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All Eyes On Me – il focus sul 23° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della ventitreesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Ventitreesimo turno: Aston Villa di nuovo quarto, United alla riscossa. L’Arsenal riapre il campionato.

All Eyes On Me

ARSENAL 3-1 LIVERPOOL (14′ Saka, 48’pt (aut.) Gabriel, 67′ Martinelli, 92′ Trossard)

La corsa al titolo è più aperta che mai. L’Arsenal domina in lungo e in largo il Liverpool, riscattando anche lo 0-2 imposto dai Reds in FA Cup, e si proietta a -2 dalla vetta.

Arteta torna alla disposizione con il doppio play, RiceJorginho, ed il falso nueve, Havertz, considerata l’assenza forzata di Gabriel Jesus. Il tecnico spagnolo sorprende Klopp, costretto a rinunciare a Salah e Szoboszlai oltre che a Nunez inizialmente relegato in panchina.

I Gunners azzannano il match controllando con massima frequenza il possesso cercando molto spesso l’imbucata centrale. Il vantaggio arriva proprio su questa lunghezza d’onda: con cinque tocchi di prima la squadra di casa mette in moto Odegaard che smarca con un filtrante basso Havertz davanti alla porta. Il tedesco calcia su Alisson, ma Saka non ha problemi a respingere in rete il suo ottavo centro in campionato.

Nel prosieguo del primo tempo l’Arsenal legittima il vantaggio creando diverse apprensioni ad Alisson, ma in pieno recupero arriva l’inaspettato pareggio. Gravenberch verticalizza verso Luis Diaz, prontamente ostruito da Saliba; il difensore francese, però, si addormenta attendendo l’uscita di Raya ed il 7 colombiano fa carambolare la sfera sulla tibia destra di Gabriel, costretto all’autogol dopo l’acuto ad Anfield nella gara d’andata.

L’undici di Arteta non si scompone e al rientro dagli spogliatoi riprende da dove aveva terminato pur dovendo rinunciare a Zinchenko sostituito da Kiwior. Proprio dal mancino del difensore polacco nascono i presupposti del nuovo vantaggio. Il suo lancio imbecca la velocità di Martinelli, comunque in svantaggio rispetto a Van Dijk meglio posizionato. Il capitano dei Reds copre l’uscita di Alisson che inspiegabilmente va con il piede nel tentativo di spazzar via, lisciando clamorosamente il pallone. Martinelli ne approfitta siglando il più facile dei gol.

Dal 2-1 in poi non c’è davvero più storia. L’Arsenal subissa di tiri gli ospiti, mettendoli più volte alle corde, ma il colpo del ko sembra non volerne sapere di arrivare. Il Liverpool esce definitivamente dalla sfida in seguito alla doppia ammonizione inferta a Konaté, comunque uno dei più positivi, in seguito ad un fallo tattico atto a fermare l’ennesima ripartenza avversaria.

A condannare definitivamente i rossi del Merseyside alla sconfitta è Trossard che al 92′ salta secco Elliott sulla trequarti, si invola verso la porta, e punisce un ancora disattento Alisson che se la fa passare sotto le gambe. Il belga chiude la partita trovando il suo quinto acuto nel torneo.

Il Liverpool, dunque, cade per la seconda volta in campionato dopo il molto discusso 2-1 incassato in casa del Tottenham lo scorso 30 settembre, mentre l’Arsenal, forte delle proprie ritrovate certezze, centra il terzo successo consecutivo e manda un segnale inequivocabile a tutto il calcio d’oltremanica.

BRENTFORD 1-3 MANCHESTER CITY (21′ Maupay, 48’pt, 53′, 70′ Foden)

Il Manchester City passa alla sua maniera sul campo del Brentford, unica squadra contro cui erano arrivate due sconfitte su due lo scorso anno. Venticinque tiri totali, quindici in porta ed una ritrovata prestanza atletica permettono ai Citizens di avvicinarsi sensibilmente alla vetta.

L’undici di Guardiola inizia a martellare già al 10′ con Alvarez che vede cancellato il vantaggio da un ottimo intervento di Flekken, che si ripete in ben tre circostanze nei dieci minuti successivi rispettivamente su Walker, Gvardiol e Haaland. Proprio da un rinvio dell’estremo difensore olandese, però,  nascono i presupposti per l’1-0 dei padroni di casa che porta la firma di Maupay, al quinto gol nelle ultime cinque uscite tra campionato e coppa, bravo a sfruttare l’errato posizionamento della difesa ospite e a punire Ederson proteso in uscita bassa.

L’undici di Guardiola non si scompone e chiude il Brentford nella propria area di rigore. Ci provano De Bruyne e Bernardo Silva da fuori, ma la porta sembra stregata. Quantomeno fino al terzo minuto di recupero, quando Foden addomestica con il petto la corta respinta aerea di Pinnock e con il sinistro trova l’1-1.

Tornati sul livello del mare nel momento più opportuno gli Sky Blues prendono il sopravvento nella ripresa. Nel giorno del rientro dal 1′ di Haaland è Foden a prendersi la scena tra il 53′ ed il 70′ portandosi a casa il pallone. Nell’1-2 batte Flekken con una pregevole torsione aerea sull’ennesimo suggerimento illuminante di De Bruyne, nell’1-3, invece, sfrutta la sponda proprio dell’attaccante norvegese per penetrare centralmente in area e battere ancora Flekken con un sinistro secco sul primo palo, arrivando a toccare quota otto reti in Premier.

