Serie A
Fiorentina-Roma: la partita di Edoardo Bove
Domani sera il centrocampista della Fiorentina affronterà per la prima volta da avversario la Roma, la squadra dove è nato e cresciuto calcisticamente.
Domani sera allo stadio Artemio Franchi andrà in scena la gara tra Fiorentina e Roma, valida per la nona giornata di Serie A. Una sfida importantissima per entrambe le compagini, un vero e proprio scontro diretto per la corsa all’Europa.
I viola ed i giallorossi arrivano a questa gara in condizioni differenti. Gli uomini di Raffaele Palladino, dopo un avvio a rilento, sembrano aver trovato la quadra e, dopo la roboante vittoria a Lecce ed il successo contro il San Gallo in Europa League, vogliono continuare la scia di successi. Dall’altra parte la banda di Ivan Juric è reduce dall’importante vittoria contro la Dinamo Kiev, ma dopo la sconfitta contro l’Inter non può permettersi di perdere altri punti in campionato.
Una gara che promette spettacolo, ma per un ragazzo in particolare questa sfida ha dei significati emotivi particolari, e quel ragazzo è Edoardo Bove.
Bove: il figlio di Roma contro la Roma
Per Edoardo Bove, romano e romanista, la gara di domani sarà speciale. Per la prima volta nella sua carriera affronterà la squadra in cui è nato e cresciuto calcisticamente, e di cui è tifoso sin da bambino. Bove è arrivato nelle giovanili giallorosse nel 2012: da quel momento è iniziata la trafila che lo ha portato a stretto giro nei radar della prima squadra.
L’esordio con la maglia della Roma avviene il 9 maggio 2021 contro il Crotone. La stagione successiva è quella della ribalta: Josè Mourinho decide di portare Bove in pianta stabile con la prima squadra. In lui il tecnico portoghese vede abnegazione, sacrificio e quella voglia di lottare e sudare per la maglia. Nel febbraio 2022 arriva la prima rete contro il Verona. Per Bove la gioia più grande, però, arriverà a maggio, quando alzerà la Conference League a Tirana.

L’anno successivo Bove è uno degli uomini chiave della Roma e di Mourinho, che lo definisce “cane malato”: questa frase scatena le ironie dei tifosi giallorossi, ma spiega perfettamente l’importanza del centrocampista romano per lo Special One. Bove ha la possibilità di alzare il suo secondo trofeo con la Roma nella finale di Europa League contro il Siviglia, ma purtroppo non sarà così. L’immagine di Mourinho che consola Bove in lacrime è l’emblema di un rapporto speciale tra i due.
La stagione successiva è quella più difficile per Edoardo. Mourinho fatica, e la squadra con lui. A gennaio il tecnico portoghese viene esonerato, e al suo posto arriva Daniele De Rossi. Il tecnico di Ostia è consapevole della voglia del ragazzo, ma ha idee tattiche diverse. Bove finisce ai margini, e per lui c’è sempre meno spazio in campo. Un paradosso, poiché molti tifosi giallorossi rivedevano in Bove un giovane De Rossi.
Ma Edoardo non è un ragazzo polemico. Per lui conta solo la Roma e l’onore di indossare quella maglia. Ma la stagione successiva le cose cambieranno. Il 30 agosto 2024 la Roma decide di cedere Bove in prestito alla Fiorentina. Intercettato prima della partenza per Firenze, il ragazzo non nasconde tutta la sua amarezza e la sua incredulità per questo amaro addio. Lui, l’ennesimo figlio di Roma allontanato da casa sua.
La nuova vita alla Fiorentina

Fonte: Fiorentina.com
Edoardo Bove arriva a Firenze e, in pochissimo tempo, diventa uno degli uomini chiave del centrocampo viola. In maglia viola Bove ha ritrovato quella continuità che gli era mancata nell’ultima stagione, e proprio sulla sua centralità nel progetto tecnico della Fiorentina ha parlato due giorni fa il tecnico Raffaele Palladino: “Chi capisce di calcio vede il grande lavoro che fa. Può giocare in tre-quattro ruoli, lui è un giocatore che vede calcio.”
Parole al miele, che a Edoardo avranno fatto sicuramente piacere. Ma domani al Franchi arriva la Roma: un passato che diventerà di nuovo presente. Per la prima volta Bove giocherà contro la squadra per cui ha sempre tifato da bambino. E anche per i tifosi giallorossi, proprio come lui, sarà un colpo al cuore.
Serie A
Atalanta, Palladino: “Bisogna essere bravi a resettare e ripartire”
Dopo le vittorie contro Cagliari e Genoa, l’Atalanta perde 0-1 in casa contro l’Inter. Per la Dea è la quarta sconfitta di fila in casa contro i nerazzurri.
Sconfitta pesante per la squadra di Palladino che cade in casa contro l’Inter grazie ad un gol di Lautaro Martinez nel secondo tempo. E’ una sconfitta pesante sia per la classifica (decimo posto), ma anche per il calendario (le prossime due partite sono contro la Roma ed il Bologna).
C’è tanto rammarico per i padroni di casa, visti gli errori dei singoli (Djimsiti e Samardzic) e i due gol annullati a De Ketelaere e Scamacca. Inoltre, la Dea non vince in casa contro l’Inter dall’11 novembre 2018 (Atalanta-Inter 4-1).
Atalanta, le parole di Palladino

