Serie A
Cosa ci ha lasciato il derby della Madonnina
Il Milan riapre i giochi scudetto vincendo il derby della Madonnina.
Alla vigilia della super-sfida contro i rivali nerazzurri, Stefano Pioli aveva comunicato le pesanti assenze per infortunio di Rebic ed Ibra, 2 pezzi da 90 per il tecnico italiano che non aveva giocato mai una stra-cittadina senza lo svedese da quando allena il Diavolo.
Kalulu ha fatto le veci del rientrante Tomori, autore di un recupero lampo ma senza correre rischi seduto in panchina.
Al netto di tutto, la squadra rossonera partiva da sfavorita (oltre che per le assenze) perché l’Inter in questo campionato ha dimostrato una netta marcia in più, meritando di trovarsi in 1° posizione quota 53 punti.
I ragazzi di Pioli hanno sofferto lo stradominio dei nerazzurri nella prima frazione di gioco, quando Mike Maignan è stato una vera e proprio saracinesca innalzando un muro.
Prima su Dumfries, che servito comodamente da Lautaro in area di rigore, a botta sicura sbatte sul francese; poi sul tiro deviato di Brozovic, un riflesso poderoso con la manona sinistra che ha permesso ai rossoneri di restare in partita.
Certo nulla ha potuto sul vantaggio interista, da calcio d’angolo Perisic è stato perso completamente in marcatura da Kalulu trafiggendo il francese.

Milan che nel 1° tempo ha avuto un solo guizzo, al minuto 34 con il tiro di Tonali che ha fatto sporcare i guantoni di Handanovic, e sull’azione successiva cross rasoterra di Theo Hernandez, De Vrij rischia l’autogol.

Se nel 1° tempo la supremazia territoriale di Brozovic e Perisic su tutti (imprescindibili per Inzaghi) ha scardinato qualunque ripartenza rossonera bloccandone praticamente le fasce destra e sinistra, nel 2° tempo la musica era ben diversa.
Sintomo di come il Milan di Pioli sia una squadra collaudata che non molla mai, dichiarato dal tecnico stesso nel post-partita.
Gli 11 nerazzurri si cullano nel 2° tempo e non chiudono la partita, praticamente non si fanno mai vedere dalle parti di Maignan.
A 15 minuti dalla fine Inzaghi toglie i suoi 2 uomini chiave del 1° tempo perdendo di fatto il match: entrano Vecino e Di Marco ma è un monologo Milan.
Pioli fa uscire il deludente Kessie sperimentato trequartista per Brahim Diaz: il 10 spagnolo si carica la squadra sulle spalle e inizia a provare una serie di giocate da vero Diez.
Il gol del pareggio al 75′ nasce da un’intuizione di Giroud che, andando a contrasto spalla spalla con Sanchez subentrato, recupera la palla e fa ripartire il contropiede condotto da Tonali (altra partita sontuosa e di carattere del futuro azzurro).
La palla viaggia in bilico sulla trequarti, arriva a Diaz che temporeggia a concludere, tiro sbilenco che serve Giroud, spaccata che insacca in rete per il pareggio rossonero.
Galvanizzato dal gol il Diavolo ci crede e, in 3 minuti, c’è l’episodio che decide la partita: Calabria avanza servendo ancora Giroud in area, il francese si beve De Vrij e trafigge Handanovic sul 2° palo.