Le Bees provano ad accorciare le distanze con Norgaard, ma la sua conclusione da posizione centrale viene schermata provvidenzialmente da Ruben Dias. Nona sinfonia consecutiva, dunque, per i Guardiola boys in tutte le competizioni che rende la corsa al titolo ancor più avvincente, mentre la formazione di Frank deve guardarsi le spalle: la zona retrocessione dista solo tre lunghezze.

SHEFFIELD UNITED 0-5 ASTON VILLA (12′ McGinn, 16′ Watkins, 20′ Bailey, 30′ Tielemans, 47′ A. Moreno)

Tutto troppo facile per l’Aston Villa che a Bramall Lane ne rifila cinque in 47 minuti ad uno Sheffield United senza più punti di riferimento. I Villans rialzano, così, la testa dopo il primo ko interno stagionale maturato nell’ultimo turno con il Newcastle.

Emery impronta sin dall’approccio il suo undici all’attacco alzando McGinn e Tielemans sulla stessa linea di Bailey alle spalle di Watkins. Questa lettura del tecnico spagnolo fa sì che i suoi aggrediscano in maniera veemente il match: tra il 12′ e il 16′ Douglas Luiz inventa due meravigliosi traccianti per Watkins, il primo viene murato sulla linea da Ahmedhodzic e spinto in porta da McGinn (sesto centro in campionato), il secondo viene tramutato in gol dal centravanti inglese che porta a undici marcature il proprio bottino.

Nella prima frazione non c’è proprio storia, tant’è che gli ospiti passeggiano tra le macerie della difesa di casa. Bailey piazza il tris con un meraviglioso mancino a giro sul palo lungo, Tielemans cala il poker alla mezz’ora con una bordata da fuori area trovando il suo primo acuto in Premier con la maglia del club di Birmingham.

A spegnere definitivamente ogni velleità di rimonta ci pensa Alex Moreno al principio della ripresa punendo Foderingham con un mancino al volo sul cross di Watkins (decimo assist nel torneo). Lo spagnolo torna al gol dopo l’ultima trasferta vittoriosa dei Villans datata 17 dicembre con il Brentford.

Il match non vive di sussulti ulteriori, se non nel recupero con la rete annullata a Vini Souza dal Var per fuorigioco. La formazione di Emery si riporta, dunque, al quarto posto in solitaria diventando il terzo attacco del campionato, mentre le Blades restano in ultima posizione con ben 59 gol incassati in 23 gare, davvero troppi per puntare ad una salvezza che ormai sembra un miraggio.

EVERTON 2-2 TOTTENHAM (4′, 41′ Richarlison, 30′ Harrison, 94′ Branthwaite)

Il Tottenham vede sfumare tre punti di capitale importanza all’ultimo respiro nel match di Goodison Park contro un Everton sempre caparbio e duro a morire.

La gara si apre con il gol lampo del grande ex Richarlison, in un vero e proprio stato di grazia, che corregge in porta il suggerimento arretrato di Udogie, frutto di una della tante transizioni positive del terzino italiano. I Toffees, reduci da due gare senza segnare, non si scompongono e reagiscono immediatamente con la girata aerea terminata alta di CalvertLewin.

I padroni di casa interrompono il digiuno da gol alla mezz’ora sugli sviluppi di un corner calciato da Garner su cui Vicario non sceglie bene i tempi d’uscita e viene punito da CalvertLewin che finalizza la sponda sul secondo palo di Tarkowski. Sul tabellino, però, ci finisce Harrison: è suo l’ultimo tocco sul tentativo aereo del 9 di casa. La formazione di Dyche sfiora anche il vantaggio nel finale del primo tempo con Godfrey sul cui tentativo ravvicinato Vicario si riscatta compiendo un miracolo.

Poco prima del duplice fischio, invece, arriva una nuova doccia gelata per i supporters in blu. Richarlison si inventa un gol fantastico dal limite dell’area mettendo fuori causa Pickford con un destro che si incastra all’incrocio dei pali al termine di una ripartenza. Il brasiliano non esulta, ma il nuovo vantaggio è vitale per gli ospiti e coincide con il raggiungimento della doppia cifra in classifica marcatori per il 9 di Postecoglu.

Nella ripresa gli Spurs legittimano il vantaggio creando tre nitide palle gol tutte neutralizzate da Pickford, che si esalta per due volte su Maddison. Proprio quando l’Everton sembrava non averne più riesce a dar fondo alle residue energie rimaste e centra il 2-2: ancora una volta letale il destro affilato di Garner su un piazzato dai trenta metri, spizzato all’indietro da Romero e spinto in porta da Branthwaite, alla prima gioia in Inghilterra.

Gli Spurs, dunque, scivolano nuovamente a -2 dal piazzamento Champions con l’assoluta necessità di ritrovare la smarrita serenità difensiva. L’undici di Dyche ottiene, da par suo, il terzo pari consecutivo che gli permette di restare a -1 dalla salvezza.

MANCHESTER UNITED 3-0 WEST HAM (23′ Hojlund, 49′, 84′ Garnacho)

Il Manchester United opera il sorpasso in classifica ai danni del West Ham infliggendogli un secco 3-0 nello scontro diretto.