Quanto pesa l’errore di Djimsiti?
“Purtroppo è difficile da accettare, l’ho abbracciato a fine partita: non mi sento di condannarlo per un semplice errore individuale. L’Atalanta oggi ha affrontato una grande squadra. Abbiamo preparato la gara in un modo diverso rispetto alle altre gare contro l’Inter degli altri anni. Dispiace, ma bisogna essere bravi a resettare e ripartire contro la Roma”.
Era questo il piano gara?
“L’Inter è una squadra che ti mette in difficoltà perché hanno tanti giocatori di gamba. Nel primo tempo siamo stati un po’ passivi: dovevamo gestire meglio la palla. Nel secondo tempo siamo migliorati, ma il goal subito è stato un rammarico perché è arrivato in un momento in cui la gara era equilibrata. Abbiamo messo dentro anche altri attaccanti per cercare di pareggiare. Errare è umano, devi accettare che vada così e poi si avanti cercando di crescere il prima possibile”.
Che risposte ha ottenuto nel secondo tempo?
“Purtroppo abbiamo commesso degli errori tra il goal subito e il pareggio mancato. Vero che anche loro potevano raddoppiare, ma la partita è anche fatta di episodi. Dobbiamo andare avanti, anche perché veniamo da buoni risultati”.
Cosa pensa di Musah?
“Mi piace molto come giocatore: capace di giocare sia a centrocampo che come esterno. Secondo me ha interpretato bene la gara”.
Cosa ha imparato l’Atalanta da questa sconfitta?
“Purtroppo è stata una gara con del rammarico. I dettagli fanno sempre la differenza in una gara. Oggi impariamo questa lezione in maniera costruttiva e analizzeremo poi nei dettagli come migliorare”.
Giusto che l’Atalanta debba tirare da fuori?
“Dovevamo migliorare sotto questo aspetto. Siamo stati un po’ sterili, e purtroppo non siamo riusciti a colpire nella maniera migliore. Tuttavia sono contento della mentalità della squadra che ha provato con grande orgoglio a pareggiarla. Peccato perché volevamo regalare una vittoria a Pasalic“.
Zappacosta come sta?
“Zappacosta aveva un fastidio a fine primo tempo al flessore. Abbiamo preferito cambiarlo per non rischiare”.
Quanto manca a Scalvini per recuperare a pieno la sua forma e Djimsiti poteva essere preservato?
“No, sono contento comunque di Djimsiti: purtroppo può capitare l’errore e in 300 partite Berat non ha sbagliato quasi mai. Scalvini era in ballottaggio, purtroppo oggi la partita non ha permesso di vederlo in campo, ma avrà la sua occasione”.
Serie A
Inter, Chivu: “Non mi interessa di quello che dice Conte”
Vittoria importante per l’Inter che batte l’Atalanta a Bergamo grazie ad un gol di Lautaro Martinez. Per i nerazzurri è la quarta vittoria di fila a Bergamo.
Con la vittoria di oggi a Bergamo, i nerazzurri lanciano un segnale alle avversarie: per lo Scudetto ci sono anche loro. Contro l’Atalanta, basta un gol di Lautaro Martinez (65′) a regalare la vittoria ed il primato in classifica ai nerazzurri.
Dopo la vittoria della Juventus ieri, e del Milan e del Napoli oggi, serviva una risposta da parte dell’Inter. Risposta che è arrivata insieme al sorpasso in classifica su Milan e Napoli. La settimana prossima i nerazzurri ospiteranno il Bologna in una sorta di rivincita per la semifinale di Supercoppa persa ai rigori.
Inter, le parole di Chivu a DAZN

