Napoli: ora funziona anche la panchina

Da ‘brutto anatroccolo’ a ‘bel cigno’. Questa la trasformazione del Napoli di Ancelotti in meno di tre mesi. La vittoria ad Udine ha davvero mostrato una bella squadra quadrata che quest’anno sa quello che vuole e vuole andarselo a prendere.

Ancelotti ha conquistato tutti

Eppure in pochi ci credevano, per primi i Sarriani convinti, innamorati del tecnico toscano, del suo gioco e dei 91 punti dello scorso campionato. Eppure Carletto, con la sua flemma, con la sua calma serafica, con la sua professionalità e altissima competenza in pochi mesi ha convinto gli scettici. Dopo la disfatta di Genova ha resettato anche il piano tattico, ha dato un volto nuovo tattico ben definito alla sua squadra attingendo, e qui sta il grande merito, dalla panchina, attuando un turnover pazzesco a cui nessuno era abituato.

Panchina di buon livello

Un turnover che forse, dico forse, se attuato l’anno scorso avrebbe permesso a molti giocatori di non arrivare scarichi e privi di forza alla fine del campionato e chissà se a Firenze non si sarebbe potuta evitare la fatale Waterloo. Diamo atto ad Ancelotti di aver utilizzato quasi tutta la rosa con ottimi risultati ed attendiamo il rientro dei lungodegenti Meret, Ghoulam e Younes per avere ancora più alternative

. Intanto gustiamoci questo meritato secondo posto, pur sapendo che gli avversari alle spalle (Inter su tutti) sono agguerriti e temibili, ed essendo consci che la Juve è di una distanza siderale malgrado il pareggio interno con il Genoa. Troppo forte la rosa bianconera, troppe le alternative tra prime linee e la lunga panchina. Per adesso non c’è partita a meno di un ‘suicidio calcistico’ della squadra di Allegri.

Ora a Parigi con umiltà

Ora avanti senza proclami. Si va a Parigi, sulla carta una partita proibitiva ma il pallone è rotondo e chissà. E poi? Poi si aspetta Gennaio e a quel punto Carletto si deve far sentire con De Laurentiis. Due o tre cose andranno fatte di sostanza è non di facciata. Milik e Diawara non convincono ancora e li bisognera intervenire. E vedremo se il presidente accontenterà o meno il mister e la piazza di Napoli.