Dopo circa venti minuti di studio la gara si sblocca con l’uomo del momento: Rasmus Hojlund. Il danese raccoglie una palla vangante nei pressi del limite dell’area di rigore, elude l’intervento di Aguerd, e con il piede debole, il destro, la piazza nell’angolino mettendo totalmente fuori causa Areola. Il quinto gol nelle ultime sei gare dell’ex Atalanta coincide con un importantissimo vantaggio.

In apertura di ripresa il West Ham si iscrive al match complice un clamoroso svarione di Maguire. Ad approfittarne è Emerson Palmieri che, però, a tu per tu con Onana spara in curva. Appena un minuto dopo i padroni di casa raddoppiano ed indirizzano definitivamente la sfida. Bruno Fernandes apre per Garnacho che aggancia, rientra sul mancino, e calcia trovando la decisiva deviazione di Aguerd che spiazza Fabianski, subentrato ad Areola.

In prossimità del 70′ gli Hammers hanno una possibilità di riaprire la sfida, ma il destro ravvicinato di Bowen si infrange sulla disperata scivolata di Dalot. All’84’ i diavoli rossi calano il definitivo tris ancora con Garnacho che capitalizza la ripartenza condotta da McTominay, portandosi a quota cinque in classifica marcatori.

La formazione di Ten Hag sembra aver superato l’atavica fatica in zona gol con le diciannove reti messe a segno nelle ultime sette gare tra campionato e coppa ed ora sembra pronto a puntare la zona Champions. Il West Ham, invece, resta senza vittorie nel 2024: quattro pareggi e due sconfitte in sei uscite sono un bottino davvero magro.

BRIGHTON 4-1 CRYSTAL PALACE (3′ Dunk, 33′ Hinshelwood, 34′ Buonanotte, 71′ Mateta, 84′ Joao Pedro)

Il Brighton riscatta la peggior sconfitta dell’era De Zerbi, 4-0 con il Luton nell’infrasettimanale, schiantando il Crystal Palace al termine di un match senza storia, ritrovando il successo dopo tre gare senza gol all’attivo in campionato.

La sfida si sblocca al 3′ con l’incornata di capitan Dunk, a secco in Premier dall’8 ottobre, sul corner pennellato da Gross e rischia di assistere al raddoppio dei Seagulls con il tiro incrociato di Joao Pedro disinnescato da un notevole intervento di Henderson.

L’undici di De Zerbi, schierato per il terzo match consecutivo con il 3-4-2-1, non impiega comunque molto ad indirizzare la sfida: in appena un minuto il risultato si trasforma da 1-0 a 3-0 grazie alle realizzazioni di Hinshelwood, al primo gol nel 2024, bravo nel prendere il tempo a Mitchell sul cross di Lamptey, e Buonanotte, il più lesto a sfruttare la transizione centrale di Gross.

Nella ripresa i padroni di casa inseriscono il pilota automatico e si presentano sistematicamente dalle parti di Henderson, costretto agli straordinari prima su Ferguson e poi su Welbeck. A poco meno di venti dal novantesimo arriva il 3-1 di Mateta al primo, vero tentativo delle Eagles verso la porta di Verbruggen, con un colpo di testa sul primo palo.

La formazione di Hodgson ha anche la clamorosa opportunità di portarsi a -1, ma l’appena entrato Edouard calcia addosso all’estremo difensore olandese da dentro l’area di rigore. Il definitivo 4-1 porta la firma di Joao Pedro che chiude uno splendido uno-due con Welbeck, che gliela restituisce di tacco, portandosi a quota otto nella classifica marcatori.

Il Brighton rilancia, dunque, la propria candidatura europea effettuando il controsorpasso ai danni del Newcastle. Il Crystal Palace, dopo il sofferto 3-2 sullo Sheffield United, incassa l’undicesima sconfitta in campionato ritrovandosi a +5 dalla zona rossa.

NEWCASTLE 4-4 LUTON (7′, 23′ Longstaff, 21′ Osho, 40′ Barkley, 59′ (rig.) Morris, 62′ Adebayo, 67′ Trippier, 73′ Barnes)

Pirotecnico pareggio nella gara di St. James’ Park tra Newcastle e Luton che si dividono la posta in palio dandosele di santa ragione.

I Magpies, orfani di Joelinton e Isak, sbloccano la gara dopo appena sette minuti con Sean Longstaff, a secco in Premier dal 21 ottobre, perfettamente pescato in area dal cross tagliato di Trippier. Gli Hatters reagiscono al 21′ con il colpo di testa di Osho sulla sponda aerea di Morris provocata a sua volta dal piazzato di Barkley, ma tornano di nuovo in svantaggio al 23′ complice la seconda rete di Longstaff (alla prima doppietta in carriera in campionato) che ribadisce in porta la corta respinta di Kaminski sulla conclusione di Gordon.

Prima del duplice fischio c’è spazio per il nuovo pareggio degli ospiti targato Ross Barkley, che ha il Newcastle come vittima preferita viste le sei realizzazioni messe a referto, il più lesto ad arrivare sulla deviazione di Dubravka sugli sviluppi del cross teso di Doughty. Il 2-2 apre la strada all’impronosticabile rimonta dei ragazzi di Edwards che si concretizza tra il 59′ ed il 62′. Morris trasforma il rigore causato dall’intervento di Burn su Ogbene, mentre Adebayo punisce Dubravka con un diagonale destro dopo la ripartenza condotta da Barkley, portando il proprio bottino di gol complessivo a quota nove.