Sicuramente il capitano nerazzurro non si aspettava un movimento del genere, però si fa sorprendere in modo troppo facile.
Milan estasiato dal ribaltone nel giro di 3 minuti continua a giocarsela a viso aperto, difendendo il vantaggio, ma negli ultimi 10 minuti non ci sono tante occasioni.
Da segnalare nel finale l’espulsione diretta di Theo Hernandez al 95’ che salterà la prossima sfida contro la Sampdoria a San Siro; diavolo che si porta a -1 dall’Inter ma con una partita in più.
Serie A
Fiorentina, la Sindaca Funaro sui lavori del Franchi: “lo stadio completamente rinnovato sarà fruibile per la stagione calcistica 2029”
Fiorentina: La sindaca Funaro aggiorna sul restyling del Franchi: fine lavori nel 2029 , in arrivo varianti i sui finanziamenti entro luglio. Le dichiarazioni
In mattinata, presso il centro sportivo Davide Astori, si è tenuto un incontro in merito allo stato dei lavori dello stadio Artemio Franchi di Firenze. A spiegare la situazione ci ha pensato la sindaca di Firenze Sara Funaro, che, potendo contare anche sulla presenza dello studio Arup, ha risposto alle domande dei giornalisti, offrendo delucidazioni non solo sull’intera situazione, ma anche per quanto riguarda lo stato dei lavori per il rinnovamento dello stadio.
“Confermato il termine dei lavori per il 2029, lo stadio completamente rinnovato sarà fruibile per la stagione calcistica 2029- 2030. Non presentare dettaglio seconda parte del cronoprogramma è una questione tecnica. Fino ad oggi non ho dato una serie di dettagli. Quando ad un progetto iniziale porti delle varianti di conseguenza il cronoprogramma cambia. Sarebbe sbagliato dare oggi un cronoprogramma senza aver contrattualizzato. Il fatto di avere una stima di massima che secondo noi è realizzabile visto il tempo e le realizzazione è per una questione di correttezza formale e tecnica. Abbiamo già avuto un primo incontro a Nyon, ci continueremo a confrontare.
Lavori interrati sotto la tribuna saranno fatti? Noi avevamo un progetto iniziale che prevedeva una serie di lavorazioni e lavorazioni a stadio chiuso. Stiamo valutando una serie di opzioni per realizzare tutta parte di restauro della tribuna, ma con un punto fermo, lavorare per fare in modo che la Fiorentina possa continuare a giocare in casa. Rispetto a spogliatoi sotto siamo ora nella fase di valutazione. Siamo sui 265 milioni totali per tutto lo stadio, 151 sul primo lotto, poi tutta una parte di lavorazioni che sono già previste. Manca tra i 50 e i 60 milioni.
Quando ci saranno novità su altri aspetti le comunicherò, oggi siamo qui per il cronoprogramma. Via via che sugli altri aspetti avremo un punto fermo, lo racconterò come ho sempre fatto. Le interlocuzioni con la Fiorentina ci sono. Per la questione degli Europei, io la certezza che ho è che entro il 31 luglio devo presentare le varianti complessive, incluse la parte dei finanziamenti e le opere accessorie che sono necessarie per Euro 2032. Arriveremo entro il 31 luglio a presentare tutto.
Commisso? Con la Fiorentina sono in contatto costante. Ci terrei a ribadire la condanna totale per le aggressioni social di questi giorni, che sono state gravissime. Per la condivisione del progetto (con la Fiorentina, ndr), fino a quando mi sono insediata ho avviato un’interlocuzione. Quando ho elementi, poi, li racconto. Se ho più sentito Commisso?
Recentemente sto parlando con Ferrari, ma è nella normalità delle cose”.

LUCA RANIERI RAMMARICATO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Serie A
Gasp, cercasi attaccante: rendimento da salvezza nel reparto avanzato
Roma, nessuno mette la palla in rete. E con le prime due sconfitte consecutive in Serie A, da Trigoria si attende la finestra di gennaio
Roma, emergenza davanti

