsa al titolo, l’ex ct ha sottolineato il ruolo del Napoli, attuale capolista con quattro punti di vantaggio sull’Inter: “Fino a qualche giorno fa, il Napoli aveva una continuità incredibile, poi le squadre hanno capito che chiudendo tutti gli spazi trovava qualche difficolà ma Conte è un grande allenatore, un grande studioso e riuscirà a trovare qualche situazione in fase offensiva.
Il Napoli è forse l’unica squadra che può pensare di arrivare in fondo e vincere il titolo perché le altre sono impegnate nelle coppe: il calcio italiano non sta brillando a livello generale, ho visto squadre molto stanche. L’Atalanta in Champions? Me lo auguro, quando gioca ti da sempre gioia ed emozione. La lotta è affascinante anche per la corsa ai posti Champions.
Il Milan potrebbe recuperare perché individualmente è una squadra molto interessante, ma la stessa Fiorentina ha fatto una campagna acquisti meravigliosa, ha messo su un blocco importante di italiani. Firenze vive di calcio e potrebbe far rifiorire anche giocatori in difficoltà. Il mio futuro? Panchine sicuramente basta ma su altri aspetti ci potrei anche pensare“.
Sugli attaccanti
A pochi mesi dai quarti di Nations League contro la Germania, Prandelli ha parlato della possibilità di vedere Retegui e Kean insieme in Nazionale: “Retegui-Kean? Penso che si possa fare, poi all’atto pratico devi vederli. Visti così sì, anche se per Kean alla Fiorentina tutto lo spazio davanti è suo ed è devastante come lo è Retegui. Dal punto di vista teorico però si può pensare a una coppia così importante.
Vlahovic? È un giocatore di qualità, di personalità, di tecnica, che non va pensato solo come quello che fa sponda, che fa muro. Gli attaccanti, parlo in generale, stanno perdendo l’istintività .Dobbiamo capire se riusciamo a coniugare l’aspetto didattico, di organizzazione, con l’aspetto istintivo perché l’imprevedibilità nel calcio ci deve essere sempre. Non bisogna far perdere l’istinto che un attaccante ha e che è quasi innato. Fino ai 14 anni i ragazzi si devono divertire, devono avere il diritto di sbagliare”.
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