Nonostante il -2, però, l’undici di Howe riesce ad evitare il secondo ko interno consecutivo dopo il 2-3 subìto dal City, grazie alle marcature di Trippier, imbeccato in area da un poetico esterno destro di Bruno Guimaraes, e del rientrante Barnes, bravo a sfruttare il recupero palla alto di Miley piazzando il proprio interno mancino sul palo lungo.

Entrambe le squadre escono, quindi, dal campo con un sorriso a metà: i ragazzi del Tyneside scivolano nuovamente al nono posto, mentre il Luton resta a +1 sull’Everton terzultimo.

CHELSEA 2-4 WOLVERHAMPTON (19′ Palmer, 22′, 63′, 82′ (rig.) M. Cunha, 43′ (aut.) Disasi, 86′ T. Silva)

Seconda sconfitta consecutiva per il Chelsea con quattro reti incassate dopo il 4-1 subìto per mano del Liverpool. Il Wolverhampton rialza la testa dopo la beffa finale del match contro il Manchester United e scavalca in classifica proprio i Blues al decimo posto.

La gara parte comunque in discesa per l’undici di Pochettino che la sblocca dopo diciannove minuti con il solito Palmer, decimo centro in campionato, che concretizza l’ottima imbucata di Caicedo. Il pari, però, non tarda ad arrivare e porta la firma di Matheus Cunha, il cui destro a giro viene decisivamente deviato da Thiago Silva mettendo fuori causa Petrovic. In prossimità del 45′ i Wolves la ribaltano con un’altra conclusione deviata: questa volta al tiro va AitNouri, messo in moto da un incontenibile Pedro Neto, e a beffare Petrovic è Disasi, a cui viene assegnata l’autorete.

La ripresa si apre con una clamorosa opportunità cestinata da Sterling, e prosegue con altri due acuti di Matheus Cunha. Per l’1-3 il brasiliano si limita a spingere in porta l’ennesimo cross arretrato di Pedro Neto, mentre per l’1-4 si guadagna e trasforma un calcio di rigore portandosi a quota nove in classifica marcatori e realizzando la seconda tripletta in carriera dopo quella con la maglia del Sion nel 2018.

L’ultimo acuto della disputa è dei Blues con Thiago Silva che svetta sul primo palo mettendo in porta l’angolo di Mudryk, fissando il risultato sul definitivo 2-4.

BOURNEMOUTH 1-1 NOTTINGHAM FOREST (5′ Kluivert, 45′ Hudson-Odoi)

Secondo pareggio di fila per il Bournemouth dopo l’1-1 nell’infrasettimanale con il West Ham. Punto prezioso per il Nottingham in chiave salvezza.

Il match non offre grandi sussulti o spunti e scorre via sui binari dell’equilibrio, rotto, seppur momentaneamente, dal tap-in di Justin Kluivert sulla spizzata di Sinisterra proveniente dal corner calciato da Christie. L’olandese firma così il suo terzo gol in campionato che fa il paio con quello in FA Cup nel successo in casa del QPR e con quello in Coppa di Lega nell’1-2 casalingo con il Liverpool.

La partita viene definitivamente livellata al 45′ da HudsonOdoi che si inventa una magnifica finalizzazione superando Neto con un notevole destro a giro sul secondo palo, ponendo fine ad un digiuno realizzativo iniziato il 18 settembre.

Nella ripresa accade poco o nulla, solamente Zabarnyi va sensibilmente vicino al 2-1, mancando la correzione sotto porta sugli sviluppi di un angolo. Le Cherries si portano a quota 27 in classifica, mentre il Forest resta invischiato nella lotta salvezza con soli due punti di vantaggio sul terzultimo posto.

BURNLEY 2-2 FULHAM (17′ J. Palhinha, 21′ R. Muniz, 71′, 91′ Datro Fofana)

Il Burnley acciuffa il pareggio all’ultimo respiro ed evita la diciassettesima sconfitta in campionato, costringendo al punto un Fulham impantanato nelle sabbie mobili del centro classifica.

I Cottagers sembrano mettere la gara in discesa già nei primi venti minuti con due spallate che fanno tremare le già fragili certezze di Turf Moor. Prima Joao Palhinha, a secco dal 29 ottobre, gira in porta il corner di Andreas Pereira, poi Rodrigo Muniz sceglie una via non convenzionale per trovare il primo centro in campionato, scavalcando Trafford con un tocco morbido sfruttando l’involontario assist di Robinson.

I Clarets rialzano la testa negli ultimi venti minuti affidandosi all’ultimo arrivato Datro Fofana, attaccante ivoriano classe 2002 di proprietà del Chelsea sbarcato a Burnley dopo il prestito breve all’Union Berlino. Al 71′ sigla l’1-2 punendo l’errata lettura in uscita di Leno sul cross di Assignon, e al 91′ vince il duello con Ream mettendo in porta il suggerimento basso di Odobert.