EVAN FERGUSON PERPLESSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Con Udinese e Genoa, la Roma ha l’ottavo peggiore attacco della Serie A, a fronte della migliore difesa del campionato. Ma 15 gol, in 14 partite, sono pochi per una squadra che non parte tra le favorite, ma che al momento è in piena lotta per un piazzamento in Champions League. La classifica marcatori è impietosa: Soulé 4 gol, seguito da Dovbyk, Pellegrini e Wesley, fermi a 2. In estate Gasperini aveva chiesto a gran voce un altro attaccante, insieme ad una mezzapunta sinistra. Richieste non soddisfatte da Massara, che nel finale ha chiuso per il prestito di Bailey.
Capitolo Ferguson: l’irlandese ha trovato la prima rete contro la Cremonese, ma sembra ben lontano dalle richieste del mister. Evan è davanti a Dovbyk nella forma in campo, ma il bilancio ha del clamoroso: dalle punte sono arrivate solo tre marcature, in quattordici gare. E la sostituzione all’intervallo di Roma-Napoli sa di bocciatura quasi definitiva. Il numero 11 potrebbe rientrare al Brighton già a gennaio. Contro il Cagliari è entrato nella ripresa, ma senza incidere. Specchio di un gruppo che ha pagato la sconfitta dell’Olimpico, ma che non può perdersi a dicembre.
Ma soprattutto, la Roma è vittima degli acciacchi: Dybala a mezzo servizio, Bailey in risparmio energetico e El Shaarawy sempre più vicino all’addio nella prossima estate. Con lui anche Pellegrini. Baldanzi centravanti non può essere la soluzione. Tommaso lotta in mezzo ai giganti, ma soffre le lotte in area. Serve peso, un peso che nessuno può garantire. Non nella rosa attuale.
Per Gasp, natale arriverà a gennaio. Il regalo? Un mistero. Secondo Angelo Mangiante, Zirkzee rimane il nome sulla lista dei desideri. L’unico ostacolo è rappresentato dal Manchester United, non convinto di liberarsi del belga, considerando l’infortunio di Sesko, anche se nell’ultima gara Amorim ha puntato su Mount falso nueve. Nella mattinata odierna è uscito anche il nome di Lucca, chiuso dalla concorrenza di Hojlund e dall’ombra minacciosa di Lukaku. E poi Kean, impantanato nelle sabbie mobili viola e in piena lotta salvezza. Ma il costo dell’operazione spaventa i giallorossi.
Qualcuno deve arrivare. I capitoli sono alle strette, e senza un innesto in attacco si perderanno secondi ad ogni giro. È un anno di ambientamento per il tecnico di Grugliasco, lo ha detto Ranieri. Dichiarazioni che suggeriscono un’annata di transizione. Ma la Roma è lì, insieme alle big del campionato. Non provarci sarebbe un oltraggio contro i tifosi, che n0n sentono quella musichetta dalla doppietta di Zaniolo in Roma-Porto. Un numero 9, vero, per evitare l’ennesima annata da sesto posto.
Serie A
Milan, goal lampo di Pulisic: c’è un precedente più veloce!
Il Milan di Allegri sfata il tabù Torino grazie alla super prestazione di Pulisic. L’americano entra e segna dopo pochi secondi: c’è un precedente migliore.
Il Milan riconquista la vetta della classifica, a pari merito con il Napoli, grazie alla vittoria in rimonta nel monday night della 14° giornata di Serie A contro il Torino, vera e propria bestia nera dei rossoneri. Infatti, il Diavolo non vinceva in casa dei granata da ben 10 anni. Nelle stagioni passate il Milan ha sempre avuto tantissime difficoltà a strappare qualche punto all’Olimpico Grande Torino.

CHRISTIAN PULISIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Ieri sera sembrava essere l’ennesimo passo falso in casa granata, ma ci ha pensato Pulisic a togliere le castagne dal fuoco con una doppietta per ribaltare il risultato. Pronti e via e dopo 35 secondi dal suo ingresso in campo ecco il primo ruggito. Non poteva sognare entrata migliore l’ex Chelsea.
Per ritrovare un giocatore che ci impiegò meno per andare in rete dal suo ingresso in campo dobbiamo tornare indietro fino al 2008. Precisamente il 10 febbraio 2008, Milan–Siena. Una giornata che sicuramente i tifosi rossoneri si ricordano molto bene: a 18 secondi dal suo esordio assoluto in Serie A, a San Siro, un giovanissimo Alberto Paloschi metteva a segno la sua prima rete.
35 – Prima di Christian #Pulisic, rete dopo 35 secondi, l’ultimo giocatore del Milan che aveva segnato un gol più veloce da subentrato in Serie A era stato Alberto Paloschi dopo 19 secondi il 10 febbraio 2008 contro il Siena. Tornado.#TorinoMilan #SerieA pic.twitter.com/CkxLoyOcBB
— OptaPaolo (@OptaPaolo) December 8, 2025
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