ESULTANZA INTER ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Lautaro e Thuram esempi per Pio Esposito?
“Dentro c’è anche Bonny, non dobbiamo dimenticarlo. Sono dei ragazzi che si sono inseriti alla grande e hanno dato il loro apporto sia quando hanno iniziato che quando sono entrati, ci fa piacere avere quattro attaccanti dal valore straordinario”.
Cosa dice a chi pensa che il primato sia scontato?
“Nel calcio niente è scontato, per essere competitivi bisogna osare e dimostrarlo in campo. Per ora la classifica dice questo, ma non basta: siamo ancora a dicembre, il girone d’andata non è ancora finito e la strada è lunga. Sappiamo che c’è da lavorare, a volte combattere anche con le ingiustizie con chi pensa che sia tutto scontato ma sappiamo che è il campo a decidere. Reagiamo anche alle difficoltà, siamo pronti per lavorare ancora di più”.
Si riferisce anche alle parole di Conte?
“A me quello che dice Conte non interessa”.
La parola chiave del 2026?
“Deve ancora finire il 2025, vi risponderò alla prima partita del 2026. Ci aspetta un gennaio molto impegnativo”.
Serie A
Atalanta-Inter 0-1: la decide Lautaro Martinez
Finisce 0-1 il big match di Serie A, Atalanta-Inter, grazie a un gol di Lautaro Martinez. La squadra di Chivu è in testa alla classifica.
Si fa sempre più intensa la lotta Scudetto in Serie A questa stagione. Dopo la vittoria di oggi a Bergamo contro l’Atalanta, l’Inter si porta al primo posto in classifica. Superati in classifica il Napoli e il Milan.
L’Atalanta, invece, rimane inchiodata al decimo posto, a pari punti con Sassuolo e Udinese, e a -5 dal sesto posto. La Dea non perdeva in casa dal 9 novembre (Atalanta-Sassuolo 0-3).
Atalanta-Inter: il commento del match

Le due squadre non fanno particolari cambi nelle loro formazioni. Palladino si affida a Scamacca in attacco che gioca davanti a De Ketelaere e Pasalic (preferito a Maldini). A centrocampo, Zappacosta e Zalewski giocano da esterni, con De Roon ed Ederson in mezzo. Chivu si affida alla coppia d’attacco Thuram-Lautaro, e lascia Mkhitaryan in panchina. A centrocampo giocano Luis Henrique, Barella, Calhanoglu, Zielinski e Dimarco.
I ritmi sono alti già dai primi minuti con entrambi le squadre che vogliono sbloccare subito il risultato. La prima vera occasione della partita capita a Lautaro Martinez dopo 27 minuti. Il capitano dell’Inter anticipa Djimsiti, trovandosi a tu per tu con Carnesecchi, ma non riesce a trovare l’angolo.
Con il passare dei minuti sono gli ospiti a rendersi più pericolosi, e infatti trovano anche il gol del vantaggio. Il gol lo segna Thuram su assist di Lautaro Martinez: tuttavia, dopo un check al VAR, il gol viene annullato per fuorigioco. Il primo tempo finisce senza reti e senza particolari emozioni, ma tra le due squadre l’Inter sembra quella più in partita.
Nel secondo tempo succede di tutto. Al minuto 55, Zalewski si trova a tu per tu con Sommer che gli para il tiro, la palla arriva a De Ketelaere che segna con un tiro preciso, ma il gol è annullato per fuorigioco di Zalewski. Passa un minuto e l’Inter si divora il gol del vantaggio. Luis Henrique è solo davanti a Carnesecchi che riesce a bloccargli il tiro, la palla torna al centrocampista brasiliano che serve Barella che deve solo appoggiare in rete, ma l’ex Cagliari calcia incredibilmente fuori.
Nel frattempo Chivu toglie Thuram e fa entrare Pio Esposito al suo posto: quest’ultimo sarà subito decisivo. Un minuto dopo essere entrato in campo, l’attaccante classe 2005 approfitta di un errore di Djimsiti in area di rigore, e fornisce l’assist per Lautaro Martinez che segna l’unico gol della partita (65′).
Dopo il gol subito, i padroni di casa faticano a rendersi pericolosi. La loro occasione da gol più grande capita a 3 minuti dal novantesimo con Samardzic che, servito da De Ketelaere, in area davanti a Sommer calcia fuori. La partita finisce dunque 0-1 per l’Inter che si porta al primo posto in classifica superando il Milan e il Napoli.
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