La squadra di Kompany resta comunque al penultimo posto a ben sette punti dalla salvezza, mentre i ragazzi di Marco Silva vedono ulteriormente allontanarsi la zona Europa.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool

51 23 15 6 2 52:22 +30
2

Manchester City*

49 22 15 4 3 54:25 +29
3

Arsenal

49 23 15 4 4 47:22 +25
4

Aston Villa

46 23 14 4 5 49:30 +19
5

Tottenham

44 23 13 5 5 49:35 +14
6

Manchester United

38 23 12 2 9 31:32 -1
7

West Ham

36 23 10 6 7 36:36 0
8

Brighton

35 23 9 8 6 42:38  +4
9  Newcastle 33 23 10 3 10 48:37 +11
10 Wolverhampton 32 23 9 5 9 37:37 0
11 Chelsea 31 23 9 4 10 38:39 -1
12

Bournemouth*

27 22 7 6 9 30:41 -11
13

Fulham

26 23 7 5 11 30:38 -8
14

Crystal Palace

24 23 6 6 11 26:40 -14
15

Brentford*

22 22 6 4 12 32:39 -7
16

Nottingham Forest

21 23 5 6 12 28:41 -13
17

Luton Town*

20 22 5 5 12 32:42 -10
18

Everton

19 23 8 5 10 26:30 -4
19

Burnley

13 23 3 4 16 24:47 -23
20

Sheffield United

10 23 2 4 17 19:59 -40

– Everton 10 punti di penalizzazione

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Sabato 10 febbraio

Manchester City 13:30 Everton

Wolverhampton 16:00 Brentford

Fulham 16:00 Bournemouth

Tottenham 16:00 Brighton

Luton 16:00 Sheffield United

Liverpool 16:00 Burnley

Nottingham Forest 18:30 Newcastle

Domenica 11 febbraio

West Ham 15:00 Arsenal

Aston Villa 17:30 Manchester United

Lunedì 12 febbraio

Crystal Palace 21:00 Chelsea

Premier League

All Eyes On Me – il focus sul 36° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della trentaseiesima giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Trentaseiesimo turno: Arsenal sul velluto, cinquina City. Scatto salvezza del Forest.

All Eyes On Me

ARSENAL 3-0 BOURNEMOUTH (45′ (rig.) Saka, 70′ Trossard, 97′ Rice)

Gara senza storia all’Emirates dove l’Arsenal si sbarazza facilmente dell’insidioso, quantomeno sulla carta, Bournemouth, reduce da due successi di fila senza incassare reti.

I Gunners, invece, allungano la loro striscia di successi a quota quattro con annesso terzo clean sheet, incrementando ulteriormente la differenza reti, primo parametro da prendere in considerazione in caso di arrivo a pari punti con il Manchester City al termine del campionato. Il dominio dell’undici di Arteta appare evidente sin dalle prime battute, con Travers costretto a superarsi in un paio di occasioni, ma poi principale responsabile dell’assegnazione del calcio di rigore che sblocca il match per un fallo ai danni di Havertz lanciato a rete. Penalty poi trasformato da Saka che fa sei su sei dal dischetto e sedici nel torneo.

Nella ripresa ci pensano Trossard, al terzo centro nelle ultime quattro, e Rice, migliore in campo e a secco dallo scorso 9 marzo, a chiudere definitivamente i giochi tra il 70′ ed il 97′, assicurando all’Arsenal la ventiseiesima vittoria su trentasei match disputati che coincide con il mantenimento della prima posizione in classifica.

Nel prossimo turno i londinesi voleranno ad Old Trafford, mentre le Cherries, al nono ko esterno sui quattordici totali, dicono ufficialmente addio alle proprie chances europee.

MANCHESTER CITY 5-1 WOLVERHAMPTON (12′ (rig.), 35′, 48’pt (rig.), 54′ Haaland, 53′ Hwang Hee-Chan, 85′ J. Alvarez)

Il Manchester City risponde al tris dell’Arsenal con una sonora cinquina rifilata al Wolverhampton, vendicando il 2-1 dell’andata. Fa festa ancora Guardiola che ottiene la vittoria numero 222 in 301 gare da manager dei Citizens in Premier League, nessuno come lui.

Il tecnico spagnolo può ulteriormente sorridere perché sembra poter tornare a contare sulla miglior versione di Haaland, assoluto protagonista del match. Il norvegese cala il suo primo poker in carriera in campionato, dopo le cinque reti siglate in una singola partita contro il Lipsia nella scorsa Champions League ed il Luton nell’attuale FA Cup, con due rigori nel primo tempo, uno splendido stacco aereo sul cross di Rodri sempre nella prima frazione, ed un altrettanto meraviglioso sinistro a giro all’ingresso dell’area di rigore nella ripresa. Con queste quattro marcature l’ex Borussia Dortmund si porta a quota venticinque in classifica marcatori, allungando a più quattro sull’inseguitore più prossimo Palmer.

Gli altri due sussulti della gara portano la firma di Hwang HeeChan, bravo a sfruttare l’incertezza in uscita di Ederson, e di Julian Alvarez che raggiunge la doppia cifra realizzativa in campionato. Nella prossima giornata gli Sky Blues, ancora padroni del loro destino, faranno visita al Fulham, mentre i Wolves, al terzo stop nelle ultime quattro, ospiteranno il Crystal Palace.

LIVERPOOL 4-2 TOTTENHAM (16′ Salah, 45′ Robertson, 50′ Gakpo, 59′ Elliott, 72′ Richarlison, 77′ Son)

Dopo un aprile piuttosto cupo che ha visto sfumare sia l’obiettivo Europa League che il primo posto in campionato il Liverpool torna a sorridere con un pirotecnico 4-2 rifilato al Tottenham ad Anfield.

I Reds dominano letteralmente i primi sessanta minuti di gioco producendo un enorme quantità di occasioni concretizzandone quattro. A sbloccare il punteggio ci pensa il solito Salah, che torna a segnare su azione in campionato dopo più di un mese, bravo a finalizzare di testa l’assist di Gakpo, mentre il raddoppio è ad opera di Robertson, secondo centro consecutivo, che raccoglie la corta respinta di Vicario sul tentativo ravvicinato dell’attaccante egiziano.

Tra il 50′ ed il 59′ arrivano altri due gol: Gakpo mangia in testa a Romero sul cross di Elliott e fa 3-0, il classe 2003, invece, smarcato ancora da Salah, si inventa un pregevole mancino dalla distanza che si infila all’incrocio dei pali. Con questo assist l’ex Roma diventa il primo calciatore nella storia della Premier a mettere a referto una doppia-doppia in termini di gol ed assist per tre stagioni consecutive.

La reazione d’orgoglio degli Spurs si concretizza negli ultimi venti minuti con Richarlison, che ritrova la rete dopo due mesi, ed il solito Son, che nel finale rischia seriamente di riaprirla sfiorando il 4-3.

La formazione di Klopp blinda, così, il terzo posto prima della trasferta al Villa Park, mentre i ragazzi di Postecoglou, al quarto ko consecutivo, vedono allontanarsi sempre di più l’obiettivo Champions League.

BRIGHTON 1-0 ASTON VILLA (87′ Joao Pedro)

Il Brighton centra un successo che mancava dal 10 marzo in campionato contro il Nottingham, anche in quel caso per 1-0, superando meritatamente un Aston Villa visibilmente scosso dal 2-4 incassato nell’andata delle semifinali di Conference League per mano dell’Olympiacos.

I Seagulls tambureggiano già dai primi minuti con un Adingra davvero incontenibile che prima impensierisce Olsen, e poi smarca Gross a tu per tu con il portiere svedese che riesce ad ipnotizzarlo, ma la stoccata vincente sembra mancare, come troppe volte è capitato in questa stagione.

Stoccata che sembra arrivare a metà ripresa proprio con il centrocampista tedesco che vede, però, annullata la propria rete per un millimetrico fuorigioco sul cross teso di Joao Pedro. Discorso analogo per quanto riguarda il capitano dei Villans McGinn, reo di trovarsi di poco oltre rispetto a Dunk sul tocco di Bailey.

Alla fine l’undici di De Zerbi riesce a passare con il rigore provocato da un fallo di Konsa sull’imprendibile Adingra e ribadito in porta da Joao Pedro, a secco dal 3 febbraio anche per via dell’infortunio patito, dopo la prima respinta di Olsen.

I tre punti, probabilmente, non serviranno al Brighton per tornare in Europa, ma rappresentano comunque una boccata d’ossigeno considerando anche gli ultimi impegni da affrontare con Newcastle, Chelsea e Manchester United. La sconfitta non complica più di tanto, invece, la situazione di classifica della squadra di Emery, ancora a +7 con una partita in più sul quinto posto, a cui basterà una vittoria nelle ultime due per tornare a competere nella più importante competizione continentale.

BURNLEY 1-4 NEWCASTLE (19′ Wilson, 35′ Longstaff, 40′ B. Guimaraes, 55′ Isak, 86′ O’Shea)

Quarto successo nelle ultime cinque con annessi quattordici gol all’attivo per il Newcastle che si conferma il quarto attacco del campionato e rafforza il proprio status di contendente all’Europa.

Tutto troppo facile a Turf Moor per i Magpies che, nonostante concedano una buona opportunità a Bruun Larsen in apertura, chiudono i giochi già nel primo tempo. Apre le danze il tap-in di Wilson che ribadisce in porta la corta respinta di Muric sul destro di Isak, prosegue Longstaff, settimo centro stagionale, che tramuta in gol il cross arretrato di Murphy e sublima il tutto Bruno Guimaraes, terzo acuto nelle ultime cinque, bravo a piazzare sul primo palo l’assist di Gordon.

Ad inizio ripresa, dopo un calcio di rigore fallito, arriva anche lo 0-4 di Isak che si porta a quota venti in classifica marcatori, insidiando il secondo posto occupato da Palmer. L’1-4 di O’Shea nel finale serve solo per le statistiche.

Il Burnley, infatti, vede ampliarsi a cinque punti il distacco dal quartultimo posto e, di conseguenza, incombere su di sé lo spettro della retrocessione, mentre i ragazzi di Howe scopriranno il loro futuro tra due settimane.

CHELSEA 5-0 WEST HAM (15′ Palmer, 30′ Gallagher, 36′ Madueke, 48′, 80′ Jackson)

Il Chelsea vuole crederci fino in fondo: dopo aver sconfitto il Tottenham nella gara di recupero di giovedì la squadra di Pochettino vince, anzi stravince, un altro derby, questa volta contro il West Ham.

Incontenibili i Blues, guidati dal solito Cole Palmer che sblocca il risultato con un piattone mancino potente e preciso da centro area imprendibile per Areola, toccando quota ventuno gol in campionato, e da capitan Gallagher, tre centri e due assist nell’ultimo mese, che lascia impietrito il portiere francese con un ammirevole destro al volo con palla a scendere.

Madueke, anche per lui tre reti nell’ultimo mese, chiude i giochi già al 36′ correggendo in porta l’incornata di Thiago Silva sul corner calciato da Mudryk. Nel secondo tempo trova la gloria anche Nicolas Jackson, a cui la  marcatura doppia gli mancava dalla tripletta al Tottenham dello scorso 6 novembre, che porta le segnature dei padroni di casa a cinque e le proprie a tredici. Per il West Ham ci prova solamente Bowen, costretto ad arrendersi alla sfortuna considerate le tre traverse colpite.

Finale di campionato che si preannuncia incandescente per i blu di Londra, al contrario degli Hammers, le cui vittorie nel 2024 in campionato restano sempre tre a fronte dei diciassette match disputati, i cui gol incassati sono arrivati ad essere addirittura settanta e la cui separazione da Moyes a fine stagione appare inevitabile.

CRYSTAL PALACE 4-0 MANCHESTER UNITED (12′, 66′ Olise, 40′ Mateta, 58′ Mitchell)

Clamoroso e roboante 4-0 a Selhurst Park del Crystal Palace ai danni di un Manchester United praticamente mai sceso in campo.

Il monday night del 36° turno consacra il talento di Michael Olise che con due gol, uno più bello dell’altro, si conferma l’assoluta stella delle Eagles, oltre che un calciatore destinato a palcoscenici decisamente importanti. Sono nove i centri in campionato in appena diciassette presenze (causa infortunio) per il classe 2001 che già in estate potrebbe approdare in un top team.

Ad arrotondare il risultato ci pensano Mitchell, bravo a sfruttare una palla vagante da piazzato, e Mateta, alla quinta rete nelle ultime quattro, che si inventa un coast to coast figlio del suo grande periodo di forma.

La squadra di Ten Hag si fa viva dalle parti di Henderson solamente al quarto d’ora della ripresa con la rete annullata per fuorigioco a Casemiro, davvero troppo poco per una squadra in lotta per un posto in Europa, ora scivolata addirittura in ottava posizione.

Quarto successo nelle ultime cinque per i ragazzi di Glasner che stanno chiudendo alla grande la stagione, mentre per i Red Devils si fa sempre più dura.

BRENTFORD 0-0 FULHAM

Partita avara di emozioni al Brentford Community Stadium tra Brentford e Fulham, due squadre che non hanno più nulla da chiedere al campionato.

Nell’altro derby di Londra di giornata le occasioni si condensano quasi tutte nel primo tempo, una per parte: prima Iwobi calcia di poco alto dal limite dell’area e poi Mbeumo colpisce la traversa sugli sviluppi di un’interessante ripartenza da lui condotta. Nella ripresa c’è spazio solamente per la buona opportunità sciupata da posizione favorevole da Raul Jimenez che non riesce a trovare il proprio primo gol nel 2024.

Quarto pareggio nelle ultime sette per le Bees, dunque, mentre è il secondo consecutivo per i Cottagers che restano in tredicesima posizione.

LUTON 1-1 EVERTON (24′ (rig.) Calvert-Lewin, 31′ Adebayo)

Termina in pareggio la gara di apertura della 36° giornata a Kenilworth Road tra Luton ed Everton.

I Toffees partono meglio creando i presupposti per il vantaggio già nei primi dieci minuti di gara con McNeil e Garner poco lucidi nei pressi della porta avversaria. Vantaggio che si concretizza al 24′ con il rigore assegnato dopo revisione al Var da Robinson per una vistosa trattenuta di Mengi ai danni di Branthwaite e trasformato da CalvertLewin, al quarto centro nelle ultime cinque.

Gli Hatters riescono a reagire immediatamente ed a pervenire al pareggio dopo appena sette minuti con il rientrante Adebayo, assente dal 10 febbraio, che addomestica di petto lo spiovente di Sambi Lokonga e scarica in porta un mancino che non lascia scampo a Pickford.

Nella ripresa la squadra di Edwards ci prova, specie nel recupero, prima con Berry e poi con l’ex di turno Barkley, ma anche per via di un pizzico di sfortuna non riesce a portare a casa l’intera posta.

Con questo pari il Luton resta in vita, ma la distanza dal Nottingham quartultimo è ora di tre punti e la salvezza si fa sempre più complicata, mentre l’Everton, assicuratosi già un posto nel prossimo campionato, ottiene il quarto risultato utile consecutivo.

SHEFFIELD UNITED 1-3 NOTTINGHAM FOREST (17′ (rig.) Brereton Diaz, 27′, 65′ Hudson-Odoi, 51′ Yates)

Vittoria di capitale importanza, la prima fuori casa nel 2024, per il Nottingham Forest sul campo del già retrocesso Sheffield United che vale l’allungo a +3 sulla zona rossa.

Le Blades passano al 17′ con il rigore guadagnato e trasformato da Brereton Diaz, ma la squadra di Espirito Santo risponde dopo appena dieci minuti con un favoloso gol di HudsonOdoi che butta giù la porta con un interno destro da fuori area imprendibile per Foderingham.

Il Forest la vince nella ripresa grazie alla prima rete in carriera di Yates in Premier League e al secondo acuto di giornata di HudsonOdoi alla prima doppietta in carriera nel massimo campionato inglese che assicura ai suoi un buon margine di vantaggio sul Luton a due giornate dal termine.

Il Nottingham sarà chiamato a sfruttare questo vantaggio contro Chelsea e Burnley.

Classifica e prossimo turno

1

Arsenal

83 36 26 5 5 88:28 +60
2 Manchester City* 82 35 25 7 3 87:33 +54
3

Liverpool

78 36 23 9 4 81:38 +43
4

Aston Villa

67 36 20 7 9 73:53 +20
5

Tottenham*

60 35 18 6 11 69:58 +11
6

Newcastle*

56 35 17 5 13 78:56 +22
7

Chelsea*

54 35 15 9 11 70:59 +11
8

Manchester United*

54 35 16 6 13 52:55  -3
9 West Ham 49 36 13 10 13 56:70 -14
10 Bournemouth 48 36 13 9 14 52:63 -11
11 Brighton* 47 35 12 11 12 53:57 -4
12

Wolverhampton

46 36 13 7 16 49:60 -11
13

Fulham

44 36 12 8 16 51:55 -4
14

Crystal Palace

43 36 11 10 15 49:57 -8
15

Everton

37 36 12 9 15 38:49 -11
16

Brentford

36 36 9 9 18 52:60 -8
17

Nottingham Forest

29 36 8 9 19 45:63 -18
18

Luton Town

26 36 6 8 22 49:78 -29
19

Burnley

24 36 5 9 22 39:74 -35
20

Sheffield United

16 36 3 7 26 35:100 -65

– Everton 8 punti di penalizzazione

– Nottingham Forest 4 punti di penalizzazione

* Una partita in meno

Prossimo turno:

Sabato 11 maggio

Fulham 13:30 Manchester City

Everton 16:00 Sheffield United

West Ham 16:00 Luton

Bournemouth 16:00 Brentford

Wolverhampton 16:00 Crystal Palace

Tottenham 16:00 Burnley

Newcastle 16:00 Brighton

Nottingham Forest 18:30 Chelsea

Domenica 12 maggio

Manchester United 17:30 Arsenal

Lunedì 13 maggio

Aston Villa 21:00 Liverpool

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Premier League

Manchester United, si riparte da Hojlund per il futuro

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Premier League, Hojlund ai tempi dell'Atalanta

Il Manchester United lavora sodo per tornare sul tetto d’Europa

Chi non ricorda i tempi della squadra guidata da un certo Sir Alex? I campioni che hanno calcato l’Old Trafford sono molti ma nell’era post-Ferguson qualcosa sembra essersi interrotto. Dopo i ventisette anni d’amore l’erede fu David Moyes che, però, durò molto poco nonostante la Supercoppa vinta. Dal 2013 sono solo sei i trofei conquistati dai Red Devils, pochi per un club glorioso come questo. La finale contro i cugini del Manchester City può dare la svolta e può aprire una piccola speranza in ottica futura. In estate è stato acquistato Rasmus Hojlund per 74 milioni di euro.

L’attaccante nato a Copenaghen si è inserito molto bene nella squadra inglese riuscendo a non sentire più di tanto l’impatto con la Premier League. Il contratto scade nel 2028 ma è inserita una clausola di opzione per il rinnovo fino al 2029. In trentotto partite ha segnato 14 gol e dispensato 2 assist, il tutto a 21 anni. Il Manchester United ripartirà proprio da lui con la consapevolezza di aver preso un ipotetico crack per il futuro, con la speranza di tornare sul tetto d’Inghilterra – prima – e d’Europa per tornare ad essere grandi come un tempo.

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Premier League

Lopetegui, niente Milan: è fatta con il West Ham

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Milan, opzione Lopetegui

Julen Lopetegui, stando a quanto riportato oltremanica, avrebbe trovato l’accordo con il West Ham per la prossima stagione.

Lopetegui al West Ham: i dettagli

Julen Lopetegui è pronto a tornare in Inghilterra dopo la fugace esperienza semestrale al Wolverhampton.

E’ infatti di oggi la notizia secondo la quale il tecnico spagnolo avrebbe trovato un accordo per allenare il West Ham nella prossima stagione. Gli hammers saluteranno David Moyes (il cui contratto scadrà il prossimo 30 Giugno) a fine stagione e si sta muovendo oramai da settimane per individuare il profilo del suo successore.

Negli scorsi giorni sembrava fatta per l’arrivo di Ruben Amorim, con tanto di viaggio oltremanica documentato del tecnico portoghese, ma la possibilità di arrivare a un allenatore pluridecorato come l’ex-Real Madrid era un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela scappare.

L’ostacolo principale nella trattativa che avrebbe dovuto portare l’attuale tecnico dello Sporting Lisbona a Londra sarebbe la presenza nel suo contratto di una clausola rescissoria da 15 milioni di euro.

Troppi per il West Ham, che (come confermato anche da Fabrizio Romano) avrebbe virato su profilo libero da oneri contrattuali. Lopetegui era stato accostato con forza anche al Milan, ma i dubbi in seno alla dirigenza e una protesta incomprensibile da parte della tifoseria hanno spinto il Diavolo a fare un brusco passo indietro.

Amorim, all’indomani del campionato vinto, ha fatto sapere che rimarrà il tecnico dei lusitani anche nella prossima stagione per giocare la Champions League. Invece, per quanto concerne la panchina dei rossoneri, nelle ultime ore è balzato in pole l’ex-Roma Paulo Fonseca: conteso anche dal Marsiglia.

Lopetegui

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